I Tokio Hotel furono lasciati dal loro autista davanti ad una casa…già…una casa! Non un hotel…
“Ragazzi, mia
cugina ci aspettava per domani mattina…probabilmente già
dormirà a quest’ora!”disse Gustav ai compagni.
Fu subito smentito da una macchina che si fermò davanti a loro: ne scese una ragazza sui 16 anni molto, molto arrabbiata.
“Sei un emerito
bastardo!”urlò prima di richiudere la portiera “Non
voglio vederti mai più!”.
Un ragazzo scese dall’altra parte e la tirò a sé tenendola per il polso.
“Ma dai che anche a te va di giocare! Avevi detto che per te non c’erano problemi! Io e te giocavamo!”
“Senti beota, sono
stanca di discutere su questa cosa io non ho mai e dico mai detto che
stavo con te mentre tu ti facevi tutte le ragazze della discoteca! Ho
detto che se avevi intenzione davvero e soprattutto in tempi brevi di
lasciare la tua baffuta ragazza, che per inciso si veste come mia
nonna, io avrei continuato a frequentarti. Ma ora è finita! Mi
sono rotta quello che non ho!”
“Va bene tanto sai quante ne trovo!”
“Se se, vai a trovare la troietta di turno!” esplose lei “e soprattutto vai a fanculo!!!!!”
Senza dire altro il ragazzo salì in macchina e ripartì.
Lei si girò esasperata e per poco non le venne un infarto vedendo i Tokio Hotel al completo osservarla interrogativi.
“Giulia tutto ok?” chiese Gustav apprensivo.
Georg e i gemelli
capirono allora che era lei la famosa cugina che li avrebbe ospitati
per i prossimi 6 mesi, visto che stava proprio accanto alla sala di
registrazione.
“Però! Che caratterino la ragazza! Proprio un bel tiretto!” pensò Bill.
“Gus!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!”esclamò
entusiasta saltandogli letteralmente addosso. “Tesoro quanto mi
sei mancato!”
“Cuginetta…anche
tu mi sei mancata!!Ma chi era quello!?! Da quando non stai più
con i tuoi ti sei data alla pazza gioia, dì la
verità!” chiese allusivo senza smettere di stringerla
Gustav.
“Oh…non
pensarci! Ti racconterò dopo …comunque ciao! Io sono
Giulia, è un piacere conoscervi!” esclamò affabile
Giulia rivolta agli altri tre.
“Ciao! Io sono Tom
, lui è mio fratello Bill e lui è Georg!”
presentò il rastaro sfoggiando uno dei suoi migliori sorrisi da
seduttore.
“Lo so chi siete! Siete il mio gruppo preferito, non c’è bisogno di presentazioni!”rise lei.
“Ma Gus…vi aspettavo per domani mattina…che è successo??”
“Un po’ di anticipo!”si scusò il batterista.
“Ora però
entriamo, non mettiamo radici qui!”e così dicendo la
ragazza prese le chiavi ed aprì la porta di casa ed, entrata per
prima, accese la luce, per poi lasciare entrare gli ospiti.
Ora la potevano vedere bene, alla luce:
Era una bella ragazza, con lunghi capelli biondissimi e due occhi azzurri di una espressività spiazzante.
Era snella e i lineamenti erano delicati.
Indossava una gonnellina
di jeans che lasciava ben poco all’immaginazione e una
attillatissima maglietta con le maniche a tre quarti e lo scollo a V
verde smeraldo.
“Bella casa!” commentò Bill.
“Grazie! Di norma
sono un tipo modesto, ma la mia casa è la cosa di cui vado
più fiera! Da quando ci vico da sola ho cambiato un sacco di
cose…diciamo che rispecchia un po’ il mio modo di
essere…come evidenzia il caos che regna solitamente! E’
ordinata solo in vostro onore…comunque ora sarete
stanchi…vi mostro le vostre camere così vi sistemate.
Purtroppo le stanze non sono molte quindi dovrete dormire a coppie…in letti separati naturalmente!”
“Tranquilla non ci
facciamo problemi … diciamo…io e Georg in una e i Kaulitz
nell’altra.” propose Gustav.
“Per noi va bene!”
“Ok,
allora…i letti sono fatti, il bagno è in fondo al
corridoio e, scusatemi…so di non essere una grande padrona di
casa, ma per evitare di addormentarmi qui nel corridoio, credo sia il
caso di andare a letto! La mia stanza è l’ultima prima del
bagno, se avete bisogno non fatevi problemi!”
“Ok, grazie…sei una padrona di casa impeccabile, altrochè! Si complimentò Bill.
Giulia rispose con
un sorriso e dopo aver augurato la buona notte a tutti,
andò nella sua stanza e non appena poggiò la testa sul
cuscino, Morfeo la rapì.