Ed ecco una mia vecchia fanfiction che ho scritto un anno fa e che, per
la prima volta per me, è di tema horror (almeno ci ho
provato!). Ovviamente i protagonisti sono sempre loro, la mia mitica
coppia Lina/Gourry!!!
Un
tranquillo villaggio, una
tranquilla e limpida giornata primaverile, una tranquilla e piccola
locanda…Poteva essere tutto tranquillo se non fosse stato
per…
“E
dai Gourry, per favooore…” –
implorò Lina ad un tavolo, seduta accanto allo spadaccino.
Gourry
scosse la testa in segno
di diniego. “NO”.
“Ma
cosa ti costa?” – implorò
ancora lei.
Lo
spadaccino sospirò ed
intrecciò le braccia sopra il petto, chiudendo lentamente
gli occhi. “Lina, hai
per caso qualche problema a comprendere il significato della parola
‘NO’?”
Lina
allungò una mano fino al
braccio di Gourry e gli diede un forte pizzicotto. “Sei
cattivo, lo sai?”.
“Mi
fai male Lina!” – sbottò lo
spadaccino accarezzandosi il braccio – “Non
è che facendo così tu migliori la
tua situazione”. Si alzò di scatto e si
indirizzò verso l’uscita della locanda
senza aggiungere altro.
“Dove
vai Gourry?” – chiese Lina
inseguendolo.
Lo
spadaccino si voltò e sospirò
esasperato. “A fare un giro…d’altronde
ho il pomeriggio libero” – aggiunse con
un sorriso maligno sul volto.
Lina
provò l’irrefrenabile voglia
di colpirlo con qualche incantesimo dolorosamente lento ma poi decise
di
cambiare tattica. Inspirò profondamente, chiuse gli occhi e
quando li riaprì vi
fece comparire due grosse lacrime. ‘Se la metto sul patetico
forse lo
convinco’. “Gourry, ti prego!”.
Gourry
la guardò storto. “Guarda
che la tattica delle lacrime non funziona Lina! Ti ho detto di no,
punto!”.
Lina
decise di non demordere.
Piantò saldamente i piedi per terra, piegò le
ginocchia e gli afferrò la maglia,
decisa a non farlo andare via. “Non riuscirai a sfuggirmi
Gourry! Anche a costo
di tenerti legato a me tutto il giorno”.
Lo
spadaccino diede uno strattone
alla sua magia per cercare di liberarsi. “Lina adesso mi hai
stufato!
Finiscila, ti ho detto di no!”.
“Bel
giovanotto, non ci si
comporta così!” – affermò
improvvisamente una vecchietta giunta alle spalle del
ragazzo, che fissava la scena incuriosita.
Lina
sorrise, un sorriso furbo.
“Hai sentito Gourry? Si devono ascoltare le persone
più grandi e che hanno più
esperienza di noi”.
“Già”
– proseguì la vecchia –
“non è una bella cosa, per un giovanotto come te,
trattare a questo modo la sua
sorellina. Non si devono far piangere i bambini” –
concluse con tono di
rimprovero.
Lina
fissò nuovamente la donna, stavolta
con aria omicida.
“S…sorellina…bambina?...A
me…?”.
Lo
spadaccino si voltò verso la
donna e la guardò con sguardo sinceramente preoccupato.
“Signora, lei quanti
anni ha?”.
“Settantanove,
perché?”.
Gourry
sospirò. “Beh, se ci tiene
ad arrivare agli ottanta, farebbe meglio a cominciare a
scappare…non so per
quanto potrò tenerla a bada”.
La
vecchietta lo fissò senza
capire, poi il suo sguardo ricadde su Lina che letteralmente stava
andando a
fuoco dalla rabbia. Le labbra della ragazza si mossero leggermente e
solo
Gourry riuscì ad intuire le parole che stavano pronunciando.
“Dragon…”.
Gourry
sbiancò, l’afferrò
saldamente per la vita con il braccio destro,
mentre la sua mano sinistra le teneva premuta la bocca. “Ok,
è decisamente ora
di togliere il disturbo”. Strinse a se Lina e prese a correre
verso le mura del
palazzo, continuando a tenere la mano sulle labbra della maga.
“Giovanotto,
dove vai ora?” –
chiese la vecchia senza capire.
Gourry
si voltò mentre correva.
“Porto la mia ‘sorellina’ a prendere un
po’ d’aria…ne ha bisogno, glielo
assicuro”.
Corse
come un forsennato fra i
vicoli che accoglievano un coloratissimo mercato, fece a zig-zag fra le
persone
che lo affollavano e finalmente raggiunse le mura del villaggio e di li
il
boschetto circostante. Fu solo allora che mise Lina a terra e che le
permise di
parlare di nuovo.
“Gourry,
perché l’hai fatto?” –
sbraitò Lina furente.
“Pe…perché
stavi per fare un
grosso, grosso casino…e quella vecchietta in fondo era
simpatica e stavi per
farle fare una brutta fine” – rispose lui titubante.
Lina
lo guardò, apparentemente
pronta ad esplodere. “Simpatica? Come ha osato dire che sono
una bambina, la
tua sorellina? Non lo vede che sono una maga, dal mio abbigliamento si
dovrebbe
capire più che bene! E sono anche potente, io sono quella
che ha sconfitto
Savranigdhu, Zanafer, Fibrizio, la stella nera…è
solo merito mio se quella
vecchia del cavolo è ancora viva e lei che fa per
ringraziarmi? Mi da della
mocciosa…lascia che la ritrovi e poi le farò
vedere io che brava bambina sono!
– concluse sbraitando.
Gourry
sbiancò a quella fiumana
di parole che Lina gli aveva gettato addosso irata. Era decisamente
irritabile
quel giorno. “Dai calmati, in fondo è una persona
anziana”.
“E
con questo?” – chiese lei
gelida.
Gourry
fece un sorrisetto
impertinente. “In fondo non è colpa di quella
vecchietta se sei una nanerottola
col seno piatto!”.
Lina
lo fissò con sguardo
omicida. “Nanerottola a chi? Gourry, oggi mi sembra che tu
abbia una gran voglia
di ricevere un Dragon Slave in mezzo alla fronte”.
Lo
spadaccino indietreggiò di
qualche passo, seriamente preoccupato da quelle parole minacciose.
“N…no, hei
aspetta un momento Lina…”.
Lina
lo fissò in viso seria e
determinata. “Mi spiace…ma se vuoi che io ti
perdoni, sai benissimo cosa devi
fare”.
Gourry
sospirò sconfitto. “E va
bene, hai vinto tu”. Alzò lo sguardo e la
fissò negli occhi. “Mi potresti
rispiegare ben bene cosa dovremmo fare?”.
La
maga lo guardò storto. “Te
l’ho già spiegato…A quanto pare
è perfettamente inutile che io ti spieghi le
cose visto che non mi ascolti mai”.
“Non
è vero che non ti ascolto
mai, di solito lo faccio, il problema è che a volte
dimentico le cose
riguardanti la magia che tu mi spieghi. Prima invece non ti ho
ascoltata perché
non ero interessato a quello che mi proponevi”.
Lina
sbuffò e si sedette a terra.
“Sei un caso disperato Gourry!”.
Gourry
la imitò sedendosi accanto
a lei e la guardò dritto negli occhi, stavolta con sguardo
attento. “Su,
spiegami…”.
La
maga sorrise. “D’accordo! Come
ti ho detto prima si terrà un concorso per la coppia
più bella, una specie di
gara con un premio a cui sono interessata. Voglio semplicemente
partecipare con
te alla gara ed aggiudicarmi il premio, tutto qui!”.
Lo
spadaccino la fissò rossissimo
in volto. “Una…una gara per
coppie?…m…ma noi due non…”.
La fissò negli occhi
imbarazzato. “Sei…sei per caso
innamorata…di me?”.
Lina
sentì le guance andarle a
fuoco, un misto fra improvviso imbarazzo e una rapida perdita di
pazienza. “MA
CHE CAVOLO DICI?”. Lo prese per il collo e gli spinse la
faccia a terra,
tenendola premuta con forza. “Perché non capisci
mai niente Gourry?”.
“Ma
scusa” – sussurrò Gourry
alzandosi a fatica – “è una gara fra
coppie…e su quel volantino che mi hai
fatto vedere prima alla locanda, ho letto che avrebbero vinto il premio
i due
innamorati che si scambiavano il bacio più appassionato e
romantico…come
facciamo a partecipare?”.
La
maga sorrise. “E’ semplice,
faremo finta di baciarci”.
Gourry
la guardò sorpreso.
“Cosa?”.
“Si”
– proseguì la maga – “se,
saremo bravi e convincenti, vinceremo”.
“E
come si fa a fare finta?” –
chiese Gourry.
“Semplice,
basta usare il
cervello e sapersi fare furbi…anche se so che sono processi
che ti risultano
abbastanza complicati” – rispose Lina. Lo
guardò negli occhi per accertarsi che
la stesse ascoltando e, quando vide che lo spadaccino era attento,
decise di
proseguire. “Le coppie, ad una ad una, saliranno su un palco
e il pubblico
guarderà i due innamorati di profilo, per vedere meglio il
bacio. Basterà che,
quando avvicini il volto al mio, tu mi metta una mano sulla guancia,
dal lato
del pubblico. La tua mano coprirà le nostre labbra che NON
si toccheranno ma
tutti crederanno di vedere una carezza sul mio volto mentre mi baci. E
questo
renderà ogni cosa molto più romantica, decretando
la nostra vittoria. E senza
la minima fatica o coinvolgimento da parte nostra”.
Gourry
la guardò scettico. “E
credi che quelli della giuria saranno così fessi da farsi
fregare?”.
La
maga lo guardò seria. “E’ per
questo che dobbiamo esercitarci”.
Lo
spadaccino sbuffò. “Io…io non
lo so se voglio farlo…insomma, è una gara fra
innamorati e il premio dovrebbe
andare a chi si ama davvero e se lo merita. Non mi piace
barare”. Si interruppe
e guardò la maga in faccia con aria interrogativa.
“Ora che ci penso…qual è il
premio? Non me l’hai ancora detto”.
Lina
gli strinse la maglia e lo
attirò a se. “Per prima cosa…non puoi
rimangiarti la parola data, ora
parteciperai alla gara come mi hai detto!” – disse
con tono minaccioso –
“seconda cosa, il premio è un soggiorno vacanza
all’isola di Assaw”.
“E
perché ti interessa tanto
andare in quel posto?” – chiese Gourry senza capire.
Lina
sospirò e lo allontanò,
alzandosi in piedi e fissando l’orizzonte. “Nei
tempi antichi l’isola di Assaw
era il porto di approdo per i pirati dei mari del sud, le leggende
narrano che
lì vi siano custoditi tesori di inestimabile valore. Vorrei
semplicemente
metterci sopra le mani prima che lo faccia qualcun altro. Assaw
è un posto
molto costoso e rinomato ed io non potrei trovare altri modi per
andarci a
parte il concorso. Inoltre i ricconi che la frequentano non si
intendono di
tesori e leggende e nessuno è mai andato a cercare
qualcosa”.
Gourry
però sembrava scettico.
“Mi sembra strano che nessuno abbia tentato di arricchirsi
cercando quei tesori”.
Lina
alzò le spalle. “Le leggende
su Assaw sono poco conosciute, io stessa ne sono venuta a conoscenza
per caso,
rovistando fra i libri vecchi di mia nonna quando vivevo ancora a
Zephilia.
Nessuno sa dei pirati e dell’oro di quell’isola a
parte pochi…”.
Lo
spadaccino si rialzò e le
appoggiò delicatamente la mano sulla testa. “Ci
tieni davvero tanto?” – chiese
in tono gentile.
“Si”.
“E
allora su, esercitiamoci a
darci un finto bacio” – concluse Gourry con un
sorriso.
Anche
Lina sorrise. Era un
rapporto strano quello fra lei e Gourry. Litigavano, si prendevano in
giro, ma
alla base di tutto c’erano un rispetto ed un affetto talmente
profondi che a
volte avevano quasi paura di riflettere su cosa li tenesse legati.
“D’accordo
Gourry, proviamo a fare come ti ho detto prima”.
“Va
bene”. Gourry le appoggiò
delicatamente la mano sulla guancia destra ed avvicinò il
volto a quello della
maga. Era solo una finta ma lo spadaccino aveva l’impressione
che il cuore gli
martellasse nel petto. Quando il suo volto
raggiunse quello di Lina, appoggiò la fronte a
quella della maga e la
fissò negli occhi. Gourry
deglutì…pochi millimetri e l’avrebbe
baciata
davvero…Provò l’istinto di provarci ma
desistette ed allontanò di scatto il
viso da quello della maga. “Va…va bene, ho capito
come si fa…possiamo anche
smettere adesso”.
“Si…si,
hai ragione” – annuì Lina
rossissima in volto e con la mente in subbuglio. Si sentiva strana, il
contatto
così ravvicinato con Gourry la faceva sentire sottosopra. Ed
inoltre,
inaspettatamente, per un attimo, un solo attimo, aveva desiderato che
Gourry la
baciasse davvero. E non riusciva a capire perché. Prese un
profondo respiro e
rivolse di nuovo la parola allo spadaccino.
“Gourry…che ne diresti di tornare
al villaggio adesso. Il concorso comincerà fra poche
ore”.
“Si,
forse è meglio” – asserì lo
spadaccino.
Si
riavviarono al villaggio,
percorrendo le vivaci vie piene di persone allegre e a Gourry non
sfuggì di
osservare una moltitudine di paramenti da festa appesi un po’
ovunque. “Hei
Lina, tutti questi ornamenti sono per il nostro concorso?”
– le chiese con un
tono di voce di nuovo tranquillo.
La
maga si guardò attorno
perplessa. “Non credo…forse sta per arrivare
qualche personaggio importante e
facoltoso…magari il sovrano di qualche regno
confinante”.
Gourry
annuì. “Già, deve essere
come dici tu.”
Senza
dire altro raggiunsero la
piazza dove si sarebbe tenuto il concorso e si iscrissero. Lina si
sentì
improvvisamente imbarazzata nello stare in mezzo a tante coppie che si
baciavano e si scambiavano effusioni. Prese Gourry sottobraccio e lo
costrinse
a seguirla. “Andiamo la in fondo, stanno raccogliendo le
iscrizioni alla gara”.
Gourry
la seguì senza dire nulla.
Anche lui si sentiva in imbarazzo a stare li.
Espletate
le formalità
dell’iscrizione, Lina e Gourry si sedettero sopra un muretto
e presero ad
aspettare l’inizio della gara. Lina sentiva uno strano
formicolio nello
stomaco, ed iniziava a pentirsi di aver chiesto a Gourry di partecipare
a
quella competizione.
Lo
spadaccino invece stava
approfittando di quella pausa per addentare un gustoso panino che aveva
tolto
dalla sua sacca. “Dovresti approfittare di questi momenti
morti per mangiare
qualcosa anche tu” – le sussurrò fra un
boccone e l’altro.
La
maga lo guardò storto. “E che
cosa mangio? Ti stai ingurgitando l’unica cosa commestibile
che avevamo con noi!”.
Gourry
sorrise notando il suo
sguardo corrucciato. “Ricorda che non possiamo
litigare…per tutte queste
persone, noi due, siamo una coppia
innamoratissima…”.
La
maga rispose al sorriso, ma nel
suo volto c’era aria di sfida. “Vorrà
dire che rimanderò la mia vendetta a
questa sera, quando saremo soli”.
Gourry
fece per replicare ma fu
interrotto dal suono violento ed improvviso di urla. Sia lui che la
maga si
voltarono per vedere cosa stesse succedendo e fecero appena in tempo a
vedere
un destriero nero sfrecciare impazzito fra la folla, inseguito da
guardie
preoccupate che, dagli abiti che indossavano, dovevano essere reali.
“Cosa
sta succedendo?” – chiese
Lina a uno di quei soldati.
L’uomo
la guardò preoccupato. “Il
cavallo che stava montando
il principino
Axel si è improvvisamente imbizzarrito ed è
fuggito con in groppa il nostro
sovrano…Dobbiamo cercare di salvare il principe!”.
Senza aggiungere altro, l’uomo
riprese a correre dietro la bestia che ormai era finita
chissà dove.
Lina
fissò accigliata la scena ed
improvvisamente un campanello le si accese nella mente.
“Gourry, io vado a
salvarlo!” – disse improvvisamente al compagno.
Gourry
parve stupito. “Cosa?...E
la gara?”.
La
maga si voltò e lo guardò
esasperata. “Ma non capisci? E’ un
principe…hai idea di quanti soldi ci
guadagnerei a salvarlo? E’ un colpo di fortuna Gourry ed
è molto più
conveniente di questo stupido concorso”. Si
rivoltò verso il vicolo in cui era
sparito il principe. “Levitazione”.
E
volando sparì dalla vista di
Gourry a cui non restò altro che seguirla di corsa.
‘Accidenti a te Lina…ci
metteremo solo nei guai, me lo sento’ –
pensò mentre le correva dietro cercando
di non perderla di vista.
Nel
frattempo Lina aveva raggiunto
e superato le guardie a cavallo del principe e si era portata in
vantaggio
rispetto a tutti gli altri inseguitori, in un bosco, finché
non vide la schiena
della bestia imbizzarrita. ‘E’
veloce…prima non sono nemmeno riuscita a vedere
la persona che lo montava’. Accelerò e si
affiancò al cavallo, più attenta ai
movimenti della bestia che al principe. Allungò la mano e
fece per prendere le
redini ma non ci riuscì, terrorizzato il principe le teneva
saldamente strette
a se, senza tuttavia cercare di governare l’animale.
“Lascia le redini e
tieniti stretto alla sua criniera…cercherò di
fermarlo io!”.
“V…va
bene” – mormorò il principe
senza alzare la testa. Lasciò piano le redini
dell’animale e si strinse alla
sua criniera.
Lina
cercò di afferrare di nuovo
le redini e di montare sul cavallo, davanti al principe.
Riuscì ad afferrarle
ma tirò talmente forte che l’animale
incespicò e, cadendo, trascinò Lina ed il
principe nel fondo di un piccolo dirupo che delimitava la strada.
L’impatto
fu talmente violento che
Lina perse i sensi e per alcuni istanti si estraniò da
quello che le succedeva
intorno, sentendo solo un gran male a tutte le ossa.
“H…hei…stai
bene?” – le chiese
improvvisamente una voce incerta.
La
maga aprì gli occhi a fatica e
fissò dapprima il cielo azzurro e poi la fonte di quella
voce maschile
sconosciuta. “E…e tu…chi
sei?” – chiese, la vista ancora difettosa dal colpo
preso.
“Sono
il principe Axel del regno
di Assen e credo che tu mi abbia appena salvato la vita”
– le rispose con tono
di voce gentile.
La
maga spalancò gli occhi e si
mise a sedere di scatto, fissandolo per la prima volta negli occhi. E
il cuore
le balzò il petto. Doveva avere circa la sua età,
aveva morbidi e lisci capelli
biondi che gli arrivavano a malapena alle spalle, lineamenti tanto fini
da
sembrare quasi quelli di una donna, un fisico minuto di chi non aveva
mai avuto
bisogno di lavorare ma asciutto e ben proporzionato, una pelle candida
e
liscia. Ma ciò che più colpì Lina
furono i suoi occhi, verdi, grandi, limpidi e
trasparenti. ‘Assomiglia ai principi delle fiabe che leggevo
da piccola’ –
riuscì solo a pensare. Fece per dire qualcosa ma
inspiegabilmente la sua lingua
sembrava bloccata.
“Sono
qui per una visita
diplomatica” – proseguì il principe
– “stavo facendo un giro per la città
quando il mio cavallo si è improvvisamente
imbizzarrito”.
Lina
si voltò verso il cavallo
che ora, improvvisamente calmo e leggermente malconcio, riposava
tranquillamente al loro fianco. “Hai corso un bel
rischio” – riuscì solo a
commentare.
Il
principe sorrise e le prese le
mani fra le sue, stringendole. “Già, ma sono stato
salvato da una meravigliosa
creatura con dai lunghi e fluenti capelli rossi…un incontro
del destino…direi”.
Lina
arrossì di colpo a quelle
parole inaspettate. Era una frase ingenua quella pronunciatale da Axel,
ma
improvvisamente e per la prima volta scoprì che era bello
sentirsi dire certe
cose. Doveva essere un tipo romantico e un po’ sognatore
quello strano
principe. E stranamente questo gli piaceva.
“Lina,
stai bene?” – chiese improvvisamente
una voce conosciuta alle sue spalle.
La
maga si voltò e si trovò di
fronte lo sguardo preoccupato di Gourry che era appena riuscito a
raggiungerla.
“Lina, ti sei fatta male?” – gli chiese
notando le numerose escoriazioni sulle
braccia della ragazza.
“S…si”
– rispose titubante. Si
voltò poi verso Axel che osservava senza capire lo
spadaccino. “Lui è Gourry,
è…è la mia guardia del
corpo”.
Il
principe aumentò la stretta
sulle sue mani e sorrise nuovamente annuendo. “E’
giusto che una così bella e
delicata fanciulla abbia qualcuno che la protegga…i tesori
più preziosi vanno
preservati con cura…e il tuo nome è
splendido…Lina”.
Gourry
strabuzzò gli occhi.
‘Fanciulla delicata? Quel tizio non ha la minima idea della
persona con cui sta
parlando’.
“Cosa
posso fare per
ricompensarti di quello che hai appena fatto per me?”
– chiese nuovamente il
principe rivolto a Lina.
La
maga lo fissò negli occhi
verdi senza sapere esattamente cosa rispondergli. Normalmente avrebbe
saputo
benissimo cosa chiedere, ma in quel momento, semplicemente, nella sua
mente si
era formato il vuoto. “Non…non
è…necessario” – rispose,
stupendosi di quelle
parole che le erano uscite dalla bocca.
Axel
si rialzò in piedi ed aiutò
Lina a fare altrettanto. “D’accordo, ho deciso! Tu
e la tua guardia del corpo
sarete ospiti a tempo illimitato nel mio castello e sarete trattati
come membri
della famiglia reale. Il mio viaggio qui è finito e sto per
tornare nelle mie
terre. Spero che accetterai il mio invito e che verrai con
me”.
“S…si,
va bene” – rispose Lina in
tranche, catturata dalla bellezza e dalla gentilezza di Axel.
Il
principe sorrise nuovamente.
“E’ meraviglioso Lina! Così
avrò modo di conoscerti meglio. E in tutta
sincerità spero che mi perdonerai per l’ardire di
ciò che sto per fare…”.
Lina
lo fissò senza capire ma il
principe non le diede tempo di proferire parola. La strinse
improvvisamente fra
le braccia ed avvicinò il volto a quello della maga.
“Hai stregato il mio cuore
fin dal primo istante…Lina” – le
sussurrò prima di sfiorare le labbra della
ragazza con le sue e chiuderle in un lungo ed appassionato bacio a cui
Lina non
riuscì a sottrarsi.
Gourry
sbiancò osservando quella
scena. ‘Ok, ora lo uccide e poi saremo ricercati in tutto il
continente’. E
nonostante questo timore, improvvisamente lo spadaccino
sentì una improvvisa
antipatia per quel principe che aveva osato baciare la
‘sua’ Lina.
Quando
il principe allontanò il
viso da quello della maga, Lina rimase semplicemente in silenzio ad
osservarlo.
L’aveva presa di sorpresa ma era stato
bello…incredibilmente bello, non sapeva
se a causa del bacio in se o per il fatto che era stato un principe
vero a darglielo.
Non scagliò incantesimi, non tentò di ucciderlo a
mani nude, non si mise ad
urlare. Solo un pensiero in quel momento le correva nella mente, ed era
contrario a tutti i timori di Gourry sulla sorte di Axel. ‘A
quanto pare…oggi
era davvero destino che qualcuno mi baciasse’.
|