Introduzione
– Atto 1
Odette aveva da
poco compiuto quindici anni quando
finalmente, in quel piovoso giorno invernale, il re decise di chiamarla
nel suo
studio per parlarle. Aveva aspettato per molto tempo che quel giorno
arrivasse,
il giorno in cui lei sarebbe stata abbastanza grande per
capire. Suo padre le aveva sempre risposto in quel modo
enigmatico “quando sarai
più grande
capirai…” ogni qualvolta lei facesse
una domanda che continuava ad
assillarle la mente ogni anno, finalmente per lei era arrivato il
momento di sapere.
Quando suo padre
Re Guglielmo, l’aveva fatta
convocare nel suo studio il suo cuore aveva incominciato a battere
forte dall’emozione,
sapeva che essere convocati nello studio del Re voleva dire venire a
far parte
di qualcosa di importante. Quando quel giorno si ritrovò
davanti quella pesante
porta di legno massiccio grande quattro volte la sua altezza, per un
momento,
un singolo piccolissimo istante, la sua mano vacillò incerta
sulla maniglia.
Tock Tock
– bussò incerta prima di aprire. - Padre,
volevate vedermi? - chiese la ragazza aprendo timidamente la grande
porta.
Re Guglielmo
alzò lo sguardo dai documenti che stava
controllando - Oh Odette, entra pure cara. –
La ragazza
chiuse delicatamente la porta alle sue
spalle e si avvicinò alla scrivania del padre, il re le fece
segno di accomodarsi
nella poltrona di fronte a lui poi mise da parte le pratiche che stava
sbrigando per dedicarle tutta l’attenzione possibile.
-Da molti anni
oramai trascorriamo le nostre estati nel
regno della Regina Uberta e tu non hai mai smesso di chiedermi il
motivo. Quando
eri poco più di una bambina non reputavo saggio parlartene
ma adesso io reputo
che tu sia abbastanza grande da poter capire la decisione che
è stata presa.
Oggi risponderò a tutte le domande che avrai da pormi.-
Lo sguardo di
Odette si illuminò, finalmente avrebbe
potuto sapere perché era costretta a passare tutte le estati
con quell’odioso, rozzo, stupito e
immaturo figlio
della regina Uberta e quindi principe ereditario di quel regno.
Il Re
continuò il suo discorso. – Come tu ben
saprai, il nostro regno è un reame molto grande e prospero
ricco di materie
prime e di brava gente che non fa che aumentarne il valore. Il regno
vicino
appartenente alla regina Uberta, anche lui come il nostro è
un paese buono
sotto diversi punti di vista, militarmente ci sono diversi vantaggi ed
anche
economicamente se noi… emh… Tornando al discorso,
come stavo dicendo Se noi Unissimo
i nostri Reami, quest’unione porterebbe degli enormi vantaggi
ad entrambi i
nostri popoli, riduzione delle tasse, scambio di materie prime a costi
più
ridotti, una maggiore padronanza di agricoltura e pesca…
avrai modo di studiare
tutto a tempo debito. –
- non capisco
cosa stiate dicendo padre. – Odette
era confusa,
- In occasione
della tua nascita, lieto evento per
tutti noi eccetto che per la tua povera madre che perse la
vita… La regina
Uberta ed io decidemmo di unire i nostri regni e stipulammo un
accordo… come
ben sai un contratto va stipulato con un legame di sangue molto forte
tra le
famiglie reali, in altre parole ciò va suggellato con un
matrimonio…-
Odette lo
guardò sgranando gli occhi blu,
sicuramente suo padre non stava per dirle che si era sposato con la
regina Uberta
o che aveva intenzione di farlo a breve, intuì la vera
ragione di tutto quel
lungo discorso e di cosa il padre stesse per dirle quindi
iniziò ad
irrigidirsi.
-…alla
nascita tu sei stata promessa in sposa al
principe Derek.- concluse il re aspettando una reazione da parte di sua
figlia.
Reazione che
poteva essere riassunta in una parola:
S H O C K
In un primo
momento la bionda non riuscì a parlare
mentre un grande gigantesco pensiero si faceva largo nella sua mente:
“io e
Derek siamo fidanzati?!”
-Odette
…?- quando il re la chiamò le sembrò
di
risvegliarsi da uno stato di trance e come per un paradosso
iniziò a dire tutto
quello che le passava per la mente.
-IO e quel MALEDUCATO,
BORIOSO, IMMATURO siamo fidanzati?! Per questo ogni estate
sono stata costretta
a stare insieme a lui?!
-Odette, noi
volevamo farvi stare insieme nella
speranza che vi innamoraste rendendo il tutto molto più
spontaneo, bastava solo
che diventaste almeno buoni amici...-
-noi non siamo
nessuna di queste due cose- disse in
tono duro lei -E da quanto tempo lui
lo
sa?-
-Cosa ti fa
pensare che Derek lo sappia?-
-Padre!
– sbuffò lei - Non sono mica stupida anche
se tu ti ostini a trattarmi come tale. Derek ha diciannove anni, non
posso
credere che lui non lo sappia! – infuriata si alzò
dalla poltrona
-Ne è
venuto al corrente intorno ai nove anni. – Incapace
di mentire alla sua bambina il re confessò tutto. Le stava
facendo già troppi
torti non avrebbe potuto anche mentirle.
- nove anni?
Perché a me lo dici solo ora? Non
potevi dirlo anche a me a quell’età? Non voglio
sposarlo padre! Io NON LO AMO!
– La ragazza gridò in preda alla rabbia,
improvvisamente essere adulti era
orribile, non era per niente come se l’era immaginato.
Desiderò tornare bambina
all’istante, dimenticare tutte quelle cose brutte e tornare
in camera sua tra i
suoi libri e le sue bambole di pizzi e merletti. Non voleva saperne di
matrimonio, non voleva saperne di fidanzamento e di ragazzi, o meglio
non
voleva sentire nominarne proprio uno, Derek, il re di tutti gli scemi,
questo
era l’unico modo in cui lei l’aveva sempre visto ed
era sicura non avrebbe mai,
MAI cambiato idea.
Suo padre
guardò sua figlia sconvolta sull’orlo del
pianto - volevo evitare tutto questo. Speravo che con il tempo voi due
aveste
accettato la situazione. – Guglielmo si alzò dalla
scrivania e si avvicinò alla
sua bambina tentando di farla ragionare, non era mai stato bravo in
queste
cose, sua madre se la sarebbe cavata molto meglio, ma lei non
c’era e Odette
aveva soltanto lui al mondo.
- mia cara
bambina, non si tratta dei tuoi o suoi
sentimenti, i sentimenti e
la politica non devono andare d’accordo per forza. Tu e Derek
vi sposerete e i
regni si uniranno. Lui ha accettato questa situazione, rassegnati e
accettala
anche tu. L’unico a cui devi
il tuo
amore è il tuo popolo,
sei una
principessa dopotutto e devi pensare ai doveri che hai verso di esso.
–
- Ma ho dei
doveri anche verso il mio cuore, Padre.
Adesso scusate, mi ritiro nelle mie stanze – con tono mesto
Odette uscì. Per
quanto quella situazione non le piacesse affatto, suo padre aveva
ragione, poteva
piangere, gridare e battere i piedi ma rimaneva comunque una
principessa e
toccava a lei adempiere a quei doveri.
Per un attimo
rivalutò l’opinione su Derek, se di
buon grado lui si era rassegnato all’idea di sposarla,
nonostante lui la
odiasse, doveva averlo anche lui un briciolo di sennò
dopotutto.
Informazioni
Ciao a tutti!
Con questa fic ho pensato di mettere a
fuoco i momenti salienti dei due giovani, non mi è mai
calato giù
quell’innamoramento improvviso in 6 secondi che facevano
vedere, come fino a
due secondi prima si tirano i pomodori? E poi due occhioni azzurri ti
fanno fermare il cuore? O.o e quindi seguiremo da vicino
la crescita
interiore dei due protagonisti, da nemici a innamorati.
Piccola
parentesi, l’età di Derek e Odette è
stata
difficile da scegliere, nel cartone animato quando Odette nasce e Derek
le
porta il ciondolo, lui è già grandicello, secondo
me può avere si è no 7 anni,
il che vuol dire che ci dovrebbe essere quella differenza di
età che nelle
scenette in cui i due si incontrano non si evince per niente, anzi
sembra quasi
che abbiano la stessa età, la differenza di età
che ho messo io è di 4 anni ,
per non sembrare eccessiva (senno lei ne avrebbe avuti 15 e lui 22 ). E
voi,
avete notato anche voi questo difetto temporale? Commentate in tanti e
fatemi
sapere :D
AGGIORNAMENTI:
Sto revisionando la storia
pubblicata un po’ di tempo fa, sistemando la formattazione la
grammatica e
aggiungendo o modificando piccole parti. Tutti i capitoli aggiornati
verranno
rinominati in “Atto
+ numero” perciò se
volete rileggere la storia in corso di aggiornamento vi consiglio di
aspettare
i nuovi caricamenti e le revisioni. Fatemi sapere se gli aggiornamenti
ai
capitoli vi piacciono J la
storia
comunque rimarrà invariata. Grazie a tutti quelli che
leggeranno!
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