Destroya

di Sarah Carry Herondale
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In un paesino di periferia, tanti anni fa, un ragazzo camminava per i corridoi della sua scuola.
Procedeva a testa bassa, con le mani affondate nelle tasche della giacca logora.
Non aveva un fisico atletico ne particolarmente alto, non faceva parte della squadra di football e non aveva successo con le ragazze.
Mentre avanzava le persone non lo guardavano con ammirazione; gli lanciavano invece occhiate veloci, accompagnate da risa di scherno e da qualche insulto.
Lui era “il ragazzo strano”, quello appassionato di supereroi, fumetti, fantascienza e musica rock.
Quello che amava cantare e disegnare, e che teneva una foto della nonna nell’armadietto.
Chi l’avrebbe mai detto che proprio lui, tra tutti gli studenti dei quella scuola di periferia, sarebbe diventato qualcuno?
Chi l’avrebbe mai detto che sarebbe stato una fonte di ispirazione per milioni di persone?
Chi l’avrebbe mai detto che i testi delle sue canzoni sarebbero arrivati al cuore di così tanta gente?
Chi l’avrebbe detto che sarebbe anche stato un eccellente fumettista?
Si, perché quel ragazzo grassoccio  con occhi di un verde brillante e una paura folle degli aghi era Gerard Way.




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