Una
nuova vita
Harry,Ron
ed
Hermione tornarono giù saltando a due i gradini delle
scale.Harry evitò per un
pelo il gradino cigolante che in tanti anni si era sempre ricordato di
evitare.”Ma ora non posso certo pensare ad un
gradino”,si disse euforico. E’
finita. Assaporò il suono di quella
dolce parola. Finita. Non dovrò più combattere.O
rischiare di morire. O
guardarmi le spalle da Voldemort. Potrò vivere una mia vita.
Sorridendo si voltò verso
Hermione,che correva anche lei
felice con i capelli ricci danzanti sulle spalle. Serena,libera. E si
voltò
verso Ron,che sorrideva anch’egli,anche se il suo non era un
vero e proprio
sorriso. Subito questo pensiero fece spegnere il sorriso anche ad Harry.
Tante persone erano morte.A partire da
Fred.Fred che
fabbricava Merendine Marinare,che giocava come battitore nella squadra
di
Quiddich,Fred che gli aveva regalato la Mappa del Malandrino. E ora era
rimasto
solo una sua copia ,George. Lupin,con sua moglie,Tonks,da poco
diventati
genitori del piccolo Teddy.Un bambino che sarebbe cresciuto senza
genitori,proprio come Harry.
Colin Canon.Sempre con la sua
inseparabile
macchina fotografica.
Ma,nonostante tutto,Harry
tornò a sorridere.Perchè sapeva
che era ciò che avrebbero voluto tutti coloro caduti durante
l’ultima battaglia
contro Lord Voldemort.
-Continueranno così per
giorni interi.E’ stato così
l’ultima volta,no?-disse Ron osservando scettico la folla
festosa e danzante
che si riversava nell’ingresso,nella Sala Grande di
Hogwarts.Harry non ebbe il
tempo di registrare le parole del suo amico che fu sommerso da una
folla di
persone.
-Harry!Harry!-
-Potter il nostro salvatore!-
-Harry sei grande!-
-Signor Potter,me lo farebbe
un’ autografo?-
Hermione gli lanciò un
sorriso,poi gli fece l’occhiolino e
si allontanò con Ron.Harry preferì che non lo
avessero fatto.
-Signor Potter,sono Linux
Gentilas,inviato speciale del
quotidiano “La gazzetta del
Profeta”…immagino che lei voglia fornirci un
dettagliato resoconto di dove è stato tutto questo tempo,di
cosa è accaduto
nella Foresta Proibita,la prego si metta comodo,già immagino
i titoli
dell’articolo,Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato finalmente
ucciso dal suo
nemico di sempre…-
-Ehm-disse Harry,cercando un pezzo
d’aria per respirare.
-Oh,Signor Potter,sono una sua
ammiratrice da sempre!Sempre
detto che un giorno l’avrebbe ucciso!Sempre
detto!Naturalmente lei è il
benvenuto nel mio negozio di oggetti magici a Diagon Alley.Se vuole le
dico il
posto preciso…-
Harry stava decisamente considerando
l’idea di girare su se
stesso e smaterializzarsi quando si ricordò che non era
possibile farlo ad
Hogwarts.Ma fu in quel momento che la professoressa McGranitt si fece
strada
tra la folla di gente che aveva accerchiato Harry e lo prese per un
braccio,balbettando parole incomprensibili e trascinandolo via.
-Le devo un favore-disse Harry ansante
quando si
rifugiarono dietro una colonna abbastanza imponente.
-Credo,Signor Potter,che di favori
gliene dovrò rendere
molti di più io fino alla fine dei miei giorni.Anzi,tutto il
mondo magico
gliene dovrà rendere-
Harry la guardò,non
riuscendo a trattenere un
sorriso.-Grazie,professoressa-
La McGranitt lo guardò
allibita-Grazie di
cosa?-
Harry scrollò le
spalle.-Non credo che sarei mai riuscito a
sconfiggere Voldemort senza il suo insegnamento.Tantomeno senza
l’aiuto di
tante altre persone che anche se non hanno partecipato direttamente
alla mia
battaglia contro Voldemort,mi hanno aiutato tantissimo-
La McGranitt annuì ,poi
fece un sorriso
nostalgico.-Scommetto che Albus è fiero di te-disse,con
occhi lucidi.Poi,dandogli
una pacca gentile sulla spalla,indicò con un dito dentro la
Sala
Grande,inducendolo a voltarsi.
-Vai,credo che qualcuno abbia bisogno
di te-
Harry osservò con un nodo
allo stomaco l’intera famiglia
Weasley più Hermione riuniti attorno al corpo di Fred,Tonks
e Lupin.Ron
sembrava come in trance.La mano di Hermione lo confortava,ma non leniva
il suo
dolore.La Signora Weasley piangeva disperatamente accovacciata di nuovo
sul
petto del figlio,cercando di farsi portare via dal marito.Bill
abbracciava
Fleur,mentre Percy aveva il capo chino e Ginny teneva una mano tremante
sugli
occhi chiusi.
Harry fece un gran respiro e si
avvicinò lentamente,fino a
quando non si trovò a poco meno di un
metro dalla salma di Fred.
Ron ed Hermione lo fissavano,mentre la
Signora Weasley si
gettò a capofitto tra le sue braccia.
-Ce l’hai
fa-t-ta…fa.tta…compli-menti…-sussurrò
tra un
singhiozzo e l’altro.
-Signora Weasley,io…mi
dispiace,mi dispiace…-sussurrò in
riposta Harry stringendo forte la Signora tra le braccia,senza
permettere alle
lacrime di sgorgare fuori.
Quando lei si staccò,venne
trascinata via dal Signor
Weasley,scosso terribilmente e preoccupato per la moglie.
-Congratulazioni Harry,davvero-disse
Bill con gli occhi
appannati,stringendo la mano ad Harry.
-Mi
dispiace,davvero…io…ancora non riesco a
rendermene
conto che sia successo-disse Harry,comprendendo che quello che aveva
detto era
la pura verità.
-Non vorrebbe vederci
così-esclamò all’improvviso una voce
dietro le spalle di Percy.Fu allora che Harry notò
George,piuttosto
pallido,stringere con forza tra le mani la bacchetta del fratello
gemello.
-E’ morto da
eroe.Così come tutti gli altri.Dobbiamo essere
fieri,di nostro fratello.Lo sappiamo com’era fatto,no?Lui non
avrebbe mai
tollerato che soffrissimo così
–concluse,stringendo con più forza la
bacchetta.-Ti vendicherò,fratello.Lo giuro.Puoi scommetterci
su qualunque
cosa-disse,guardando con occhi immensamente tristi il cadavere del
fratello.
Harry passò più
avanti,osservando con un piccolo sorriso le
mani di Lupin e Tonks giunte,come se nessuno dei due avesse mai voluto
abbandonare l’altro.
Harry si sfregò gli occhi e
si voltò di nuovo verso i
Weasley.Soffermò il suo sguardo su Ginny.Aveva di nuovo gli
occhi chiusi.
Harry le si avvicinò
lentamente,mentre qualche mago dall’aspetto
imponente si avvicinava per parlare con i Weasley,e le prese
delicatamente la
piccola e fredda mano che si adattava perfettamente alla sua.Lei
aprì gli occhi
e lo fissò,con il suo sguardo infuocato e scolpito dal
dolore,poi strinse con
gentilezza la mano di Harry e abbassò il capo chiudendo di
nuovo gli occhi.
Non servivano parole.
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Lampi accecanti. Urla. Sagome
indefinite a terra.Frammenti
di muri e vetri che esplodevano dappertutto.E lui.
Fred riverso a terra,la sua bocca
distorta nel familiare
sorriso che lo accompagnava sempre.I suoi occhi spalancati.Il suo corpo
senza
più vita.
E Fred che si trasformava in Lupin,e
in Tonks,e le loro
mani unite mentre sereni lasciavano questo mondo.
-Lupin,Fred,no,Fred…Tonks…NO!!-
Harry si alzò di scatto dal
cuscino,la fronte sudata,il
collo che pulsava in maniera incontrollabile.
Ansante,si passò una mano
tra i suoi disordinati capelli
corvini,mentre le immagini del suo ultimo incubo scivolavano via
lasciandogli
tuttavia un vuoto dentro lo stomaco.Una brutta sensazione.La sensazione
di
colpe che,come tutti gli avevano
ripetuto nel giro di quella prima settimana da ragazzo
normale,non erano
sue.
Ma lui non ne era tanto convinto.Le
sue palpebre si
abbassarono e divennero pesanti al ricordo del funerale delle tante
vittime per
mano di Voldemort.Era passata solamente una settimana dalla fine della
sua vita
frastagliata di dolore e sofferenze,ma a lui sembrava
un’eternità.
Prese in mano l’orologio
appartenuto a Fabian Prewett e
guardò l’ora:le sei del mattino.Si chiese se
qualcuno in casa Weasley fosse già
sveglio,se qualcuno avesse sentito le sue urla.Sperò di no.
L’atmosfera alla Tana era
cambiata e si sentiva.La Signora
Weasley scoppiava in lunghi pianti quando qualcuno pronunciava
involontariamente il nome Fred o quando parenti e amici,tra cui zia
Muriel,venivano a porgere le proprie condoglianze.
Il Signor Weasley semplicemente non
parlava,ma nelle rare
volte in cui Harry lo incrociava appariva sempre pallido e preoccupato.
Ron,con l’aiuto di Harry ed
Hermione appariva disinvolto,ma
Harry sapeva che non era così.Qualche volta ,anche nel bel
mezzo di qualche
discussione,appariva assente,come se in quel momento si trovasse in un
altro
mondo.
Bill e Fleur erano tornati a Shell
Cottage,e forse lui e
Charlie erano quelli che erano riusciti a superare meglio il trauma,ma
non
erano più sorridenti come prima.
Cosa incredibile,George era la persona
che cercava più di
tutti a tirar su il morale alla Tana.Era tornato a vivere
nell’appartamentino
sopra il negozio Tiri Vispi Weasley due giorni dopo il funerale del
fratello e
aveva ripreso l’attività .Appariva sempre
sorridente,e ricordava a tutti come
suo fratello gemello fosse morto da eroe.E forse la cosa stava
cominciando a
dare i primi risultati.Per due giorni consecutivi la Signora Weasley
aveva
pianto solo due volte e il Signor Weasley aveva rivolto il primo
sorriso da
tempo.
Quanto a Percy,aveva ripreso anche lui
il lavoro al Ministero,e
i suoi rapporti con la famiglia erano notevolmente migliorati.E
Ginny…lei era
cresciuta,Harry se ne accorse osservandola attentamente nei giorni
trascorsi.
Sopratutto dentro,e nonostante la drammaticità del
momento,Harry non poteva
fare a meno di pensare quando la rivedeva di quanto fosse bella e
quanto le
mancasse.
Aguzzando
l’orecchio,sentì dei rumori provenire dalla
stanza di Ron.Ora che George e Bill non abitavano più
lì,i Signori Weasley
avevano deciso di far trasferire Harry in camera di George.
Così si alzò,si
vestì e scese di sotto.In cucina trovò la
Signora Weasley intenta a versare del porridge in una padella e Ron,il Signor Weasley e
Charlie seduti al
grande tavolo di legno.
La Signora Weasley gli rivolse un
sorriso a mo di
buongiorno,ed Harry fu lieto di notare che sembrava stesse molto
meglio.Ron e
Charlie levarono la mano e il Signor Weasley fece un piccolo cenno col
capo.
-Dormito bene?-gli chiese Ron,quando
si fu accomodato
vicino a lui.Harry capì che aveva sentito le sue grida.
-Sì-mentì
,afferrando velocemente un toast al centro del
tavolo e ficcandoselo in bocca.-Tu?-
-Tutto a posto-rispose Ron,guardando
Harry come se stesse
cercando di convincerlo a fargli qualche misteriosa domanda.
-Che c’è?-chiese
Harry,sentendosi osservato.
Ron prese un respiro.-Oggi viene
Hermione-disse
piano,diventando verde.Harry sapeva il perché di
quell’effetto:l’ultima volta
che Ron ed Hermione avevano avuto una vera e propria conversazione era
stato
quando Hermione si era gettata fra le sue braccia e l’aveva
baciato.Certo,lei
era stata vicina a Ron durante questo periodo,ma Harry non li aveva
visti
andare oltre a un ‘effusione che non fosse prendersi la mano.
E ora,Ron non sapeva cosa fare.
-Lei ha fatto il primo passo,ora tocca
a te condurre il
gioco-gli rispose Harry sottovoce.
Ron scosse la testa terrorizzato e
lasciò cadere il suo
toast per prendere il piatto di porridge che la madre gli stava
porgendo.
-Ma Ginny
dov’è?-chiese la Signora Weasley aggrottando le
sopracciglia.-Dorme ancora?-
-Sicuramente,nemmeno le cannonate la
sveglierebbero,a
nostra sorella-disse Charlie con un sorrisetto.-Forse è
l’unica cosa in cui si
assomiglia con Ron…Harry,perché sorridi?-
Colpevole,Harry tirò su la
testa rendendosi conto di aver
aperto la bocca in un sorriso una volta sentito nominare il nome di
Ginny.
Sentì infiammarsi il
collo,ma cercò di trovare una
scusa,quando Ron intervenne in suo aiuto e disse:-Niente,ho fatto una
battuta
…cavolo,Harry,non sapevo che ti facessi così
ridere!-
Harry non sapeva quale soluzione fosse
migliore:baciare i
piedi di Ron o giurargli eterno aiuto per la faccenda di lui ed
Hermione.
Comunque,si limitò a
sorridergli mentre Charlie lo guardava
ancora insospettito e la Signora Weasley saliva per le scale.
-E voi due avete deciso che cosa avete
intenzione di fare
della vostra vita?-chiese il Signor Weasley imburrandosi una fetta di
pane.
Harry e Ron si scambiarono
un’occhiata.
-A dir la verità,ancora non
ci ho pensato molto
bene-rispose Ron improvvisamente serio-e poi-aggiunse,-resta comunque
il fatto
che non abbiamo il diploma-sussurrò,quasi si aspettasse una
strillata da parte
del padre.
Il Signor Weasley
sorrise.-Bè,per quanto riguarda Harry non
credo ci saranno problemi per le proposte di lavoro,essendo il ragazzo
che ha
ucciso
Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato…e,bè,per
te,figliolo…-
-Non ci sarà nessun
problema neanche per Ron-si intromise
Harry-anche lui ha ucciso Voldemort ,in un certo senso,e io non
farò nulla
senza di lui-
Ron rimase a bocca aperta in un primo
momento,poi la
richiuse e sorrise ad Harry.Poi,mentre il Signor Weasley e Charlie
intavolavano
una conversazione piuttosto accesa sulla ferocità dei draghi
di Norvegia,Ron si
avvicinò all’orecchio di Harry e vi
sussurrò:-Questo ti ripaga dal debito che
avevi con me quando ti ho salvato da quella situazione di prima di mia
sorella-
Harry sorrise complice e
dedicò nuovamente la sua
attenzione alla scodella di porridge e cominciò a mandare
giù grandi
cucchiaiate,soprappensiero.
In realtà Harry era molto
sicuro di quello che avrebbe
voluto fare della sua vita.Non aveva mai avuto modo di pensare che un
giorno la
scuola sarebbe finita e avrebbe dovuto trovarsi un lavoro.
Ma,visto che ora,pensò
sorridendo,l’aspettava una vita
normale,doveva cominciare a
preoccuparsene.
Certo,il suo sogno di diventare un
Auror si era ormai
spezzato quando aveva deciso di non completare i suoi sette anni ad
Hogwarts,ma
forse il Signor Weasley aveva ragione.
Sono io che ho sconfitto Voldemort.Non
una
squadra di Auror del Ministero.
-Non si può nemmeno dormire
cinque minuti di più in questa
casa?Per la miseria,sono in vacanza!-
La voce di Ginny riportò
Harry alla realtà,osservando madre
e figlia che scendevano le scale,impegnate a discutere.
-Non puoi saltare la colazione!La
farai con tutta la tua
famiglia-rispose la Signora Weasley in un tono che non ammetteva
repliche.
Ginny sbuffò con occhi
assonnati e si sedette vicino ad
Harry,che cominciò a sentire improvvisamente caldo.
-Il buongiorno si vede dal
mattino-disse Ron sorridendo
alla sorella,che lo fulminò con un’occhiata.
-Sì,bè,riprendendo
il discorso di prima,non puoi definire
l’Ungaro Spinato un drago docile,figliolo…-
Il Signor Weasley e il figlio
ripresero la loro
discussione,mentre Harry,Ron e Ginny mangiavano in silenzio.
Ron era decisamente in
imbarazzo;guardava prima la
sorella,poi Harry e i loro sorrisi stampati in faccia e poi il fondo
del suo
piatto,torcendosi le dita.
Ad un tratto,si udì un POP
e pochi secondi dopo apparve
Hermione,avvolta in un mantello nero.
La reazione di Ron fu immediata:la sua
faccia diventò un
mix tra il verde e il viola e gettò all’aria il
cucchiaio,che se non fosse
stato per Ginny,sarebbe atterrato sulla cima di vestiti appena lavati
che la
Signora Weasley stava piegando.
-Razza di
idiota…-borbottò Ginny in un sussurro che
udì solo
Harry.
-Hermione!-fece intanto Ron con voce
stridula e balzando in
piedi.
Hermione salutò con
educazione lui e i presenti,appoggiando
il mantello sulla sedia,e si sedette accanto a Ginny.Ron parve molto
deluso
della cosa.
-Hermione cara,mangi con noi?-chiese
la Signora Weasley
accorrendo dietro i fornelli.
Hermione fece un gesto di non
curanza-No,grazie Signora Weasley,ho già mangiato a casa-
La Signora Weasley la
guardò un po’ triste e riprese a
piegare una camicia a pois,molto probabilmente appartenente al consorte.
-E così…Harry
come va?-chiese Hermione evitando con cura lo
sguardo di Ron,che ora era diventato di una chiara tonalità
bordò.
Harry si schiarì la gola e
rispose cercando di non
scoppiare a ridere di fronte alla faccia scettica di Ginny che andava
da
Hermione al fratello.-Tutto bene,Hermione,tutto bene…-
-Ieri i miei hanno letto
l’articolo su di te sulla Gazzetta
del Profeta…non riescono ancora a credere che tu sia il mio
migliore
amico-continuò Hermione,sempre evitando con cura di guardare
Ron.
-Sono contento…-rispose
Harry,ma venne interrotto da Ron.
-Ehi,anche io sono il tuo migliore
amico!-esclamò,visibilmente offeso.
Ginny scosse la testa
esasperata,mentre Hermione si voltava
finalmente a guardarlo,ferita.-I-Il …mio migliore amico?-
Ron aprì la bocca,poi la
richiuse
confuso.-Io…veramente…cioè,forse mi
sono espresso male…-
-Bonjour famille!-
Tutti si voltarono verso la porta,dove
Fleur
e Bill stavano facendo il loro ingresso.
-Comment ca va?Oh,io molto
bièn…io e Bill siamo passati a
trovarvi…-
-Oh,cara,accomodatevi pure,niente
complimenti…-disse la
Signora Weasley sorridendo e prendendo una sedia alla nuora,che si
accomodò
piuttosto goffamente.
-Le vostre urla si sentono anche a un
miglio di distanza da
qui-disse Bill,rivolto a Charlie e il Signor Weasley.-Di che diavolo
state
parlando?-
Mentre il Signor Weasley riprendeva
l’argomento,ora ancora
più acceso,visto che a quanto pareva il parere
di Bill era diverso da quello degli altri
due,Hermione,dall’altro capo
del tavolo,guardava fisso davanti a sé,senza dare il minimo
accenno a Ron,che
sembrava sull’orlo di una crisi di nervi.
-Bè,direi che è
proprio ora di andare,si,proprio
così,meglio che vada…-
Si alzò e mentre indossava
il mantello,Ron
prese un lungo respiro e si alzò anche lui.
-Hermione…mi piacerebbe
scambiare due parole con te…in
privato-
Hermione alzò lo
sguardo,tra il sorpreso e l’arrabbiato,lo
guardò intensamente,poi annuì e insieme si
diressero in soggiorno.Quando anche
l’ultimo lembo del mantello di Hermione sparì
dietro l’angolo,Ginny guardava
ancora sbigottita la sedia dove era seduto il fratello pochi istanti
prima.
-Ma che hanno quei due?-chiese
Fleur,che guardava con
avidità la crostata ai mirtilli al centro della tavola.
La Signora Weasley alzò la
testa da un paio di jeans di
Harry,accuratamente piegati.-Oh,sarebbe così bello se
nascesse qualcosa tra
loro,mi piacerebbe tanto avere Hermione in famiglia!-
-Mamma non esagerare-disse
Ginny,guardando soprappensiero
Fleur che si portava alla bocca una fetta di crostata ai mirtilli.-Non
è che se
Ron e Hermione si mettono insieme vuol dire necessariamente che si
sposeranno…però devo ammettere che mi piacerebbe
avere Hermione come
cognata…Fleur,ma tu non odiavi la torta ai mirtilli?-chiese
poi.
-Cosa?-chiese Fleur,masticando
assolutamente
deliziata.-Oh,non lo so,la vedevo così invitante
lì sul tavolo,Jinnì…e non ho
saputo resistore!-
Ginny inarcò le
sopracciglia e fece un verso tipo
–Bah!-,poi si pulì la bocca con il tovagliolo,e si
alzò.-Io vado a farmi una
doccia.A dopo-
Gettò un sorriso ad
Harry,ma lui non fece in tempo a
ricambiare che lei era gia sparita su per le scale,mentre tutto intorno
a
lui,dal vociare allegro di Ron ed Hermione che tornavano felici in
cucina,alle
voci rimbombanti dei Weasley,a quelle della Signora Weasley e di
Fleur,sembravano lontane chilometri,come a voler lasciare al centro del
mondo
solo lui e Ginny.
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-Non
ci credo-disse Harry guardando Ron sbalordito.-Non ci credo e
basta-
Ron
sorrise a trentadue denti e si passò una mano tra i capelli
davanti
lo specchio della sua camera.—E non crederci,ma è
così.Io ed Hermione stiamo
insieme-
-Non
ci credo-ripetè Harry.-Tu le hai parlato?Tu?-
Ron
si voltò a guardarlo con un sopracciglio
inarcato-sì,io-rispose
semplicemente,tornando poi a lisciare un ciuffo di capelli rossi.
Harry
lo guardò per un po’,ancora
sconvolto.
Era
di Ron ed Hermione che si stava parlando!Bè,non poteva che
essere
felice del fatto che i suoi due migliori amici stessero insieme,ma non
riusciva
a credere che Ron avesse fatto un passo tanto avventato.
-E
tu invece?Hai intenzione di dire qualcosa a mia sorella o volete
finire entrambi con la barba a dichiarare i vostri sentimenti?-chiese
Ron
osservando Harry dallo specchio.
Harry
si riscosse immediatamente;guardò Ron
e notò un sorrisetto spuntargli in volto.
-Quel
sorriso mi dovrebbe far pensare che non sei contrario
all’idea di
me e tua sorella insieme,allora?-
Il
sorriso di Ron lasciò il posto a una
faccia perplessa.-Vi siete rimessi insieme?-
-Macchè…anzi,chissà
se mi vuole ancora…magari avrà trovato anche un
altro-rispose Harry,pensando che era la prima volta che parlava dei
sentimenti
che provava nei confronti di Ginny con Ron.
Ron
sorrise di nuovo ,poi sospirò,e si sedette accanto ad
Harry.-Harry,Ginny
ora non sta passando un periodo molto facile…la morte
di…di Fred,e di Colin
Canon,lo sai che erano molto amici,e…e cerca di
capirla.Anche se so che non è
facile comprenderla,a mia sorella… non ha un carattere
semplice.Dovresti
saperlo.-
Harry
lo guardò facendo piccoli cenni di assenso con la testa,poi
Ron
gli diede una pacca piuttosto forte sulla spalla.
-Ahia!-
-Questo
è per avermi costretto a parlare a favore di te e
Ginny…-
-Ma
io non…-tentò di protestare Harry.
-E
poi,se vuoi saperla tutta,io credo che dovresti parlarle
tu…voglio
dire,se vi siete lasciati comunque non era colpa sua…-
-Sai
benissimo che se non fosse stato per cause di forza
“maggiore” non
l’avrei mai fatto-
-Sì
che lo so-rispose Ron-Ma sei sempre tu quello che l’ha
lasciata-
Harry
lo guardò scuotendo la testa.-Hermione ti ha troppo
influenzato.Qui sono circondato da gente troppo saggia-
-Smettila-
Si
sentì bussare alla porta e un istante
dopo entrò Ginny.
-Parli
del diavolo-mormorò Ron,in un sussurro poco udibile.Harry
cominciò a considerare l’idea di strangolarlo.
-E’
pronto da mangiare.Mancate solo voi-disse loro.
-Ok,ok,arriviamo-rispose
Ron alzandosi e gettando uno sguardo ad
Harry,malizioso-O forse è meglio che vada
io…Harry,non dovevi fare qualcosa?-
E
ridendo se ne andò, sbattendo
la porta e fischiettando felice.
Il
silenzio calò nella stanza.Harry non riusciva a credere che
Ron gli
avesse fatto questo;tuttavia,l’idea di stare solo con Ginny
non lo
turbava,anzi,aveva fantasticato molte volte di riuscire a parlarle
senza
nessuno tra i piedi.
Ginny
si appoggiò alla porta incrociando le braccia al petto e lo
fissò.Harry,che fino a quel momento aveva evitato i suoi
occhi,alzò finalmente
lo sguardo e lo immerse in quello della ragazza da cui era stato
costretto ad
allontanarsi.
Ma
ora,è tutto finito.Ora,possiamo stare insieme veramente.
-Mi
dispiace-si lasciò scappare.Ginny corrugò le
sopracciglia.
-Ti
dispiace?Di cosa?-gli chiese.
Harry
si appoggiò al bordo della scrivania di
Ron.-Di…di quello che è
successo alla tua famiglia e in particolar modo…a te.Di
averti fatta soffrire.Mi
dispiace.-
Ginny
gettò lo sguardo altrove.-Se..se Fred è morto,non
è colpa
tua,Harry.Mettitelo in testa,capito?George ha ragione,è
morto da eroe…e…e per
quanto io ancora non riesca ad accettarlo,so che mio fratello non
avrebbe
voluto vedermi così e tanto meno a te,sopraffatto dai sensi
di colpa.-
Harry
la guardò sorridendo appena.- Sì,è
vero,forse hai ragione su
questo punto,ma io…io,ti devo chiedere scusa anche per
quello che ti ho fatto
passare durante quest’anno...ma io…-
-Ma
Harry,tu non mi devi nessuna scusa!So benissimo che hai fatto
quello che hai fatto perché era il tuo
destino,così come so che ora è tutto
finito,che non ci sarà più nessun Voldemort a
minacciare la tua vita…vivrai
come un ragazzo normale!-esclamò Ginny avvicinandosi a lui.
-Merlino,come
sei bella-si lasciò sfuggire Harry guardandola
dolcemente.Lentamente allungò una mano fino ad accarezzarle
una guancia.
-Cosa?-sussurrò
Ginny.-Ma io stavo…bè,non importa più
quello che stavo
dicendo…-continuò,mentre la bocca di Harry si
avvicinava alla sua.
E
poi la porta si spalancò,rivelando sulla
porta un’agitata signora Weasley.
-Harry!Ginny!Cosa
ci fate ancora qui?-
Harry
e Ginny si guardarono per una
frazione di secondo,poi Ginny rispose alla madre.
-Stavamo
arrivando,avevamo avuto un..un…-
-Un
contrattempo-terminò Harry,mentre Ginny annuiva un
po’ troppo
energicamente.
La
Signora Weasley inarcò un sopracciglio,guardandoli
attentamente per
un secondo o poco di più,poi fece un cenno di assenso con la
testa.-Ok…però
muovetevi,che abbiamo ospiti importanti!-
-Ospiti?-chiese
Ginny alla madre mentre tutti e tre scendevano le
scale.
-Sì,ospiti
per Harry-rispose la Signora Weasley torcendosi le mani nel
grembiule e gettando uno sguardo ad Harry.
-Per
me?E chi sarebbero questi ospiti?-
Ma
una volta in cucina la domanda di Harry non dovette trovare risposta
nelle parole della Signora Weasley.
Una
donna di una bella età sedeva al tavolo della cucina dei
Weasley e
teneva in braccio un piccolo bambino dai capelli verdi.
Andromeda
Tonks e Teddy Lupin.
Harry
li aveva visti di rado durante il funerale della figlia e del
genero,ma non si era soffermato a parlarci;guardandola ora si rese
conto di
quanto probabilmente stava soffrendo quella povera donna che in un
colpo solo
aveva perso marito,figlia e genero e con un bambino di pochi mesi da
accudire.
-Ciao
Harry-lo salutò Andromeda.
-Salve
Signora Tonks-ricambiò il saluto Harry.
Ron
ed Hermione gli lanciarono un’occhiata,poi Andromeda
disse:-Harry,perché non facciamo due chiacchiere?Mi
piacerebbe scambiare due
parole con te-
Harry
annuì,mentre la Signora Weasley guardava con amore Teddy che
si
mangiava la scarpina traboccante di saliva.Andromeda si
alzò,sempre con il
piccolo in braccio,e gli fece cenno di uscire.Insieme attraversarono la
porta
d’entrata sentendosi addosso gli occhi di tutti i presenti.
Si
ritrovarono a passeggiare nel giardino della Tana,Harry con le mani
in tasca e Andromeda con in braccio il piccolo Teddy.
-Somiglia
a Tonks.Il suo stesso viso-esordì Harry,lanciando un sorriso
al piccolo.
Andromeda
sorrise.-Sì,decisamente,ma alcuni tratti sono di Remus,senza
ombra di dubbio.Dovresti vedere,quando sorride…ha il suo
stesso sorriso-
In
quel momento Teddy starnutì,e i suoi
capelli variarono dal verde al viola.
Harry
guardava quel piccolo fagotto,capendo esattamente come si sarebbe
sentito di lì a qualche anno,quando si sarebbe chiesto
perché gli altri bambini
andavano a passeggio con la mamma e i papà e dove fossero
finiti i suoi.
Ma
ci sarebbe stato lui.Harry era il padrino di quella piccola
vita,quel corpicino che dava la forza di vivere,anche nei momenti
più bui di
qualsiasi essere umano.
-Signora
Tonks-disse allora Harry,fermandosi di botto,e guardando
Andromeda intensamente.
-Chiamami
pure Andromeda,caro-
-Sì,Andromeda…io…mi
dispiace per quello che sta passando.Per suo
marito,sua figlia…per…per Lupin.Davvero tanto-
Sul
viso di Andromeda fece capolino una
lacrima,che si asciugò in fretta.
Harry
continuò-Ma deve trovare la forza di andare avanti.Per
Teddy.Per
questo piccolino…me lo deve promettere. E poi,io sono il
padrino di Teddy…le
starò vicino.Mi prenderò cura di questo
bambino…come fosse figlio mio.Stia
sicura-
Andromeda
sorrise tra le lacrime che ormai non riusciva più a
trattenere.-Sei un ragazzo d’oro,davvero,Harry.Teddy
sarà fiero di avere un
padrino del genere.Adesso è ancora così
piccolo…credo che abbia bisogno di una
figura femminile che possa prendersi cura di lui,ma Harry,un giorno io
non ci
sarò più…e tu,tu dovrai occuparti di
lui-
Harry
annuì con un sorriso.-Stia sicura-
Anche
Andromeda sorrise,accarezzando la testa di Teddy.-E’ molto
calmo.Non
piange quasi mai.Credo proprio che di carattere non abbia ripreso per
niente da
Ninphadora-
Harry
sorrise.-Bè,qualcosa da Lupin avrà
pure dovuto riprendere!-
Andromeda
lo guardò per una frazione di secondo in più-Vuoi
provare a
prenderlo in braccio?-gli chiese,sollevando Teddy.
Harry
spalancò gli occhi…non aveva mai
tenuto in braccio un bambino!
Andromeda
parve capire ciò che gli passava per la testa,ma lo
rassicurò-Tranquillo,sembra un impresa ardua,ma non
è nulla di così complicato
come sembra.Anche Remus le prime volte era molto
nervoso-ricordò con un vago
sorriso sulle labbra.
Tese
il piccolo ad
Harry,che
cautamente aprì le braccia e lo prese,appoggiandolo
delicatamente al petto.Una
manina di Teddy si fermò proprio sopra al suo cuore,mentre i
capelli cambiavano
di nuovo colore e diventavano castani.
-Visto?Non
è poi così complicato-disse Andromeda sorridendo
e guardando
Harry,che cominciava ad adattarsi a tenere in braccio un bambino.
-Mi
piacerebbe passare un po’ di tempo con lui…mi
piacerebbe entrare a
far parte della sua vita da subito.So perfettamente di non essere in
grado di
accudire un bambino da solo,ma,Andromeda,quando le servirà
anche il minimo
aiuto,non esiti a chiamarmi.-
Andromeda
annuì,commossa.-Grazie,Harry.Sapevo di poter contare su di
te.-
Harry
restò ancora un po’ ad osservare Teddy,cominciando
a giocare con
la sua manina,quando un lieve rumore di passi cominciò a
farsi sentire.La
Signora Weasley arrivò ,sorridendo in direzione di Harry e
del piccolo
Teddy.-E’ pronta la cena-disse.
Guardò
la Signora Tonks.-Resti a cena da
noi,Andromeda?-chiese.
Andromeda
guardò Teddy,poi Harry.
-Che
ne dici,Teddy?Rimaniamo un po’ qui?-
Teddy
si mosse leggermente nelle braccia di Harry,mentre i suoi capelli
cambiavano nuovamente colore.
-Lo
prendo come un si-disse Andromeda sorridendo,facendo un cenno di
assenso alla signora Weasley.
Kryharryeginny
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