Chapter 1
Another
World
-Sul
serio Kaylie, le accompagneresti tu??
-Caspita,
sì!...Stai scherzando?! Cioè, volevo dire che....
Insomma,
piuttosto che tu vada a sentire un gruppo di cui non te ne frega
nulla, in mezzo a ragazzine urlanti e piangenti, col rischio pure di
sentirti le loro occhiatacce perché non stai cantando le
canzoni a
squarciagola... Dico, le accompagno io le tue sorelle... Ma
è solo
perché posso sopportare una situazione del genere...
-Non
perché ti piacciono vero?!
-Assolutamente
no!! Cioè, magari conosco qualche canzone ma solo per
tenersi
aggiornati... Non potrei mai diventare una fan degli One Direction!!
Sono troppo vecchia, purtroppo...
-Cos'è
che hai detto??
-Niente!
Solo che puoi unicamente ringraziarmi, dirmi che mi vuoi tanto bene e
che sono la migliore amica sulla faccia della terra presente, passata
e futura.
-Tu
sei veramente scema! Comunque grazie...Veramente. Se tu le accompagni
al concerto io potrò uscire con Max perché tutta
questa situazione
con lui sta veramente diventando impossibile. Pensa che ieri...
Ma
mentre Marta le raccontava tutto quello che era successo dall'ultima
volta che si erano viste (poco più di dodici ore prima), la
mente di
Kaylie aveva cominciato a viaggiare in cerca di risposte. Doveva
assolutamente trovare una giustificazione per tutti quelli che
avrebbero scoperto che sarebbe andata al concerto degli One
Direction, perché lo sapeva bene: non sarebbe riuscita a
restare in
silenzio e prima o poi la cosa sarebbe sgusciata fuori dalla sua
bocca (giusto per citare una loro canzone...Va bene, le cose le
stavano già sfuggendo di mano...). In fin dei conti
avrebbero avuto
ragione a prenderla in giro e a dirle che era infantile: aveva
diciannove anni e aveva passato gli ultimi cinque mesi di vita a
nascondere il suo I-pod a chiunque le si avvicinasse, che fosse in
treno, in autobus o in attesa di attraversare un incrocio a piedi. E
il motivo era piuttosto semplice: ascoltava praticamente tutto il
giorno le canzoni di quel gruppo inglese.
Tutto
era cominciato assolutamente per caso. L'estate precedente aveva
lavorato come animatrice in un villaggio turistico ed alcune
ragazzine le avevano chiesto se poteva dar loro una mano per creare
una coreografia per il talent show che si teneva alla fine di ogni
settimana. Avevano già scelto la canzone da ballare ma non
avevano
la più pallida idea di che cosa inventarci sopra,
così Kaylie pensò
che non le sarebbe stato più di tanto gravoso dare loro una
mano e
magari, le ore che avrebbe impiegato per aiutarle, le sarebbero state
contate come straordinari. La canzone era esattamente ciò
che lei
non si aspettava: What Makes You Beautiful,
logicamente degli “straordinari, fighissimi e
bravissimi” (almeno
secondo la descrizione urlata che ricevette dalle ragazzine dopo che
ebbero visto la sua faccia perplessa) One Direction. Kaylie aveva
già
sentito parlare di loro, ma aveva sempre pensato che fossero una di
quelle boy band che a turno fanno impazzire qualche milione di
ragazzine in giro per mondo, giusto per il tempo di un album e di un
tour, per poi smaterializzarsi nel vuoto più assoluto,
lasciando
solo qualche traccia del loro passaggio con pallidi video su YouTube.
-Quindi
potete ritenervi fortunate se ne ho anche solo sentito parlare...
Figurarsi se ho mai visto un loro video...
Fu
quello che disse a quel gruppo di preadolescenti che volevano a tutti
i costi essere chiamate Directioners
e che non riuscivano assolutamente a capacitarsi di come Kaylie
potesse vivere serenamente la sua esistenza senza conoscere chi
fossero quei cinque ragazzi in maglietta a righe, pantaloni rosso
fuoco e fluenti ciuffi davanti agli occhi. Ma l'impegno era stato
preso e per di più a Kaylie quei soldi servivano
assolutamente:
doveva a tutti i costi riuscire a mettere da parte abbastanza denaro
per poter andare a vedere in concerto, a Londra, i Lawson, una delle
sue band preferite. “Così non dovrò
preoccuparmi che mia madre mi
dica di no utilizzando la scusa dei soldi. Questi me li sono
guadagnati e posso spenderli come meglio credo io...Ovvero prendendo
un aereo per Londra per sentire dal vivo quelle meraviglie di Andy,
Ryan, Joel e Adam!!!” e mentre pensava a questo, Kaylie stava
digitando su YouTube il nome “One Direction”, ma
non fece nemmeno
a tempo a scrivere la seconda lettera del nome che già era
comparso
un suggerimento. “Va bene, forse sono un pochino
più famosi di
quanto mi immaginassi ma ciò non implica che siano un
fenomeno
internazionale...” disse tra sé e sé.
Ma appena vide comparire la
pagina con qualcosa come due milioni di video trovati in 0,27
secondi, capì che qualcosa le era sfuggito.
Cliccò sopra il video
della canzone che le ragazze le avevano detto di voler ballare e
-Ma
che diavolo...!!!
Stava
per guardare un video che era stato visualizzato più di 290
milioni
di volte. Le ci volle qualche secondo per riuscire a leggere quel
numero e circa un minuto per rendersi conto che il video era
già
cominciato e lei non ci aveva nemmeno fatto caso, tanto era
ipnotizzata da quella cifra gigantesca. Così fu costretta a
far
ripartire il video da capo.
Minuto
0,27:
-Va
bene sono carini...Cioè sono parecchio carini...
Minuto
1,12
-Lo
ammetto le voci non sono affatto male e la canzone ti prende...
Minuto
2,15
Stava
tenendo il tempo con la mano e il suo piede sembrava non volersi
fermare.
Minuto
3,27
Kaylie
si guardò attorno e si rese conto che era nel bel mezzo
della sua
stanza, che stava ballando come una pazza e che la canzone era
finita.
-Oh
mamma mia...Non posso averlo fatto veramente...Caspita Kaylie hai
diciannove anni e ti metti a ballare per una canzone del genere?!
Perfetto, ora mi ricompongo, scarico questa benedettissima canzone e
faccio il più in fretta possibile per creare una coreografia.
Kaylie
fece come si era detta: si risedette tranquilla alla sua scrivania,
scaricò la canzone e la mise nel suo I-pod “Ma
solo per poterci
pensare anche quando ho un po' di tempo libero..” si disse.
Dopo di
ché, dato che prima cominciava a lavorarci, prima si sarebbe
tolta
quella boy band dalla testa, schiacciò play sulla playlist
dei brani
aggiunti di recente e sentì diffondersi per tutta la camera
quel
riff di chitarra così accattivante e accompagnato dalla voce
di uno
dei cinque ragazzi. Cominciò a percepire che il suo corpo
stava
prendendo confidenza con il ritmo della canzone ma subito si
bloccò:
-Come
faccio a creare qualcosa su questo pezzo, se non so nemmeno chi
è
che lo canta e che genere musicale fa... Mi sa proprio che
dovrò
prima fare qualche ricerca...
Kaylie
sapeva perfettamente che quella era solo una scusa per non sentirsi
stupida nel riprendere in mano il pc e cercare altri video ed
informazioni su quei ragazzi da più di 290 milioni di
visualizzazioni. Così passo l'intero pomeriggio del suo
giorno di
riposo scorrazzando da un video ad un altro: da One Thing,
fino a Gotta Be You (che
si accorse di aver già sentito in una pubblicità
e di aver pensato
che fosse veramente una canzone stupenda), per passare poi a tutte le
versioni acustiche che avessero fatto delle loro canzoni, alle
esibizioni live fino alle loro audizioni a X Factor UK. Poi da
lì il
passaggio era obbligatorio: Wikipedia, il sito ufficiale, qualche fan
page ed infine Google Images.
Quello
che Kaylie scoprì fu assolutamente sconcertante: quei cinque
ragazzi, o meglio, Liam, Zayn, Louis, Harry e Niall non si erano mai
visti prima delle loro audizioni per X Factor, mai parlati prima del
momento in cui, terminati i bootcamp si sentirono dire che non
avrebbero partecipato al programma come cantanti solisti ma come un
gruppo. Da lì in poi era stato tutto un crescendo di
popolarità
che, da quanto aveva capito, era dovuta soprattutto ai social network
e alle loro Directioners (di cui evidentemente facevano
parte anche le ragazzine del
campeggio), che li sostenevano in ogni singolo e remoto angolo delle
terre emerse. Avevano appena pubblicato il loro primo album di
inediti Up All Night
che era schizzato in vetta alle classifiche inglesi in meno di una
settimana e li aveva fatti diventare il primo gruppo inglese ad avere
un album d'esordio al primo posto nella Billboard Top 100. Come se
non bastasse avevano fatto un tour mondiale che aveva toccato i
continenti più disparati: dall'Europa, all'Asia,
dall'America
settentrionale, all'Oceania per poi pubblicare un libro Dare
to Dream: Life as One Direction
che era diventato best seller nella classifica del New York Times. Ma
ciò che lasciò più sbalordita Kaylie
fu il fatto che tutto questo
era successo in un unico anno... “Tutto in dodici
mesi...” era
l'unico dato che riuscisse a passarle per la testa. Decise che doveva
capirne di più, perché non poteva credere che
avessero avuto tutto
quel successo unicamente perché erano dei ragazzi carini che
avevano
alle spalle dei manager geniali che sapevano farci con il marketing.
Per di più c'erano quelle tre canzoni che avevano presentato
il
gruppo al mondo intero che non la smettevano di frullarle per la
testa, come se avessero deciso di diventare il suo mantra personale.
Così si ritrovò di nuovo seduta davanti al
computer a scaricare le
canzoni dell'album, vergognandosi tantissimo per il fatto di mettersi
allo stesso livello di quelle ragazzine urlanti che l'avevano
insultata perché non conosceva quei cinque ragazzi normali
trasformati in superstar in meno di un anno.
-Maledette
ragazzine... Se non mi avessero chiesto di fare questa cavolo di
coreografia ora starei bella tranquilla a letto ad ascoltarmi i miei
Lawson, invece di sentirmi un'idiota per ascoltare un gruppo
osannato da adolescenti...
Intanto
però doveva seriamente mettersi a lavoro e creare qualcosa
per
quelle Directioners (sì,
stava cominciando a divertirsi a chiamarle così). In una
sola serata
finì tutta la coreografia, cosa che le parve alquanto strana
dato
che di solito almeno un paio di sere le impiegava, ma sembrava che
quella canzone fosse fatta apposta per soddisfare le sue esigenze di
coreografa. Quando andò a letto sognò per tutta
la notte gli One
Direction che cantavano, facevano interviste e autografi, ma
soprattutto sognò che uno di loro (non riusciva a ricordarsi
proprio
chi fosse...) durante un'esibizione, si fermava giusto davanti a lei
per cantare e che i loro occhi si incrociavano e sembravano non
volersi sciogliere più l'uno dall'altra, come fossero legati
da quel
momento fino all'eternità...
Tastando
a vuoto con la mano per cercare di spegnere la sveglia, Kaylie si
sentì estremamente sciocca per quel sogno e decise che fosse
il caso
di non raccontarlo a nessuno. Arrivata a lavoro fece vedere il
balletto alle ragazzine, che letteralmente impazzirono per quei passi
tanto da cominciare a pensare di farsi riprendere durante le prove e
l'esibizione per poi postare il tutto su YouTube... Sembrava che il
loro unico problema fosse quello di decidere su quale dei loro canali
sarebbe stato postato e con che titolo, senza minimamente
preoccuparsi se per Kaylie questa cosa andasse bene. “E a me
non va
bene per niente!!! Piantatela di pensare che si renderanno mai conto
della vostra esistenza... Siete milioni, non verranno mai a scovare
proprio voi!!!” Era questo quello che Kaylie pensava e che
avrebbe
voluto dire, ma si limitò (sempre tenendo presente che quei
soldi le
servivano per comprare i biglietti per i Lawson) a dire:
-Ragazze,
pensate veramente che possa interessare a qualcuno un coreografia del
genere? Come potrebbero mai vedere proprio il vostro video in mezzo
ai milioni che vengono postati ogni giorno?? Non per scoraggiarvi, ma
la vedo un po' ardua...
Si
pentì subito del termine che aveva usato: era sicuramente
troppo
difficile per loro.
-Ma
svegliati!!! C'è Twitter!!! Ognuno dei 1D
ha il suo account personale, così tutte le Directioners
possono essere in contatto diretto con loro!!! Noi postiamo il video
su YouTube e poi lo tweetiamo ad uno di loro...Oppure a tutti, cosa
ne dite ragazze??!!!
Kaylie
si stava ancora chiedendo: primo, che diavolo volesse dire 1D
; secondo,
come facessero delle
tredicenni a sapere cosa fosse Twitter (lei l'aveva scoperto solo un
mese prima e le sembrava ancora uno strumento oscuro); terzo, come
fosse possibile che ogni loro frase fosse emessa alla stessa
frequenza d'onda dei versi dei pipistrelli, talmente urlavano ogni
volta che parlavano di loro.
Dovette
cedere alla richiesta/ordine di farsi riprendere mentre insegnava
loro il balletto con anche la clausola di dover parlare in inglese,
di modo che tutte le Directioners
del mondo potessero guardarlo ed imparare i passi. “Questo
è
veramente inquietante... Sono peggio di una setta queste
qui....” .
Ci vollero tre giorni di prove e conseguenti riprese intensive per
riuscire a vedere qualche miglioramento, che fecero sentire Kaylie
sempre più in colpa e sempre più sciocca: quando
non era con le
ragazzine diceva che tutta quella storia del balletto e degli One
Direction era veramente ridicola; quando invece era con loro parlava
del gruppo e chiedeva notizie, si informava su come andavano le
visualizzazioni dei video e ballava, divertendosi, sulle note di What
Makes You Beautiful.
Quando poi
era da sola ascoltava il suo I-pod (sempre che non ci fosse qualcuno
nei paraggi), dove aveva messo dentro tutti i brani di Up
All Night.
Ormai li aveva
imparati praticamente tutti a memoria perché alla fine aveva
capito:
gli One Direction erano diventati una delle boy band più
famose al
mondo perché sapevano cantare e perché le loro
canzoni parlavano
direttamente, in maniera semplice, di ciò che succedeva
nella vita
di qualsiasi ragazzo/ragazza che abitasse sulla faccia della terra.
Quelle
pazze di Directioners
fecero una gran bella figura la sera del talent show, ricevendo anche
una meritatissima standing ovation che fece sentire Kaylie, al tempo
stesso, segretamente orgogliosa di quanto aveva creato e sollevata
del fatto di non dover più sentir parlare di boy band
inglesi con
orde di fan impazzite pronte a immolarsi per qualsiasi causa li
riguardasse.
Ci
fu qualcosa che, però, la lasciò un attimo
spiazzata: uno degli
ospiti del villaggio, un signore inglese sulla quarantina,di
bell'aspetto, con moglie e figlio adolescente a carico, la
fermò al
termine della serata e le disse che la performance gli era piaciuta
tantissimo e che sarebbe stato interessato ad avere una registrazione
dello spettacolo e il suo nominativo. Dopo un primo momento di
incertezza in cui si stava chiedendo se fosse una mossa saggia dare
le sue referenze ad uno sconosciuto (sua mamma le aveva insegnato sin
da piccola che agli sconosciuti non si dava confidenza), vide lo
sguardo di ghiaccio con cui il suo capo la stava guardando (lui le
aveva insegnato, o meglio, urlato contro che il cliente doveva essere
sempre accontentato in tutto e per tutto) così disse
all'uomo che
c'erano già su YouTube tutti i video con il balletto e gli
consegnò
anche un bigliettino con il suo nome e cognome e data di nascita. Ne
portava sempre uno con sé (“Non si sa mai che cosa
la vita possa
riservarti...Magari mi investono, mi viene un trauma cranico che mi
fa dimenticare tutto, così almeno, cercando nelle tasche,
scoprirò
subito come mi chiamo...” si era detta quando aveva preparato
il
primo), eppure si stava ancora chiedendo: primo, perché
avesse
aggiunto anche la data di nascita (“Ma certo!Per escludere
casi di
omonimia! Alle volte sono veramente intelligente...Mi stupisco di me
stessa...”); secondo, perché quell'uomo le avesse
chiesto il video
e il nome.... Forse era un insegnante di arte e spettacolo in una
scuola dell'Inghilterra più rurale e voleva che il suo
piccolo
gruppo di outsider/amanti dell'arte imparasse la coreografia per
tentare di farli diventare più popolari o magari solo per
farli
accettare dal resto della scuola... Oppure era un giornalista che
scriveva nella sezione “Cultura&Spettacolo”
di un piccolo
giornale inglese che voleva fare un articolo sul successo del gruppo,
sottolineando come se li fosse trovati anche durante la sua dimessa
vacanza italiana... O magari “Dovrei smetterla di
fantasticarci
ancora su, dato che sono passate ormai tre settimane...”.
Quella
mattina Kaylie si era svegliata male: aveva finito di lavorare tre
giorni prima, ma la sua sveglia biologica sembrava non volersi
adattare al nuovo ritmo e lasciarla quindi dormire più di
sette ore.
Per di più l'uscita della sera prima non era andata
esattamente come
aveva sperato... Mentre erano sulla spiaggia a parlare del
più e del
meno, l'argomento era caduto sui gusti musicali dei presenti e da
lì
si era spostato, quasi meccanicamente, su un'accanita denigrazione
dei teen idol del momento. Kaylie non sapeva che fare: era sempre
stata una ragazza che aveva difeso i suoi gusti personali e non li
aveva mai nascosti a nessuno, ma ammettere davanti ai suoi amici che
ascoltava gli One Direction era come ammettere di non essere mai
cresciuta e di essere al pari di tutte quelle adolescenti urlanti che
loro stavano tanto criticando. “La mia reputazione sarebbe
gettata
alle ortiche nel giro di due secondi, senza contare che non parto
già
di mio con un alto livello di considerazione...”
pensò Kaylie,
quindi decise di stare in silenzio. Ma a quanto pareva, quello che
doveva essere il suo migliore amico e la persona di cui più
temeva
il giudizio, aveva deciso di voler sapere a tutti i costi che cosa ne
pensasse . L'unica cosa che si era imposta sin dall'inizio di tutta
quella storia era di non dire assolutamente mai a nessuno di quella
sua nuova passione (perché ormai doveva smettere per lo meno
di
negarlo a se stessa: quel gruppo le piaceva e parecchio anche).
Così
stava pensando che cosa rispondere a Daniel, quando si accorse che la
sua bocca si stava muovendo da sola e che le stavano uscendo tutte
quelle parole che aveva deciso di non dire per nessun motivo al
mondo.
-Seriamente
pensate che abbiano fatto successo solo perché sono dei
“fighetti”
e perché gli hanno fatto attorno una grande campagna
promozionale??
Ma avete mai provato ad ascoltare qualche loro canzone, specialmente
quelle in versione acustica??
Daniel-
Kay, sei seria?? Stai veramente dicendo che ti piacciono quei cinque
bambinetti degli One Direction??!!
Disse
Daniel guardandola come se fosse un'estranea o, peggio ancora, come
aveva guardato lei, ormai un mese e mezzo prima, le ragazzine del
campeggio.
-No...Cioè,
non sto dicendo che mi piacciano, che cos'hai capito!!! Semplicemente
dico che prima di criticare dovresti almeno aver ascoltato qualche
loro canzone... Insomma, io l'ho fatto solo per tutta quella storia
del balletto, ma per lo meno gli ho dato un'opportunità...Tu
invece
critichi sempre tutto senza aver neanche preso in considerazione la
possibilità di conoscere meglio ciò che
giudichi!!!
Kaylie
non si rese nemmeno conto di star letteralmente urlando e che delle
lacrime si stavano ammassando agli angoli dei suoi occhi...
Daniel-
Senti, non scaldarti così tanto... La mia era una semplice
considerazione, non serve che mi azzanni!!
Daniel
aveva ragione: Kaylie aveva veramente dato di matto, si era
comportata come una vera Directioner, con
lacrime incorporate... Ma lei sapeva bene che non era per quello che
le veniva da piangere: voleva urlare al mondo intero che era stanca
di nascondersi e di essere giudicata per quelle che non erano altro
che delle piccole sfaccettature del suo carattere e che non la
descrivevano completamente. Voleva che tutti sapessero che aveva
delle enormi potenzialità che per paura di ciò
che gli altri
potevano dire su di lei, non aveva mai mostrato a nessuno. Ma le
uniche parole che riuscì a trovare furono:
-Hai
ragione, scusami... Non so nemmeno perché l'ho detto... In
fin dei
conti neanche mi piacciono...
Così,
quella mattina, quando si era svegliata era ancora arrabbiata con
sé
stessa e con il passare della giornata le cose non sembrarono
evolversi per il meglio. Non riusciva a capacitarsi di come il solo
fatto di non voler ammettere con i suoi amici che le piaceva una boy
band la potesse far sentire così vile.
-Ma
io lo so benissimo che non è per questo, altrimenti ci
sarebbe
seriamente di che preoccuparsi... Potrei semplicemente smettere di
farmi così tanti problemi e vivere la mia vita da giovane
donna,
quale sono...Ma forse questa mia passione per gli One Direction
è un
chiaro segnale che non sono ancora, o non voglio essere ancora, una
giovane donna... Va bene, vediamo di piantarla qui perché le
cose
stanno peggiorando enormemente... Distraiamoci un pochino...
E
mentre tentava di auto convincersi che tutto quel marasma di pensieri
che le girava per la testa fosse assolutamente di routine, se non
quasi, normale, incappò in un video che avrebbe cambiato
l'andazzo
deprimente che la sua giornata aveva preso. A quanto pareva YouTube
conosceva meglio di lei quello di cui aveva bisogno e le fece
comparire tra i video suggeriti l'ultimo video dgli One Direction...
“Live While We're Young: sembra fatto
apposta per me...”
pensò Kaylie e vi cliccò sopra. Dopo meno di
trenta secondi aveva
già un sorriso stampato sulla faccia, e per la fine della
canzone si
sentiva stranamente più leggera, come se quei 3 minuti e 18
secondi
avessero cancellato quella serata terribile e quella giornata ancora
peggio.
Era
settembre ed ormai non c'era più nulla da fare: era
diventata una
fan degli One Direction e loro l'avevano portata in un altro mondo.
Con
questa consapevolezza cominciò a cercare sul web tutte le
informazioni che poteva trovare (e che non aveva già letto)
finché
non scoprì che: a breve sarebbe uscito il nuovo album e che
tutti i
ragazzi avevano un account twitter personale, come le avevano detto
le ragazzine del campeggio. Il passo successivo era più che
logico:
diventare una follower di tutti e cinque.
Scoprì
quindi anche come si sarebbe intitolato il successivo album :Take
Me Home.
Nel
giro di un mese aveva già imparato a memoria il secondo
singolo,
Little Things, e aveva ascoltato tutto il nuovo CD
qualcosa
come una quarantina di volte.
Questo
è quello che accadde nella vita di Kaylie da quel pomeriggio
in
campeggio in cui sentì parlare per la prima volta degli One
Direction fino alla richiesta di Marta di accompagnare le sue sorelle
al loro concerto. Ma mai lontanamente si sarebbe potuta immaginare
che cosa sarebbe successo della sua vita nell'arco di dodici mesi.
Hi Darling!!
Ebbene
sì, sono di nuovo qui, questa volta con una long... Che
è
proprio long ^^ Nel senso che doveva essere un semplice racconto, ma
poi ci ho lavorato per gli ultimi undici mesi e beh, si è
trasformato in un libro... Ci tengo parecchio e quindi vorrei veramente
sapere che cosa ne pensiate.... *fa la faccia da cucciolo di pinguino *
Quindi, se siete arrivate fino a qui, usate lo spazio che
c'è
qui sotto e lasciatemi un pensierino =)
Passiamo
un attimo a piccole informazioni di servizio: 1)I titoli dei capitoli
sono i titoli di alcune canzoni dei ragazzi 2) Ci saranno dei dialoghi
in inglese, soprattutto quando compariranno proprio i cinque idioti e
il resto della loro troupe (e non manca molto *.*) 3)
Aggiornerò
forse anche due volte a settimana dato che la storia è
già tutta scritta =) *si batte le mani da sola... Scusate*
4)Sappiate che se trovate riscontri con quanto è successo
nella
realtà -ho cercato di essere il più verosimile
possibile-
è stato tutto frutto del mio sesto senso che mi faceva
scrivere
gli eventi e poi questi si avveravano (vi giuro che io stessa ho preso
paura -.-")
Basta, mi eclisso che vi ho
già gratugiato troppo le scatole...
Lots Of love
Rebecca_Daniels
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