Lupin III- Colazione sull'erba

di Fujikofran
(/viewuser.php?uid=451818)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Capitolo Uno – Franca Strangoni

Come ogni giorno e come accadeva da circa una settimana, Franca si alzava per andare a svolgere il suo turno di lavoro presso la Galleria Borghese di Roma, la città in cui viveva sin dai tempi in cui studiava Storia dell’Arte. Franca Strangoni, laureata a pieni voti da sei anni nella disciplina che più amava, non era mai riuscita a far di meglio che la guardiana nei musei -quando le andava bene- altrimenti il suo massimo era fare l’hostess agli eventi legati all’arte. Meglio che nulla, nell’Italia precaria dei primi anni del decennio “Duemiladieci”. Quando pensava al suo lavoro si riteneva comunque fortunata, anche quando trascorreva interi periodi in totale disoccupazione, poiché riusciva a vivere con un discreto gruzzolo messo da parte, che le serviva anche per pagare il mutuo della casa acquistata nella Capitale, ovviamente con un cospicuo aiuto familiare. Mentre teneva il volante, Franca non solo premeva l’acceleratore della sua Mini Cooper, che aveva comprato solo grazie a una vincita al lotto, ma anche quello dei suoi pensieri, specie quando si rendeva conto di essere parzialmente soddisfatta della sua vita: i suoi genitori e suo fratello maggiore abitavano lontani da Roma, la casa non era ancora stata pagata del tutto, il lavoro era quello che era e in amore andava male, come accadeva già da un po’ di tempo. Ma c’era una parte di vita che era fatta di gioie: per prima cosa lo stare a contatto con le opere d’arte e con un’intera città fatta di sorprese e di tanti stimoli e poi…poi c’erano gli amici, che erano abbastanza da non doversi lamentare.
Tra le amicizie di Franca c’era una giovane donna arrivata di recente a Roma e che si dichiarava appassionata di arte, ma che, a suo dire, nella vita si occupava di affari. Si chiamava Fujiko Mine ed era una sua coetanea, bella quanto lei, formosa, ma più snella e dall’aria di chi sapeva come accattivare il prossimo, cosa che Franca pensava di non saper fare, anche se tutti le dicevano che si sottovalutava anche fin troppo. Ma in compagnia di Fujiko, comunque, non si era mai sentita a disagio né inferiore; tutt’altro, visto che insieme trascorrevano momenti piacevoli in giro per Roma, specie quando andavano a vedere mostre o a prendere qualcosa da bere in deliziosi e silenziosi caffè nascosti tra le vie della città. Anche Fujiko, come Franca, era single, anche se ogni tanto frequentava un tizio con cui aveva avuto una storia e che le stava sempre addosso.  





Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2172994