Ranma passeggiava tranquillo per le strade di Nerima quando un forte
vociare lo attirò in un vicoletto:
Una specie di mostro dalla pelle verde stava urlando e gesticolando
agitato mentre un bambino dall'aria dolcissima ed indifesa lo guardava
con aria desolata, scuotendo le spalle.
L'istinto protettivo del codinato ebbe il sopravvento e, senza
preoccuparsi delle conseguenze che avrebbe potuto subire, si
scagliò contro la creatura verdastra e corse in difesa
dell'adorabile piccolino.
"Lascialo, mostro!"
"Ma cos...?''
La strana creatura, sorpresa, lo scacciò malamente con una
manata. I due presero a fissarsi per un tempo infinito.
''Si può sapere cosa vuoi, ragazzino?''
"Tsk! Ragazzino. Io sono Ranma Saotome!''
Riprese ad attaccarlo con tutte le sue forze, usando la sua famigerata
tecnica delle castagne. D'improvviso una forte luce bruciante lo
invase, ed un'onda di energia lo catapultò per terra.
Strabuzzò gli occhi quando vide che il colpo era partito dal
bambino.
"Lascia stare il mio amico Junior, hai capito?''
"Eh?''
Il bimbo assunse un tono di voce isterico.
"Ho detto lascialo stare!"
''Hey, piccolo ingrato! Io volevo solo aiutarti!"
Sbattè gli occhi, sorpreso.
"Aiutarmi? E Perchè?''
"S-Sì beh, lui... Non voleva farti del male? Ho visto che ti
urlava contro e...T-Tu sei così piccolo...''
"Tsk! Voi terrestri siete così stupidi. Vieni, Goten,
andiamo!''
"Aspetta, Junior!''-lo fermò tenendolo per un lembo del suo
mantello bianco-''Forse questo signore può indicarci la
strada per tornare a casa o dirci dove sono finiti papà e
Gohan!"
"Hai ragione, vale la pena tentare'', rispose remissivo.
Il codinato non poteva credere ai suoi occhi. Quel bambino
così piccolo pareva essere dotato di una forza suvrumana e
soprattutto non era minimamente terrorizzato da quella strana creatura,
tanto da dargli dei consigli che l'alieno accettava di buon grado.
''Si può sapere chi siete?''
"Salve signore, io mi chiamo Goten e lui è Junior. Stavamo
combattendo una battaglia per salvare l'umanità e siamo
stati teletrasportati su questo pianeta, ma non sappiamo come tornare a
casa!" iniziò a piangere, l'alieno gli posò una
mano su una spalla in un maldestro tentativo di consolarlo.
Ranma cadde per terra.
"Sa-salvare l'umanità? Ma cos...E' uno scherzo?''
"Perchè?''
"Goten, lascia parlare me. Ragazzo, forse mi hai frainteso quando mi
hai visto così arrabbiato. Non stavo aggredendo il bambino,
stavo imprecando perchè non so dove siamo nè come
ci siamo arrivati. Non credo che tu possa aiutarci, dunque...''
''Vi saluto...''
Ranma si stava già allontanando, l'ultima cosa di cui aveva
bisogno erano altre rogne, con tutte quelle che aveva già
causato alla famiglia Tendo, quindi era ben felice di non poter essere
d'aiuto ai due, ma il piccolo gli si era posizionato davanti e gli
aveva preso la mano, intenerendolo.
Non aveva mai visto un bambino più bello, se lui ed Akane
avessero mai avuto un figlio- non che ci avesse mai pensato, ovviamente
- lo avrebbe voluto così. Inoltre era di una potenza
incredibile, forse avrebbe addirittura potuto imparare qualcosa da lui.
Si chinò e lo guardò in faccia accarezzandogli la
testa dolcemente, in fondo non sembrava pericoloso.
"Che c'è, piccino?''
Il bimbo aveva gli occhi lucidi.
''Signore, ho tanta fame! Possiamo mangiare qualcosa e poi andare a
cercare il mio papà?''
Non si poteva dire di no a quegli occhi dolci, quindi decise di portare
Goten e, a malincuore, Junior a casa con sè.
Entrato in casa Tendo, degli strani rumori lo accolsero. In cucina un
omone muscoloso oltre ogni misura che assomigliava in maniera
impressionante al bambino mangiava voracemente una dopo l'altra le
portate servite in tavola, mentre Akane applaudiva divertita.
Fece segno ai due ospiti di aspettare un istante nel corridoio e si
mise a spiare la scena, geloso come sempre.
''E pensare che mi dicono tutti che cucino male!"
"Ma cosa dici, Akane! Questo cibo è delizioso! Se non fossi
già sposato ti porterei via con me! Mmmh, ce n'è
ancora?''
"Certo!"
Akane gli serviva del sushi -dall'aspetto orribile, come tutto
ciò che cucinava- guardando incantata le sue braccia
muscolose; a Ranma andò di traverso tutto quello che aveva
mangiato da lì a sei mesi.
''Quindi tu-tu stavi salvando il mondo?''
"Yes!"
"Che cosa affascinante!"
"Hem, Akane!"
Ranma irruppe nella stanza, seguito da Goten e Junior. Ad Akane prese
un colpo nel vedere quest'ultimo.
''Eccovi, siete qui! Akane, loro sono il mio caro amico Junior ed il
mio figlio più giovane, Goten! Il ragazzo invece non lo
conosco!"
"Hey, bell'imbusto, io vivo qui!"
"Ah, sei suo fratello!" proferì Goku senza staccare gli
occhi dalla tavola, continuando a mangiare tutto quello che gli
capitava davanti.
''No, io sono...Hem...Akane, diglielo tu!"
"Non ci penso neanche!'' Akane era troppo affascinata dal corpo
muscoloso di quello sconosciuto venuto da lontano per poter dire ad
alta voce di essere fidanzata con un tale bietolone.
Goten si posizionò davanti ad Akane e prese a guardarla
incantato, Junior si sedette a tavola senza dire una parola.
"Hey, ciao piccolino! Io sono Akane! Hai fame?''
Il bambino annuì timidamente mentre Akane gli riempiva il
piatto.
"Non ti conviene, Goten!" asserì secco Ranma mentre Akane lo
fulminava con lo sguardo. Intanto il bambino aveva preso a mangiare tutto
con la stessa voracità del padre.
"Papà, perchè non le chiediamo se vuole sposare
Gohan? Mi sta simpatica questa signorina, e poi è
bellissima!''
"Bella idea! non mi dispiacerebbe averti come nuora, Akane!"
"B-beh ecco, io...E poi non lo conosco neanche...'' Si tormentava le
mani e guardava il pavimento mentre arrossiva violentemente. Se quel
Gohan fosse stato bello almeno la metà di suo padre avrebbe
piantato baracca e burattini e lo avrebbe seguito in capo al mondo, ovunque vivesse.
"MA STIAMO SCHERZANDO???''
Ranma posò un violento pugno sul tavolo mentre a Junior
scappò il primo sorriso della giornata. Era stato talmente
silenzioso ed immobile per tutto il tempo che, quando aprì
bocca, i ragazzi si meravigliarono della sua presenza.
''Qualcuno qui è geloso...''
"Ma che dici, cesto di spinaci? Come potrei essere geloso di un
maschiaccio del genere?"
Goku si accigliò: ''Non sei per niente carino, lo sai?''
''E tu che vuoi, mr Macho?''
"Ci tieni proprio a lei, eh?'' sorrise facendo l'occhiolino ad Akane.
''Ignoralo, Goku. Se avete finito vi servo il dolce e poi possiamo
andare a cercare tuo figlio''
"Come sei dolce ed affabile, magari mia moglie avesse il tuo carattere!"
Akane sorrise imbarazzata mentre il viso del codinato andò
in fiamme.
"Cos...Akane dolce ed affabile? Mi sa che hai proprio sbagliato
persona!"
Goten sbattè gli occhi ed indicò a turno i due
giovani artisti marziali.
''Ma...Voi siete sposati?''
''Cosa? NO!'' risposero i due in coro, Ranma continuò: ''I
nostri padri hanno deciso che dobbiamo sposarci, ma se lo possono
scordare! Io non mi sposerò mai, mai con un maschiaccio
violento e privo di sex appeal come Akane!"
"Guarda che è reciproco, bellezza!"
"Allora puoi venire con noi!"
"Goten smettila, altrimenti Treccina si offende!"
La risata generale scatenata dalla battuta di Junior si
placò solo quando qualcuno bussò alla porta.
''E' permesso?''
"Chi è ora...''
"Non scomodarti, principe Saotome, vado io!"
Giunta alla porta, Akane si trovò davanti il più
bel ragazzo che avesse mai visto. Era alto e muscoloso ed assomigliava
in maniera impressionante ai suoi nuovi amici, sebbene avesse i capelli
più corti.
"Tu devi essere Gohan!"
Il giovane Sayan arrossì violentemente. Non aveva mai visto
una ragazza più carina, quelle della sua scuola non
reggevano il confronto, inoltre quell'angelo sembrava anche conoscere
il suo nome.
"Hem...Sì. Mi sono perso, per strada non c'è
nessuno a cui possa chiedere indicazioni ed allora ho pensato di
bussare, m-ma...T-tu come fai a sapere chi sono?''
"Gohan, figliolo, vieni, siamo qui!''
Ranma si aspettava che l'altro figlio di Goku avesse più o
meno la stessa età di Goten, per cui fu sorpreso di veder
entrare in sala un ragazzo della sua età. Un ragazzo della sua età più bello e
più muscoloso di lui.
Quell'ochetta di Akane offrì il suo pessimo cibo anche
all'ultimo arrivato, continuando a sorridere con un fare amabile,
ammiccante e quasi...Quasi sexy che lo mandava su tutte le furie.
Inoltre Gohan, proprio come suo padre e suo fratello, sembrava adorare
la cucina di Akane.
Senza farsi vedere -il suo orgoglio non gliel'avrebbe mai permesso-
rubò un pezzettino di carne e se lo mise furtivamente in
bocca.
Immangiabile, come sospettava. Probabilmente quelli erano abituati a
pietanze ancora peggiori.
''Mmmh, complimenti, è buonissimo, Akane!"
"G-Grazie!"
"Gohan, ti va di sposare Akane? Così possiamo portarla con
noi!"
"M-ma che dici, Goten? Sta' zitto!"
Il bambino si offese e, volando, raggiunse l'altro capo del tavolo,
avvinghiandosi ad Akane che lo accarezzava dolcemente sulla testa
mentre Ranma lo guardava meravigliato.
"S-sai volare?''
"Perchè, voi no?'', ora era Goten ad essere stupito.
"Figliolo, ricordi? La maggior parte della gente normale non sa volare!"
"E allora Akane come farà a venire con noi?''
"Se vorrà, Gohan provvederà ad insegnarglielo!"
Due sedicenni su tre arrossirono violentemente, uno fumava di rabbia.
"I-io potrei imparare a...A volare?''
"Certo, che ci vuole? Se vuoi posso insegnarti anche ora, Akane!"
Quel Gohan aveva la stessa aria saccente di suo padre, a Ranma non
piaceva per niente. La sua pazienza aveva raggiunto il limite, per cui
si alzò in piedi e lo sfidò.
"Avanti, Gohan! Combatti!"
"Hem... Non mi sembra il caso, dai...''
"Cos'è, hai paura, pivello?''
"Hey, paura io?''- si alzò di scatto, il pugno chiuso-
''Avanti, fatti sotto!"
Si spostarono in giardino ed iniziarono a combattere. Gohan, riluttante
per paura di far male a quel buffo ragazzo col codino, cercava di
mantenere un profilo basso, mentre Ranma si stava impegnando con tutto
se stesso.
Il giovane Saotome riusciva a tenere bene testa al Sayan, Goku lo
guardava ammirato e divertito: per essere un terrestre era davvero
forte.
''Urrrca! Akane, il tuo ragazzo è bravo!"
"Ha tanti difetti, ma non posso negare che sia invincibile. Forse
è per questo che è così egocentrico.
Spero solo che Gohan non si faccia troppo male...''
"Sì, eh?''- sorrise l'uomo, pregustandosi una grassa risata
in vista dello scherzo che stava per fare al giovane terrestre- ''Hey
figliolo! Trasformati in Super Sayan!"
"Devo proprio?''
"Avanti!"
L'aura di Gohan si fece visibile e luminosa, quasi accecante. I suoi
capelli, fino a quel momento nero corvino, presero a schiarirsi sempre
più, fino a diventare di un accecante biondo platino. La sua
massa muscolare sembrava aumentata di colpo.
Ranma rimase di stucco: mentre istintivamente si portava le mani
davanti al viso, per proteggersi, Goku assunse un tono più
serio ed imperativo.
''Gohan, dai una piccola dimostrazione delle tue capacità!"
Il ragazzo biondo, con la sola forza del pensiero, fece alzare l'acqua
e le pietre dello stagno, carpa inclusa, per poi rimetterle al loro
posto in maniera impeccabile, dopodichè giunse le mani ed
emanò una sfera di luce dorata simile a quella lanciata da
Goten poche ore prima, ma dieci volte più grande. La
puntò al viso di Ranma, che per la prima volta in vita sua
sembrava terrorizzato, dopodichè alzò le mani e
la lasciò andare in cielo.
Mentre Akane ed il suo fidanzato guardavano sbigottiti quella palla di
fuoco librarsi in aria, Gohan tornò normale. Goku e Junior
scoppiarono in una fragorosa risata mentre Goten, in braccio ad Akane,
continuava a guardarla incantato, assolutamente non curante di quanto
stesse facendo il fratello.
''Niente male, figliolo, forse un po' scarsino, ma niente male...''
Gohan sorrise ed andò a stringere la mano al suo avversario,
che sembrava pietrificato.
''Sia chiaro che non ho perso!"
"Diciamo che è finita pari, ok Ranma?''
Il codinato sorrise a Goku, che pareva avere sempre la risposta pronta,
e strinse la mano al suo degno avversario. Junior fece il punto della
situazione.
"Ragazzi, Vegeta starà sudando sette camicie da solo. Forse
è ora di andargli a dare una mano...''
"Hai ragione, amico mio. Grazie di tutto, Akane. Quando avrò
voglia di fare una scorpacciata di cose buone passerò a
trovarti''
"Grazie a te, Goku. Non lo sai, ma oggi mi hai dato una grande
soddisfazione!" si girò a lanciare uno sguardo di odio a
Ranma, lui la sua cucina non l'aveva mai apprezzata.
''Akane, perchè non venite con noi? Forse ha ragione Goten,
tu saresti un'ottima moglie per Gohan ed anche questo terrestre con un
bel po' di allenamento potrebbe esserci utile''
Ranma fece una smorfia.
"Grazie, Junior, ma...La mia vita è qui!"
"Akane, posso abbrcciarti forte?''
"Certo, piccolino!"
Gohan si avvicinò a lei timidamente.
"La prossima volta ti insegnerò a volare...''
"E NO!"
Senza che la Tendo, rossa di vergogna, se ne accorgesse, Ranma le aveva
cinto le spalle con un braccio, guardando minaccioso il suo coetaneo.
"Figliolo, mi sa che sei arrivato un po' tardi. Andiamo, forza.
Arrivederci, amici!"
Salutando quegli strani visitatori con la mano, Ranma ed Akane non
potevano smettere di sorridere. Era raro conoscere delle persone
così speciali.
"Quel Goku era un bel tipo, eh? Mi sarebbe tanto piaciuto vederlo in
azione...''
"Sì, deve essere una furia. E suo figlio? Oh Ranma, non
è adorabile?''
"Eh?''
"Sì, è il bambino più bello che abbia
mai visto!"
"Ah t-tu...Tu parlavi di Goten?''
La Tendo sorrise.
''Ma certo, gelosone! Mi piacerebbe avere un figlio come lui, un
giorno...''
Ranma non riusciva a nascondere la sua espressione sollevata. Aveva
rischiato seriamente di perderla.
"Akane...''
"Sì Ranma?''
"Ecco, io...Io...Beh...Ecco...hem...Io Pensavo...Pensavo che noi, beh...Chi mai farebbe un figlio con un maschiaccio
come te?''
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