Silent words.

di Teddy_bear
(/viewuser.php?uid=531694)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Fama. Questa parola era quella che Nick Wilde preferiva nel suo dizionario. Ed oltre a saperla dire in ben otto lingue, lui faceva di tutto per ottenerla. A cinque anni aveva provato a disegnare la villa che avrebbe acquistato da adulto. Aveva immaginato che la sua futura casa era immensa; una piscina all'esterno ed una all'interno, il giardino grande e pieno di piante, il prato che doveva esser sempre perfetto ed una terrazza sempre baciata dal sole in estate per rilassarsi. A otto anni aveva incominciato a leggere i libri in lingue straniere ed anche così apprese il francese ed il tedesco. A dieci anni aveva già deciso che da adulto avrebbe girato il mondo. A dodici anni cambiò molte volte il suo insegnante privato, perchè non era qualificato secondo i suoi genitori. A quindici anni incominciò ad andare alle feste private di parenti ed amici, ovviamente solo per persone importanti. A diciott'anni si prese l'auto più costosa che potesse esserci, anche se la patente gli era stata data anni prima. A ventitre anni i genitori gli presentarono la ragazza che definivano adatta a lui, anche come possibile moglie, Christine Edwards. Ed adesso, a ventisei anni, Nick Wilde continuava ad esser il ragazzo dalle grandi ambizioni. Fama. La prima parola che si presumerebbe esser uscita dalle labbra di Nick quando era un bambino piccolo.

Silenzio. Questa, invece, era la parola che ostacolava ad Elena Todd di avere una vita normale. A cinque anni era già stata classificata come una bambina con problemi, nonostante il suo cervello funzionasse correttamente e nonostante provasse anche lei emozioni. A otto anni incominciò a scarabocchiare su carta i suoi pensieri, tramite dei disegni bellissimi come diceva sua madre. A dieci anni si fecero spazio le parole; scriveva ciò che non poteva dire, scriveva quando le si faceva una domanda in risposta e scriveva quando aveva voglia di parlare con qualcuno. A dodici anni fu vittima di bullismo, e dovette andar da uno psicologo per uscirne. A quindici anni, quando uscì del tutto dalla terapia, si dedicò completamente al disegno presso un buon istituto. A diciott'anni incontrò quella che poteva esser una sua amica. Ed ora, a diciannove anni, con la vita piena di matite e colori continuava a disegnare. Silenzio. La parola che presumibilmente descriveva bene la vita di Elena.

Nick Wilde che, grazie a lei, imparerà ad amare ancora le piccole cose.
Elena Todd che, grazie a lui, imparerà ad amare.
Silence words. Parole silenziose.


Spazio autrice:
spero vivamente che questa storia vi piaccia xD. Ho pensato da poco a quest'idea e boh, non so mi sembra parecchio strana o.o anyway, mi lasciate una recensioncina? Mi piacerebbe tanto sapere cosa ne pensate ;). Love you xx.



 





Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2141488