Freaks! Il sogno di una 14enne.

di Mi piacciono i Gufi
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Eccomi, sono in auto, è sera. Mancano poche ore all’arrivo. Io sono seduta sui seggiolini di dietro, con le cuffie nelle orecchie, fisso fuori. Sui sedili anteriori due persone: mamma e papà. Non parlano, come sempre d’altronde. E poi da quando papà ha cambiato lavoro, litiga spesso con la mamma e quando, 3 mesi fa, le urlò “Ci trasferiamo!”, la mamma cominciò a protestare; diceva che non voleva lasciare la sua terra per trasferirsi in una metropoli come Roma. Io ero stata in silenzio quel giorno. Sinceramente perché (non è che me ne importasse) non avevo paura di perdere gli amici, e in quello schifo di paese non ci volevo restare. Ero sempre stata dalla parte di papà, soprattutto per questo, e poi aveva trovato un lavoro ben pagato, perché non trasferirci a Roma? Mentre penso a come sarà la mia nuova vita, mi addormento. Vengo svegliata da mia madre, la sua voce è fredda, come sempre: “Francesca, svegliati, muoviti che siamo arrivati!” Mi alzo e scendo dall’auto. Guardo la palazzina dove dovremmo abitare. “Noi dove stiamo?” chiedo a mio padre. “Quarto piano” risponde. Prendo la valigiona, le mie cose e seguo papà, prendiamo l’ascensore. Ci fermiamo al nostro piano ed entriamo in casa. La mia camera non è spaziosa, ma è figa! Sistemo la roba ed apro la finestra. Guardo fuori: com’è bella Roma di sera! Sono stanchissima, mi stendo sul letto e mi addormento subito. La mattina mi sveglio, sono le 9:45, vado in cucina. Sul frigo un biglietto: “Siamo usciti. Torniamo stasera; le chiavi sono sul tavolo- Mamma e Papà” . Sbuffo e vado a fare colazione




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