Note alla storia
Note alla storia:
Questa storia è la prima
che ho deciso di pubblicare delle tre KakaIru che sto scrivendo, nonostante sia
l’ultima che ho pensato in ordine cronologico. Per chi ama la coppia, comunque,
non temete che presto arriveranno altre due long fic su questo pairing, e forse
anche una traduzione. ^^
Parlando di questa fic,
ogni capitolo è raccontato dal punto di vista di Kakashi o di Iruka, o in alcuni
casi il racconto si alterna tra i due punti di vista.
Siccome i due protagonisti
sono bambini, la maggior parte delle cose che diranno o faranno nel corso della
storia saranno dettate dall’innocenza della loro età. Quindi non cercate di
vedere malizia in gesti che ne avrebbero solo se fatti da un adulto e non da un
bambino.
Nel corso della fanfiction
appariranno altri ninja della stessa generazione dei due protagonisti, e anche
alcuni altri personaggi del manga di Naruto. In pratica, cercherò di ricostruire
intorno a Kakashi e Iruka quella che poteva essere la vita a Konoha ai tempi in
cui erano bambini. Non sarà facile, ma spero che apprezziate lo sforzo.
I capitoli sono in ordine
cronologico, a meno che non venga specificato che si tratta di un flashback. Si
parte da quando i protagonisti sono bimbi piccoli e carini e si finisce durante
l’adolescenza.
La lunghezza dei capitoli è
variabile. Siccome ognuno racconta un singolo episodio, possono essercene di
cortissimi così come di molto lunghi, dipende tutto da che cosa si deve
raccontare.
When we were young
Capitolo 1
First time I saw
you
Ricordo bene come tutto
ebbe inizio.
La prima volta che l’ho
visto eravamo solo bambini.
Ero in giro con i miei
genitori, che mi tenevano per mano e ogni tanto mi sollevavano da terra,
facendomi ridere.
Siamo passati vicino alla
foresta, che era una scorciatoia per tornare a casa, ed è stato allora che l’ho
visto.
Aveva in mano un kunai e si
guardava intorno con ansia, come se aspettasse qualcosa. Sembrava molto stanco.
Pensai che stesse giocando
al ninja con qualcuno, in fondo a volte lo facevo anche io con i miei amici.
Chiesi ai miei genitori il
permesso di avvicinarmi, e loro mi lasciarono andare.
Corsi verso di lui, senza
che mi dedicasse un minimo di attenzione.
«Ciao!» esclamai quando fui
alle sue spalle.
Lui non sembrò colto di
sorpresa. Probabilmente si era accorto di me.
Lentamente si voltò verso
di me, che gli sorridevo felice.
«A cosa stai giocando?»
domandai.
«Non sto giocando.» rispose
serio «Mi sto allenando per l’esame di selezione dei chunin.»
Scoppiai a ridere, ero
convinto che scherzasse.
«Che bel gioco! Posso
giocare con te?» gli chiesi.
«Ti ho detto che non è un
gioco!» esclamò spazientito.
Dei kunai arrivarono
velocissimi verso di noi, all’improvviso. I miei genitori scattarono in avanti,
ma non potevano fare in tempo a fermarli.
Il bambino si gettò su di
me buttandomi a terra, e ancora sorpreso vidi due kunai passarci molto vicini.
Dopo avermi protetto saltò
via, evitando una raffica di shuriken.
«Vedi di stare attento!»
disse premurosamente.
Ma quello fu un attimo di
distrazione.
Un kunai saltò fuori dal
nulla, ferendogli una guancia.
Senza fare una piega, come
se non avesse sentito dolore, alzò una mano per pulirsi via il sangue.
Io rimasi impressionato.
Perché quel bambino non piangeva dopo essere stato ferito? Non provava forse
dolore?
«Mi hai fatto male!»
esclamò indispettito.
Uno sbuffo di fumo apparve
alle sue spalle, e da esso fuoriuscì un uomo. Sembrava l’esatta copia del
bambino, fatta eccezione per i lineamenti più marcati.
«Non dovevi distrarti,
Kakashi.» rimproverò con voce seria.
Quell’uomo aveva qualcosa
in grado di spaventarmi.
«Mi dispiace, padre.» la
voce di quel Kakashi era seriamente dispiaciuta.
Sentii mio padre sollevarmi
da terra e mia madre avvicinarsi a me.
«Mamma, perché quell’uomo
ha attaccato suo figlio?» domandai a bassa voce.
«Quell’uomo è la Zanna
Bianca di Konoha, è un eroe. Avrà le sue buone ragioni.» mi rispose lei.
Io guardai perplesso l’uomo
che mia madre aveva chiamato “eroe”. Aveva l’aria di essere un tipo molto serio
e rigoroso, ma allo stesso tempo aveva qualcosa di estremamente affascinante,
magnetico.
«Di questo passo non
diventerai chunin!» esclamò ancora la Zanna Bianca.
Kakashi abbassò lo sguardo,
e solo allora notai che portava il coprifronte del villaggio proprio come i miei
genitori. Allora era davvero un ninja!
Mi avvicinai di nuovo a
lui.
«Mi dispiace per aver
interrotto il tuo allenamento.» mi scusai imbarazzato.
Lui mi guardò negli occhi,
poi inaspettatamente sorrise.
«Non preoccuparti! Ti
prometto che un giorno giocheremo insieme.» disse allegramente.
Allora anche io sorrisi
felice.
«Dai Iruka, andiamo a
casa!» sentii dire da mio padre.
«Arrivo!» risposi, ma non
mi mossi.
«Allora ciao, Kakashi.»
salutai.
«Ciao, Iruka.» mi salutò
anche lui.
E poi ci voltammo, diretti
da parti opposte. Io a casa, lui al suo allenamento.
È da lì che tutto iniziò.
Da una semplice promessa di giocare insieme.
Note al capitolo:
Questo era l’inizio.
Premetto che prima di scrivere un capitolo di questa storia mi leggo e rileggo
tutte le parti del manga dove si fanno riferimenti al periodo in questione, in
modo da fare meno errori possibile. Da quello che ho dedotto dal manga, nella
situazione trattata in questo primo capitolo Kakashi ha circa sette anni, mentre
Iruka dovrebbe averne cinque o sei. Anche se comunque non sono pienamente sicura
della differenza di età che ci sia tra i due…
Nel frattempo fatemi sapere
che cosa ne pensate. Commenti di ogni genere sono ben accetti.
Nel prossimo capitolo:
«Ti meriti un premio.»
mi disse poi.
«Sul serio? Che genere
di premio?» chiesi immediatamente.
«Oggi potrai fare tutto
quello che vuoi. Puoi mangiare tutti i dolci che riesci a far entrare nel tuo
stomaco, puoi organizzare una festa, puoi perfino andare a chiedere a quelli del
clan Inuzuka se ti lasciano cavalcare uno dei loro cani.» rispose.
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