Burning Love

di polutropaul
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Fandom: Supernatural  Pairing: Destiel [implicitissimissimo] Rating: Verde Beta: Sara e Giulia, sempre più amori. Words: 259
Note: Buongiorno camperisti, campeggiatori e campanari (non ho davvero citato un film che ho visto 10 anni fa, no.)! Ieri non ho aggiornato quindi oggi è sostanzialmente d'obbligo; comunque sia non ho proprio fatto niente, ho dovuto cambiare tutto il font perchè era più che orribile e ho passato la serata a fingere di divertirmi ad una cena di compleanno per un bimbo di cinque anni, quindi ... *nobody caaaares* Ok. Devo ricordarmi che è lo spazio note e non lo spazio scleri. Ma fra esattamente 18 giorni, 9 ore, 39 minuti e 30 secondi inizierà la nona stagione e mi sto uccidendo dai feels con tutti quei promo bellerrimi. 
Ah, non sono sicura di avere centrato in pieno il prompt, ma mi sembrava carina l'idea. Cioè, cuddling ... 
Ok, vi lascio alla fanfiction. Siete belli, lo sapete? No? Siete bellissimi.
 
 

#2 Cuddling Somewhere


Fuoco. Caldo -tanto caldo. La mamma brucia sul soffitto, il papà lo prende in braccio e lo porta fuori. Quando rientra per prendere Sam, la casa gli crolla addosso.
Improvvisamente sente freddo, gli occhi fanno male per la luce troppo intensa, le gambe tremano per la paura. Riesce a sentire il suo cuore e deve mettersi una mano sul petto perché diamine, potrebbe saltare fuori e correre via. E per di più è solo, non c’è nessuno che lo abbraccia e lo culla fino a farlo addormentare. C’è solo una persona -un po’ troppo nera e un po’ troppo irreale- che lo osserva dalla casa, puntando i suoi due occhi gialli nei suoi così piccoli, così spaventati.


Si alza di scatto, trattiene un urlo, lascia cadere la testa sul cuscino e il coltello -che da quando mamma è morta tiene sul comodino - per terra e scoppia piangere, stanco. È la stessa storia ogni notte, ma come può un bimbo di sei anni soffrire così?
“Dean …” bisbiglia una vocina dal letto vicino. “Dean, perché piangi?”
“Non sto piangendo. Torna a letto, Sammy.” Gli risponde lui, accarezzandogli la testolina cotonosa, finché il suo respiro diventa regolare, lento. Allora lo lascia andare e si arrotola nelle sue coperte, stringendo a sé il suo orsetto.
“Cass” gli dice “quando vedi la mamma, dille che mi manca. E quando vedi il papà, digli di tornare presto.” Si asciuga una lacrima e lo abbraccia un po’ più forte, ricordandosi quei due occhi gialli che lo fissavano “E proteggici dai mostri, anche questa notte.”




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