Il filo rosso

di __Panda
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Capitolo 4.
 
- Kristen... Conosci qualcosa riguardo dei fili rossi?
La domanda fu posta spontaneamente. Dave finalmente collegava alcuni dei diversi pezzi del puzzle che si era creato nel momento in cui gli era stato imposto di tornare sul mondo terreno.
 
-Beh Dave, in realtà avevamo intenzione di sfruttare il tuo talento nascosto.
-Signore, non capisco.
-Capirai a tempo debito. Ma soprattutto, capirai quando tornerai lì. Perché tu devi tornarci, Dave. Volente o nolente.

 
Cosa c’era di strano in Kristen? Perché proprio lei, e non il suo professore? Il suo vicino di banco? Un abitante del Kenya?
Era l’unica a non possedere quel filo?
Evidentemente era così, perché la consapevolezza lo stava travolgendo. Più guardava gli altri alunni del college, più si rendeva conto che era davvero così. Il suo dovere era aiutarla, quindi doveva aiutarla a cercare il suo filo anche in capo al mondo.

- Si usano per fare i vestiti. “Ago e filo”, mai sentito? Anche tu li indossi… Come hai detto che ti chiami?
- David. David Lewis, ma tutti mi chiamano Dave.
- Chiamano?
- Non sono l’unico custode, sai. Ti facevo più intelligente.
- Non insultarmi, sono riuscita ad entrare in un college americano con una borsa di studio dal valore non indifferente. Adesso ho un’altra lezione, vieni che entriamo in classe.
 
Come in precedenza, Dave si sedette in fondo alla stanza per pensare. Stessa scena, stesse domande che percorrevano la sua testa.
Poi si accese una lampadina. La biblioteca, piena di libri, enciclopedie, storie di ogni genere. Forse lì poteva trovare una risposta, lì poteva esserci qualcosa riguardante i filamenti scarlatti che in quel momento si trovavano tutti sul pavimento dell’aula e si dirigevano chissà dove.
Dave si alzò subito, dicendo a Kristen che sarebbe andato in biblioteca.
 
L’angelo si trovava ancora una volta a dover attraversare l’enorme città, questa volta con le sue immacolate ali. Era divertente per lui sentirsi in missione. Volava in direzione della Biblioteca Pubblica di Brooklyn, con l’adrenalina in corpo e le farfalle nello stomaco, anche se si sentiva uno stupido. In fondo, doveva solo svolgere una ricerca.
Arrivato in biblioteca, si annunciò senza essere né visto, né ascoltato. Ennesima conferma del suo essere invisibile. Allora, incurante di tutte le persone che si trovavano lì, cominciò a cercare il reparto “Sovrannaturale” o qualcosa di simile. Cercò di afferrare un libro sugli angeli, ma esso non si spostò dallo scaffale su cui si trovava. Continuava a trovarsi dov'era, immobile, con le mani del povero angioletto che cercava disperatamente di prenderlo. Provò svariate volte con scarsi risultati, che aveva ottenuto pensando fortemente che doveva aiutare Kristen. Dave, allora, si concentrò solo su questo pensiero, e una copia fantasma del libro si diresse autonomamente verso il tavolo. L’angelo, soddisfatto, sfogliava le pagine con attenzione. Ma lì non c’era niente riguardo l’argomento che cercava, quindi posò una mano tra i capelli per ravvivarli, gesto che faceva ogni qualvolta il nervosismo si faceva vivo dentro di sé. Continuò a cercare in tutto il reparto, consumando tre ore buone, senza aver risolto un granché.
 
Erano le undici del mattino, quindi passò il resto della mattinata a cercare in biblioteca. Ad ogni libro inutilmente sfogliato, la calma e la pazienza di David si spegnevano poco alla volta. Quando il ragazzo si arrese erano le due, quindi decise di volare fino all’università. Kristen lo aspettava sul marciapiede, con una borsa tutt’altro che leggera sulla spalla sinistra e dei libri sul braccio destro. Allora David le prese la borsa e volò verso casa, con lo sguardo stupefatto della ragazza addosso. La risata dell’angelo raggiunse l’orecchio di Kristen, che scosse la testa divertita, e che poi continuò a guardare il cielo durante tutto il tragitto. Dopotutto non era così male, quel Dave.
 
 - Sono libera solo per il pranzo, dopo devo tornare al college.
- Grazie per l’informazione, quanto tempo abbiamo per parlare tranquillamente?
- Direi circa un’oretta. Devi dirmi qualcosa di importante?
Dirglielo o non dirglielo? Era il caso di fornire una preoccupazione a Kristen? Forse quei fili non avevano alcun significato, forse l’angelo si tormentava su una questione inutile, ma pensava che il fatto che la sua assegnata non possedesse la cordicella non fosse una semplice coincidenza.
Dirglielo o non dirglielo?
Dave pensava che sarebbe stato meglio cercare di contattare un altro Custode, o, ancora meglio, Altair. Lui aveva sempre una risposta.
Una volta gli avevano spiegato la procedura, ma era così complicata che non ricordava niente di importante al riguardo.
Allora, forse, era essenziale mettere al corrente Kristen.
Ma Dave voleva mettersi alla prova, in fondo era lui il suo protettore, e decise che quello sarebbe stato il suo primo vero compito da custode quale era.
- Niente in particolare, che ne dici di conoscerci meglio? Credo che dovremo passare il resto della tua vita insieme. Ma non ti preoccupare, se dovrai fare qualcosa di privato sarò più che lieto di andare a fare una passeggiata  o volata dell’isolato per un’oretta… Basta avvertirmi.
- Ma sei scemo?
- Ehi, non ho detto nulla di strano.- Il tono del ragazzo si era fatto più malizioso, quello della ragazza, invece, era divertito.
- Penso che dovremmo cercare di conoscerci poco alla volta. Che senso ha finire tutti gli argomenti adesso? Se abbiamo tutta una vita davanti…
- Giusto, ottima osservazione.
Arrivati in cucina, Kristen si accingeva a preparare il pranzo. Prese un’insalata e cominciò a lavarla, dopodiché dispose le foglie in due ciotole, in cui versò anche del mais e del tonno in scatola, per poi condirle.
- Perché prepari due ciotole?
- Non hai fame, Dave?
- No, noi angeli non abbiamo bisogno di mangiare. Credo che se provassi a mangiare, troveresti foglie, mais e tonno sulla sedia.
- Ah. Meglio, vorrà dire che avrò un’insalata intera tutta per me.
- Perché mangi come le pecore?
- Preferisco una sana insalata alle patatine fritte, e la frutta ai dolci. Non credo sia tanto strano voler mangiare sano.
- Come vuoi. Forse dovresti provare a dire “Beeeeh”, sai, per abituarti al pecorinismo.
- Molto simpatico, davvero.
Passarono qualche minuto in silenzio, in cui Kristen mangiava soddisfatta la sua insalata mista.
- Ok, la verità è che sono a dieta. Vorrei strafogare un’intera torta al cioccolato, ma devo dimagrire di qualche chilo prima dell’estate – dichiarò sbuffando la giovane.
 
Dopo un’ora passata a sorbirsi i discorsi di Dave sull’anoressia, Kristen si alzò dal tavolo e si diresse nella sua camera. Accese il computer con il suo custode alle spalle.
- Me lo chiedo da quando l’ho visto, cos’è quest’aggeggio?
- Davvero non sai cos’è? Da quanto tempo sei un angelo? A proposito… come si diventa angeli?
- Non è un processo altamente complesso. Di solito le persone che muoiono in modo violento, che lasciano dei conti in sospeso sulla Terra, o quelle dotate di un animo particolarmente buono diventano angeli. Quindi, in sostanza, bisogna morire.
La ragazza era visibilmente dispiaciuta per aver posto quella domanda, in quanto credeva di aver turbato Dave in qualche modo. Ma lui continuava a sorriderle, e questo la rincuorò.
- Suppongo che tu sia passato a miglior vita nel primo dopoguerra, dato che non sai cos’è un computer.
- Quello è un computer? Sul serio? Prima di morire, stavo vivendo gli anni ottanta. Ai miei tempi i computer somigliavano a delle scatole, invece questo sembra molto… moderno. Sottile, luminoso e di grande impatto.
- Allora non conosci nemmeno internet, suppongo.
-Supponi male stavolta, ai miei tempi esisteva, ma non era di pubblico dominio. Questo vuol dire che tutte le persone possono usare internet?
- Sì, esatto. Guarda, adesso sto facendo il log-in su Facebook. Sai cos’è un social network?
 
I due passarono il resto dell’ora di pranzo a parlare di Twitter, Facebook e dei nuovi smartphone. Dave si sentiva in imbarazzo, perché per Kris doveva essere normale il fatto che i ragazzi della sua età conoscessero a fondo ogni tipo di oggetto tecnologico.
 
Passata l’ora libera, Kristen e David tornarono in college assieme, l'una per studiare, l’altro per usare i computer dell’Università ad insaputa della ragazza.
Dave prese coraggio, pensò intensamente a Kristen e si materializzò una copia fantasma di un computer con tanto di scrivania.
Le dita del ragazzo presero a muovere il mouse, aprirono il browser di internet, e poi digitarono “filo rosso”.
Come per magia agli occhi dell’angelo, tutte le informazioni possibili e immaginabili si presentarono ai suoi occhi.
Dave scorreva tutti i risultati e i suoi occhi si posarono su uno in particolare, che diceva “filo rosso del destino”.
Forse la verità era più vicina di quanto potesse immaginare.



*spazio autrice*

Salve a tutti! Sono riuscita ad aggiornare in tempo stavolta. u.u
Questo è un capitolo di passaggio, in cui vediamo i due protagonisti che si conoscono meglio e Dave che fa una rivelazione scioccante del suo passato. 
Ed inoltre, la scoperta di internet. xD 
Prossimamente arriveranno altri personaggi, so che così la storia può rivelarsi un po' noiosa.
Spero che questo capitolo vi piaccia, fatemi sapere con una recensione!


__Panda




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