Irritazione da Botolo Pulcioso
“Irritazione da
Botolo Pulcioso”
Edward Pov
Fortunatamente
non avevo bisogno di guardare la strada per guidare. Essere un vampiro
in certi momenti tornava utile.
Ero troppo
nervoso per restare concentrato su dove stavo andando.
Cercavo di non
stringere troppo il volante: ci tenevo alla mia macchina, non volevo
romperla per colpa di un cane pulcioso.
Maledetto
botolo peloso… Ogni volta che la sfiorava mi veniva
voglia di sbatterlo al muro e spaccargli quel suo muso strafottente.
E ora lei era
con lui!
Calmati,
Edward, lo stai facendo per Bella, perché sia felice.
Però
è irritante.
Parcheggiai in
garage e in un istante fui nell’ingresso.
-Esme!- urlai,
pur sapendo che non ce n’era alcun bisogno. Stavo
perdendo il mio autocontrollo. –Hai comprato le uova?-
Un attimo dopo
Alice fu davanti a me. Non era estatica come al solito.
Era cauta, temeva che l’attaccassi, glielo leggevo nel
pensiero.
-Tranquilla,
non lo farò.-
Chiuse gli
occhi un istante. –Lo so!- sorrise e tornò la
mia solita sorellina. –Comunque, sì,
c’è
tutto. Questo pomeriggio ho visto cosa sarebbe successo ed Esme
è andata a fare la spesa.-
-Bene.- dissi
secco, e mi diressi in cucina, un ambiente solitamente
inutile in una casa abitata solo da vampiri, ma in momento come questo
era l’unico luogo dove avrei potuto calmarmi.
Spalancai il
frigorifero e la credenza e sistemai tutto ciò che mi
occorreva sul tavolo. Era stracolmo.
Cercai di
concentrarmi su quello che dovevo preparare.
Mentre ero
intento ad amalgamare gli ingredienti, Alice entr, si sedette al tavolo
e cominciò a fissarmi.
"Potresti
anche cucinare qualcos'altro." pensò.
-Cucino quello
che voglio.- risposi secco. Avevo appena cominciato,
quindi il mio livello di nevrotismo era ancora troppo alto per
riprendere il mio autocontrollo.
-Ma quei
poveri alla mensa comunitaria non possono mangiare sempre
dolci perchè tu hai voglia di fare solo quelli. Per quanto
ne so
non fa molto bene alla salute degli umani.. ribatté lei,
serena.
Sentii nascere
un ringhio dal mio petto.
-Oh, non
c'è nessun bisogno di arrabbiarsi. Era solo una
constatazione.-
Aggiunsi
l'olio, il latte e il lievito e continuai imperterrito a mescolare.
-Perlomeno
domani alla mensa dei poveri avranno di che sfamarsi.
Un'altra donazione del misterioso benefattore.- disse infine, poi si
alzò ed uscì dalla stanza.
Non mi accorsi
del tempo che passava.
All'improvviso,
il cellulare cominciò a vibrare nella mia tasca.
Poteva essere
solo lei.
Mi pulii in
frett le mani e presi il telefono. Era lei.
-Bella?-
risposi, forse un pò troppo entusiasta.
-Sono Jacob.-
disse la voce all'altro capo del telefono.
Sentii la
rabbia montarmi dentro. -Dov'é?- ringhiai.
-Tranquillo,
sta bene, si è solo addormentata. Ti ho chiamato io per
venire a prenderla.-
Quel botolo
pulcioso era davvero irritante. Perlomeno mi aveva
chiamato. Avrebbe potuto non farlo e tenerla con sé, ma era
stato corretto, questo dovevo concederglielo.
-Due minuti e
sono al confine.-
Lasciai la
cucina in uno stato a dir poco pietoso, ma non me ne curai.
Salii in macchina e poco dopo ragigundi il luogo dell'appuntamento.
Calmati,
Edward...
Nel buio, vidi
la Golf rossa di quel cane avvicinarsi al confine.
Sentivo i suoi
pensieri, e non mi piacevano affatto. Mi prudevano le mani, avevo
voglia di spaccargli qualche osso.
Scesi dalla
macchina e presi a camminare avanti e indietro per cercare di calmarmi.
Stai facendo
tutto questo per Bella, mi ripetei per l'ennesima volta.
Sentii la
portiera della Volkswagen aprirsi scricchiolando. Bene, stava arrivando.
L'aspettai sul
confine e mi sentii bene solo quando fu finalmente tra le mie braccia.
Camminando
verso l'auto mi resi pienamente conto di quanto fosse
stanca. Era rigida, intorpidita. Era meglio metterla a letto il prima
possibile.
Nonostante la
stanchezza, era entusiasta della serata; le vecchie leggende dei lupi
l'avevano colpita molto.
-Me le
racconterai,- dissi, -ma dopo un buon sonno.-
-Non
sarò in grado.- sbadigliò.
Le aprii la
portiera, la feci accomodare e le misi la cintura di
sicurezza, poi salii dal lato del conducente, mentre Bella sollevava
una mano per salutare il botolo che se ne andava.
-Oh-
esclamò Bella dopo qualche minuto di silenzio, -mi sono
macchiata.- Cominciò a colpirsi la maglietta all'altezza del
seno. -Ah, meno male, era solo farina. Probabilmente è
caduta da
una dei panini.-
-Sì,
probabilmente.- commentai con tono idifferente.
Con un gesto,
invisibile ai suoi occhi, compii la sua stessa
operazione, eliminando la farina dalla mia camicia. Era un modo troppo
ridicolo per scaricare il nervosismo.
Per ora, non
avrebbe saputo.
Fine
Dunque,
questa cosa strana mi
è venuta in mente un pomeriggio mentre stavo cucinando
indovinate che cosa? Una torta, ovviamente! E ho pensato... Ma cosa fa
Edward quando Bella è con Jacob? E poi, sicuramente reprime
la
gelosia per non far stare male Bella... ma cosa fa per scaricare la
tensione? oltre a suonare, ovviamente... E siccome stavo cucinando una
torta, mi sono detta... e se Edward cucinsse torte? Ed è
venuta
fuori questa cosa... Non è niente di che... Ho scritto di
meglio... però ho voluto pubblicarla lo stesso... Ora vorrei
sapere che ne pensate voi!
Bacini
by
Selene89
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