SALVE A TUTTI E UN GRAZIE IN ANTICIPO POICHE’ VI AGGINGETE A
LEGGERE LA MIA MEDIOCRE CREAZIONE…E’ LA MIA PRIMA
FF SU REM E NINPH QUINDI MIRACCOMANDO VOGLIO VALANGHE DI CRITICHE!
(COSTRUTTIVE OVVIAMENTE…^^). COMUNQUE, PRIMA DI PROCEDERE CON
IL I CAP., VOGLIO FARE QUALCHE PREMESSA:
1. HO PRESO SPUNTO DAL ROMANZO
“IL DIARIO DI BRIDGET JONES” DI HELEN FIELDING (VI
CONSIGLIO DI LEGGERLO), TROVO MOLTE PECULIARITA’ TRA LA
PROTAGONISTA DEL ROMANZO E LA NOSTRA NINPHADORA.
2. LA FF SI SVOLGE DURANTE UN ANNO, UN
ANNO PIENO DI AVVENTURE (E DISAVVENTURE) PER LA NOSTRA TENERISSIMA
PASTICCIONA, E PER OGNI MESE CI SARA’ UN CAPITOLO DIVISO IN
ALCUNI GIORNI. I GIORNI AUMENTERANNO DI MESE IN MESE. (IL LIBRO STESSO
E’ ARTICOLATO IN QUESTO MODO).
3. PURTROPPO LA ROWLING NON CI FORNISCE
UN PROFILO BEN DELINEATO DELLA RAGAZZA…IO LA IMMAGINO
COSI’! ^^
BENE, ORA LA SMETTO DI SCASSARE, ED ECCOVI IL PRIMO CAP. BUONA LETTURA!
NOTA: IL NOME DEL GIORNO SCRITTO IN GRASSETO E' QUELLO AGGIUNTO. SE DOVESSI AGGIUNGERNE ALTRI IN QUESTO CAPITOLO O NEI PROSSIMI, ADOTTERO' SEMPRE QUESTO METODO DI RICONOSCIMENTO.
UN PESSIMO INIZIO D’ANNO
MERCOLEDI’ 2 GENNAIO
Peso: 58 kg (sono giustificata perché è
scientificamente provato che durante le feste si ingrassa); bicchieri
di whisky incendiario:…andiamo avanti; panettoni, pandori e
altri nauseanti dolci babbani:6; fuochi d’artificio esplosi
tra le mie mani: 2.
ORE 8.00, LETTO. Aaaaaaargh!!!!! Che diavolo è questo
rumore?? Ah già, la sveglia…santo cielo, ma chi
l’ha impostata a quest’ora?! Merlino, che mal di
testa. E che orribile, rivoltante senso di nausea. Maledetto mio padre
e quei pastrocchi babbani, sono un vero attentato alle arterie.
Maledetta mia madre che lo incoraggia…”Mangia
tesoro, sono dolci babbani, tutta roba genuina, vero caro??”.
Genuina…mi sembra di avere un Ungano Spinato nello stomaco.
Per non parlare poi di quei figli di buona strega di Alex, Sarah e
Rose. Non gli darò più ascolto;festeggio con loro
il capodanno e guardate un pò qua! Ho delle occhiaie
allucinanti, i capelli impazziti (e diciamo che almeno in questo non
c’è nulla di diverso) e, cosa più
importante, una fame tremenda. Credo proprio che dormirò
ancora un po’, poi andrò al bar
all’angolo per una bella colazione per 6 persone.
ORE 8.30. OMMIODDIO SONO IN RITARDO IN UFFICIO!!!!!!!!!!!!!!!
MERDAAAAA!!!!!!!!!!!
ORE 10.30, TOILETTE DEL MINISTERO DELLA MAGIA, UFFICIO AUROR. Merda.
Merda, merda e ancora merda. Stramaledettissimo Scrimgeour, era proprio
necessario umiliarmi a quel modo?? Dopotutto sono solo arrivata con
un’oretta di ritardo! Un po’ di comprensione,
è il secondo giorno del nuovo anno! Per qualche mio
ritardo…ok ok, arrivo spesso in
ritardo…d’accordo avete vinto, sono sempre in
ritardo.
La giornata non poteva cominciare peggio. Appena arrivata al Ministero,
scopro che gli ascensori sono guasti e sono costretta ad arrivare al
settimo piano A PIEDI e durante la scalata ho perso il conto di quanti
poveri malcapitati ho travolto, considerato che quando vado di fretta
le mie proprietà catastrofiche vengono amplificate. Sta di
fatto che, una volta arrivata nel corridoio dell’ufficio
Auror ho mandato a gambe all’aria la ragazza dei
caffè, il ragazzo delle consegne e, dulcis in fundo, la cara
vecchia serpe del mio capo. Un magnifico scontro frontale.
“Tonks, dannazione! Non ti basta arrivare con
un’ora di ritardo, ma vuoi anche far fuori mezzo ufficio!
Datti una mossa Tonks, voglio vedere quelle pratiche compilate e
rilegate sulla mia scrivania entro mezzogiorno! Chiaro?? MEZZOGIORNO! E
renditi più presentabile! Sei in un ufficio, non ad Azkaban!
Al lavoro!!!”. Tutto questo a volume che praticamente
sfiorava la soglia del dolore e che aveva attirato tutti gli sguardi su
di me. E sono ancora tutti lì fuori, a ridere alle mie
spalle… Che brutta giornata.
ORE 16.00, CASA MIA. Sono distrutta. La mattinata in ufficio
è finita peggio di come era iniziata. A mezzogiorno in punto
ho portato le pratiche sulla scrivania del capo, dopo averci messo
tutto l’impegno di cui sono capace per consegnarle in tempo,
e quel brutto bastardo, guardandole appena, mi fa: “Bene
Tonks, ora puoi riordinare l’archivio. Tutto
quanto.”
“E’ uno sfruttatore, Ninph! Dovresti denunciarlo al
Ministro in persona!”. Rose, la mia migliore amica insieme a
Sarah e Alex, abbiamo pranzato assieme; mi ripete che Scrimgeour
è uno sfruttatore da quando lavoro per lui. E’
un’avvocato per i diritti civili, e non fa altro che parlare
di sfruttamento, schiavismo, maschilismo, razzismo ecc.
Un’accanita femminista.
“Io gli assesterei una bella fattura, di quelle che ti
assicurano un lungo periodo di riposo al San Mungo! Poi vediamo se osa
di nuovo fare il prepotente con te!”. Sarah, una ragazza
apparentemente angelica, ma che se vuole ti distrugge solo con lo
sguardo. E’ battitore nella squadra femminile di Quidditch
“Le Leonesse dei Cieli”, prime in classifica.
Davvero toste.
“Il tuo capo sarà pure un gran bastardo, Ninph, ma
è anche un gran bell’uomo!”. Alex, un
presunto artista che vive dei guadagni del suo ricco padre. Babbano. E
gay.
“Ragazzi sentite, lo so che si approfitta del suo potere, ma
purtroppo non posso farci nulla, è vero che sono un Auror,
ma lo sono da poco e di conseguenza sono l’ultima ruota del
carro. Sono costretta a mandar giù… Ormai
è un anno che lavoro lì, ci ho fatto
l’abitudine.”
“Dai Ninph, non buttarti così
giù!” ha cercato di consolarmi Sarah.
“Sarah ha ragione, l’autocommiserazione non porta
da nessuna parte, tesoro! Prova una nuova linea d’attacco: se
non riesci a contrastarlo, prova a entrare nelle sue
grazie…”.
“Alex, piantala!” lo ha rimproverato Rose.
“Cioè…” ho risposto io
incerta “mi stai consigliando…di provarci con il
mio capo?”.
Ci siamo guardati tutti negli occhi per qualche istante, per poi
scoppiare a ridere. Adoro i miei amici.
DOMENICA 6 GENNAIO
Peso: 58 kg (ancora qualche difficoltà nello smaltire il
peso delle feste, tutto ok);bicchieri di whisky incendiario: nessuno
(ottimo); ragazzini babbani impertinenti che mi hanno dato gli auguri
per non so nemmeno io cosa: 10; risultati sul lavoro:0.
ORE 12, A CASA AD ABBUFFARMI. Oh, adorata, agognata, beneamata
domenica. Perché non è domenica tutta la
settimana? Riuscirei a sopportare meglio il lavoro visto che non
esisterebbe. Comunque, oggi voglio godermela. Appena finita questa
coppa di marron glassè (pardon ma non so il francese! Vi
prego di correggermi… Ndme) mi farò una bella
dormita per recuperare il sonno perduto, dopodichè
farò un po’ di footing per smaltire le calorie
accumulate sia in questo momento che durante il Natale,e dopo una bella
doccia di corsa all’Irish Pub con i miei compagni di
sventura! Sarà una domenica coi fiocchi!
ORE 18.30. OH NO, OH NOOO!!!!!!! NON E’ POSSIBILE!!!!!! AVEVO
DIMENTICATO LA MIA PRIMA RIUNIONE DELL’ORDINE DELLA FENICE,
STASERA ALLE 19.30!!!!!! DANNAZIONE, E HO SOLO UN’ORA PER
PREPARARMI DOPODICHE’ SILENTE IN PERSONA SARA’ QUI
PER ACCOMPAGNARMI AL QUARTIER GENERALEEEE!!!!!!!!
OMMIODDIOOOOOOOO!!!!!!!!!
ORE 18.35. Calma, Tonks, calma. Farsi prendere dal panico non porta da
nessuna parte. Fa un profondo respiro e prendi il controllo della
situazione, diamine!
ORE 18.40. Che Merlino mi aiutiiiiiiiiiii!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
ORE 19.20, SUONANO ALLA PORTA. Oddio, oddio, Silente è
già qui e io ho indosso solo reggiseno, mutande e ciabatte.
E per giunta ho i capelli ancora fradici. D’accordo, metto i
primi vestiti che trovo e vado ad aprire.
ORE 19.25, IL CAMPANELLO INSISTE. Mmmh…forse la felpa delle
Sorelle Stravagarie è troppo casual…meglio un
maglioncino, più sullo stile classico.
ORE 19.35, IL CAMPANELLO ERA DECISAMENTE INFURIATO. Alla fine ho optato
per un paio di jeans semplici blu scuro e la mia felpa preferita,
quella delle Sorelle Stravagarie…ah già,
maledizione, avevo deciso di scartarla! Cercherò quel
delizioso maglioncino rosso con lo scollo a V.
ORE 19.45, IL CAMPANELLO ERA SUL PUNTO DI ESPLODERE. Chissà
dove è finito il mio bellissimo maglione…
ORE 19.55, STAVANO ARRIVANDO GLI AUROR PROBABILMENTE. Che sciocca, ma
dove ho la testa! L’ho prestato a Rose! Oh il campanello!
Meglio che vada ad aprire.
ORE 22.00, CASA MIA, DIVANO, IN COMPAGNIA DI UN BICCHIERE DI WHISKY.
Serata sconvolgente. Vorrei essere miglia sotto terra, a far compagnia
alle grillo-talpe. Ma perché sono così sbagliata?
Ne sono convinta, è per colpa del mio nome! Porta sfortuna!
Maledetta mia madre! Come si spiega sennò che gli altri non
raggiungono i miei livelli di sfiga? Semplice, non si chiamano
Ninphadora o Ninphadoro!!! (ammesso che esista).
Tanto per cominciare, non era Silente colui che aveva attentato alla
vita del mio campanello.
Dopo essermi ri-infilata la mia bellissima felpa, mi ero precipitata ad
aprire la porta.
“Professor Silente, mi scusi tanto per l’attesa,
stavo sol…” ma la frase mi morì in
gola. Di fronte a me c’era un uomo sulla quarantina, credo,
alto, capelli castano chiari che gli ricadevano leggermente sugli occhi
ambrati, indossava un consunto maglione scuro da cui
fuoriusciva una consunta camicia bianca, un paio di pantaloni di
velluto anch’essi non certo nuovi di zecca e un normalissimo
paio di scarpe di cuoio. Se non avesse portato un lungo mantello
marrone scuro sulle spalle, l’avrei scambiato per un
normalissimo babbano. Ma certo non sono una schizzinosa, non ero
rimasta colpita dai suoi vestiti trasandati,assolutamente. Erano gli
occhi. Lo fissavo senza parole, non avevo mai visto occhi
così, profondi, avrei osato dire quasi tristi. Mi ripresi
quando sentì la sua voce.
“Lei è la signorina Ninphadora Tonks?”
chiese brusco, e l’incanto si spezzò.
“S-si…solo Ton…” non
finì la frase che mi interruppe.
“Benissimo, l’ha notato che siamo in ritardo?
Andiamo.” e così dicendo fece per voltarsi.
“Senta, non so se ha notato ma devo ancora asciugarmi i
capelli. E non si è nemmeno presentato.” altro che
Principe Azzurro. Era un noioso professorino.
Solo allora sembrò accorgersi del mio stato, non avevo
nemmeno indosso il mantello e lui voleva già scappare! Dopo
avermi squadrata con uno sguardo indecifrabile, stava sbirciando oltre
la mia spalla il mio disordinatissimo appartamento. Si lo ammetto,
l’ordine non è il mio forte, ma non mi sono mai
spacciata per una persona precisa! Tutt’altro!
“D’accordo, rimediamo subito”. Con un
gesto fluido tirò fuori la bacchetta e in un attimo i miei
capelli erano asciutti, il mio appartamento (o più
precisamente il salotto) era in perfetto ordine e il mio mantello sulle
mie spalle.
“Oh cavolo…”. Non riuscì
proprio a trattenermi. Non c’erano dubbi, il professorino era
un casalingo provetto.
Lui aveva alzato un sopracciglio: “Mi scusi, ma lei
è una strega o no?”. Ma che faccia tosta!
“Certo che lo sono!” risposi indignata.
“Bè, allora perché è tanto
sorpresa? E poi che pensava, di asciugarsi i capelli alla maniera
babbana?.” Avrei voluto rispondere che, essendo cresciuta con
un padre non mago, avevo diverse abitudini babbane e non capivo come
questo sconosciuto si permettesse di criticare i miei modi, invece
dissi semplicemente “Ma che diamine dice? Certo che no!
Stavo…stavo giusto prendendo la
bacchetta…”. Ma non trovavo la bacchetta. Mentre
frugavo disperatamente nelle tasche del mantello, avvertendo il suo
sguardo puntato addosso, cercai di distrarlo.
“Lei non mi ha ancora detto come si chiama.”
“Ah già. Mi chiamo Remus Lupin.”
Bene, interessantissimo, ma della bacchetta ancora nulla.
“E…di
grazia,potrei…uff…potrei sapere che ci fa
qui?”
“Sono stato mandato dal Professor Silente per accompagnarla
alla Quartier Generale dell’Ordine. Spero lei sappia qualcosa
sull’Ordine della Fenice.”
Ma come si permette?? Mi ha preso per un’idiota?? Intanto
avevo scovato quella dannata bacchetta.
“Oh finalmente, ora possiamo andare? Siamo molto in
ritardo!”. L’avevo incontrato da 10 min e
già lo odiavo.
“Un secondo solo. Accio chiavi.”. Così
mi accingevo a chiudere la porta e a mettere l’allarme, ma
chissà perché sentivo che il mio
“collega” stava per dire la sua.
“Perchè usa i sistemi di protezione babbani?
Dovrebbe proteggere la sua casa con degli adeguati incantesimi. Ora fa
parte dell’Ordine, ed è in serio pericolo ogni
giorno.”
Ero allucinata. Ma chi era, un agente assicurativo? Un anti-babbano?
Stavo davvero perdendo la pazienza, e difatti i miei capelli
mutarono dal rosa cicca al rosso scuro.
“I…I suoi capelli
sono…sono…ehm…”. Incredibile
ero riuscito a lasciarlo senza parole!
“Cos’hanno che non và i mie
capelli?”
“Oh no, nulla…è solo
che…insomma…prima mi sembrava fossero rosa e
non…”. Era visibilmente imbarazzato…mi
faceva addirittura un po’ di tenerezza.
“Ah, intende il colore dei miei capelli? Non ci faccia caso,
sono una Metamorphomagus. A volte cambiano colore senza
che me ne accorga.”
“Ah, capisco…bene, possiamo andare ora?”
e senza nemmeno darmi il tempo di rispondere, prendendomi il braccio,
ci eravamo smaterializzati.
Ci trovavamo in un viale. Il cartello indicava che eravamo in
“Grimmauld Place”. Non l’avevo mai
sentita.
“Di qua.”. Con fatica tenevo il passo del tipo,
Lupin, finchè ci eravamo fermati davanti al n. 12.
“Siamo arrivati, attenzione al porta…”.
Troppo tardi. Ero già capitombolata, un incontro ravvicinato
col consunto tappeto dell’ingresso. Dopodichè
delle urla di donna riempirono la grande casa, assordando i presenti.
Erano tutti accorsi dalla sala da pranzo per sapere cos’era
successo. Superato lo shock iniziale mi ero rialzata in fretta e furia,
imbarazzatissima, sotto gli sguardi sbigottiti dei presenti,
soprattutto quello di Lupin.
“…ombrelli.” completò la
frase.
“Grazie, la prossima volta me lo
ricorderò.” risposi seria.
“Oh Ninphadora, finalmente! Credevamo vi fosse successo
qualcosa!” disse il vecchio Preside venendoci incontro con un cordiale sorriso.
“Preside, mi dispiace, ho avuto qualche
contrattempo…” tentai di giustificarmi.
“Non preoccuparti Ninphadora, l’importante
è che sia tutto apposto!” e mi aveva preso la mia mano tra le sue con fare rassicurante. Adoro Albus Silente.
“Cugina, che bello vederti!”. Mio cugino Sirus. Si,
sono una Black, ma mia madre era stata ripudiata dopo aver sposato mio padre. Adoro anche lui, perché
è un reietto come me. Mi aveva stritolata in uno dei suoi
portentosi abbracci.
“Ciao Sir, come te la passi?” chiesi, ma non
potemmo dire altro che fummo trascinati subito in sala da pranzo per la
riunione, già in netto ritardo per colpa mia.
Conclusa la riunione, tra presentazioni e turni di guardia, pian paino
andarono tutti via. Io mi ero intrattenuta in cucina con Molly Weasley.
Era l’unica che mi aveva mostrato un po’ di
attenzione. Avevamo bevuto un tè e chiacchierato del
più e del meno, dei membri dell’Ordine, che presto
mi sarei sentita come in famiglia ecc ecc. Finito il tè,
decisi che era ora di andare.
Indossato il mantello e lanciata un occhiataccia a quel dannato
portaombrelli a forma di zampa di troll (disgustoso), stavo per aprire
la porta, quando sentì delle voci dal salotto. Le mie
intenzioni erano di salutare gli interlocutori, ma appena riconobbi le
voci la mia tremenda curiosità prese il sopravvento e
ascoltai. Erano Sirus e Lupin, sembravano buoni amici e chiacchieravano
allegramente.
“Sai Lunastrota, credevo che tu e la mia cuginetta non
sareste più arrivati!” disse ghignando Sir.
“E per quale strano motivo?”
“Ma come! Pensavo che tra voi ci fosse stato quello che i
babbani chiamano “colpo di culmine” e che aveste
preferito fare altro piuttosto che assistere ad una noiosa
riunione…”
“Prima di tutto si dice “colpo di
fulmine”,Felpato, e poi sei fuori strada. Quella ragazza è
un vero disastro! Mi sembra più una babbana che una strega, non so proprio come abbia fatto a diventare Auror! Un punto a suo
favore è la possibilità di cambiare aspetto a
piacimento.”
Ero senza parole, lo stomaco mi si stava attorcigliando.
“Ti consiglio di non sottovalutare una Black, Remus. E comunque,
non puoi negare il suo fascino, tipico della nobilissima e magnificentissima casata Black!” e detto
ciò agitò la chioma corvina con fare seducente,
sempre sghignazzando.
“Ma piantala, Sir…” e rise anche Lupin.
Sbigottita indietreggiai, urtando ancora quell’odioso
portaombrelli ma fortunatamente senza cadere, così ero
riuscita a fondarmi fuori da quella casa in tempo poiché
avevo sentito i due precipitarsi nell’ingresso allarmati dal
trambusto.
Come prima impressione, devo dire che è stata davvero
portentosa.
MARTEDI’ 8
GENNAIO
Peso: 60 kg (ma non me ne frega assolutamente nulla); bicchieri di
whisky (quello babbano): 10 (ma distribuiti durante tutta la notte);
ipotetiche fatture contro Remus Lupin: ho perso il conto; volte in cui
ho desiderato che Alex non fosse gay: 5 (maluccio…).
ORE 17.30, CASA MIA. Ieri sera Alex è stata la mia ancora di
salvezza. Avevo bisogno di qualcuno con cui sfogarmi e abbuffarmi, e
soprattutto farmi qualche drink senza sembrare una povera alcolizzata
ma solo un’allegra ragazza che vuole divertirsi con il suo
amico gay. Oddio, quello che dico non ha senso…
Comunque, dopo un buon bicchiere di whisky, ieri sera chiamai Alex.
“Pronto, chi parla?” mi bastò sentire la
sua voce allegra per tirarmi un po’ su.
“Ciao Alex, sono io…”. Chissà
perché mi riconobbe all’istante…
“Tesoro, ma che ti è successo! Sembra che ti
abbiano condannato all’ergastolo in quella vostra tremenda
prigione! Com’è che si chiama? Askatran,
Alkacan?”
“Azkaban, Alex…No, ma il mio stato
d’animo è simile…” dissi, con
una voce da cucciolo abbandonato (anche se in effetti non so
com’è la voce di un cucciolo
abbandonato…sicuramente non bella).
“Dai piccola, non mi fare quella voce! Resta dove sei, non
muoverti, non respirare, arrivo subitissimo!!” e detto questo
riagganciò, senza darmi nemmeno il tempo di rispondere. Alex
è davvero un buon amico.
Dopo neanche 10min era alla mia porta, con un sacchetto di dolci in una
mano e una bottiglia di whisky (quello babbano) nell’altra.
“Eccomi qui Ninph! Ora parcheggia il tuo bel sederino sul
divano e racconta tutto a zio Alex…o zia se
preferisci!” e mi fece l’occhiolino. In quel
momento era davvero adorabile, e poi non posso negare che sia davvero
sexy, ma sfortunatamente (per me) gay. Cacciai via quei brutti pensieri
e mi lasciai cadere a peso morto sul divano. Tra una stecca di
liquirizia e l’altra, barrette di cioccolata, biscottini vari
e qualche bicchiere di whisky, vuotai il sacco. Gli raccontai di Lupin,
del suo fare da professorino e della tremenda umiliazione dovuta alla
capitombolata sul portaombrelli e al discorso origliato.
“Ninph non devi prendertela così…Che
t’importa di quello che pensa quel professorino dei miei
stivali! Anzi, questo dev’essere un motivo per dare il
massimo, e dimostrare a tutti (e soprattutto a LUI) di che pasta sei
fatta!! Ora me lo fai un sorriso?”
Come potevo negarglielo? Mi venne spontaneo sorridergli, e lui
ricambiò solare...In quel momento, mi duole ammetterlo, ma
a stento mi trattenni dal saltargli addosso. Perché diamine
gli uomini migliori o sono già occupati o sono gay?? Un
altro dilemma che resterà irrisolto, come quello del mio
nome.
(Lo so, è corto ma era giusto per non lasciare troppo sospeso l'episodio della bastonata morale by Remus Lupin...XD Ndme)
To be continued… (adoro dirlo! ^^)
ALLORA CHE NE PENSATE? RECENSITE PER FAVORE! AL PROSSIMO CAPITOLO, ZAOO!
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