Due lacrime o forse di più sgorgano dai miei occhi, ma le nascondo velocemente, non voglio che lui mi veda piangere.
Gli do la mia mollettina preferita, quella che misi il primo giorno in cui con mio padre andai a caccia, la sua grande mano è così vicina al mio volto, non è una mano che schiaffeggia, no, è una mano che accarezza, non è una mano che insegue, è una mano che protegge. Istintivamente mentre lui sta per ritrarla afferro un suo morbido polpastrello e lo porto più vicino a me; appoggio la mia fronte delicatamente per sentire per un ultima volta quel dolce contatto. Un sospiro di vento porta alle mie orecchie la sua voce che sussurra il mio nome.

Avrei voluto durasse di più.
Avrei voluto che il tempo si fermasse.
Avrei voluto non piangere.

Due grosse lacrime escono prepotentemente dai miei occhi serrati. –“ il tuo proteggermi, mi ha resa felice.” – adesso so che non posso più tornare indietro, -“Addio” – fuggo via senza nemmeno guardarlo in volto, senza scolpire nella mia mente il suo volto, senza guardare i suoi occhi fissi su di me. Non lo rivedrò mai più

“ Arrietty, tu sei diventata una parte del mio cuore, non ti dimenticherò , per sempre”

Nascosta sotto una foglia sento le sue parole, parole troppo simili ai miei pensieri. Sho, anche tu sei diventato una parte del mio cuore e malgrado i miei sforzi non potrò dimenticarti. Se tu fossi stato più piccolo, o magari io più grande. Le nostre nature sono troppo diverse, le nostre vite si dividono consapevoli di essersi intrecciate per un breve tempo. Con lo scorrere del fiume mi abbandono ai miei pensieri, e dietro il velo della mia stanchezza nascondo la tristezza che mi affligge. Spiller mi offre una mora, sorrido. Mi lascio letteralmente trasportare dallo scorrere del fiume guardando con meraviglia il sole che splende luminoso sulla nostra via.

 Ci aspetta un lungo viaggio, e una nuova vita tutta da vivere.

Sho io non ti dimenticherò
vivrò la mia vita facendo del tuo ricordo
il mio segreto
suggellato
in una parte del mio cuore.