The Runaway

di Lynn Lawliet
(/viewuser.php?uid=449059)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Carter deglutì con difficoltà, poi riprese ad respirare affannosamente, un po’ per la corsa un po’ per l’ansia.
Non avrebbe saputo dire da quanto tempo scappava, ma una cosa era certa: si era perso. Si era perso nel quartier generale del nemico, e aveva un intero esercito alle calcagna. Non aveva idea nemmeno di dove fossero Agatha e Melanie, le sue compagne di missione; in ogni caso, probabilmente, erano già morte da un pezzo. Cosa che tra poco sarebbe stato anche lui.
D’altronde sapeva come riconoscere una battaglia persa in partenza. Era solo, contro tutte le forze che Anteo aveva a disposizione, e aveva anche perso la spada nella fuga: quella era una battaglia persa in partenza.
Però c’era un’ultima cosa che doveva fare: avvisare il campo.
Si inginocchiò, tolse di spalla lo zaino e ne tirò fuori una bottiglia, una torcia elettrica e una dracma. Si ficcò tra i denti la torcia accesa, la puntò in basso, e iniziò a spruzzare piano l’acqua della borraccia, lasciandone il tappo semichiuso. Sulla superficie del liquido si formò un baluginio colorato che si poteva a malapena definire arcobaleno; Iride si sarebbe dovuta accontentare, però.
Carter gettò la dracma nel flusso d’acqua e mugugnò: “Chirone, Campo Mezosangue“, pregando mentalmente la dea di dargli ascolto.
Dopo qualche secondo comparve l’immagine sgranata del centauro; Carter si tirò fuori la torcia di bocca ed iniziò a parlare concitato, la voce spezzata dall‘agitazione:
“Chirone! Non dovete venire, sono troppi. Anteo è vivo, sta cercando di farla tornare … prima di…- Carter udì un rumore alle sue spalle- L’ha trovato, ha trovato colui che è fuggito, e vuole usarlo per farla tornare… - altro rumore, più forte, più vicino - Voi dovete…” Carter udì un terzo suono nel buio alle sue spalle, e poi una voce gutturale, ma dal significato piuttosto ovvio:
“laggiù!” e laggiù era chiaramente dove si trovava lui.
Un gruppo di dracene si riversò nella stanza dove si nascondeva il ragazzo e lo circondò in un attimo.
“Chirone! - gridò Carter all’immagine che stava ormai sparendo, mentre le dracene lo afferravano per le braccia- Non dovete venire, non-” un colpo di spada mozzò le parole in bocca al ragazzo, che si accasciò a terra perdendo sangue.
“non… venite…” sussurrò ancora, rivolto più a se stesso che a Chirone.
Poi chiuse gli occhi.
Dopotutto, fu l’ultima cosa che si disse Carter, morire era quasi come addormentarsi. Solo con un po’ di sangue in più.
 
 
Angolino della pazza:
Salve gente! Ed eccomi qui a ripostare questa fic! A questo proposito, vi devo delle scuse per l’improvvisa cancellazione dovuta a problemi tecnici vari…
detto questo, ribadisco alcune spiegazioni: il tizio morente qua sopra, è, come immagino avrete capito, un semidio del campo mezzosangue, e il nemico di cui si parla, Anteo, è proprio lo stesso Anteo che c’è nella battaglia del labirinto. Ora, questa fic è ambientata fra l’eroe perduto, e il romanzo seguente, il figlio di nettuno (che io ho già letto, ma, tranquilli, non ci saranno spoiler), quindi alcuni mostri e personaggi dei miti tornano dalla morte grazie a Gea… infatti andando avanti con la storia pensavo di inserirne qualcuno, se l‘idea vi ispira. Poi, in caso ve lo steste chiedendo, riguardo alle cose che nomina il povero, deceduto Carter (“colui che è scappato” e la storia del far ritornare in vita qualcuno) sarà tutto spiegato nei prossimi capitoli.
Ora, visto che come introduzione è proprio cortina, vado subito a caricare il primo capitolo!
Spero vi piaccia!
Lynn




Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2140194