Pfffff
non mi ricordavo nemmeno di averla ancora in cantiere questa, penso di
averla scritta un anno fa se non di più :')
L'ispirazione è
venuta da ciò e da
ciò, e beh spero vi piaccia comunque nonostante
sia una cosa da niente ^^
Besos :*
Heroes
Life
Stomp.
Tony
sospirò “Damn...”
Steve,
attaccato al suo stomaco con un braccio si voltò sul fianco
opposto,
cercando di evitare la discussione che sarebbe uscita dalle labbra
del compagno in meno di zero secondi, continuando a far finta di
dormire.
Perché
quel busso sul tetto appena sentito, non era passato inosservato a
nessuno dei due.
“Quel
ragazzo non ha un minimo di disciplina, potresti dirgli qualcosa,
magari, di tanto in tanto!”
Steve
roteò gli occhi, continuando a far finta di niente.
“Steve?!
Mi ascolti??”
Tony
si voltò, accendendo la luce e sistemandosi sui gomiti a cui
si
diede un appoggio per poi voltare lo sguardo verso la figura accanto
a sé, finta addormentata.
Socchiuse
lo sguardo “Lo so che non dormi” accusò
sibilando.
Il
Capitano lasciò perdere.
“Senti,
non è colpa mia ok?”
“A-ah
sapevo che non dormivi!” indicò prima l'altro con
un sorriso
raggiante.
Steve
lo fulminò fingendo lo stesso un sorrisino falso divertito.
“E'
anche tuo figlio sai?!”
“No.
In questi casi è tuo
figlio!”
“Cosa?
Come sarebbe a dire? Perché?!” ribatté
indignato il Capitano che
incrociò anche le braccia al termine.
“Sei
adorabile quando fai quello sguardo”
“Tony!”
“Okok...beh
non è compito mio dirgli come comportarsi alla
notte”
Steve
alzò un sopracciglio “Per quale, diavolo, di
motivo sentiamo”
“Perché
non sarei un modello esemplare da seguire” affermò
con tono ovvio,
aprendo le braccia ai lati e inscenando lo sguardo più
innocente che
potesse formarsi sul viso di Tony Stark.
L'altro
non riuscì a trattenere una risata.
“Cosa?”
fece indignato “è vero! Tu invece sei la parte
razionale dei due,
l'abbiamo sempre definito dall'inizio”
Steve
sbuffò di nuovo, sapendo che il compagno aveva ragione e che
affidarsi su di lui per alcune cose era praticamente impossibile, se
non inesistente.
“D'accordo-d'accordo!
Ci parlo io”
Tony
sorrise avvicinandosi e dandogli un bacio tranquillo, come
buongiorno, infilandogli la mano tra i capelli.
Servì
a convincere del tutto il Capitano che, appena si separarono,
ricordò
a malapena cosa avesse appena dichiarato di dover fare.
“Forza,
muoversi! Che lo becchiamo a tentare di far colazione come se nulla
fosse e come se non ce ne fossimo accorti” affermò
Tony dandogli
anche una spinta sul braccio per farlo spostare mentre scese lui
stesso dal letto.
Steve
lo seguì senza opporre resistenza, infilandosi solo una
maglia
addosso mentre l'altro l'aveva preceduto fuori dalla stanza, diretto
verso la cucina al piano sottostante.
Luogo
da cui si sentiva, come sospettato, rumori vari di oggetti spostati e
di una macchinetta del caffè in funzione.
“Ma
buongiorno! Come ci siamo alzati presto questa mattina”
Sentì
dire da Tony, che arrivò prima di lui, con tono falsamente
rabbonito
a cui seguì il suono di qualcosa che cadeva a terra.
“Scusa
non volevo spaventarti” ancora falso.
“Papà!
Diavolo mi hai quasi ucciso, sai?”
“Mh
ma davvero? Su pensavo non avessi di questi problemi” primo
rinfaccio, e Peter sapeva riconoscere quando c'era qualcosa che ai
suoi genitori non sfuggiva.
“E'
un modo di dire” cercò di svignarsela con le
parole ma, al termine
dell'ultima sillaba, anche Steve li raggiunse facendolo zittire del
tutto.
“Ah
ciao papà...anche tu già in piedi? Vi siete
alzati presto!”
Steve
scambiò un'occhiata d'intesa con Tony che sorrise sotto ai
baffi,
anche se stava fremendo dalla voglia di continuare a dirgliene
quattro ma si trattenne.
Per
quanto cercasse sempre di uscire da quei compiti essendo consapevole
che Tony fosse molto più bravo di lui con le parole, si
preoccupava
allo stesso modo, ma ora che loro figlio era cresciuto dovevano
davvero stare attenti.
Avrebbe
potuto farsi male, o peggio, cacciarsi nei guai in modo ancora
più
veloce di quello in cui ci finivano loro quando non se lo aspettavano
minimamente.
Era
dura la vita del supereroe.
“Potremmo
dire lo stesso di te, no? Scuola comincia tra un'ora, di solito ti ci
vogliono le cannonate per buttarti giù dal letto”
“O
Bruce quando viene qui nel laboratorio” aggiunse Tony facendo
ridacchiare sommessamente il compagno.
Peter,
invece, capì che era fregato.
“Sì,
beh, non volevo fare tardi per una mattina...a più
tardi!”
“Ehiehi
fermo tu, vieni qui!”
Steve
lo bloccò per il cappuccio della felpa quando il ragazzo
provò a
uscire di fretta dalla cucina, dopo aver addentato una brioche e
afferrato il bicchiere di caffè con ancora più
fretta.
Peter
sospirò mentre Tony nascose un sorrisino, guardando il
compagno con
ammirazione.
“Cosa?”
chiese mestamente il più giovane dei tre quando si
trovò a dover
alzare lo sguardo per incontrare quello del padre più
giovane...o
almeno, in un certo senso, visivamente.
“Quante
volte ti abbiamo detto di non rimanere fuori tutta la notte se non
per espressamente necessario?!”
Peter
aprì la bocca per ribattere, dimentico della brioche che
cadde e che
cercò di fermare prima di farla arrivare a terra, con un
conseguente
rovesciamento di parte del caffè sulla manica della felpa.
“Ah
grandioso! Adesso sì che farò davvero
tardi..posso andare a
cambiarmi?”
“Oh
ma che peccato..” cantilenò Tony “..tu
stai lì e non ti muovi”
lo zittì facendolo annuire del tutto con rassegnazione.
Sapeva
che per quanto fosse un po' pazzo, megalomane ed egocentrico con suo
padre non aveva chance di scappare.
“Allora?
Voglio una risposta!”
Spostò
lo sguardo sul secondo padre, sbuffando.
“Ma
era necessario! Insomma, sono Spider-Man no?! C'è bisogno di
me là
fuori!”
Steve
aprì la bocca per ribattere ma venne interrotto di nuovo dal
compagno.
“Certo,
come no! Per andare a rimorchiare le ragazze c'è di sicuro
bisogno
di un supereroe”
Peter
gonfiò le guance guardandolo male.
“Non
dovevo rimorchiare nessuna ragazza....ho sventato una rapina e ci
sono stati quasi due incidenti stradali che potevano fare male a
degli innocenti”
Steve
non riuscii a ribattere nell'immediato, sentendosi comunque fiero di
quelle parole perché quell'atteggiamento, in parte, l'aveva
preso da
lui.
“Devi
capire che non puoi controllare tutto Peter...ci sono alcune cose che
devono andare in un certo modo e anche se possiamo dare una mano in
più, non vuol dire che lo dobbiamo fare sempre”
“Fantastico,
quindi mi stai dicendo semplicemente di lasciar perdere vero? Di
fregarmene!”
“No..”
ma fu Steve a rispondergli lasciando l'altro a bocca aperta nello
stesso tentativo “...tuo padre sta solo cercando di dirti che
ci
preoccupiamo e che, anche se sai difenderti, è pericoloso lo
stesso”
“E
io cosa dovrei dire allora? Quando voi andate in missione, a volte
anche per giorni, credete che non mi preoccupi?”
I
due compagni si scambiarono per un istante uno sguardo addolcito ed
orgoglioso insieme.
“No,
lo sappiamo che lo fai...ma proprio per questo sai come ci si sente
ed è lo stesso per noi”
Peter
sospirò del tutto, annuendo con un leggero risentimento.
“Ok..scusate!
Mi dispiace, va bene? Posso andare?!”
Steve
rise “No e..”
“Evita
di rimanere fuori tutta
la notte, chiaro?” s'intromise di nuovo Tony facendo scuotere
la
testa al Capitano che lo guardò con finto rimprovero,
facendogli
alzare le spalle con indifferenza.
Peter
non se ne accorse di quello scambio veloce di sguardi e rispose con
un ulteriore cenno d'assenso.
“Va
bene, chiaro..posso adesso?”
“Sìsì
diavolo vai..non stai mai fermo tu?” rispose Steve dandogli
una
pacca leggera sulla nuca e lasciando la presa sul cappuccio,
permettendogli di spostarsi e ricevendo una smorfia mentre si
massaggiò la nuca.
“A
più tardi!” aggiunse correndo fuori.
“Ciao”
rispose in coro gli altri due con toni diversi.
Appena
tornarono da soli Steve incrociò le braccia al petto,
puntando uno
sguardo mezzo di rimprovero e mezzo divertito al compagno.
“Che
c'è?” chiese l'altro fingendosi innocente ma
mettendosi a ridere
lo stesso.
“Se
ogni volta senti così il bisogno di dirle tu le cose,
smettila di
costringere me a farlo”
Ampliò
la risata allungando un braccio verso l'esterno in una mutua
richiesta che si avvicinasse, facendogli scuotere di nuovo la testa.
“Sei
stato fantastico invece...” gli afferrò il polso,
inclinandosi
leggermente, appena l'ebbe più a tiro e lo portò
del tutto verso di
sé facendolo chinare alla sua altezza “...e mi fai
eccitare
dannatamente quando parli così”
Steve
sorrise, appoggiandosi con entrambe le mani sulle sue cosce,
avvicinando il viso a quello di Tony.
“Ora
che abbiamo fatto i bravi padri possiamo fare quelli cattivi no? Non
ci siamo neanche svegliati in maniera decente”
Tony
alzò un sopracciglio, sentendo un abbondante riflusso
sanguineo
collocarglisi solo in un punto del suo corpo.
“Vuole
fare il cattivo, Capitano? Dovrebbe insegnare qualcosa a questo
soldato no?” affermò con un leggero ammiccamento e
un abbassamento
del tono mentre gli passò le braccia attorno al collo.
“Non
vedo l'ora”
Gli
spense il sorriso appoggiando le labbra sulle sue e infilando la
lingua nella sua bocca, premendo con più forza la presa
sulle sue
cosce, sentendolo già fremere di voglia.
Non
c'era mai abbastanza pace in quella casa.
|