Avevo 17 anni, ero stupida, non ho ragionato abbastanza...forse a
quest'ora frank e gerard sarebbero stati ancora al mio fianco...ma
adesso è tardi per pensarci..è tardi per
rimpiangere le cose non avvenute...questa è la mia storia:
Ho sempre sostenuto che l'high school di Belleville nel New Jersey
fosse la scuola ideale per me. Era una struttura pubblica abbastanza
grande e i ragazzi che la frequentavano bene o male si conoscevano
tutti e non c'erano discriminazioni tra di loro. Certo, come in tutte
le scuole c'erano i vari gruppi: metallari, goth, dark, punk,emo,rapper
e chi più ne ha più ne metta. Ogni ragazzo stava
con le persone con cui si sentiva di più a proprio agio e
tutto quadrava per il verso giusto. Io, Giulia Stantford (cognome a
casoxD) appartenevo al gruppo della scuola formata dai punk. Ero una
ragazza di 17 anni, di altezza normale per la mià
età, un fisico magro e longilineo e un viso carino e
simpatico come lo definiscono i miei amici. Sono una ragazza come tutte
le altre: simpatica,alla mano e molto ma molto pazza...nel senso buono
ovviamentexD. Io e i miei amici ci divertivamo come matti insieme,
ridevamo sempre e il più delle volte per le cazzate che
combinavamo. Ho sempre pensato che la mia cerchia di amici fosse la
migliore in assoluto, non c'era nessuno più fuori di testa
di noi: c'era Eveline, soprannominata Eve la ragazza a cui ero
più affezionata nel gruppo, Matt un ragazzo un po' timido ma
pur sempre simpaticissimo, Ashely o Ash la punk per eccellenza amante
di Sid Vicious e Kurt Cobain, Ray soprannominato Torosaurus che era il
“secchione” del gruppo(sekkione si fa per dire), i
fratelli Way rispettivamente Gerard il mio migliore amico (il maggiore)
soprannominato Gee e Michael(il minore) soprannominato Mikey che si
erano trasferiti da Newark 2 anni prima ma che avevano legato
perfettamente con tutto il gruppo fin da subito, Lynz la pessimista del
gruppo che nn mi era mai andata tanto a genio....non mi aveva mai fatto
nulla,nessun torto ma nn lo so ....non mi stava tnt simpatica ed era
l'unica con cui non parlavo quasi mai e poi c'era lui, il mio adorato
Frank o Frankie cm adoravo chiamarlo. Frank Iero....ero pazzamente
innamorata di quel ragazzo sin dai tempi delle elementari ma non
gliel'avevo mai confessato....forse per paura che a lui non
piacessi..bo ma cmq sta di fatto che Frank con quei suoi occhioni da
cucciolo color castano, i capelli neri corvino il piercing al naso e al
lato inferiore della bocca riusciva a farmi perdere tra i miei
pensieri, riusciva a farmi dimenticare di tutto e di tutti, dei miei
problemi e addirittura anche il mio nome. Frank era il mio adorato
angelo nero, la mia salvezza...il pensiero fisso nella mia mente giorno
e notte 24 h su 24, 365 gg l'anno.....ma lui di questo nn ne era a
conoscenza.
Era una mattina autunnale come tutte le altre, Halloween era passato da
poco e con lui anche il compleanno del mio adorato Frankie e la
tristezza di novembre si faceva sentire a Belleville. Come tutte le
mattine io e Eve entrammo a scuola in anticipo per non congelare e
trasformarci in 2 polaretti fuori nel cortile scolastico. Indossavo una
stupenda felpa a righe rossa e nera con cappuccio, pantaloni stretti a
sigaretta neri con le all dello stesso colore con lacci rossi. I
capelli stranamente erano a posto....lisci e scalati come sempre ma non
scombinati per il vento. Io e Eve, una volta entrate in classe ci
sistemammo ai nostri banchi, (gli ultimi posti vicino al calorifero) e
appoggiammo le tracolle a terra con fare disinvolto.
-porca puttana che vento del cazzo- disse Eve – mi si
è sbavata tutta la matita-
E dicendo questo tirò fuori un mini specchio e si
sistemò i capelli corti rosso fuoco tutti spiumati
-che cosa abbiamo adesso?-chiesi giocando con l'accendino
-mi pare matematica-
-che sbatta!...vado a prendermi qualcosa da mangiare...arrivo-
-ok-
Mi incamminai per il corridoio per raggiungere le uniche due
macchinette sputa merendine nel mio piano. In realtà non
avevo molta fame ma presi lo stesso un pacchetto di patatine a cono
tanto per sgranocchiare qlks durante le lezioni. Poco dopo mi
allontanai dalle macchinette e davanti a me trovai il mio tesoro:
Frank. Quella mattina era vestito divinamente (cm sempre d'altronde):
indossava anche lui un paio di pantaloni neri stretti, ai piedi portava
un paio di vans con i teschietti(adorabili) e aveva una camicia nera
con una cravatta rossa.
Lo salutai come se nulla fosse. In fondo....era un mio amico
-ciao Frank- dissi con il sorriso stampato sulle labbra
Lui mi sorrise, mi raggiunse, mi salutò e mi diede i 3
bacini sulla guancia cm faceva di solito
-cm mai hai gli occhi lucidi?- mi chiese preoccupato
-nulla sarà colpa del vento-
Lui mi scrutò guardandomi con quei suoi occhioni che tanto
adoravo
-sicura che vada tutto bn? A me lo puoi dire...lo sai che siamo
amiconissimi...ci conosciamo da secoli ormai...forse millenni- disse
scherzando
-Frankie tutto a posto tranquillo- sorrisi
-ok-disse- vabbhè vado in classe ci vediamo dopo..ciao Giu-
-ciao Frankie- e dicendo questo mi diressi in classe pronta per subirmi
un estenuante ora di quell'inutile materia che tutti chiamano matematica
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