Devo andare

di KokoroChuu
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Devo andare


Il sottile raggio di sole si fece largo tra le pieghe delle tende, e sbucò indiscreto nella stanza.
Il piccolo dormiva un sonno leggero.


-Un vero cavaliere deve essere sempre pronto a combattere. Anche mentre dorme.-
-Sì, sorellona.-


La ragazza entrò nella stanza piano, con passo felpato, come al solito, i lunghi capelli rossi che scivolavano nell'aria.
Osservò il fratellino dormire, rannicchiato, vigile.
Il suo petto si alzava e si abbassava ritmicamente, calmo.


-Concentrati. La spada deve diventare parte di te. Un appendice del tuo corpo. Ascolta e respira.-
-Sì, sorellona.-


Sorrise. Un raggio di sole colpiva il bambino su una guancia.
Stava per svegliarsi.
Quella sottile barriera che lo teneva confinato nel mondo dei sogni stava per rompersi.
Il nodo nel suo cuore si strinse.
Come poteva dirgli addio così, lasciarlo in quel modo?


-Lo so che non vorresti. Però, Elesis, cerca di capire. E' per Elios. Nemmeno la famiglia può farti dimenticare in che condizioni siamo precipitati. E' per Elios.-
La rossa sospirò.
-Lo farò per la mia gente.-


Perchè aveva accettato? 
Per Elios.
Suonava falso. Persino a se stessa.


Dall'alto della torre, i due fratelli guardavano il villaggio svanire lentamente in una nube di fumo.
I demoni, dopo aver ammazzato donne, uomini e bambini, avevano appiccato un incendio.
La torre della vedetta, quella che sarebbe dovuta servire a riparare il villaggio, era rimasta integra. 
Elesis e Elsword abitavano in un villaggio poco lontano, che era stato risparmiato, ed erano venuti a vedere.
Il corpo molle del capo villaggio era appeso all'ingresso, per il collo. Pian piano il fumo lo nascose alla vista.
-Vedi, Elsword? Questa è la guerra. Ci saranno tante persone a dirti "La guerra è giusta, è per la patria. La guerra la vinceremo noi.". Sono tutte sciocchezze. La guerra non la vince nessuno. Non c'è terra, non c'è ricchezza che possa ripagare le vite che si perdono.-
-Sì, sorellona.-
Stavolta la risposta arriva titubante, incerta.
Sua sorella era un soldato. Lui era un soldato.
Era davvero quella l'arte che voleva imparare?


-Devo andare.-
Una carezza.
Poi la rossa di gira, e silenziosa come era entrata, abbandona la stanza, lasciando il piccolo nel mondo dei sogni, in compagnia del corpo del sindaco, appeso all'ingresso del villaggio in fiamme.




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