_Our Story_

di _mystoryisonmyskin_
(/viewuser.php?uid=554111)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Questa è la storia di un'ameba arancione di nome Riccardo e di un unicorno bianco di nome Gioia. Questi non si conoscevano finché non andarono al compleanno di una scimmia loro amica. L'ameba chiese se qualcuno conoscesse un ameba di nome Riccardo e l'unicorno fece una figura di cacca perché disse di no quando l'ameba parlava di se stessa. L'ameba penso che l'unicorno fosse pazza, e lo era, completamente. L'unicorno amava far ridere le persone. Sapete quando dite NON CREDO NELLE FATE e una fata muore e per farla vivere bisogna battere le mani? Ecco per l'unicorno era lo stesso con le risate e ovviamente gli abbracci. L'unicorno era un po' brutto e vestiva con delle cose sempre di una taglia in più perché si vergognava di se stessa.L'ameba invece era davvero bellissimo ma non lo sapeva perché una strega gli aveva fatto un incantesimo per il quale l'ameba si sottovalutava sempre. L'unicorno era una guerriera e quindi aveva molte cicatrici di cui non andava fiera e lo disse all'ameba,spaventata dal fatto che questo suo nuovo amico se ne andasse. Ma l'ameba aveva visto le cicatrici e non se ne era andato. Ma l'unicorno aveva sempre paura che questo suo nuovo fratello la abbandonasse e quindi cercava sempre una scusa per arrabbiarsi e abbandonarlo lei,cercava sempre di spingere finché qualcosa non si spezzava. Ma l'unicorno voleva davvero molto bene all'ameba e il suo sorriso era uno dei più belli e potenti per salvarla. Ma l'unicorno preferiva morire che soffrire per l'ameba! Ma un giorno spinse troppo e qualcosa si spezzò davvero,lei. Stava litigando ma non era davvero arrabbiata,era solo un modo per ricordarsi che non doveva affezionarsi perché in realtà l'ameba non era così affezionata a lei. Ma l'ameba si arrabbiò moltissimo con l'unicorno e lei si spezzò. Niente risate. Niente abbracci. Niente urla. Solo quel senso di calma che è nell'occhio del ciclone. Solo quel sospiro quando un piatto si rompe. E tutto era finito. 




Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2212170