Erano le 10.00 della mattina
e se non fosse stato per andare in studio per alcuni
scatti fotografici Marilyn Manson
non voleva sentirne parlare di svegliarsi.
Si alzò svogliatamente
all’acuto suono della sveglia posta sul suo comodino, lanciò qualche imprecazione
e con un flebile gesto la spense. Si infilò le sue
ciabatte preferite,fatte con pelle di serpente e aculei di porcospino, con su
scritto “Vulgar Tastes”.Si
trascinò pesantemente verso il bagno dove cominciò a decespugliarsi
le ascelle e a lavarsi; finito ciò,ancora assonnato,si
diresse nella cucina dove la colf, di nome Mario, aveva già finito di preparare
la sua sostanziosa colazione,che consisteva in omelette con pezzi di lingua di
rana fritti,pane e marmellata di lumache e da bere, invece, latte di ermellino
da poco munto e succo di fichi d’India con tanto di spine. Beh d’altronde si sa
che per uomini trasgressivi,trasgressive colazioni.
Finito il pasto prese il
cellulare e chiamò alcuni suoi compagni di baldoria. Con la nuova tariffa
telefonica “Transgressive is
now”,consigliata da Richard Benson un grande
intenditore, non costavano tanto tutte quelle telefonate. Ma fu Ozzy Osbourn a fargli terminare
tutti i soldi nella scheda e fu davvero una fortuna poiché
guardando l’orario, il buon Marilyn, vide che era
troppo tardi e che il suo appuntamento per il servizio fotografico sarebbe
stato tra circa mezz’oretta e con tutto quel traffico sull’autostrada non era
sicuro di farcela e ora che aveva finito anche gli ultimi 50 cent nel cellulare
non poté nemmeno chiamare il suo manager per avvertire di tale ritardo,così in
tutta fretta corse al bagno facendo una scivolata. Era impazzito stava cercando
il suo occhio vitreo viola, da mettere nella sua orbita vuota, da tutte le
parti,dentro le antine
dell’armadietto,sotto il bidé, nel water addirittura…niente da fare,lì non
c’era. Si diresse verso il salotto a tutta velocità e con sprezzo del pericolo
saltò sul suo “innocuo” pitbull, di nome Lucifero,
che dormiva beatamente su un soffice tappeto di peli umani, per poi ricadere
sul pavimento con un’abile capriola alla Tom Cruise in “Mission Impossible”,andò verso l’ingresso
di casa tastando qua e là alla ricerca dell’occhio perduto. Purtroppo anche qui
nulla, così provò a cercare sul tavolino dove lo scaraventava di solito appena
ritornato a casa da una dura giornata di trasgressione. Nella fretta buttò
tutti fogli in aria finché vide un qualcosa di sferico rassomigliante al suo
occhio vitreo. Con non curanza lo ficcò all’interno dell’orbita vuota con un
po’ di difficoltà,tutto d’un tratto gli sembrò come se
l’occhio gli si fosse un po’ allargato quasi da non entrare più, senza nemmeno
guardarsi allo specchio per darsi una sistemata uscì di casa dirigendosi verso
il garage.
Prese le chiavi della
macchina in tasca e sfrecciò in strada come un fulmine tanto da mettere quasi
sotto una povera vecchietta,che si girò facendogli il
gesto dell’ombrello.
Finalmente arrivò,anche se con 20 minuti di ritardo,allo studio fotografico.
Tutti lo stavano aspettando
impazientemente. Appena sceso dalla sua fedele auto funebre,il suo manager gli corse
incontro e gli disse:< Cacchio tutto questo tempo per arrivare fin qui? >
Marilyn scelse la prima cosa che gli venne in mente e quindi
rispose con:< Sai il mio cane non mi voleva
tagliare con i suoi denti le unghie dei piedi, così ho sprecato più tempo per
implorarlo che per tagliarle. >
Un po’ torvo il manager lo
guardò e gli domandò:< Ma voi trasgressivi non
usate tagliare le unghie con una semplice forbicetta
invece di farvele smozzicare dal cane? >
< Tu ancora stai ai tempi
dei primitivi. Evolviti! >,rispose prontamente il rude
cantante.
L’uomo lo guardò meglio e
notò qualcosa di strano nel viso di Marilyn ma decise di non aprire bocca, poiché i trasgressivi
violavano le regole su tutto.
Si diressero a gran passi
verso il set allestito per fare finalmente queste maledette foto. Appena il
cantante vi ci mise piede tutti lo guardarono esterrefatti. Lui non ci fece poi
così tanto caso poiché tutti facevano facce strane
alla vista di due occhi in contrasto fra di loro per il colore. Ma quella volta non era così.
Marilyn si diresse verso il fotografo Adolf
per salutarlo:< Bella fratello!Come te butta? >
L’uomo rispose gentilmente:< Ciao Marilyn tutto bene
grazie. Pronto per incominciare con gli scatti? >
Il rude cantante non se lo
fece ripetere due volte e si mise al centro della scenografia.
Dopo circa 30 minuti il
servizio fotografico era finito e tutti soddisfatti poterono
guardare per bene sul computer le foto da poco scattate.
Marilyn si accorse subito che il suo occhio non era il solito ma era molto strano. Infatti
esso non era il normale occhio vitreo ma bensì una pallina da biliardo con al
centro il numero 666. Si, proprio quella che aveva attaccato sul suo
portachiavi e che si era tolta dal mazzo circa un’ora prima nella fretta di
trovare l’occhietto violaceo.
Le foto furono fantastiche e Adolf gli domandò:< Ma come ti
è venuta una simile idea in mente?Sei tutto strambo tu!>
Marilyn, inizialmente, si imbarazzò:<
Ma io…veramente… > ma subito dopo fu sorpreso di una simile cosa successa
involontariamente e si corresse così da far vedere che era tutto calcolato:<
…stavo pensando da giorni su un nuovo modo di trasgredire e appena ho visto
questa pallina da biliardo l’ho tolta dal mazzo di chiavi e me la sono messa. >
Una settimana dopo, la
rivista Rolling Stones
pubblicò un’intervista e alcune sue foto scattate in quel giorno bizzarro.
Sulla copertina del magazine c’era il bel primo piano
del suo viso contornato da quintali di trucco, con la lingua rossa tutta di
fuori e con i capelli appiccicati alla fronte come se fosse stato leccato da
una vacca, con sotto scritto in caratteri cubitali ”Marilyn
Manson e la troppa trasgressività”.
Una volta ancora Marilyn aveva fatto centro e ora si godeva la sua popolarità
grazie ad un avvenimento involontario.