Shot su tom felton
Eccoci qui a fare gli auguri di Buon Compleanno a chi per molti è il volto di Draco Malfoy.
Per la storia non conoscendo il suo privato, ci siamo basati sui " pettegolezzi " che girano nel web
Sperando di non offendere nessuno vi diciamo
Buona lettura.
Esprimi un desiderio Tom alias Draco!
A mezzanotte avrebbe compiuto 26 anni.
Era rientrato a casa dopo una serata fuori, si era chiuso la porta alle
spalle, buttato le chiavi della sua BMW sul tavolino, mentre
Timber gli era andata incontro scodinzolando.
Si chinò ad accarezzarla, adorava le coccole, ma forse in quella occasione era lui ad averne bisogno.
Si guardò in giro e raggiunto il divano vi si lasciò
cadere sopra, mentre si passava una mano sugli occhi, sospirando.
Aveva avuto un piccolo dissapore con Jade e sempre per lo stesso
motivo, le fan, Emma e il suo modo troppo gentile, a suo dire, di
rapportarsi alle altre.
Era più possessiva che gelosa.
L'amava? Era abitudine? Era la certezza di un amore cresciuto negli
anni, lui che aveva visto troppe storie, che credeva uniche,
sciogliersi come neve al sole, non sapeva più nulla, non credeva
più a nulla, neanche in se stesso.
Ora tirava le somme non solo della sua vita, ma anche della sua carriera.
Per dieci anni era stato Draco Malfoy, ed anche ora per strada era ancora additato come il biondino.
Prima di dire guarda "Tom Felton" urlavano "C'è Draco Malfoy, il
nemico di Harry Potter, la nemesi di Hermione Granger, quello che ha
spezzato il cuore alla Watson".
Già Emma, chissà cosa stava facendo ora?
Ricevere un premio? Leggere un copione? Camminare su un red carpet o cenare con qualche grande regista?
Invidia? No, felicità per lei, e rammarico per lui.
A fatica, soprattutto grazie a conoscenze della famiglia di Jade e
agganci, riceveva piccole offerte, ma nulla che gli facesse fare il
grande salto.
Non riusciva a scrollarsi di dosso il personaggio, nonostante ora fosse un uomo e non più un ragazzino.
Molti gli ponevano domande strane, a volte assurde, quasi fossero
convinti che Tom Felton e Draco Malfoy fossero la stessa persona.
Lo ritenevano spesso subdolo e cattivo come il suo alter ego, ma lui
non era così, anzi era molto diverso sotto molti aspetti. Draco
era un ragazzino viziato, petulante e un po' vigliacco, lui invece
aveva un carattere forte e deciso, ma anche gentile, seppur nascondendo un lato un po' da serpe che lo rendeva opportunista e pronto a cogliere le occasioni.
Tuttavia di fronte a quella identificazione con un personaggio di
fantasia che non riusciva a scrollarsi di dosso, quasi rimpiangeva quel
ruolo.
In fondo era grazie al Principe delle serpi se aveva così tante fan.
Per quanto ci provasse, non aveva ancora sfondato realmente.
Ruoli di secondo piano, anche se a lui erano piaciuti.
Però per ora la fortuna non aveva bussato ancora alla sua porta.
L'unica certezza era Jade, sua compagna ormai da diversi anni, conosciuta sul set e con la quale ora viveva.
Su di loro si era detto molto, erano forse la coppia più
chiacchierata, lei non era molto ben vista dalle “ potteriane
”, che si definivano amanti del giovane serpeverde.
Loro anelavano a vedere lui con Emma, la dolce e piccola Emma. Facevano
paragoni tra Jade ed Emma, che vedevano la prima sempre sconfitta.
Emma era più bella, più elegante, più simpatica,
più affascinante, in altre parole era colei che volevano vedere
al suo fianco in pubblico ed in privato.
Le più intraprendenti fan avevano addirittura creato un mondo
fatto di fantasia, dove in un ipotetico contesto Draco ed Hermione, a
suon di incantesimi alla fine si amavano.
Che strana la vita, a lui non era stato dato modo, un po' per contratto
un po' per quegli anni di differenza che allora sembravano tanti.
Poi le loro vite si erano separate, Emma aveva fatto strada, aveva
avuto diversi compagni, e lui aveva Jade ed il piccolo mondo che si
erano creati, un mondo che a lui però a volte stava stretto.
Si sarebbero sposati? Forse, per ora la carriera la faceva da padrone e poi c'erano altri piccoli problemi da risolvere prima.
Una casa a Londra una a Los Angeles, amici legati a lei oppure al suo
mondo, del vecchio gruppo solo sporadici incontri, con Rup con Dan, ma
con Emma mai, ne restava alla larga.
A volte si pentiva delle scelte fatte.
Quella era una sera di quelle in cui metteva tutto in discussione, dopo
l'ennesima discussione sfociata in un piccolo litigio quando lui aveva
commentato delle foto di Emma e del suo premio ricevuto.
Si era ritrovato a riflettere, solo, visto che lei era rimasta a casa di una sua amica.
E per la prima volta desiderò con tutto se stesso essere quel
Draco, quello delle famose Dramioni, quello che aveva al suo fianco una
dolce e sensuale donna, e non una virago gelosa e possessiva.
Se chiudeva gli occhi poteva ancora sentire il profumo di Emma durante
le riprese, la sua risata e i suoi commenti sempre gentili su tutti.
Quanti pettegolezzi c'erano stati, e furono proprio questi ad allontanarli.
Ma lui non l'aveva dimenticata, anzi, spesso mentre sfogliava un giornale o navigava in internet cercava notizie su di lei.
Una cosa le invidiava, lei almeno in parte si era scrollata di dosso il
personaggio della saga di Harrry Potter, cosa che lui non era riuscito
a fare, anzi Draco Malfoy sembrava invece marchiarlo.
S'infilò tra le lenzuola, sperando che il sonno arrivasse
presto, almeno lì nessuno poteva accusarlo di qualcosa, i sogni
erano un posto solo suo, dove i desideri più reconditi potevano
riemergere.
Per la prima volta, come quando era bambino, spense delle ipotetiche
candeline su una torta immaginaria ed espresse un desiderio : "Poter
tornare indietro nel tempo e cambiare le cose, fare scelte diverse, in
barba ai contratti, e, perché no, ai loro genitori".
Chissà se esprimere un desiderio nella notte del tuo compleanno,
fa si che la magia renda tutto reale. Così con una punta di
ironia, prendendo in giro se stesso, sussurrò
" Vorrei essere il Draco Malfoy delle dramioni ". E prima di chiudere i
suoi splendidi occhi azzurri, sorrise per quel pensiero che riteneva
comunque sciocco.
Gli sembrò di non aver dormito, era decisamente spossato eppure,
nonostante non avesse bevuto più del solito, c'era qualcosa che
non gli tornava.
Una strana sensazione lo pervase. Che diavolo stava succedendo? Che Jade fosse tornata? Sentiva un corpo caldo vicino a lui.
Eppure era andato letto da solo, e di certo non si aspettava che lei
rivedesse i suoi pensieri velenosi della sera precedente. Era stata
chiara e sapeva che era anche testarda.
Non faceva mistero dell'astio nei confronti di Emma, specie se spalleggiata dalle amiche.
Ma sentiva la gamba circondare le sue, e il seno era poggiato al suo petto.
Si mosse ma non aprì gli occhi, non voleva riprendere la
discussione della sera prima sapeva che lei non avrebbe mollato, aveva
la capacità di farlo sentire una "merda" quando voleva.
Poi qualcosa lo riscosse, una piccola mano percorreva il suo corpo,
lenta e delicata scese verso il suo inguine alla ricerca del membro.
La cosa gli parve strana, non era da Jade, generalmente era lui a
cercarla, non che lei gli si negasse anzi, però non faceva mai
il primo passo, non gli ultimi tempi almeno.
Poi piccoli baci, morbide labbra che seguivano le dita, che avevano
trovato quello che cercavano ed ora stavano stuzzicando, risvegliando i
suoi sensi.
Eppure c'era qualcosa di non giusto,
i suoi sensi come il suo corpo erano presi dall'eccitazione, da quella
frenesia che ti coinvolge e ti annebbia, per poi giungere
all'appagamento, ma un sesto senso l'avvisava che quello che stava
accarezzando era terreno sconosciuto.
Conosceva troppo bene il corpo di Jade, e quelle curve non erano le sue.
Minute ma armoniose.
E mentre la sua mente elaborava, una voce lo fece scattare in piedi,
facendo si che la sconosciuta, o meglio il suo sogno proibito,
protestasse.
- Draco. - La voce era suadente e roca come se bruciasse di passione.
- Che diav..- Poi guardò la donna che si mosse languida.
Sembrava Emma, ma che ci faceva lì, nel suo letto? Se per caso
tornava Jade sarebbero stati cazzi amari.
- Draco ma che fai? - Chiese fissandolo come colpita dalla sua
reazione, come se fosse del tutto normale per lei essere lì in
quella situazione.
- Emma?-
Vide lo sguardo perplesso mentre la donna sollevava il viso a fissarlo sconcertata e confusa
Poi qualcosa gli si accese nella mente, si voltò e quello che
vide riflesso nello specchio sulla parete lì a fianco era si
lui, ma nello stesso tempo non lo era, era Draco.
Più maturo, con un fisico meno acerbo, ma non era Tom. I capelli
chiarissimi, molto più dei suoi, testimoniavano
un'identità diversa.
Spaesato si guardò in giro, afferrò il pantalone che si infilò saltellando mentre balbettava
- Scusa .. Non so .. Cerca di.. Che casino .. Io non sono io .. E tu ..-
- Che stai farneticando, che hai combinato con Blaise ieri sera? Cosa
hai bevuto? - Mentre si alzava e nuda gli andava vicino preoccupata.
- No, stai lontano. - Disse alzando una mano come a fermarla. Cercando
di evitare anche di fissarla, ma era difficile non occhieggiare quelle
splendide curve.
- Draco. - La vocina era fievole, mentre lo fissava senza capire.
Arretrando si fiondò in quello che doveva essere il bagno e vi si barricò dentro.
Che cavolo stava succedendo? Si passò una mano nei capelli, come faceva sempre quando era nervoso.
Stava sognando?
Era in una realtà parallela?
Era impazzito?
Appoggiando entrambi le mani su entrambi i lati del lavabo era a capo
chino, che poi lentamente alzò fissando la sua immagine.
Non vi erano dubbi: era Draco, o Draco era lui.
- Forse se mi faccio una doccia fredda, mi sveglierò da questo incubo. - mormorò tra se e se.
Ma una voce lo fecce sobbalzare e sbattere contro il box doccia.
- Sicuro che sia un sogno? Non hai desiderato forse di essere lui? - Un volto lo fissava dallo specchio e non era il suo..
Accidenti ma chi era quello? Micheal Gambon oppure Silente? Era decisamente disorientato.
Aprì la bocca e poi la richiuse, sembrò pensarci bene, poi guardò la proiezione nello specchio e chiese
- Lei mi sta dicendo, che un semplice desiderio mi ha portato nel mondo di Harry Potter, o meglio delle dramioni? -
- Non so cosa siano le dramioni, ma sei nel mondo magico,
perché l'hai desiderato con tutto te stesso. - La voce
pacata non lo calmò affatto. Cominciava a propendere per l'idea
che era impazzito del tutto.
- Ma era solo un desiderio, qualcosa buttato lì, allora se
desidero di sfondare nel mondo del cinema anche questo si
realizzerà? - Cercava di essere razionale, ma certo discutere
con una specie di allucinazione non era il massimo della
lucidità.
- Non credo che sia la stessa cosa, comunque poi mi parlerai di questo cinema. - Disse Silente che si accarezzava la barba.
Un bussare insistente ed una voce preoccupata li interruppero.
- Draco stai bene? Vuoi che chiami un medimago? Così mi spaventi. -
Non rispose ma indicò la porta abbastanza sconvolto ed incapace di trovare un senso a tutta quella assurdità.
- Ma lei è..-
L'anziano sorrise ed annuendo disse
- Si, lei è tua moglie, avete un figlio ed una figlia in arrivo. -
- E quando l'avrei sposata? - Era stupito nei libri lui sposava Astoria, non Hermione.
“Ah già, questa è una dramione.” Pensò in modo incongruo.
- Dopo la guerra, per evitare che finissi in carcere come i tuoi genitori. -
- E perchè l'avrebbe fatto? - Era perplesso.
- Dimentichi chi è, e poi credimi, in questi anni dal rispetto
è nato l'amore, quello con la A maiuscola, quello che io
definisco la più potente magia. -
- E sono padre? -
- Si. -
E sono felice? - Le domande gli vennero di getto una dopo l'altra.
Ancora immerso in una sensazione di sogno, incredulo che potesse essere
tutto vero.
-Molto di più di quello che immagini.-
- Allora lei è un fantasma oppure..- Chiese cercando disperatamente di capire.
- Diciamo, un'essenza.. -
- E se volessi tornare indietro? - Chiese dubbioso.
- Basta che lo desideri, e questo svanirà. -
- Draco, ti prego, aprimi - la voce di Hermione era preoccupata seriamente.
Si passò la mano sul viso, cercando di raccapezzarsi, tutto
quello era assurdo. Se mai l'avesse raccontato, chi gli avrebbe creduto
senza prenderlo per matto?
Eppure c'era qualcosa nel suo profondo che lo spingeva a provare, forse
sotto sotto, era quello che voleva, che fosse Emma o fosse Hermione non
cambiava, lui credeva nel destino e nelle probabilità.
Poi chiese
- Chi c'è al posto mio nell'altro mondo? -
- Diciamo che di te c'è memoria. -
- Vuol dire che non esisto? -
- Non proprio, ci sei ma non come credi tu.-
Scosse il capo, perché quell'uomo era sempre così
sibillino, a lui bastavano poche parole concise, spiegazioni logiche.
Ma Silente non pareva dell'idea di accontentarlo.
Poi il suo pensiero andò a sua madre, ai suoi fratelli, a Jade,
che ne sarebbe stato di loro? Cioè .. Era meglio non pensarci,
voleva capire perché era arrivato lì esprimendo un
semplice desiderio. Era quello che effettivamente voleva?
Anelava vivere in quel mondo di fantasia piuttosto che nella realtà?
Domande a cui voleva trovare risposte e chiese
- Se decidessi di provare questa vita, nel caso poi volessi rimanere qui, cosa accadrebbe di me? -
- Niente, la tua essenza vivrebbe comunque, non bisogna mai intromettersi nel tempo. Qui tu sei Draco, di là Tom. -
Annuì e, senza rendersene conto, aprì la porta del bagno,
e si ritrovò Hermione tra le braccia, che tesa gli chiese
- Tutto bene? Che succede? -
- Niente, ho solo fatto un brutto sogno, e mi ha destabilizzato – mentì.
- Non farmi più uno scherzo simile, ricordi la promessa quando
è nato Scorpius? Dobbiamo dirci tutto. - Lo riprese serissima.
- Va bene - mormorò osservando quella che era sua moglie, era
così diversa da Jade, ed una strana sensazione di disagio lo
pervase.
Si sentì un traditore, eppure, se pur consapevole, la
desiderava, e fece l'unica cosa che anelava da sempre. La
sollevò tra le braccia e la portò verso il grande letto
matrimoniale, poi roco sussurrò sulle sue labbra prima di
impossessarsene,
- Ora ti dimostro che nulla è mutato, sono sempre io, l'uomo che hai sposato. -
Lei ridacchiò e rispose flirtando
- Su questo non ho dubbi, sento molto bene la tua dimostrazione. -
Lui ghignò, strusciandosi sensualmente su di lei, rendendo
ancora più evidente la sua eccitazione, che si era accesa in un
attimo.
Le sue labbra giocarono con quelle di lei, che pronte e vogliose
rispondevano alle sue sollecitazioni, poi seguendo la linea del collo
scesero più in basso, verso quelle dolci colline, che in passato
aveva solo potuto immaginare.
La realtà superava la fantasia, lei pareva fatta per lui,
rispondeva ad ogni suo tocco, partecipava, si inarcava sensuale.
In breve l'eccitazione salì tanto che ogni pensiero razionale fu
bandito, c'era solo lei, le sue labbra, la sua pelle vellutata, il suo
profumo inebriante, si immerse in lei con tutta la forza della sua
passione tanto spesso negata in passato.
Lei gemeva, contraendosi ad ogni spinta, mentre insieme scalavano le
vette del piacere fino all'acme finale, che li lanciò in alto
nel più emozionante dei viaggi.
La mattina dopo scesero ridendo a colazione, sereni, rilassati, felici.
Era tanto che non si sentiva così bene, l'unico problema che
teneva occupata la mente del biondo, mentre raggiungevano la sala, era
se era in grado di fare le cose che ci si aspettavano da lui.
Come poteva essere credibile come Draco Malfoy? Si presupponeva che potesse fare magie, pozioni, insomma essere un vero mago.
Mentre rifletteva, lei gli disse
- Non dimenticarti che stasera hai una partita di quiddicth con Harry e Ron alla Tana. -
Accidenti, non aveva pensato agli altri, si sarebbero accorti che lui non era veramente lui? O li avrebbe ingannati?
Stranamente anche se colmo di dubbi, gli sembrò tutto facile.
Sbrigò gli affari di famiglia senza problema alcuno,
giocò con il figlio, che scoprì di adorare, parlò
con Hermione con la quale si confrontò.
Per la prima volta si sentiva libero, senza paura di sbagliare, di commettere quegli errori che l'avrebbero penalizzato nella carriera.
Lì lui era Malfoy, il suo nome ripulito grazie al matrimonio incuteva timore.
Un sorriso gli si dipinse sul volto.
Quella vita cominciava a piacergli, si sentiva appagato, senza
pressioni, senza dover rendere conto a nessuno di quello che faceva,
senza dover fare scelte giuste o sbagliate, ma che comunque l'avrebbero
messo sotto i riflettori.
Si divertì quella sera con il clan Wasley e Potter, stranamente
riuscì perfettamente a cavalcare una scopa e fece la sua " porca
" figura.
Cenarono insieme e dopo si occupò personalmente della messa a letto di suo figlio, stupendo Hermione.
Lei aveva notato un cambiamento, non che non fosse partecipe di solito,
ma lasciava spesso a lei quella incombenza. Ridacchiando le diceva
" E' roba da da donne, bagno, favola e messa a letto. Io passo solo a
dargli la buona notte, il resto non è roba da uomini".
I giorni trascorrevano pieni e felici, come le notti che erano appassionate, si sentiva appagato in ogni senso.
Non sapeva se il tempo lì trascorresse nella stessa maniera, ma non gli importava.
Nel suo cuore si stava sempre più facendo largo l'idea di non tornare indietro.
Lei era tutto quello che desiderava in una donna, carina, stimolante,
con un intelligenza vivida, gli teneva testa e lo sfidava continuamente
in un eccitante gioco che li rendeva complici.
Non che Jade non lo fosse, ma erano due cose all'opposto.
Difficilmente Hermione gli metteva il muso, il loro modo di perdonarsi
iniziava con “Scusa” e finiva tra le lenzuola, non
importava chi lo chiedesse.
Dopo poche settimane i ricordi dell'altro se stesso sembravano
evanescere, sempre più flebili, sempre più indistinti. Il
processo era iniziato, o decideva di tornare o sarebbe rimasto
lì per sempre. E la tentazione di rimanere si faceva sempre
più forte.
Quella vita gli piaceva, quello era il mondo che lui voleva, una
famiglia serena senza doversi preoccupare di fan o problemi dovuti alla
sua immagine, lì era Draco. Lì, curiosa ironia della
sorte, era se stesso.
Adorava le cene chiassose con lo sfregiato ed il rosso, amava vedere
suo figlio giocare e ridere come aveva fatto lui da piccolo.
Amava vedere il ventre di Hermione crescere, lì c'era la sua bambina.
Che fosse finzione, che fosse realtà, lui la sentiva giorno per
giorno entrargli nella pelle, scorrere nelle vene, un desiderio
che probabilmente aveva tenuto celato e che poi era uscito allo
scoperto. Ora era certo, non vi avrebbe rinunciato.
Quella sera nel bagno fissò lo specchio, ed una voce pacata gli chiese
- Devo dedurre che hai già fatto la tua scelta. Ricordati però che non potrai tornare indietro. -
Il suo cuore si fermò, pensò ai suoi affetti, a Timber,
agli amici, alla carriera, a quello che lasciava e a quello che
guadagnava.
Prese fiato e assolutamente convinto di ogni parola, disse
- Questo è il mio posto, non mi importa se è reale o no, ma io mi sento a casa. -
Silente, che era apparso, sorrise, e rispose
- Buon Compleanno Tom, e ben tornato a casa Draco - poi svanì.
Mai si era sentito così bene, mai aveva desiderato qualcuno quanto Hermione, amava il suo ruolo amava chi era.
Ora lui era Draco Malfoy, e Tom sarebbe piano piano divenuto un ricordo lontano.
Un compleanno ed un desiderio espresso, ma che, se nato dal profondo, si era potuto realizzare.
Nella vita never say never, mai dire mai, tutto può succedere se credi nella magia.
5 giugno.
Draco compiva gli anni.
Festa grande al manor.
Davanti alla torta con le candeline accese, Hermione si avvicinò bisbigliandogli all'orecchio
- Esprimi un desiderio amore mio. -
Lui girò il capo e fissandola negli occhi, che si fecero lucidi di commozione alle sue parole, rispose
- Ho tutto quello che desidero, non mi serve altro. -
Poi con soffio le spense, tra un fragore di applausi degli amici presenti,
ridendo, afferrò sua moglie per la vita e, prima di catturarle le labbra, le soffiò
- Tu eri, sei e rimarrai l'unica e sola brama, tu e la nostra famiglia. Sono appagato come non mai, non lo avrei mai creduto. -
Lei carezzandogli il profilo rispose
- Buon Compleanno Draco! -
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