TITOLO:
A rischio della vita
AUTORE:
Akane
SERIE:
CSI NY
GENERE:
sentimentale, introspettivo
TIPO:
slash
RATING:
giallo/PG13
PAIRING:
MacXDanny
PARTI:
One Shot
MODO:
pow dei due alternati
AMBIENTAZIONE:
sempre la famosa puntata 3x24 chiamata Giorno di neve.
DISCLAMAIRS:
i personaggi e la puntata sono degli aventi diritti, io mi sono
permessa solo di divertirmi un po' con loro senza cattiveria... e
togliere di mezzo varie relazioni etero! ^*^
NOTE:
come avete capito Mac non sta con Payton e Danny non sta con Linsday
ma al contrario stanno insieme fra di loro! É un po' il
seguito di Fino in fondo, la mia prima fic su questa serie.
È
l'ultima delle tre di cui avevo parlato che avrei fatto su questa
bellissima ultima puntata di stagione!
Devo
dire una cosa... avevo perso la strada, lo ammetto... avevo
'accoppiato' Mac con Don e anche Danny con Don... ne ho fatte di
cotte e di crude ma chiedo umilmente perdono alla mia vocazione
primaria, ovvero Mac e Danny! Per prima cosa io mi innamorai di loro
due insieme, poi però mi sono fattadeviare ma l'importante
è
riuscire a ritrovare la strada... ed eccola qua, che vi piaccia o no!
(questa riflessione viene dopo aver rivisto in particolar modo la
puntata 1x21, In Servizio, e 2x20, Fino in Fondo. Certe cose non si
possono proprio dimenticare... anche se a volte succede!)
Buona
lettura. Baci Akane
DEDICHE
E RINGRAZIAMENTI: A Parsifal perchè fra tutti è
quella
che in assoluto apprezza di più questa coppia.... ma anche a
tutti gli altri che leggeranno e commenteranno.
PS: Oh gente... state attenti che fra qualche giorno
arriverà 'la bomba'... ovvero una nuova fanfic a capitoli su
questa serie, sempre slash con Mac, Don e Danny protagonisti... una di
quelle storie per cui uno si scervella per progettarle e che saranno
l'orgoglio di chi le fa! Estote Parati!
A
RISCHIO DELLA VITA
“Quando
li sento parlare e capisco che le persone sequestrate in magazzino
dagli altri della loro organizzazione, sono proprio Adam e Danny, un
battito credo mi manchi e lo stomaco comincia a contorcermisi.
È
una sensazione fisicamente sgradevolde mentre sento chiaramente che
comincio a sudare freddo. Devo controllarmi e rimanere in me.
Hanno
rapito Danny e Adam.
Oh,
Danny...
Sono
preoccupato per Adam, non è abituato a stare sulle scene del
crimine, era sempre rimasto in laboratorio e solo perché
oggi
Danny è arrivato tardi ho mandato anche lui...
Sospiro.
Non
è Danny a preoccuparmi, in fondo lui se la sa cavare,
è
in gamba e l'ho appurato in tutti questi anni di esperienza insieme.
Col
passato che ha se la sa cavare certamente, ha prontezza di spirito,
ingegno, forza ed incoscienza.
Se
c'è qualcuno che può uscirne vivo è
lui.
Però
lui è là ed io qua in laboratorio, non possiamo
comunicare con nessuno e nessuno sa che siamo nei guai.
Siamo
soli e separati, lui saprà di quello che sta succedendo qua
e
non possiamo fare nulla per l'altro.
Nulla.
Stringo
le labbra contrariato mentre cerco di domare queste terribili
sensazioni che mi percorrono da capo a piedi. Sono umano ed
è
normale. Ma non solo.
Io
dovrei essere con lui e non è così.
Però
sono anche un tenente di polizia capo di una squadra della
scientifica, non posso farmi prendere dal panico, ho fatto parte dei
marine ed ho combattuto in guerra.
Questa
situazione non è nulla e devo fidarmi di lui.
Ce
la caveremo entrambi, io gioco in casa e sono con Stella e Sheldon,
lui no e probabilmente per tenerlo buono (so che avrà
reagito)
gli avranno fatto male, ma non si darà per vinto. Non l'ha
mai
fatto e ne ha passate di peggio anche lui.
Devo
credere in questo, devo ricordarmi di queste cose o non
riuscirò
ad agire lucidamente e con freddezza come invece devo.
È
un periodo allucinante, spero che dopo di questo finisca o faccio
finta di essere stato rapito anche io per avere un po' di pace!
Domani
io e Danny saremo lontani da New York e ci godremo una di quelle
lunghe e meritate vacanze.
Sarà
così.
Ehi,
Danny... ti ricordi?
Non
devi dimenticare che anche tu sei tosto, ne hai passate molte e ne
sei sempre uscito, certo il più delle volte ti ho aiutato io
ma anche se ora sei solo, sono sicuro che ce la farai.
Ricordi
quando sei stato accusato di omicidio ad agente di polizia e stavi
per finire dentro? In quel caso sei stato proprio precipitoso ed
incosciente come chi ti aveva sconsigliato a me si aspettava.
Ti
ho raccontato, poi, alla fine del caso, una volta uscito da quel
tunnel in cui ti eri gettato da solo, che non volevano ti assumessi.
E
mi hanno spiegato perché raccontandomi chi era tuo fratello
ed
il passato che avevi avuto.
Nessuno
era convinto che non facessi parte di quella banda pericolosa e
conosciuta, io però non ho dato retta a queste voci, ho
appurato che eri idoneo al lavoro e ti ho voluto lo stesso rendendomi
un po' la vita impossibile coi miei superiori.
Ma
ti ho preso.
E
sulle prime mi sono reso ben conto del perché non sarebbe
stata una buona idea averti con me... forse eri ancora convinto di
essere per strada con quei teppisti e di poter trattare i criminali
come facevi con la gente comune quando eri per strada.
Chissà.
È
stato veramente difficile domarti e istruirti, toglierti quei tuoi
modi di fare da membro dei Tanglewood, è stato molto
difficile
ma con durezza e determinazione ce l'ho fatta... e sei diventato uno
a cui affiderei ciecamente la mia vita. Sei diventato degno di
fiducia ed in gamba.
Sei
diventato il Danny di cui lentamente mi sono innamorato e non voglio
assolutamente che questo cambi o tu te lo dimentichi.
Non
voglio. Rimani sempre con me, lotta come sai fare con unghie e denti
e non farti calpestare.
Lotta
per arrivare a fine giornata vivo e anche se rischi la vita continua
a lottare, anche se ti minacciano di rubartela non smettere
perché
anche se io non posso essere lì con te e proteggerti e
aiutarti, ti ho dato tutte le armi che ancora ti mancavano per
lottare.
Continuamente
noi rischiamo la vita ma non si deve mai smettere di lottare
comunque, o ce la prenderanno veramente con più
facilità.
Bisogna
farlo con intelligenza e quel pizzico di follia istintiva che ti
contraddistingue.
Continua
e non fermarti.
Torna
da me.
Io
da qui farò altrettanto e non mi fermerò
finché
non avrò messo la parola fine a questo nuovo incubo.
‘Gioco
in casa’, ce la faremo. “
“Il
dolore è allucinante.
Quando
mi hanno dato la botta in testa mettendomi momentaneamente fuori
gioco ho avuto un attimo di buio totale in cui ogni funzione
cerebrale mi si è staccata, o così mi
è
sembrato. In quel momento è stata una frase di Mac che mi
ripete spesso a farmi riaprire gli occhi.
Lotta
a rischio della vita. Continua a non fermarti.
Bè,
in realtà non lo dice proprio così, lui ha i suoi
modi
composti e diplomatici per parlare e dire le sue cose però
automaticamente traduco tutto nella mia testa ed è questo
ciò
che mi arriva.
Tira
fuori le palle, Danny.
Riprendo
i
sensi con il pavimento che mi si spiaccica sulla faccia, è
il
fondo di un camion, non alzo gli occhi, non mi muovo, cerco anche di
trattenere il respiro; sono i miei riflessi che mi fanno agire
così.
Non ci vuole un genio per capire al volo che sono in un mare di guai,
come al solito... e selezionando le cose più utili ed
urgenti
da fare, tiro fuori lentamente il palmare (credo fosse quello. NdAka)
e pregando che non mi sentano comincio a scrivere un messaggio a Mac,
spero che non mi vedano... ma non vengo ascoltato e il pestone che mi
danno alla mano e all'oggetto che cercavo di nascondere, mi fa urlare
di dolore e sconnettermi per un secondo momento.
Credo
che mi abbiano rotto qualche dito e cerco di mantenere la
lucidità
senza andare nel panico e non farmi prendere dal dannatissimo dolore,
non è facile ma se non mi elenco tutto quello che sento e
che
probabilmente sentirò, non ce la faccio. Devo riprendere
lucidità, devo riprendere un po' di controllo. Devo pensare
con freddezza.
È
alzandomi con fatica a sedere che noto Adam picchiato che mi guarda
terrorizzato e tremante e i due agenti di polizia legati anch'essi.
Già...
come al solito sono in un mare di guai e sono sicuro che a me, in
tutta questa storia, toccherà sicuramente la parte
peggiore...
come sempre!
Da
quando sono nato sembra io sia abbonato a situazioni assurde ed al
limite, forse mi hanno messo un cip quando sono venuto al mondo...
uno di quelli che attira tutte le calamità naturali!
Non
solo da quando sono alla scientifica... è proprio da quando
ho
capito che quello spericolato combina guai di Louie era mio fratello,
che la mia vita ha preso sempre questa piega!
Mi
mordo il labbro mentre pensando a queste cose aspetto che il dolore
mi scemi un po'.
Perché?
Me
lo chiedo un attimo prima di cercare di fare qualcosa, o per lo meno
pensare di farlo.
Nessuno
sa cosa ci sta succedendo, Adam è terrorizzato e non mi
sarò
di alcun aiuto, i due agenti sono legati... ed io che diavolo devo
fare?
Certo
non starò qua ad aspettare un miracolo dal Cielo. Non ci
credo
a meno che Mac improvvisamente non sia diventato telepatico!
È
da folli pensare di farcela da soli in questa situazione, questi due
ci stanno puntando dei mitra addosso, in fondo... ma non si
può,
merda, non si può proprio lasciare che facciano i loro
comodi
e rassegnarsi.
Non
sono nato per questo, per farmi mettere i piedi in testa ed eseguire
gli ordini di assassini folli. Se avessi voluto fare questa strada
sarei rimasto con Luoie e quel maledetto di Sonny Sassone e la loro
banda del cazzo, ma non l'ho fatto ed ho scelto un altra strada.
È
stato difficile arrivare fin qua ed acquistare la fiducia di tutti, a
partire da quella di Mac.
Quando
mi ha detto che gli avevano sconsigliato di assumermi nella sua
squadra mi è venuto un colpo ed ho cercato di capire il
motivo... in fondo anche se sin dal primo giorno ho dimostrato una
vena un tantino precipitosa ed impulsiva e poco paziente, mi sono
sempre sforzato di seguire le regole ed i protocolli ben sapendo che
col passato che avevo ed il mio temperamento, ne avevo molti contro.
Mi sono sforzato sempre e sono sicuro di non aver mai sbagliato ad
eccezione di quando ho pensato male di mio fratello quando invece lui
con quei suoi modi di fare astiosi nei miei confronti, in
realtà
voleva solo proteggermi.
Quello
è stato un errore pagato a caro prezzo ma so di essere
diverso, di non aver mangiato merda per arrendermi così.
Anche
se non sembra ne uscirò vivo... osso più od osso
meno.
Mac
mi aspetterà a casa, stasera... non posso non tornare!
Hai
capito, Mac? Ora mi darò da fare... non temere, non mi
faccio
vincere da questi stronzi.
Anche
a costo di seguire l'esempio di mio fratello di quella volta, quando
stavo per finire dietro alle sbarre per colpa di quel bastardo di
Sassone e lui poi per tirarmi fuori da quei guai si è fatto
pestare a sangue fino a ridursi in fin di vita. Lui ha rischiato la
vita consapevole di come sarebbe finito, ma l'ha fatto per me.
Quindi
con quell'esempio che tu mai avresti voluto io seguissi, forse,
farò
altrettanto.
Non
vedo alternative.
Ma
sai, è solo per tornare da te.
Tu
forse riusciresti a cavartela con altri mezzi senza farti picchiare
per permettere ad un altro di recuperare un 'arma' con cui poi
attaccare e difenderti. Ma tu hai più freddezza, esperienza
ed
ingegno di me.
Io
ho solo la mia incoscienza.
Ecco
perchè anche se so che forse stasera non riuscirò
a
respirare con facilità, lo farò lo stesso.
Ho
solo questo, no?
Ed
il mio amore per te.
Voglio
tornare, anche a rischio della vita. “
“C'è
un momento, ora, in cui combattendo con questo criminale, l'unico che
è rimasto, in cui mi permetto di credere che così
come
io me la stia cavando in un modo o nell'altro, anche lui stia facendo
altrettanto.
Oh,
cosa darei per sapere come sta, cosa gli è successo, come se
l'è cavata.
È
un'ulteriore tortura stare qua a cercare di sopraffare con tutte le
tue forze uno che ha l'unica insana intenzione di ucciderti ad ogni
costo.
Non
me ne importa nulla di lui, vorrei solo che la gente finisse di
uccidersi in continuazione tirando dentro altri che non c'entrano
nulla.
Vorrei
solo non stare qua sotto l'acqua che scende a farmi prendere a pugni
da uno ricambiando con altrettanta forza.
Vorrei
aver tempo per ragionare e fermarlo in altro modo ma non c'è.
Non
c'è e proprio mentre lo vedo buttarsi in direzione della
pistola, mi rendo conto che passerà i raggi e la bomba
chimica
che ho messo per il suo complice, esploderà proprio qua,
davanti a noi.
Morirò.
È
solo un millesimo di secondo, gli dico di non farlo ma non mi
ascolta, così sempre in un millesimo di secondo scelgo che
la
vita l'ho rischiata abbastanza... e che è ora di scappare!
Nessuno
mi separerà da te, Danny, non devi pensare che qualcuno
riesca
a sopraffarci, non succederà.
È
mentre corro più veloce che posso allontanandomi
dall'imminente esplosione, che alla mente riaffiorano le immagini di
quella sera in cui tu, disperato per Louie, piangevi senza riuscire a
dire nulla... eri così fragile in quel momento... ti ho
abbracciato forte e a piene braccia giurando a me stesso che non ti
avrei fatto piangere così per me.
Mai.
Ed
ora sono quei ricordi che mi attirano all'esterno mentre l'esplosione
avviene.
È
forte ed assordante, i sensi per un attimo mi si offuscano e con
l'acqua dell'antincendio che continua a bagnarmi infradiciandomi,
penso solo che vorrei stare con te e non qua a scappare una volta di
più alla morte.
Non
si tratta di paura di morire, si tratta di voglia di vivere, la
stessa che provi tu.
So
che ce l'hai fatta, perché se così non fosse io
ora non
mi sarei salvato.
Ma
è successo e so che alla fine del giorno ricorderemo insieme
tutti questi momenti che ci sono riaffiorati così alla
svelta.
Tutte quelle volte in cui eravamo così vicini alla fine da
chiederci come avremmo fatto ad uscirne.
E
al termine di
questa giornata allucinante ricorderemo come in quei momenti eravamo
così vicini alla nostra ora... ricorderemo che eravamo
comunque io e te e capiremo che se ce l'abbiamo fatta di nuovo
è
perché saremo ancora a lungo, tu ed io.
Perché
sono sicuro che basta volerlo, ma volerlo veramente e persino
l'impossibile è facile.
Basta
avere una solida motivazione per farcela.
È
solo una questione di forza d'animo e volontà.
E
sentimenti.
Aspettami,
sto per arrivare.
Ora
mi farò accompagnare da Don in ospedale da te mentre mi
informerà di tutti i dettagli che in fondo
ascolterò
con stanchezza e solo per metà. Poi gli spiegherò
che
io sto bene e che anche se ho qualche ammaccatura per la lotta di
poco fa e sono bagnato, voglio solo andare da Danny.
E
so che lui non mi chiederà
più nulla, né proverà a capire
perché ho
questo imminente bisogno. Non lo farà perché
comunque
ci conosciamo bene e sappiamo che a volte bisogna lasciare i propri
mondi a chi li possiede.
So
quindi che mi sorriderà a modo suo e mi dirà solo
che è
contento che siamo entrambi vivi e che del resto se ne
occuperà
lui. Come sempre.
Vedi,
Danny?
Siamo
persone che rischiamo la vita ma riusciamo a farlo sempre e sempre e
sempre solo se abbiamo qualcuno a casa che ci aspetta, per cui valga
la pena rischiarla...
C'è
una differenza sostanziale da quando si è soli a quando
c'è
qualcuno solo per noi.
C'è
perché è unicamente in questo secondo caso che si
può
ricevere quella ricompensa per cui tutto vale la pena.
Sto
arrivando.”
“E'
in un insopportabile stanza di ospedale che mi tocca aspettare Mac...
è un caso che poi mentre aspetto mi curino, non sono di
certo
qua per questo, ma solo perché
dopo quel che mi hanno detto probabilmente anche lui avrà
bisogno di una revisionata. Bloccato in laboratorio con un
organizzazione criminale che tenta di riprendersi indisturbata tutta
quella droga... mi vien da ridere!
Forse
siamo stati un po' maledetti da qualcuno!
Ma
sono qua perché lui verrà qua... e
perché ho
questo male insopportabile alla mano che cominciava a diventarmi
insensibile... e alle costole... e allo stomaco... e alla bocca... e
in qualche altra parte del viso...
Ok,
va bene... magari è effettivamente sensato stare qua col
dolore pazzesco che ho, ma è sempre meglio di finire sotto
le
macerie di un palazzo che esplode con te dentro!
Mac,
sbrigati a venire, tanto lo so che sei vivo e che stai arrivando...
questi medici mi stanno torturando, io voglio solo andare a casa
anche se mi costringono mezzo steso in questo lettino e mi hanno
ficcato in vena un ago per darmi sollievo.
L'unico
mio sollievo sei tu, sbrigati, cavolacci!
Mi
lamento con imprecazioni più o meno colorite e fantasiose e
le
infermiere lottano per non farmi avere la meglio, così mi
rassegno e mi rilasso sulla testiera. La testa mi esplode, in fondo
forse è meglio cercare di stare un po' tranquillo... per
oggi
ho fatto abbastanza.
Mac,
dove diavolo sei?
Dai,
su...
Sospiro.
Forse è questa la tortura peggiore.
Aspettarti
sapendo
che anche tu te la sei vista abbastanza brutta.
Però
ne hai passate tante, non sarà peggio di quella volta in cui
tu e Flack siete rimasti dentro a quell'edificio mentre esplodeva.
Mi
sembrava di impazzire mentre ti cercavo fra le rovine. Mi dicevo che
ce l'avevi fatta e stavi bene, mi dicevo che se fossi morto l'avrei
sentito, mi dicevo in continuazione che ora ti avrei trovato... e
così è stato. Ma che inferno ho passato, intanto!
È
così difficile ritrovarsi quando si fa un lavoro come questo.
C'è
sempre l'incognita perché la condizione per fare quel che
facciamo è essere disposti a rischiare la vita e non sai
quando chi ami deciderà di regalarla a qualcun altro.
Però
so che Mac non solo è uno di quelli duri a morire, ma che
pensa a tutto quello che c'è da fare e ai perché
e ai
percome!
Figurati
se qualcuno riesce a fargliela...
Si,
però ora sbrigati ad arrivare, su!
-
Oh, Mac... ma quanto ti ci vuole? -
Brontolo
quando l'infermiera esce finendo la tortura numero due (la uno
è
aspettarlo).
-
Il tempo di arrivare, Danny! -
La
voce calda e suadente di Mac mi fa trattenere il respiro per poi
ributtarlo fuori insieme ad un spontaneo:
-
Cavolo, Mac... stavo morendo ad aspettarti! -
-
Si ci credo... - Risponde lui entrando.
Per
un momento mi viene un colpo guardandolo... è tutto bagnato
fradicio coi capelli sulla fronte e l'aria letteralmente sfinita...
Dio, quanto è bello, così!
-
Ti saluta Don, mi ha lasciato e poi è tornato in
laboratorio... ne ha da sbrigare almeno per i prossimi dieci giorni!
- Ascolto solo per metà quello che dice mentre chiude la
porta
della camera e rimaniamo un po' da soli. Quel che mi preme è
che sia qua e che sia bagnato...cioè, che stia bene!
È
questo che conta!
Che
stia bene!
Noto
che mi osserva con attenzione mentre si siede stancamente sul letto
con me e senza dire nulla guarda la mia mano fasciata e tutte le
altre bende che ho in diverse parti, poi stringe dispiaciuto le
labbra e con delicatezza che solo lui riesce ad avere mi accarezza il
braccio ferito.
Non
mi piace che si preoccupi per me, preferisco quando mi rimprovera,
piuttosto. Così sdrammatizzo:
-
Sono più attraente, vero? Ho pregato l'infermiera di
esagerare
con le cure! Gradisci? - è il mio solito modo di scherzare e
lui fa solo un accenno di sorriso, è comunque preso dalla
mia
situazione e sa che non sto bene.
-
Stavo per chiederti la stessa cosa... mi sono messo apposta anche io
sotto il getto dell'acqua. Gradisci? - Non è proprio al
massimo però apprezzo il tentativo, sa che non mi piace
parlare di cose tristi o che si preoccupi per me... così si
sforza di non farlo. Però preferisco quando mi ruba le
battute
a mia insaputa... arrivo sempre in laboratorio o sulla scena del
crimine sparando una delle mie che qualcun altro della squadra
precede facendomi capire che gliel'ha già detta Mac!
Lui
le dice diversamente da me ma le dice uguali, le evita solo quando
è
con me... forse vuole darmi una certa parvenza di serietà ma
tanto io lo conosco.
Mi
piace così com'è, in tutte le sue milionesime
sfumature.
Non
rinuncerei mai a lui.
Mai.
Ed
io lo sapevo che ci saremmo ritrovati alla fine. Entrambi vivi... non
dopo aver rischiato la vita.
-
Ehi, meraviglia, che ne dici di darmi la mia ricompensa per tutti
questi brutti lividi? - Dico accentuando il mio sorriso ironico.
Forse
aspettava questo.
Anzi,
ne sono certo.
Lui
fa un sorriso di quelli che dicono tutto e niente e poi
con lentezza e un fare magnetico, sposta l'altra mano sul mio viso
sfiorandomi dolcemente. È il solo a riuscire a darmi queste
attenzioni senza timore di nulla, mi fanno impazzire.
Non
ci rinuncerò mai.
Poi
finalmente è il turno delle labbra che sfiorano le mie, mi
accarezza con le sue e stiamo così un po' a cullarci, poi
però
non ho pazienza e le apro chiedendo di più. Un 'di
più'
che mi concede con un po' di malizia di fondo, venendomi incontro con
la lingua e facendomi diventare lava sotto il suo tocco.
Finalmente
lo sto baciando, è cui con me e nessuno per ora
tornerà
a portarmelo via.
Finalmente.
Grazie
per essere ancora mio e non aver regalato la tua vita a qualcun
altro! “
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