Langue la dama nelle acque chiare
e pian ondeggia la candida veste
che il suo corpo immoto riveste.
Giace nel fiume e par riposare.
Nessuno ora il suo nome ricorda
ella fu unico amore
di lui, che respinse la turca orda
e tutti chiamano “Impalatore”.
Del voivoda non aveva timore
conscia che l’amore
per la sua terra
era ciò che lo portava alla guerra,
benché la sua crudeltà fosse nota.
Riposa ora, oh principessa ignota
che preferisti Morte
a prigioniera sorte.
Tu, ricordo di epoca remota.
Su te veglia il fiume, mia Signora!
Un liquido giaciglio
È tua fatal dimora
Per te, incapace di dar un figlio
al Signor della terra Transilvana
ma lui sempre in te cercò appiglio
e fu impresa vana
trovar amor in altra dama devota.
Riposa ora, oh principessa ignota
che preferisti Morte
a prigioniera sorte.
Tu, ricordo di epoca remota.
Si narra che lui fosse un vampiro
che mai si rassegnò alla tua sorte,
invan cercò di
rapirti a morte
giacché, esalato mortal sospiro
celasti i tuoi occhi zaffiro
alla luce del giorno
e scegliesti di non far più ritorno
alla tua vita, che mai fu ben nota.
Riposa ora, oh principessa ignota
che preferisti Morte
a prigioniera sorte.
Tu, ricordo di epoca remota.
Langue la dama nelle acque chiare
e pian ondeggia la candida veste
che il suo corpo immoto riveste.
Ella mai più si potrà
risvegliare.
L’angolo dell’autrice
Lo so, sono impazzita. Erano secoli che non scrivevo poesie e un
giorno decido di sfornare questa pseudo ballattella giusto per incasinarmi la
vita.
Non so che pensarne, ci ho lavorato parecchio e il risultato mi
convince abbastanza, ma ho bisogno di un parere esterno, decisamente.
Per le note a carattere storico vi rimando al testo “gemello” di
questa poesia, che trovate qui (
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2187678&i=1),
mentre il titolo è ispirato anche a una band metal, i Riul Doamnei, che proviene
dalla mia zona (Verona rulez XD).
Per finire, per la struttura della poesia mi sono ispirata alla
ballata italiana, facendo riferimento alla sua composizione, ovvero un
ritornello di
introduzione (che ho ripreso nel finale), seguito da una o più
stanze
e da un
ritornello, detto
ripresa,
che veniva ripetuto dopo ogni stanza. La stanza stessa richiamava il ritornello
(ripresa) con la sua rima finale.
La stanza della ballata, nel suo schema tipico italiano,
comprende due parti. La prima parte è divisa in due piedi con un
numero di versi uguali e uguale tipo di rima, mentre la seconda parte, chiamata volta,
si lega ai piedi con la sua prima rima e alla ripresa con
la sua ultima rima (per esempio, A B B A (Ritornello) - C D C D (Piede) D E E A
(volta) - A B B A (ritornello) ecc.)
Gli endecasillabi misti a settenari sono i versi maggiormente usati
nella ballata e ho ripreso ciò nella mia poesia.
Detto ciò, mi dileguo, ricordandovi solo che questa poesia partecipa
al IV turno del contest “La sfida dei grandi autori”, indetto dalla Triade di
fa92 sul forum di Efp.
A presto,
Carmilla Lilith.