Autore: vul95
Pacchetto: γ
Pairing: AtsuMasa
Note d'autore: ci
vediamo giù <3
Fifty
Shades of AtsuMasa
#1 Bicchiere
Masaki
gettò il bicchiere di plastica a terra, irritato -Non ci riesco, ok!?- sbottò, rispondendo alla risata di cuore di Atsushi: la cup song era
decisamente troppo difficile per lui.
#2 Cuscino
Quando Masaki gli tirò quel cuscino in
faccia, Atsushi pensò che chiedergli di vestirsi da maid non era stata esattamente una buona idea, ma,
dannazione, la prospettiva era stata troppo eccitante per rimanere in silenzio.
#3 Maschera
Erano stati giorni a pensare quale maschera indossare per
partecipare alla festa in costume organizzata da Shindou
per carnevale, ma alla fine non erano arrivati a nessuna conclusione e si erano
presentati senza un travestimento, perché Atsushi
pretendeva assolutamente di fare qualcosa in coppia e Masaki
non aveva avuto alcunissima intenzione di indossare
gli abiti di Eva Kant.
#4 Pioggia
Se quel
giorno d’inverno non avesse piovuto, e non avesse aperto il suo ombrello per
riparare un Masaki infreddolito, probabilmente, pensa
Atsushi, il destino avrebbe trovato decine e decine
di strade diverse per farli incontrare, perché, pioggia o non pioggia, non
riesce a trovare un motivo per cui sarebbe potuta
andare diversamente.
#5 Scarlatto
Masaki non aveva mai sopportato i venditori di rose
che puntualmente si avvicinavano al tavolo mentre si mangiava,
cercando di venderle, ma si era davvero ricreduto quando Atsushi,
per far andare via l’uomo che li stava importunando, le comprò tutte e di
fronte all’intero ristorante gli porse il mazzo scarlatto con un sorriso.
#6 Lettera
Era
davvero irritante quando Kirino
inviava a Masaki lettere dalla Francia, dove si era
trasferito da qualche mese, perché, come Atsushi
aveva potuto constatare, gli occhi del suo ragazzo si illuminavano ogni volta
che gliene arrivava una, e lui non poteva fare a meno di esserne terribilmente
geloso.
#7 Pagina
Atsushi non riusciva a voltare pagina, perchè era da
almeno un quarto d’ora che rileggeva la stessa frase, inevitabilmente distratto
dal forte russare di Masaki, che alla fine lo fece
demordere dal continuare a leggere per fare qualcosa di più costruttivo:
registrarlo.
#8 Tostapane
Tutti
credevano che Atsushi scherzasse, quando raccontava
dell’incapacità in cucina di Masaki tale che una
volta era persino riuscito a far esplodere il tostapane, ed il difensore
ringraziava il cielo che fosse così.
#9 Fiaccola
La fiaccola illumina solo loro due, che tenendosi per
mano cercano la radura che Masaki ha detto essere
perfetta per osservare le stelle cadenti, e quando la trovano Atsushi soffia per spegnere il fuoco, dimenticandosi che
non hanno altri fiammiferi per accenderla, ma tanto finchè sono insieme a
tenersi per mano neanche il bosco buio fa loro paura.
#10 Credo
L’unica cosa in cui credeva Masaki era
il fatto che nessuno potesse veramente tenere a lui, ed aveva passato la
vita a convincersi di questo; Atsushi era
semplicemente quello che aveva spazzato via le sue certezze con uno sguardo,
una parola, un piccolo bacio, e Masaki non poteva
essere più felice di così.
#11 Sagoma
Quando
Masaki si abbarbicò adorante alla sagoma in cartone
di Jun fuori da una libreria davanti la quale
passavano spesso, Atsushi decise di farle fare la fine
che meritava, e dopo averla rubata e fatta sparire si occupò personalmente di
consolare Masaki per la perdita.
#12 Finale
Era
indubbio che il finale di Titanic distruggesse
psicologicamente Atsushi, che ogni volta piangeva
come una donnetta, ed era per
questo che Masaki, per vendicarsi di una sua
battutina di cattivo gusto, quel giorno, quando Atsushi
tornò dall’università, si fece trovare a guardare esattamente quel film:
peccato non avesse calcolato che, dopo il pianto, Atsushi
esigesse dell’appagante sesso consolatorio.
#13 Ordine
Atsushi
era un maniaco dell’ordine, o meglio, del suo
ordine, e se mai lasciava un qualcosa in un determinato posto, odiava che venisse spostata; ogni tanto Masaki
gli nascondeva qualcosa di proposito solo per potersi godere la vista del suo
ragazzo intento a cercare ovunque in casa, e puntualmente se ne pentiva, perché
la vista del lato b di Atsushi quando si piegava a cercare sotto il divano era
davvero troppo per il suo autocontrollo.
#14 Camera
Quando Tenma chiese innocentemente per quale motivo Atsushi e Masaki si fossero
chiusi in camera per litigare e ricevette in cambio risatine più
o meno ovvie ed ammiccanti, si chiese se non si fosse perso qualcosa.
#15 Lampo
-Masaki, hai la lampo dei
jeans abbassata.- gli fece notare Atsushi con un
piccolo sorriso furbo, poggiandosi alla parete –Se ogni volta che lo facciamo
ti dimentichi di tirarla su potrebbe rivenirmi voglia~- sghignazzò, e vedere Masaki avvampare fino alle orecchie e sentirlo urlargli
contro i peggiori insulti mentre cercava di non agitarsi fu uno spettacolo
meraviglioso.
#16 Onda
L’ondata
di calore di quei giorni era davvero insopportabile, e Atsushi
odiava il caldo, ottima scusa per portare Masaki di
peso al mare e poterlo ammirare in costume.
#17 Eclisse
Quell’eclissi di sole l’aveva aspettata con trepidazione, e come tutte le
eclissi della sua vita l’avrebbe vista da solo, perché
a pochi aveva detto della sua passione per l’astronomia e quei pochi non erano
interessati, ed anche lui preferiva guardarle da solo; giusto ad Atsushi che quella volta gli chiese se gli andasse di
guardarla assieme, permise di andare con lui, usando come giustificazione un“perché
in quanto senpai non puoi essere più ignorante del
tuo kohai” o una cosa simile.
#18 Divano
Quando Hiroto, invitato nel loro appartamento con Ryuuji, si metteva seduto sul loro divano ed intraprendeva
una discussione poco simpatica ai danni di Atsushi, il ragazzo non poteva fare a meno di desiderare di
potergli raccontare di tutte le volte che lui e Masaki,
esattamente su quello stesso divano dove era seduto, avevano fatto l’amore,
alla faccia sua.
#19 Panorama
Poiché Atsushi aveva un’incredibile paura delle altezze, guardare
il panorama della sua città dall’alto gli era sembrato del tutto impensabile,
almeno fino a quando non era arrivato Masaki: era bastato che gli tendesse la mano, e per la
prima volta Atsushi era riuscito a guardare Inazuma-cho da una prospettiva
inaspettatamente meravigliosa.
#20 Scritta
L'incisione
era precisa e fina, all'interno dell'anello dorato, e Masaki
spesso si perdeva per interi minuti a rileggere la scritta "Atsushi e Masaki" e la data
del loro matrimonio che riportava.
#21 Fascia
Il
condominio nel quale vivevano imponeva che dalla fascia oraria che andava dalle
due alle quattro del pomeriggio e da mezzanotte alle sei del mattino non ci fossero rumori forti, considerando che le pareti erano
sottili come carta velina e tutti sentivano tutto, ed era proprio per questo
che Atsushi prediligeva quei particolari orari, per
far… gridare Masaki.
#22 Tramonto
Masaki
non aveva mai trovato il tramonto romantico per il semplice fatto che ritenesse le stelle ancora più romantiche: anche in quel
momento, colpito dalla luce della luna, il viso di Atsushi
così vicino al suo era infinitamente più bello di come sarebbe stato alla luce
aranciata del tramonto.
#23 Ambra
L'ambra
degli occhi di Masaki si scioglieva
liquida ogni qualvolta vedeva delle fragole, così Atsushi
aveva deciso di regalargli una piccola piantina da mettere in terrazzo, e
quando aveva dato i suoi frutti li avevano mangiati assieme, e gli occhi
ambrati di Masaki si erano illuminati più del solito.
#24 Ricordo
Masaki
conosceva Atsushi, e sapeva della sua scarsa abilità
nel ricordare le cose di cui non gli interessava, quindi
quando quel giorno se ne uscì con un -Stasera andiamo a mangiare fuori?-
quasi gli dispiacque dovergli ricordare che quel giorno Hiroto
sarebbe andato (da solo) a far loro vista.
#25 Spirale
Masaki
si era messo in testa di mangiare il gelato Vortici
della Perugina lasciando intatta la spirale di cioccolato che vi era
all’interno, così da potersela godere da sola, ma quando aveva finito di farlo,
Atsushi gliel’aveva rubata
distraendolo con un bacio e qualche parolina dolce, da bravo stronzo qual era.
#26 Ciambella
Atsushi
aveva pensato che far usare a Masaki la ciambella e i
braccioli, almeno per le prime lezioni di nuoto, fosse
stata una trovata geniale, ma quando quello dopo averle viste gli aveva tirato
un ceffone in faccia gridandogli che era un idiota, aveva dovuto riconsiderare
la sua idea.
#27 Coniglio
“Coniglietto”
lo aveva chiamato Atsushi, ed ora Masaki
si stava spanciando talmente tanto dalle risate che il più grande decise che non si sarebbe più rivolto a lui con altri
nomignoli se non bakariya,
visto che non capiva niente.
#28 Calligrafia
La
calligrafia elegante di Atsushi
diceva "mi sto facendo la doccia~", ed il
bigliettino era attaccato alla porta del bagno, dove Masaki
sarebbe dovuto entrare dopo la sudata che aveva fatto agli allenamenti,
"ci metterò un po', in caso entra~"
recitava poi, casualmente, come se non lo avesse fatto apposta, quel
pervertito; Masaki spese un quarto d’ora ad
insultarlo da dietro la porta chiusa, prima di decidersi ad assecondarlo.
#29 Letto
Rotolarsi
nel letto alla ricerca del corpo dell'altro e non trovarlo perchè magari era
già uscito era il modo più triste di iniziare la
giornata, per Atsushi e Masaki.
#30 Stormo
Quello che Atsushi aveva attorno era uno stormo, un fastidioso, enorme stormo di ragazzine urlanti che
lo guardavano come fosse la cosa più bella del mondo (ed in
effetti lo era), e Masaki le odiava tutte
quante, una per una, quindi fu decisamente contento quando il suo senpai si avvicinò a lui e lo baciò davanti a tutte,
lasciandole con un palmo di naso.
#31 Ieri
-Ieri ti ho visto sotto casa mia.- Masaki si soffiò
sulle mani intirizzite dal freddo –Perché non sei venuto a bussare?- domandò,
aggrottando le sopracciglia, mentre ridacchiando nervoso Atsushi
rispondeva con un –Ah, mi sono ricordato di avere un impegno…- solo per non
dover ammettere che Hiroto l’aveva
cacciato via.
#32 Destino
Masaki aveva deciso che non avrebbe più cercato Atsushi, perché quella che aveva per lui era una cotta che
doveva passare in fretta, ma quando lo incontrò a quell’agriturismo anonimo e
sperduto fuori città dove era andato a festeggiare il compleanno di Ryuuji, pensò che forse il
destino, per lui, avesse pianificato diversamente.
#33 Sorriso
"C'è
un solo sorriso, che a ricordarlo, mette fine a tutte le nostre miserie*" legge ad alta voce Masaki,
e quando si volta verso Atsushi e lo vede sorridere
al suo modo sghembo che tanto adora, pensa proprio che quel sorriso l'abbia già
trovato.
#34 Cespuglio
Atsushi
sospirò esasperato, e tirò a sè Masaki
stampandogli un bacio sulle labbra davanti a tutto il parco, sperando che Tenma e Tsukasa, nascosti a
spiarli dietro quel cespuglio, fossero soddisfatti e
smettessero di seguirli.
#35 Papera
-Sembriamo
proprio una coppia di anziani.- borbottò Masaki, lanciando un pezzetto di pane alla papera che gli
si era avvicinata lì al laghetto del parco, mentre Atsushi
rideva –Allora quando saremo anziani andremo per night club.- gli rispose con
un sorriso carico di sottointesi, e l’altro arrossì fino alla punta delle
orecchie, nel cogliere la velata promessa di rimanere assieme fino alla fine
che l’altro gli aveva appena fatto.
#36 Stufa
Masaki
si era scordato di mettere a scongelare i surgelati per la cena come gli aveva
raccomandato Atsushi, ed era tutto ciò che avevano da
mangiare: considerando che il forno a microonde lo aveva fatto
fuori il giorno prima cercando di far cuocere la lasagna nella teglia di
metallo, tutto ciò che gli venne in mente per scongelarli prima che arrivasse
il suo senpai e lo prendesse in giro, bhe, fu la stufa elettrica accesa vicino a lui.
#37 Fazzoletto
Quel fazzoletto di sole che filtrava dalle tapparelle
che Atsushi si era dimenticato di chiudere illuminava
fastidiosamente la stanza da letto, ed erano solo le sei di mattina
–Dannazione.- Masaki si tirò a sedere stropicciandosi
gli occhi, e avrebbe volentieri preso a calci il suo senpai
per quella dimenticanza, se solo quello non fosse stato così… carino, tutto stretto al cuscino.
#38 Lenzuola
Anche
con le lenzuola tirate su fino al naso, Masaki
proprio non riesce a scaldarsi, così pensa che Atsushi
abbia davvero un tempismo perfetto, quando gli cinge i fianchi e lo attira a sè stringendolo stretto, giustificandosi con un "non
voglio tu prenda freddo~".
#39 Poggiolo
-Poggiolo.- -Balcone.- Ho detto poggiolo.- -Ti dico
che si chiama balcone, Masaki.- -Senpai,
il termine corretto è poggiolo.- -Ti ho detto che è balcone, non rompere.- -Ah,
vaffanculo. Buonanotte senpai.- ed era così che una
notte di sesso andò sfumando.
#40 Altezza
Atsushi
era molto sensibile per quanto riguardava la sua altezza, per questo Masaki, quando voleva averla vinta, non perdeva occasione
di ricordargli quanto fosse basso.
#41 Urla
“Se non fai…” seguito da una qualsiasi azione “non facciamo l’amore per un
mese!” era una delle minacce più frequenti usate da Masaki quando si ritrovava a
rimproverare Atsushi per qualcosa e gli gridava alle spalle
tanto che le urla le sentivano fino al piano di sopra, paonazzo perché si
vergognava lui stesso di dirlo, e doveva ammettere fosse una minaccia che
funzionava, visto che Atsushi eseguiva sempre senza
fare un fiato, dopo averla sentita.
#42 Tocco
Il tocco dei polpastrelli di Masaki sulle sue labbra
era lieve e fresco, piacevole, e quando gli chiese cosa
stesse facendo rispose con un balbettante –I-il
freddo te le ha rovinate. Non è da te, senpai.-
alzandosi sulle punte, vago, facendo finta di volerle osservare meglio, ma a
quel punto Atsushi lo aveva già
baciato.
#43 Ritardo
Atsushi era certo nove volte su dieci che se Masaki arrivava in ritardo a casa era
perché si era perso ed era troppo orgoglioso per chiedergli di andarlo a
prendere.
#44 Presa
La presa di Atsushi era davvero forte,
constatò Masaki mentre l’altro lo teneva per il polso
–Rimani qui.- gli disse, insonnolito –Non andare in università oggi.- e Masaki proprio non se la sentì di rifiutarsi.
#45 Recita
Masaki
aveva sempre vissuto la sua vita come fosse una recita
ed il suo essere Kariya Masaki
un mero ruolo da interpretare; inizialmente aveva pensato che Atsushi fosse solo un altro personaggio del suo personale
spettacolo, ma si era dovuto ricredere quando solo con un “mi piaci tanto, Masaki” aveva stracciato e calpestato il copione,
lasciandolo senza più battute.
#46 Piede
Masaki
espirò piano dalle labbra, socchiudendo gli occhi: Atsushi
era davvero inopportuno, specialmente quando faceva
scivolare il piede vicino alla sua gamba e lo faceva strusciare a quel modo
irresistibilmente sensuale sulla sua caviglia durante le cene di famiglia,
facendogli venire l'insopprimibile desiderio di saltargli addosso.
#47 Classe
Era
indubbio che Atsushi fosse un bel ragazzo, che
possedesse una sorta di magnetismo che attirava l'attenzione di chiunque, che
avesse semplicemente classe; a Masaki veniva da
ridere e pensava alle facce che tutti avrebbero fatto, se solo lo avessero
visto steso sul letto a gambe e braccia aperte, i capelli sfatti ed il viso paonazzo
di febbre mentre si lamentava che la sua vita stava per volgere al termine e si
soffiava il naso piagnucolando come un bambino.
#48 Ali
Era come Icaro ed
il sole, Atsushi: aveva indossato ali di piume e cera
per tutta una vita, poi aveva deciso di avvicinarsi a Masaki
e quella cera si era inevitabilmente sciolta, e l’aveva lasciato cadere in
mare, totalmente perso per lui.
#49 Venerdì
-Venerdì passa Norihito, è un problema?- domandò Atsushi, vago, lanciando uno sguardo a Masaki,
che si limitò a tirare su con il naso –Non ti dirò mai che sono geloso, Atsushi. Scordatelo.- replicò, e
l’altro sbuffò pesantemente: perlomeno ci aveva provato.
#50 Autunno
Atsushi è nato in autunno, la stagione delle foglie
che cadono e delle giornate più corte e delle maglie a maniche lunghe, e di Masaki che con il naso rosso d’imbarazzo lo
porta a cena fuori per festeggiarlo e gli dice che lo ama nascondendosi il viso
con le mani.
*
Ciao a tutti *U*/
come va?
Ah, finalmente riesco a postare questa fic- prima di tutto, mi scuso con shinkocchi_ e flaine per il
ritardo, non ho scusanti se non la mia pigrizia, che non è comunque una
scusante, quindi ecco (?).
Che dire. E’ stato difficile. Tanto. Ma è anche a questo che servono
i contest, no? A mettersi alla prova, e questa è stata bella ardua-
alcune parole sono state veramente difficili da interpretare, e ci ho sbattuto
la testa per un bel po’- ahah-
Comunque, non so se l’avete notato, ma ad un certo punto ho messo un asterisco
(*) all’interno della fic. Bhè, ecco, riferito alla frase #33
Sorriso, dove Masaki legge. In teoria
legge una poesia di tale William Blake, intitolata The Smile, la cui
traduzione degli ultimi versi è simile ma non uguale, io l’ho cambiata per non
riportare tutta la poesia (il senso è quello della frase, bene o male), che
recita “That betwixt the Cradle & Grave/ It only once Smild can be/ But when
it once is Smild/ Theres an
end to all Misery” (Che fra la Culla & la Tomba/ Si
può Sorridere soltanto una volta;/Ma, quando è Sorriso una
volta,/ C’è
una fine a tutta l’Angoscia.).In caso voleste leggerla,
su internet si trova (?) è molto bella (?).
Detto ciò, saluto tutti e ringrazio le organizzatrici del contest per averlo
indetto e auguro un in bocca al lupo a tutti i partecipanti *u*
Alla prossima <3 <3
Greta.