Disclaimer:
Nessuno dei personaggi
reali citati mi appartiene, la storia non è in alcun moda
intesa
per offendere e/o danneggiare tali persone, i caratteri rappresentati
non riflettono la realtà, la traduzione non è
stata fatta
a scopo di lucro.
Questa
fanfiction, è una traduzione.
Potete trovare l'originale a questo
link.
Questo
è il permesso dell'autrice.
Capitolo Due.
Martedì,
mercoledì e giovedì passarono velocemente e
relativamente
privi di eventi. Daisy e Phoebe erano molto felici della loro nuova
scuola; adoravano completamente Harry. Louis stesso, era abbastanza
affezionato all'insegnante d'asilo. Tutte le mattine di quella
settimana, aveva portato le bambine all'asilo in anticipo, rimanendo a
parlare con lui per circa dieci minuti, prima di correre al lavoro.
Tutti i giorni dopo scuola, Louis era l'ultimo in classe e rimaneva a
parlare con Harry ancora un po', fino a quando gemelle non iniziavano a
lamentarsi che erano affamate o dovevano proprio andare via,
perché Lottie, Flick e Georgia sarebbero arrivate a casa
presto
e lui doveva essere lì per farle entrare in casa.
Harry aveva veramente
rasserenato l'umore di Louis e solo chiunque
si era accorto del cambiamento nel suo comportamento. Louis quasi
danzava al lavoro tutti i giorni, salutando chiunque con sorrisi e un
veloce "Buongiorno!".
Trattava
i clienti più maleducati con gentilezza, qualcosa che era
impressionante di per sè. Era andata avanti così
per una
settimana e quando Louis scivolò attraverso la porta quel
venerdì mattina, arrivando a malapena in orario per la
quinta
volta
quella settimana, Zayn
esplose.
"Hai incontrato una
ragazza, o qualcosa del genere?" Louis lo fissò confuso.
"No…Cosa te
lo fa pensare?"
"Sei
arrivato quasi in ritardo ogni giorno, questa settimana! Poi ti
presenti con questo enorme sorriso e di buon umore, mi spiace, amico,
ma per quanto tu sia carino e felice normalmente, questo è
eccessivo e non è il Louis che conosco." Louis
scrollò le
spalle.
"Sono
arrivato in ritardo, perché ho dovuto portare le gemelle
all'asilo e la mia vita è molto più facile ora
che non
devo trovare qualcuno che le tenga. Arrivano a casa e dormono,
perché sono stanche per la scuola. Harry dice che sono molto
competitive durante le attività fisiche e corrono in giro
durante la ricreazione, così quando tornano a casa, sono
completamente esauste." Zayn sollevò un sopracciglio.
"Harry? Chi
è Harry?"
"Il maestro delle
gemelle" il sopracciglio di Zayn si unì quasi,
all'attaccatura dei capelli.
"Di
solito non ho a che fare con gli insegnanti delle mie sorelle, ma non
bisognerebbe riferirsi a loro nello stesso modo in cui fanno i bambini?
Tipo Mr.… Qualunque sia il suo cognome?"
"Io
ed Harry siamo amici, una sorta di amici. Non usciamo o cose simili, ma
siamo abbastanza in confidenza e sarebbe strano se lo chiamassi 'Mr.
Styles' e lui chiamasse me 'Mr. Tomlinson'. Oh, questo mi ricorda:
credi che potresti guardare le ragazze questa sera? Dalle 6.45 alle
otto?"
"Certo, mi sembra
ovvio, ma perché?"
"È la
serata dei genitori all'asilo." Zayn ghignò.
"Parlerai
col tuo nuovo 'amico'?" Zayn sollevò le mani, mimando
esageratamente delle virgolette con le dita, appena disse la parola
'amico'. Louis alzò gli occhi al cielo.
"Non lo so, in
effetti. Potrei non averne l'occasione, ci saranno molti genitori."
"Un sacco di MILF che
cercheranno di rubare il tuo uomo?"
"Perché
continui ad insinuare che Harry è il mio 'uomo'?"
"Amico,
è ovvio che la ragione per cui sei stato così
felice
questa settimana, è lui. E' l'unica cosa che è
veramente cambiata nella tua vita, di recente"
Louis guardò verso il pavimento.
"E' questo il punto,
comunque. Tutto
è cambiato. Harry però, mi fa sentire normale,
meno come
un padre. Non mi sono sentito così felice, o così
a casa,
da quando i miei genitori sono morti. A questo punto, non me la sento
per niente di farmi domande, per una volta, preferisco solo vivere.
Non che tu e Liam non siate stati grandi, ma…non so. Lui
rende
tutto più facile. Quando parlo con lui, dimentico di avere
degli
obblighi, che i mie genitori sono morti, che ora io sono
il genitore. Mi sento di nuovo come un ragazzo. Lui solo…non
so.
Mi fa sentire meglio." Zayn lo guardò con un'espressione
dolce,
un piccolo, triste, sorriso, sull'angolo delle labbra.
"Ho capito, Lou. A che
ora vuoi che venga stasera?" Louis gli sorrise dolcemente.
"Verso
le 6.40? Probabilmente è un po' presto, ma almeno ho il
tempo
per spiegarti cosa fare e magari arrivare un po' in anticipo." Zayn
annuì e appoggiò un braccio sulla sua spalla.
"Certo.
Ora andiamo.Abbiamo perso abbastanza tempo qui e Liam ci
prenderà a calci in culo se lo lasciamo ancora lì
fuori
da solo, a pulire i tavoli."
****
Quando
Zayn arrivò a casa Tomlinson, fu sorpreso di trovare Flick
ad
aprire la porta. Lei gli sorrise e si allungò per
abbracciarlo.
"Starai qui a
controllarci stasera, Zayn?" Zayn sorrise alla bambina di otto anni,
baciandole la guancia.
"Sì,
tesoro. Dov'è tuo fratello?" Flick ridacchiò,
indicando il piano superiore.
"Sta avendo uno dei
suoi momenti. Daisy e Phoebe sono di sopra che saltellano ovunque e--"
"Daisy,
tocca qualcos'altro e dirò a Zayn che sei in castigo, non ci
saranno tv o caramelle per te e dovrai essere a letto presto. Hai
capito?"
Zayn
scosse la testa al comportamento del suo amico. Forse sarebbe dovuto
arrivare prima, per aiutarlo mentre si preparava. Sospirò e
si
girò per guardare Flick.
"Torna in sala, io
vado a vedere se posso aiutarlo."
Flick
annuì e zampettò via. Zayn si girò e
iniziò
a salire, facendo due scalini alla volta. Quando raggiunse il
pianerottolo, prese il corridoio a destra, dove c'erano le camere di
Louis, Daisy e Phoebe e Georgia. Bussò all'ultima porta in
fondo, esattamente opposta a quella di Lottie, all'altro capo del
corridoio. Ci fu un mugolio e qualche urlo, prima che la porta si
aprisse per rivelare un Louis arruffato e senza maglietta e Phoebe e
Daisy leggermente spaventate. Zayn sbuffò, lanciando a Louis
un
altro sguardo, prima di girarsi verso le bambine.
"Su
ragazze,andiamo giù e lasciamo a vostro fratello, il tempo
per
scegliere cosa mettersi. Deve fare una bella impressione, o no?" Daisy
e Phoebe corsero verso di lui, abbracciandogli le gambe.
"Grazie mille, amico.
Non so cosa farei senza di te." Louis gli fece un sorriso grato e
già esausto.
"Non
preoccuparti, a cosa servono gli amici, altrimenti? Vieni
giù
quando sei pronto, sarò nel salotto con le ragazze." Disse
Zayn,
prima di girarsi e camminare, con le bambine ridacchianti ancora
attaccate alle gambe, verso le scale.
****
Alle
6.53, Louis arrivò correndo al piano inferiore, afferrando
le
sue scarpe prima di entrare in sala. Iniziò a saltellare,
provando ad infilare la scarpa al piede, per poi realizzare che era il
piede sbagliato. Scambiandola,
guardò Zayn.
"Okay,
Daisy, Phoebe e Georgia devono iniziare a prepararsi per andare a letto
alle 7.30, le metto a letto io quando torno, se però dovessi
arrivare dopo le 8.30, fai pure tu e mettile a letto. Ti mando un
messaggio se dovesse succedere," passò all'altra scarpa,
fermandosi momentaneamente per tirare fuori le stringhe. "Flick deve
iniziare a prepararsi verso le 8, ma comunque dovrei essere a casa per
quell'ora, perciò non mi preoccuperei troppo di lei. Ancora,
ti
mando un messaggio se dovessi doverla mettere tu a letto. Assicurati
che Georgia prenda lo sciroppo per la tosse prima di lavarsi i denti,
ho messo il necessario sullo scaffale vicino al lavandino in bagno.
Umm…Non più di mezz'ora di TV, preferirei che
giocassero,
o leggessero, o qualcosa di simile. Se vogliono, possono avere una
pallina di gelato a testa," qui, guardò direttamente le
gemelle
e Georgia "ma non di più, altrimenti non dormono. Penso sia
tutto. Hai il mio numero e quello dell'asilo è attaccato al
frigo, in caso di emergenza. Divertitevi piccole sarò a casa
presto!" Si piegò per dare un bacio e un abbraccio ad ogni
bambina, stringendole gentilmente e arruffando i loro capelli. Una
volta finito il giro, guardò verso Zayn.
"Grazie mille. Ci
vediamo dopo, amico." Zayn gli sorrise.
"Divertiti
con Harry, amico." Zayn gli fece l'occhiolino e Louis roteò
gli
occhi in risposta. Si incamminò verso la porta, lanciando un
ultimo saluto da dietro la spalla.
****
Louis
realizzò, ormai sul punto di entrare nella classe, che
c'erano
molte più persone di quanto si aspettasse. Una veloce
occhiata
nella stanza, gli fece capire che molti erano in coppia e un senso di
inadeguatezza si fece strada nel suo stomaco, si sentì
improvvisamente fuori luogo. Forse non era stata una così
grande
idea. Nessuno aveva notato il suo arrivo, poteva sempre andarsene
semplicemente. I suoi piani di fuga, vennero tuttavia sventati, quando
un Harry raggiante, si avvicinò a lui, reggendo un
cartellino
per il nome ed un pennarello.
"Sei
venuto! Qui, scrivi il tuo nome e sotto i nomi delle gemelle.
Aiuterà le persone ad identificarti." Harry gli tese il
cartellino e il pennarello, guardando Louis fissarli per un momento,
prima di roteare gli occhi e prenderli al suo posto. Tolse il retro
anti-adesivo e schiacciò il cartellino sul taschino sinistro
della camicia di Louis. Stappò il pennarello e scrisse, in
una
grafia piccola e nitida, "Louis
Tomlinson. Daisy e Phoebe Tomlinson".
Louis si mosse a disagio, alla strana sensazione di qualcuno che
scriveva su di lui attraverso i vestiti e la carta dell'etichetta.
Harry alzò lo sguardo quando finì, guardando
Louis mentre
tappava il pennarello. Picchiettò la guancia di Louis con un
lungo dito.
"Non
essere così spaventato, sono solo genitori. Andiamo, te ne
presento qualcuno." Harry prese gentilmente il braccio di Louis e lo
spinse verso un gruppetto di genitori alla loro sinistra.
Harry
fece un grande sorriso appena si avvicinò, la sua mano che
scivolava giù, verso il polso di Louis, mantenendo una
stretta
ferma, come a dire "Sei okay, ti tengo". I genitori interruppero la
conversazione, sorridendo educatamente ai due ragazzi.
"Hey
tutti, questo è Louis Tomlinson. È nuovo in
città,
perciò non conosce ancora molta gente." Disse Harry,
sorridendo
al gruppo. Loro lo osservarono, esaminandolo dall'alto in basso, lui si
contorse internamente sotto il loro scrutinio, agitandosi a disagio,
borbottando 'ciao'. Una donna bionda con troppe rughe sulle guance, lo
fulminò criticamente.
"Sembri un po' troppo giovane, per essere un genitore.
Quanti anni hai, comunque?" Chiese, un po' rudemente. Louis si
agitò, nervoso.
"Emh,
ho vent'anni, ma non sono un genitore. Ho la custodia delle mie
sorelline, e due di loro sono iscritte qui, per quando sono al lavoro."
Un'anonima signora castana, lo guardò aspra.
"Come fai ad avere la
custodia delle tue sorelle? E quante ne hai,
comunque?" Gli occhi di Louis si mossero su di lei, la sfida che
appariva sui suoi lineamenti. Sentì Harry stringere il suo
polso
un po' più forte, circondandolo. Prese un piccolo respiro
prima
di provare a parlare nuovamente.
"Ne
ho cinque e ho la loro custodia, perché quattro mesi fa, i
miei
genitori sono morti in un incidente stradale. Sono il più
grande
e piuttosto che farle dividere e mettere in un orfanotrofio,"
sputò fuori queste parole, come se gli bruciassero la
lingua,
"Ho acconsentito a prendere la loro custodia."
Fu
leggermente scioccato, quando una giovane donna castana, sulla
trentina, gli sorrise vivacemente. Lei aveva il braccio intorno ad un
alto, relativamente giovane, uomo con un ciuffo. I loro cartellini
dicevano 'Caroline Murs' e 'Olly Murs'.
"Penso
sia ammirevole. Devi aver sacrificato molto per le tue sorelle e sono
sicura che, anche se adesso non capiscono, ti saranno veramente grate
quando diventeranno più grandi." Disse dolcemente. La donna
gli
piacque subito, non solo perché l'aveva difeso, ma lei
è
il marito sembravano persone molto carine. Stava solo ricevendo
queste…vibrazioni da lei. Il suo sorriso si
aprì ancora di più, appena i suoi occhi finirono
sul suo cartellino.
"Tu sei il tutore di Daisy e
Phoebe?
Mio figlio le adora.
Non smette mai di parlare di loro. Ha molti problemi a distinguerle,
sai, così parla di loro come se fossero un'unica persona. Ho
anche sentito che sono molto intelligenti."
Louis
le sorrise. Sì, gli piaceva sicuramente quella donna. Louis
e
Caroline si immersero nella loro conversazione, senza veramente notare
gli altri genitori che se ne andavano. Olly e Harry stavano dietro i
due, parlando di sport e altre cose "da maschi". Louis finì
col
prendere il numero di Caroline, in cambio del suo, e pianificarono di
fare un incontro con suo figlio, Jonahtan. Louis era triste quando
scattarono le 8 e fu tempo di andarsene. Aspettò con Harry,
mentre lui salutava con un 'Arrivederci' tutti i genitori che se ne
andavano. Dopo che l'ultimo se ne fu andato, i due uscirono, Harry
spegnendo le luci e chiudendo la porta della classe dietro di loro.
Sorrise a Louis.
"Allora, ti sei
divertito?" Louis rise di cuore.
"Sì,
mi sono divertito, alla fine. Ero un po' preoccupato all'inizio, alcuni
di quei genitori sembravano veramente orribili. Ma Caroline
è
stata incantevole,
sono molto felice di avere avuto l'opportunità di
conoscerla."
Disse Louis, saltellando leggermente a causa dell'adrenalina che gli
faceva sentire il corpo leggero.
Louis, guardando il
nuovo amico mentre camminavano verso le macchine, fu colpito da un'idea.
"Ti
andrebbe di venire a cena domani? Il sabato, i miei colleghi vengono da
me, così dovrei già cucinare per otto, cosa
cambia per
nove? Se non sei già occupato, ovviamente." Harry lo
fissò, leggermente incredulo.
"Davvero? Non sarebbe
strano?" Per il momento, si erano fermati davanti alla macchina di
Louis. Louis scosse la testa con forza.
"No! Per niente! Daisy
e Phoebe sarebbero estasiate
e anche a me farebbe veramente piacere averti con noi! Per favore?"
Harry fissò la strada, mordendosi le labbra come se stesse
considerando l'idea, in realtà stava solo cercando di
reprimere
un sorriso. Ritornò a guardare Louis.
"Sì,
farebbe piacere anche a me." Louis si illuminò, lanciandosi
verso l'amico e avvolgendogli le braccia intorno al collo. Harry si
immobilizzò per un secondo, prima di avvolgere delicatamente
le
sue braccia intorno alla vita di Louis. Si rilassò
lentamente,
mentre un sentimento confuso ma confortevole, si faceva strada dentro
di lui. Louis alla fine si tirò indietro, sapendo che doveva
andare a mettere a letto le ragazze, visto che erano già
passate
le otto.
"Fantastico!"
sorrise, "la cena sarà alle 6.30, ma puoi venire per le 6. E
grazie, sai, per avermi fatto uscire stasera." Harry gli sorrise
dall'alto.
"Non è
nulla. Buonanotte, Lou." Louis aprì la portiera della sua
macchina mentre Harry iniziava ad andarsene.
"Buonanotte, Haz."
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