Era
una, l'ennesima, notte di luna piena. Era marzo inoltrato. Nel castello
non volava una mosca ormai, escluso quello che sembrava un pipistrello
gigante. Severus percorreva veloce i corridoi, diretto allo studio
familiare. Proprio di fronte alla porta di questo una fiaccola era
stata lasciata accesa. Il potion master bussò due volte ed
entrò senza attendere risposta. L'uomo dai corti capelli
castani che sedeva alla scrivania alzò il capo rivolgendo un
sorriso gentile a Severus.
-Buonasera
Lupin- proferì con voce atona il pozionista e
posò con malagrazia un calice sullo scrittoio. -Sei davvero
gentile Severus, impegnarti così per me ogni mese... Davvero
posso solo ringraziarti- la voce del professore di Difesa era incerta
ma sincera. Piton lo guardò per qualche secondo... Poi
rispose con la sua voce fredda -È per gli studenti-.
Nello sguardo
di Remus passò un lampo di delusione e Severus lo colse. In
quell'istante il cuore gli diede una stretta e l'uomo dai lunghi
capelli neri girò sui tacchi dirigendosi con decisione verso
la porta. -Arrivederci Lupin- disse semplicemente uscendo e mentre si
chiudeva la porta alle spalle sentì il saluto dell'altro per
un momento -A presto Severus-.
Mentre si
incamminava verso i suoi amati sotterranei non poteva fare a meno di
pensare a come aveva istintivamente reagito a quell'espressione, a come
il suo cuore s'era contratto mettendogli un groppo in gola in
quell'istante. Eppure quei pensieri gli facevano rabbia e lo
infastidivano e mentre sbatteva con stizza la porta della sua camera
decise che non li avrebbe più considerati.
Passarono le
settimane e tornò il plenilunio. Severus, nonostante i
nobili propositi non aveva smesso di pensare a quella sensazione e ogni
volta che vedeva Remus Lupin era tentato di evitarlo, di cambiare
strada. Tra sé continuava a ripetersi che lui era uno della
banda di quelli che avevano reso infernali i suoi sette anni di scuola,
quelli che lo sollevavano per una caviglia mettendolo in mutande
davanti a tutti e che non perdevano mai occasione per picchiarlo ed
umiliarlo.
Dopo un
momento però si ritrovava a dire che però lui in
persona non gli aveva mai fatto nulla e che tentava sempre di far
smettere quegli idioti di Potter e Black, se non altro per evitare loro
una punizione. Tutti questi pensieri l'avevano reso nervoso ed
irritabile e la quota di pentoloni esplosi e punti sottratti era
arrivata alle stelle.
Dal canto suo
il professore di Difesa seguiva con attenzione i comportamenti del
collega, aspettando paziente il momento giusto, anzi un momento
qualsiasi dato che Severus aveva iniziato ad evitarlo esattamente da
quella sera. Remus rimaneva a lungo sveglio la notte, tentando di
capire cosa gli passasse per la testa a voler fare un passo del genere.
Non poteva
evitare di pensare ad una eventuale reazione di Sirius o James, i suoi
vecchi amici. Essi semplicemente odiavano Mocciosus aka Severus
perché era un Serpeverde ed era il più debole. Il
mannaro però continuava a trovare punti in comune con
quell'uomo dagli occhi neri, la passione per lo studio, il passato
burrascoso. Non si poteva dire che fosse bello ma Remus Lupin lo
trovava decisamente affascinante.
Era arrivata,
infine, la sera in cui avrebbero finito per vedersi a forza.
Esattamente come il mese precedente la figura nera dell'insegnante di
Pozioni si affrettò per i corridoi della scuola quando tutti
erano ormai nei propri letti. Quasi come fosse un gesto scaramantico
bussò due volte, proprio come l'ultima volta. Le parole che
gli uscirono dalle labbra però non furono le stesse
-Buonasera Remus-. Invece del sorriso cordiale il professore
sfoderò un'espressione sorpresa a sentire il proprio nome
pronunciato da quella persona e solo dopo qualche momento di silenzio
riuscì a trovare la voce per rispondere -Ciao Severus-.
Piton
posò piano il calice fumante sulla scrivania -Non
c'è bisogno di ringraziarmi... solo...- non riusciva in
nessun modo ad andare avanti e l'atmosfera delicatamente tesa non lo
aiutava affatto. Sentendo quelle parole Remus alzò lo
sguardo fiducioso fissandolo in quegli occhi colore dell'onice,
passarono degli istanti silenziosi e il licantropo capì di
dover essere lui a finire quella frase.
Si
alzò in piedi di scatto e butto giù d'un sorso
l'Anti-Lupo -Severus, devo parlarti-.
Erano uomini
ormai, le zuffe da ragazzini erano acqua passata ed entrambi lo
sapevano bene. Adesso era il tempo di qualcosa di diverso. Non amore,
che esagerazione. Affetto, profondo e duraturo. Quando parlò
Severus teneva lo sguardo puntato al pavimento di pietra.
-Sì
esatto, dobbiamo parlare. Mi sento estremamente stupido ad aver timore
di vederti, a passare il mio tempo ad evitarti. Tutto semplicemente per
non andare in tilt- . Non era arrossito mentre parlava, anzi era quasi
ostile. Remus gli alzò il mento con la mano che tremava
-Già... Non potremmo fare esattamente il contrario?
Cercarci?-.
Piton lo stava
guardando negli occhi quando un raggio di luce lunare lo
colpì mentre iniziava a fremere. I tratti dell'uomo si
allungarono e la barba appena accennata divenne folto pelo, le mani e i
piedi si trasformarono in zampe dagli artigli affilati. Gli occhi
però erano, ancora per qualche momento, vivi ed intelligenti
e lentamente il mezzo lupo si trascinò sul letto nella
stanza vicina. Non poteva parlare ma lo sguardo che rivolse a Severus,
che l'aveva seguito e ora se ne stava poggiato allo stipite, era pieno
di dolore proveniente dalla bestia che tentava di liberarsi, le iridi
erano offuscate ormai ed in parte nascoste dal pelo.
Il gelido
professore a quella vista non poté fare altro che
avvicinarsi con lo stomaco attorcigliato e seduto su una sedia sbilenca
vicino al giaciglio prese una zampa tra le mani, pronto a passare la
notte con la prima persona cui si fosse affezionato dopo lei.
E la notte
passò. Severus non aveva chiuso occhio e non aveva lasciato
neppure per un istante la mano del compagno che con l'avvicinarsi
dell'alba era lentamente tornato in sé. Remus era ormai in
forma umana quando l'orologio di Hogwarts suonò per la
colazione ma il suo colorito virava al grigio e dopo una lotta che era
durata tutta la notte non aveva la forza neppure per ricambiare la
stretta di Piton.
-Hai
lezione... e devi tenere anche le mie clas...cough... si... non saresti
dovuto rim...cough...re- disse in un mormorio l'insegnante di Difesa,
l'altro uomo annuì guardandolo in quegli occhi che erano
tornati a risplendere e per un secondo non poté fare a meno
di sorridere -Torno appena posso- e prima di uscire strinse
più forte la mano dell'amato.Per la prima volta da quando
insegnava lì Severus Piton nell'arco dell'intera giornata
tolse solo 5 punti a Grifondoro, portando con il suo celato ma neanche
tanto buonumore un drastico calo dei calderoni esplosi.
Ora che aveva
capito e ammesso ciò che sapeva dall'inizio dell'anno
guardava al futuro con occhi diversi, sicuro della presenza di qualcuno
al suo fianco. Il passato e le sue colpe continuavano a pesare sul suo
cuore ma ora poteva riscattarsi.
Passò
anche la notte successiva e quella dopo ancora con Remus, stavolta in
un grosso letto matrimoniale. Le loro anime vivevano in sintonia,
pronte a qualsiasi evento il futuro preparasse loro.
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Saaaaalve ^^ Questa è la prima Slash che scrivo ^^ che ne
dite di farmi sapere come me la sono cavata ?
Baci!!!
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