Conoscimi e poi vivimi.

di SaraPark
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CONOSCIMI E POI VIVIMI.

Capitolo O2. ― LA TELEFONATA ― (Lee Joon) ―


Mi trovavo davanti al pc quando suonò il telefono.
Guardai il display e vidi il nome di Minhyuk, risposi.
"Pronto? dimmi bro!"
"Joon aiutami."
"Che hai?"
Aveva una voce triste, intuii immediatamente che era successo qualcosa di grave....
"Sto male e non so cosa fare. Ho litigato con il resto del gruppo perché continuavano a dire che volevo essere io il leader, solo perché appaio sempre nei video musicali come protagonista."
"Ma tu cosa hai detto per difenderti?"
"..Che non era vero, che si erano fatti un'idea sbagliata. E così... Gli ho detto che non sarei andato a M Countdown e che avrebbero cantato senza di me. Aiutami"
Pensavo a quello che avrebbe potuto fare, pensai a come sarebbe stato se fosse capitato a me di litigare con i ragazzi. Succo del pensiero? Non mi venne in mente niente.
"Min adesso rilassati e fai dei respiri profondi."
Lo sentii fare respiri profondi e lentamente rilassarsi.
“Bravo, ora ascoltami. Tu vorresti andare al programma e cantare con loro?"
"Bè, si, certo. che domande"
"Bene, allora fai una cosa..Vai lo stesso a M Countdown così parliamo a quattr'occhi e cercherò di aiutarti per bene"
"Grazie Bro. sei fantastico! Ci sei sempre quando ho bisogno di te!"
"Beh a questo servono gli amici!"
Appena riattaccai mi misi a riflettere sul motivo per il quale i Btob pensarono che Min voleva diventare il leader. E poi, il modo in cui girare il video musicale viene scelto dal regista, quindi, non era colpa sua.
Continuando a riflettere sull'accaduto senti qualcuno bussare alla porta.
"Si?" entro qualcuno e disse:
"Joon sei pronto?"
Era Mir la sua voce l'avrei riconosciuta ovunque.
"Ehm... Per cosa?"
"Ma come?! Non hai visto l'ora?"
Guardai l'ora sul computer e ovviamente mi resi conto che mancavano solo 30 min all'inizio del programma.
"Oddio non mi ero accorto che fosse così tardi. Ora mi cambio in fretta e furia e vi raggiungo!"
Appena la porta si chiuse accesi la luce per vedere meglio...
La stanza era una schifezza, vestiti e scarpe ovunque.
Aprii l'armadio per vedere cosa potermi mettere e alla fine optai per dei jeans, una maglietta a maniche corte e un golfino trovato vicino alla scrivania; messe anche le scarpe corsi dagli altri e salimmo in macchina. Dopo 10 minuti arrivammo, pelo pelo per non essere uccisi, e le truccatrici ci smistarono nei camerini con pronti sulle sedie gli abiti per la performance.

***





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