L'altruismo e Potter
Notte tarda.
Il Castello è delicatamente illuminato dalla luna, i cui
riflessi
bianchi penetrano dalle tende a penzoloni nel Dormitorio delle
ragazze nella Torre di Grifondoro.
Lily Evans sbuffa e si stiracchia, adagiata comodamente tra le
morbide coperte rosse del suo letto a baldacchino. Si gira sull'altro
fianco: basta, non ce la fa più.
E' inverno, un inverno molto rigido ad Hogwarts.
Nevica da giorni, la scuola è coperta da una soffice coltre
bianca;
tra un fiocco di neve e l'altro aleggia un'atmosfera insolita,
frizzante e dolce allo stesso tempo, e le coppiette si divertono a
passeggiare mano nella mano nel parco, lasciando calcate nella neve
le impronte delle scarpe.
Nonostante il naso di Lily sia congelato dagli spifferi provenienti
dalla finestra, la ragazza suda, suda e si contorce nel letto.
Presa da un impulso rabbioso, la ragazza apre con violenza le tendine
del baldacchino, rischiando quasi di svegliare Mary, che si limita a
sistemare inconsapevolmente il cuscino.
Lily si avvicina lentamente alla finestra, scostando una tendina per
osservare il cielo scuro.
Quell'immagine la faceva sentire incredibilmente rilassata, in pace
con se stessa e col mondo che la circondava. Il cielo è di
una
tonalità blu scuro, con pochissime stelle, ma con una grande
luna
tondeggiante che illumina la Foresta e i campi circostanti la
scuola.
Remus doveva essere lì da qualche parte, abitato e vinto da
un'anima
feroce che non gli apparteneva. Con lui c'erano sicuramente anche
James, Sirius e Peter, e ciò non fa altro che preoccupare la
ragazza, che sospira amareggiata.
Come hanno potuto nasconderle questo segreto per così tanto
tempo?
Remus...lui...lui aveva bisogno di lei, di un'amica sincera
su cui poter contare, e Lily ci sarebbe stata, sempre, in modo
incondizionato: l'avrebbe supportato, aiutato e protetto per quanto
ne avesse la possibilità. Lily voleva molto bene a Remus,
lui era
così simile a lei, ed andavano d'accordissimo: erano
così costanti,
un punto fisso, senza sbavature.
Presa dai suoi pensieri, la ragazza cominciò a misurare a
grandi
passi la stanza in modo nervoso, attorcigliando un morbido ciuffo
rossiccio attorno all'indice dall'unghia mangiucchiata.
E Sirius?
Blaterava tanto, si stuzzicavano spesso...ma teneva molto a lui.
E Peter?
Le faceva tanta tenerezza...Sembrava si sentisse inadeguato a tutto,
non degno della vita stessa.
E Potter?
Potter era un caso a parte.
Potter.
Potter era Potter.
“Ripeto un po' troppo il suo cognome. Ma è Potter.
E Potter suona
così bene” pensò Lily, ridacchiando.
“ E basta!Sono le quattro passate, domani la McGranitt mi
interroga
di Trasfigurazione e tu mi fai passare la notte insonne?”.
Mary si
alza di scatto dal letto, buttando a terra il piumone rosso; si
staglia diritta dinanzi a Lily, avvolta in un pigiamone di lana con
piume infilzate ovunque, i capelli spettinati e le braccia poggiate
con fare scocciato sui fianchi.
Lily continua a ridacchiare. La situazione è divertente.
Mary è
divertente. Lily è nervosa.
Meglio riderne comunque.
La risata di Lily soffocata tra le mani era così contagiosa
che
anche Mary si scoccia subito di fingere d'essere arrabbiata,
così si
avvicina all'amica, cingendole la schiena con dolcezza.
“Beh, visto che per colpa tua mi prenderò un
votaccio dalla
McGranitt pretendo almeno di sapere cos'hai!”. Lily sorride,
ma non
ha voglia di parlare. Si sente stranamente vuota, come mai prima,
così si limita ad indicare con un rapido cenno del mento la
finestra. Mary sposta lo sguardo su questa, ed inizialmente non
capì.
Poi gli occhi le cadono sul prato, dove quattro figure si muovono e
si scontrano, o meglio, una si scontra con le altre tre.
Non sa che dire; quel segreto ha sconvolto anche lei. Non che non
avesse mai intuito che Remus nascondesse qualcosa, ma...non di certo
quello.
Era troppo, troppo per chiunque, soprattutto per un diciottenne
incredibilmente colto, dolce e riflessivo come lui, non se lo
meritava di certo...
Ma Mary non aveva intenzione di compatirlo, quello proprio no, voleva
semplicemente stargli accanto, così come voleva stare
accanto alla
sua migliore amica, turbata da pensieri che Mary riusciva a leggere
come fossero suoi.
“Sta' tranquilla, Lily. Andrà tutto
bene”.
Una frase apparentemente inutile, priva di un senso vero e proprio,
ma giusta, stupefacemente giusta: Lily voleva solo sentirsi dire
quello, parole inutili, ma sinceramente sentite.
“E ricorda che James é molto più forte
di quello che voglia dare
a vedere!E poi non si perderebbe per nessun motivo al mondo la vostra
prima uscita a Hogsmeade!”
Lily sorride, ma subito il sorriso si spegne.
“No, aspetta un attimo, McDonald. Che hai detto?!”,
le bisbiglia
con un fuoco che le brucia negli occhi.
“Beh, Evans, non dirmi che non gli concederai neanche
questo...Insomma, se lo merita!Pensa a tutto quello che fa per
Remus...Lo faresti per Remus,no?”. Mary ha un sorrisetto
malizioso
stampato in faccia, ma Lily non se ne accorge, troppo impegnata a
seguire con lo sguardo i movimenti delle piante nella Foresta.
Beh, sono un'amica di Remus. E Jam...Potter è un amico di
Remus.
Lo potrei fare per Remus, sì, per Remus.
Accontenterei finalmente quel boccino ambulante, e di conseguenza
anche Remus.
Per Remus, lo farei per Remus, solo per lui.
Come no.
“McDonald, hai avuto incredibilmente una grande idea!Insomma,
Remus ha bisogno di un po' di serenità, e quale miglior modo
se
non...”
“Se non uscire con James?Mi sembra giusto!Ma come siamo
altruisti,
Evans!”
“Beh, d'altronde... COSA NON SI FA PER GLI AMICI!”
_________________________________________________
Cccccciao!
Scusate la poca costanza, ma le idee mi vengono così.
All'improvviso. Nel bel mezzo della notte. Quando dovrei studiare!
Piccola
scemenza che mi è piaciuto scrivere, quindi mi fa piacere
condividerla con voi. Cercherò di essere più
presente, buona lettura :)))
|