Tu
che di bellezza poggiava
in cuor tuo
non rammaricava
il frammento dell'ardor
Tu splendente
sedevi e guardavi
un lupo di lì
notavi
Nell'infinito
del tuo sguardo
facevi vero il mito
e gelo e ti guardo
il mondo non senti
perdendoti i momenti
di ciò che ti circonda
il vento, l'acqua che gronda
dagli occhi umani
Ti guardo
un brivido
mentre i tuoi occhi scorgo
ti sento
ti accarezzo
che di momenti, ne avri voluti cento
verso il male che provo ribrezzo
e come le foglie di un albero
in inverno
cade l'anima a cerbero
che tu, di vita mia fai perno |