GIRL IN THE RAIN

di MIKYma
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storia

GIRL IN THE RAIN

La pioggia.

Un rumore unico, che riesce, in quel fugace istante, a sconvolgere tutto il tuo mondo: il tuo cielo si oscura lasciandoti nell’incertezza del futuro; la tua terra che bruciava viene come tranquillizzata da quel rumore continuo, simile a un lungo sibilo che rende tutto morto, finito; la tua aria, quella che tu hai sempre respirato, si riempie di un improvviso odore che ti prende alla gola.

Non ti muovi, ma oramai lontana dalla tua casa, dalla tua terra, la osservi senza capire: non sai il perché di tutto quello che è successo, ti stupisci di non sentire più sulla tua pelle quel calore che per qualche ora era diventato il tuo compagno. Senti l’aroma della pioggia e questa non riesce a coprire quell’odore che il fuoco aveva nascosto.

L’odore del sangue.

Quello stesso sangue versato per te e contro di te, quello stesso sangue scarlatto che ha macchiato la tua innocenza di bambina e che ora ti insegue ancora, inesorabile, continuo, maligno...

Vorresti allontanarti, ma le tue gambe non si muovono ancora, non sono pronte, e così rimani a guardare impotente il frutto della rabbia degli uomini: da lontano la tua terra sembra del tutto scomparsa, sfinita, sconvolta, stanca di lottare per resistere...ma tu sai che non è così, perché tu ancora la vedi, la immagini e sai, lo sai per forza, che non potrà mai scomparire, che rimarrà per sempre con te...che per sempre sarai tu stessa la patria che hai abbandonato.

Finalmente ti giri, lasciandoti alla spalle miseria e disperazione, ma soprattutto morte.

Cammini pensando di potercela fare, di poter sopportare quel peso che hai nel cuore: la famiglia e gli amici, i parenti e i vecchi...quanto dolore si cela nel tuo cuore, piccola ragazza senza un nome, senza più una casa o semplicemente una famiglia?.

Questa sarà la domanda che ti porranno, ma ora non ci pensare, ora cerca solamente la tua strada...non piangere come stai facendo, non singhiozzare...

La pioggia scende, ma ora ti è amica, nasconde a tutti, e anche a te tessa, quelle lacrime che, forse, prima o poi sarebbero arrivate, sarebbero scese veloci sulle tue guance. I tuoi occhi si chiudono, ma le scene che vedi ti spaventano; sei ancora una bambina, per te è facile capire, ma difficile accettare.

La morte non è una cosa bella, ma c’è gente che uccide e tu ti chiedi perché...ma oramai è troppo tardi, non c’è nessuno a cui chiedere, nessuna persona con cui stare e aspettare...aspettare che tutto ciò che è successo scompaia per sempre, riportando sole, gioia e felicità...impossibile.

Ora allontanati da questo posto e cerca la salvezza, spera nelle tue forze, spera nelle virtù che hai, e cerca davvero di diventare ciò che pensi di poter diventare. Non aspettarti favori da nessuno, persino il fuoco che tu credevi amico nascondeva ciò che tu tanto avevi temuto, e solo la pioggia ti ha davvero mostrato la tua via, la tua nuova vita. Non tradire, non scappare, non compatire: salvati e così salverai questo mondo, questo popolo e ciò che ne rimane.

Tu stessa.

 

Note dell’autore.

Ecco, questa è la prima stesura di una piccola riflessione che avevo fatto tempo fa.

Si ispira ad un bellissimo racconto di HunterXHunter che c’è in questo sito "The white widow".

Se potete andate a leggerlo, potrebbe piacervi...

Comunque spero che la vi sia piaciuta, vorrei dei suggerimenti, se possibile, anche da chi non legge la storia di Iryuchan (più che altro perché non è ancora successo, e forse non succederà, nulla di quello che ho scritto io). anche se non vi piace fatemelo sapere, potrei sempre riscriverlo o semplicemente...cancellarlo...(no, questo no...)...CMQ grazie mille a chi lo leggerà, anche se lo reputerà una schifezza...

RECENSITE, RECENSITE, RECENSITE!!! grazie...





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