Un’altra opportunità
Cos’era successo? Dove si trovava? Ecco le domande che si affollavano nella mente della
giovane. Aveva pochi ricordi, vaghi ricordi, che le
dicevano che era morta. Ricordava che era stata presa in ostaggio da Naraku.
Ricordava il signor Sesshomaru che la veniva a salvare. Oh ,
Sesshomaru… Ricordava che il demone che sempre aveva amato, sì amato perché il
sentimento che provava non le sembrava come quello verso un fratello, le faceva
scudo col proprio corpo, morendo lui stesso. Ricordava, infine, che era morta
anch’ella per mano del fratello di Sesshomaru. No. In
quel momento non le era apparso come il mezzo demone che aveva sempre
conosciuto, no era diverso, quasi terribile. Quanto
tempo era passato da quando era morta? Sembrava diverso tempo, visto che il suo corpo era cresciuto. Sarebbe potuta tornare
in vita? Si chiedeva. No. Jaken una volta, tanto tempo fa, forse troppo tempo
fa, le aveva detto qualcosa riguardo alla prima volta che aveva conosciuto il
signor Sesshomaru, ma cosa? Riguardava una spada, forse… E poi ancora di un’avventura nell’aldilà , dove era stata salvata grazie
a… una collana, mi pare… troppe, troppe domande. Era già fuggita alla morte per
due volte, non ci sarebbe stata una terza… E intanto
osservava l’aldilà. In tutti gli anni che aveva
passato lì dentro, non era mai riuscita a vedere oltre ai suoi occhi. Tutto era troppo, troppo buio. Sarebbe mai scesa una luce in
quella tenebra? Inutile sperare, la risposta era sempre no. In quel luogo non
sarebbe mai scesa la luce,doveva solo aspettare di
reincarnarsi, già ma quando sarebbe arrivato questo momento? Che
strano, la tenebra che la circondava stava diventando sempre più luminosa.
Avvolta in un alone luminoso, una bambina scese dal
cielo, se si poteva definire tale ciò che la sovrastava.
-
Rin…? – Chiese con una voce che alla ragazza ricordava qualcuno.
-
Sì… Sono io… - Rispose speranzosa.
-
Vieni… - Le tese la mano e l’altra la prese. Insieme cominciarono ad ascendere verso una meta indefinita, sarebbe
stata l’ora della sua reincarnazione?
---
Era
morto, questo era un fatto certo. Ma quanto tempo era
passato da allora? Un minuto? Un ora? Un giorno? Un anno? Non lo sapeva. Sapeva
però come era morto. Ricordava che per qualche ragione, per qualche assurdo
tranello, probabilmente, si era introdotto nel corpo
di Naraku per cercare Rin. Ricordava che l’aveva protetta
col proprio corpo dall’attacco del fratello, chissà se ora era viva, chissà se
si era salvata… Ma che pensava? Cos’erano questi
pensieri? Lei era solo uno stupido umano e allora perché quando la pensava,
quando la guardava, il suo cuore sussultava? Cos’era quel tremito? Ne era certo, non si era innamorato. Quello che provava era
di certo l’affetto di un fratello maggiore verso il
più piccolo. Ma allora perché non era mai successo con Inu Yasha? Forse perché
nonostante tutto aveva qualcosa in più che lui, il più potente, non aveva? Comunque ne era certo non era amore. Quanti pensieri nella
sua mente. Già pensieri, perché pensare alla propria vita passata era l’unica
cosa da fare in quel luogo oscuro in cui devi stare
per l’eternità, perché ai demoni non è concessa la reincarnazione. Oppure si
poteva sperare che qualcuno concedesse un’altra possibilità, che una luce venisse nelle tenebre. E infatti venne. Una bambina scese leggiadra avvolta in un alone di luce,
rischiarando il buio.
-
Sesshomaru…? – Chiese con la voce di Rin.
-
Rin? Che ci fai tu qui?
-
Sesshomaru…? – Chiese di nuovo.
-
Sì, sono qui, ma tu…
-
Shhh, le domande dopo… Ora è tempo di andare. – Gli tese la mano e lui la
prese. Insieme cominciarono a salire verso una meta
indefinita, gli sarebbe stata data un’altra possibilità?
---
Rin
e la bambina atterrarono lievi in una stanza bianca e infinita.
-
Dove mi trovo? – Chiese la ragazza non ottenendo risposta. Due bambine
avanzarono verso di lei porgendole una veste bianca.
-
Vestiti e abbi la pazienza di aspettare.
Rin
obbedì. Intanto in un altro punto del luogo Sesshomaru e la bambina atterrarono nella stanza bianca.
-
Rin… Allora sei viva! – Esclamò. Ma come mai era così felice nel rivederla?
-
Io non sono Rin… - Rispose pacata. – Ma se mi vuoi chiamare così…
Due
bambine avanzarono verso il demone portando una veste bianca.
-
Vestiti…
Lui
eseguì. Non appena si fu completamente vestito, la bambina
che l’aveva accompagnato lì scomparì insieme alla compagna di Rin.
Spaesati cominciarono a camminare inconsciamente l’uno verso l’altro. Ad ogni
passo sembrava di non averlo fatto, sembrava di essere
sempre nello stesso luogo. Poi avvenne, si notarono e cominciarono a correre
l’una verso l’altro per avere la certezza di una vita
in quel luogo strano. Quando erano a pochi metri di distanza
si fermarono.
-
Signor Sesshomaru… - Disse in un sussurro lei, incredula.
-
Rin…? – Chiese l’altro con timore di sbagliare. Aveva davanti
una Rin cresciuta, sui 20 anni, nel pieno della sua bellezza, totalmente
diversa da come la ricordava. Nel vederla sentì nel suo cuore evolversi
qualcosa, quel sentimento di affetto che aveva sempre
provato verso la bambina.
-
Sì, sono io signor Sesshomaru…
- Quindi tu sei viva?
-
No sono morta come lei e, come lei, sono stata portata qui, forse è l’ora che
mi reincarni…
-
Oh Rin… - Sussurrò il demone abbracciandola forte. Ma che faceva? Ora non era importante, mai quanto l’avere ritrovato la donna che
amava. Adesso l’aveva capito. Aveva capito i sentimenti che provava
verso la donna.
-
Sesshomaru… - Rispose abbandonando ogni formalità. Si guardarono negli occhi
perdendosi nei loro meandri. Occhi ambra dentro occhi scuri e
occhi scuri dentro quelli d’ambra. Poi, come se fosse scattata l’ora
giusta, si baciarono.
-
Bene, vedo che avete chiarito i vostri sentimenti… - Affermò la bambina
ricomparendo.
-
Chi sei? – Chiesero entrambi.
-
Diciamo che sono lo spirito dei desideri, sono colei
che può dare un’altra a ogni essere vivente se vorrà, sono colei che può
richiamare dalla morte le persone se lo meritano e se hanno lasciato in sospeso
qualcosa quand’erano in vita… - Fece una pausa e poi ricominciò. – Sesshomaru
io vi ho richiamati dal sonno eterno perché sentivo i
vostri sentimenti rischiarare l’aldilà, ti soddisfa come risposta? Rin, sì
volevo darvi un’altra possibilità… - Fece un gesto strano con
le mani e una porta comparve. – Prego varcate
pure quella soglia il vostro futuro vi attende, non fatelo aspettare…
Sesshomaru
e Rin cominciarono ad avanzare mano nella mano verso la porta. Stavano quasi
per oltrepassarla quando lo spirito li richiamò.
- Che sciocca che sono stata! Dimenticavo di darvi questa… -
Pose a Sesshomaru una sfera.
- Che cos’è?
-
Diciamo che è una specie di Sfera degli Shikon da usare solo in un momento
specifico se vorrai continuare a vivere insieme a lei…
Sai l’aveva con sé il visitatore prima di voi, non si è neanche accorto dello
scambio che ho fatto… Ma non voglio trattenervi oltre, andate, vi auguro uno
dei migliori futuri…
Il
demone e la donna varcarono finalmente la soglia e
cominciarono a vivere il loro futuro. Ma questa è un’altra storia e se vorrò ve la racconterò poi…
*
Ni-Hao... spero che questa storia vi sia
piaciuta… diciamo che è una specie di continuo non
continuo di “ Quello che sarebbe potuto essere”… se scriverete dei commenti, vi
ringrazio… d’altronde questa storia fa così schifo che mi chiedo “ perché
scrivere commenti?” … ma questa è una cosa che va da persona a persona… vi
saluto la vostra emo dark kimera