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Temple of Love
Prologo
L’ho amato da
lontano. Da sempre. Da quando frequentavamo entrambi il Conservatorio di
Helsinki. Nonostante fossi di qualche anno più piccola di lui, eravamo amici.
Beh, forse un pò più che amici...se solo non avessimo avuto una paura folle di
ammetterlo. Ma alla fine, tra noi non aveva funzionato, perché lui amava solo
una cosa: la musica. Era stata la musica a farci incontrare e poi a farci
perdere di vista, una volta che la sua band aveva sfondato a livello
internazionale.
E così,
anch’io avevo deciso di seguire la mia strada. Ero diventata una famosa cantante
lirica, sempre in giro per il mondo. Non l’ha mai saputo nessuno, ma ho sempre
pianificato le mie tournee in modo da farle coincidere con le sue. Ero sempre
lì, ai suoi concerti, confusa tra le ragazzine che impazzivano per lui senza
nemmeno sapere cosa si nascondeva dietro alle parole delle sue canzoni. Ero lì,
ma senza mai avere il coraggio di farglielo sapere.
E odiavo con
tutta me stessa i giornali di gossip, che spifferavano ai quattro venti le sue
storie finite male. Un’altra cosa che ci accomunava: avevo avuto diverse storie,
senza mai trovare l’uomo giusto per me. Perché io, l’uomo della mia vita l’avevo
già scelto a 14 anni. Si chiama Ville Valo, ed è il cantante degli HIM.
Helsinki, settembre 1994
Ora di ricreazione, finalmente. Il momento in cui ero
libera di isolarmi dal mondo, con il mio lettore cd nelle orecchie, e musica
metal sparata a tutto volume. E come al solito, iniziai a canticchiare, finchè....
“Ma non è un po’ strano che una futura cantante lirica
ascolti questa musica?”
Mi voltai, pronta ad aggredire verbalmente il tizio che
aveva osato togliermi le cuffie. Ma mi bloccai, ipnotizzata dagli occhi e dal
sorriso più belli che io avessi mai visto.
“Mi chiamo Ville” si presentò “scusa se ti interrompo
così, ma stavi canticchiando la mia canzone preferita dei Sabbath, non potevo
fare altrimenti!”
“Io...io sono Asja”
E’ così che iniziò tutto, in una mattina di settembre
particolarmente calda, per essere in Finlandia. Passammo l’intera ricreazione a
chiacchierare e a ridere, scoprendo di avere una marea di cose in comune e di
essere quasi vicini di casa. Da quel momento, diventammo amici per la pelle,
inseparabili. Beh, quasi inseparabili.
Ecco il prologo del mio ennesimo
delirio Himmico... spero vi piaccia!! (Il concerto ha decisamente peggiorato la
mia dipendenza dal Valo... ahimè!! ç___ç )
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