Seventh year.. Again

di Marauder_
(/viewuser.php?uid=513941)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


L'amore è semplice

 

L'intero Mondo Magico sembrava essere ormai spacciato, destinato a cadere nelle mani di Lord Voldemort, il peggiore mago oscuro che la Storia della Magia avesse mai conosciuto.

Diciotto anni prima, però, una profezia aveva annunciato la sua fine, per mano di un giovane mago nato alla fine di luglio, scampato alla morte grazie al sacrificio dei suoi genitori.

Niente gli aveva impedito di continuare a combattere, nessuno l'aveva fermato: era riuscito a portare a termine la sua missione e far realizzare la profezia.

Il Signore Oscuro era stato annientato e il nome di Harry Potter era sulle bocche di tutti, assieme ai nomi di tutte le vittime che avevano deciso di appoggiare questo giovane eroe.

 

In quel momento però nessuno riusciva a pensare a quei tristi momenti che ormai facevano parte del passato.

L'Hogwarts Express fischiava per annunciare la sua imminente partenza e figli e genitori si affrettavano a dare gli ultimi abbracci, a fare gli ultimi saluti: tutti gli studenti sorridevano, di nuovo contenti di tornare nel vecchio amato Mondo Magico, su cui regnava finalmente la pace.

C'era chi stava per raggiungere la scuola di Hogwarts per la prima volta, chi per la settima, chi per l'ottava: l'anno precedente, infatti, nessuno era riuscito a portare a termine l'ultimo anno di istruzione per via della ormai famosa Battaglia di Hogwarts.

Molti studenti si erano quindi presentati alla stazione di King's Cross per l'ottava volta, decisi a conquistare i loro M.A.G.O. e lasciare la scuola con il ricordo di un ultimo anno passato nella rassicurante normalità.

 

“Allora.. Ci vediamo a Natale”

“Certo. A presto, Neville”

“Ciao nonna” rispose lui, mentre già stava per appoggiare un piede nella carrozza del treno.

“Aspetta” lo fermò prendendolo per le spalle a facendolo voltare “sono orgogliosa di te. Sei il mago più coraggioso che io abbia mai conosciuto, ricordatelo sempre.”

Neville si sentì scaldato da un senso di orgoglio meraviglioso, che si gonfiava dentro di lui come una bolla di sapone: era la cosa più bella che sua nonna potesse dirgli.

Sorrise, grato, e saltò all'interno del vagone.

Il treno si mosse sulle rotaie e tutti si affrettarono a trovare uno scompartimento vuoto in cui sedersi a chiacchierare con vecchi e nuovi amici degli avvenimenti passati.

Neville riconobbe moltissimi maghi che come lui erano tornati per frequentare nuovamente l'ultimo anno e tutti lo salutavano con gran entusiasmo, sollevati nel ritrovare in lui qualche pezzo di passato che non era andato distrutto.

Dopo aver attraversato gran parte delle carrozze, finalmente trovò esattamente la persona che cercava.

“Hey Luna! Posso.. Sedermi con te?” Chiese con evidente imbarazzo, fingendo di osservare con interesse lo scompartimento vuoto.

“Neville! Immaginavo che saresti tornato ad Hogwarts.. Certo, siediti pure! .. Oh, non lì, sono certa di aver visto un Gorgosprizzo proprio in quel punto..”

Non cambia mai pensò Neville con affetto.

I grandissimi occhi di Luna osservavano l'amico da capo a piedi, come a voler cercare tutte le differenze dall'ultima volta che l'aveva visto.

Imbarazzato, iniziò a parlare dell'estate, di sua nonna, di come aveva iniziato a leggere il Cavillo e qualsiasi altro argomento che permettesse di evitare il silenzio.

Nel frattempo l'Hogwarts Express si allontanava da Londra velocemente, addentrandosi sempre di più nella magica atmosfera che si intensificava man mano che ci si avvicinava alla scuola.

“Sai, tua nonna ha ragione” sospirò con aria sognante Luna, interrompendo un noioso racconto su un cactus.

“Riguardo a cosa?”

“Quello che ti ha detto prima di partire.. L'ho sentita e ha ragione: nemmeno io conosco un mago più coraggioso di te”

La sensazione di calore che gli aveva fatto provare sua nonna non era niente se messa a confronto con ciò che avevano fatto provare a Neville le parole di Luna.

Se durante l'estate lui si era chiesto se era effettivamente ancora innamorato di lei, quel momento gli aveva fatto scomparire qualsiasi dubbio.

Solo la ragazza che ami può renderti tanto felice con tanta semplicità: l'amore vero è semplice, la felicità è semplice, ed era semplicemente ovvio che Neville era ancora perdutamente innamorato di Luna.





Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2169059