Venerdi'.
Il weekend è appena cominciato, è una stupenda
giornata di sole e i fratelli Jonas hanno energia da vendere in vista
del nuovo tour. Le giornate ormai si consumavano velocissime tra
interviste e incontri e i sorrisi splendevano sui visi dei tre
fratelli, ma siamo sicuri che quei sorrisi siano veri e che invece non
siano le maschere di cera che erano soliti indossare? Non potevano
rischiare di rimanere troppo al sole, o le maschere si sarebbero
sciolte.
Il pomeriggio è libero, nessuna intervista e nulla che possa
intralciare un po' di divertimento.
Con il suo solito dolce viso, Joe chiede alla sua dolce Blanda cosa si
potesse fare nel pomeriggio, quindi decidono di trascorrere la giornata
al mare.
Joe e Nick erano da sempre stati uniti e fin dall'inizio si erano
raccontati sempre tutto, dal primo bacio alla prima fidanzatina, dai
brutti voti a scuola alla prima sigaretta. Qualunque cosa accadesse,
l'uno sapeva di poter contare sulla fiducia dell'altro,
perché Nick e Joe erano più che semplici
fratelli.
<Non
sono mai riuscito a spiegarmelo, ma c'è qualcosa
tra Nick e Joe che non so tutt'ora descrivere> dice
sempre
Kevin. Ed aveva ragione e nessuno poteva negarlo.
<Che
fai oggi? Io e Blanda andiamo al mare, vorresti
venire?>
<Sarebbe
fantastico, ma oggi ho promesso a Paul di restare con
lui, sarà per la prossima dai!>
Con un sorriso a trentadue denti Nick rassicura suo fratello, che gli
sorride di risposta. Il sorriso di Nick è l'unica cosa che
lo rende felice, e Nick è sempre stato sincero con lui,
quindi non ha da preoccuparsi.
Ma mentre Joe, sicuro che Nick fosse con Paul, si era
concesso una pausa con la sua ragazza, Nick non è a casa.
Nick non è né a casa, né tantomeno con
Paul. E' lì, da solo, al pontile. Era lì che da
piccolo amava stare insieme a Joe, quel posto era quasi casa sua. I
suoi piedi sono afflosciati nell'acqua e seguono il suo moto mentre i
suoi ricci che si spostano al soffio del vento gli si posano davanti
agli occhi. Di solito quando Nick era occupato con le mani, urlava "i
capelli" e si arrabbiava, mentre Joe posava la sua mano sulla fronte di Nick e
glieli spostava, per poi scoppiare a ridere insieme.
Adesso invece Nick è da solo, ma è seduto dalla
parte estrema del pontile, immaginando che dall'altra parte ci sia seduto Joe. Ogni tanto guarda il cielo pensando a quanto fosse facile, da piccolo, poter giocare con suo fratello e come tutto fosse più semplice, i gesti, i sorrisi veri. E' tutto cambiato ma
Nick non vuole crederci o forse non puo', e vivendo nell'illusione come
ha sempre fatto, continua ad immaginare Joe seduto accanto a lui
all'altra estremità del pontile.
Si distende, con le braccia che
sostengono la testa sotto la nuca e chiude e riapre gli occhi con lentezza. Questo silenzio è spaventoso eppure è tutto ciò che Nick cerca in questo momento.
E' giunta la sera e Nick non è ancora a casa.
Joe invece è a casa con Blanda da un po', eppure non sembra così
felice come dovrebbe essere.
In effetti non aveva motivo per esserlo.
Prima di tornare a casa è passato per la piccola
casa dove Nick vive da solo. L'ha affittata tempo fa e sembra davvero
carina, adatta alle sue abitudini e ai suoi modi di fare. Rispecchia davvero tanto il suo essere.
Joe è rimasto davanti alla porta ad aspettare e nessuno ha
aperto: inizialmente aveva pensato che Nick non volesse aprire, ma
quale motivo ben valido aveva per rifiutare suo fratello?
"13 chiamate senza risposta - Joe"
<Avevo
scordato il telefono in borsa, merda!> urla Nick
al telefono appena Joe pronuncia il suo fatidico "Pronto?"
<Nick,
dove cazzo eri? Sono stato mezz'ora davanti alla porta di
casa tua>
<Ero
con Paul, te l'ho detto> Nick sospira e chiude gli
occhi lucidi, sapendo di mentire.
<Ho
chiamato Paul ed era con la sua ragazza. Non dirmi cazzate,
Nick.>
Nick attacca senza dire una parola e spegne il cellulare.
Nick è un oceano, fiumi di parole che non riescono a venir
fuori.
Nick non piange. Nick si allaga dentro.
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