le lettere
I personaggi non mi appartengono e sono di proprietà di J.K. Rowling
Spero
la storia vi piaccia almeno un po'. Ho stravolto la storia, ma
questa idea mi frullava da un po' nella mente. Scusatemi :)
Buona lettura :D
Caro
Michael,
immagino
tu sia spaventato e preoccupato, ma come più volte ti ho detto non
potrai aspettare ancora per molto.
Silente
si è mostrato già troppo paziente, i ragazzi hanno quattordici anni
ormai. Credi davvero che per loro non sarà difficile recuperare
tutti gli studi persi?
Silente
ti ha anche proposto la cattedra di Incantesimi per poter stare
vicino a loro.
Ti
conviene rivelare al più presto ai ragazzi la verità; credo sia
meglio per loro venirlo a sapere da te piuttosto che da chiunque
altro.
Se
hai bisogno di sostegno per dirglielo io e James verremo volentieri a
darti una mano.
Scrivimi
presto,
con
affetto
Lily
Michael
ripiegò con cura la lettera che stava rileggendo da ormai una
quindicina di minuti. Lily aveva ragione, Arianna e Adam dovevano
saperlo.
Ma
se fossero stati dei Maghinò? Infondo non avevano mai mostrato di
aver qualche dote magica. O forse era stato lui ad non essersene mai
accorto?
Doveva
farsi coraggio, doveva dirglielo.
I
ragazzi avevano il diritto di sapere la verità su Miranda.
Pensando
alla defunta moglie non poté non ricordare a se stesso la
somiglianza tra madre e figlia. Arianna era la copia esatta della
madre: capelli ricci e scuri come le tenebre in contrasto alla sua
pelle così chiara da poter intravedere le vene in alcuni punti,
lineamenti delicati e armonici e, ciò che scioccava di più Michael,
i suoi stessi identici occhi verdi. Quegli stessi occhi di cui si era
innamorato più di una ventina di anni prima.
Adam
invece sembrava aver ereditato tutto da lui: alto per la sua età,
fisico asciutto e sottile, capelli castani e scompigliati e
espressivi occhi nocciola.
Quando
li guardava non poteva non vedere se stesso e Miranda gironzolare per
il castello.
L'uomo
si ritrovò a pensare ai suoi figli con indosso le uniformi di
Hogwarts e un misto di gioia e paura gli strinse lo stomaco.
Dopo
la morte di Miranda, Michael si era rifugiato nel mondo dei Babbani e
aveva imparato a vivere come loro; eccetto per il suo gufo Astolfo,
unico suo mezzo di comunicazione col mondo magico.
Doveva
dirglielo, Silente aveva già mandato loro le lettere, arrivate con
lo stesso gufo usato da Lily.
I
ragazzi si sarebbero alzati a momenti e sarebbero scesi a far
colazione, lui gli avrebbe spiegato tutto e sarebbe poi toccato a
loro scegliere se frequentare la scuola o no.
-”Buongiorno
papà!” lo salutarono i ragazzi scendendo in cucina. Arianna posò
un bacio sulla guancia del padre e si sedette su una sedia alla sua
destra, mentre il fratello si accomodava sulla sinistra.
-”Buongiorno
ragazzi.”
Michael
era nervoso e continuava a girare la sottile fede d'oro che decorava
l'anulare della sua mano sinistra.
Non
aveva avuto il coraggio di toglierselo dopo la morte di Miranda:
quell'anello, insieme ai suoi figli, era la prova che lei era
esistita e l'aveva amato davvero.
-”C'è
qualcosa che non va?” chiese il ragazzo osservando il padre
pensoso. Adam aveva un forte spirito di osservazione e riusciva a
leggere dentro alle persona come fossero libri aperti. Era
impossibile nascondergli qualcosa, a meno che lui stesso non sapesse
che gliela stavi nascondendo.
-”Devo
dirvi una cosa ragazzi, una cosa molto importante. Credo però che
sia meglio se prima vi spieghi alcune cose”.
I
ragazzi fissarono il padre in silenzio e aspettarono che parlasse.
-”Vi
capita mai di fare cose che non credevate fosse possibile fare? Cose
che nessun altro può fare?”. A quella domanda i ragazzi si
guardarono e silenziosamente annuirono al padre.
-”Che
genere di cose?”
-”A
volte” - iniziò Arianna - “posso spostare le cose solo
guardandole. Altre volte riesco a trovarmi in alcuni luoghi senza
sapere come ci sono arrivata.”
-”Capita
lo stesso anche a me” ammise il ragazzo abbassando la testa,
leggermente in imbarazzo.
-”Perché
non me lo avete mai detto?” chiese loro l'uomo, rendendosi conto
solo in quell'istante che i poteri dei figli rischiavano di diventare
un pericolo per loro stessi. Come aveva potuto permettere che
covassero in loro senza una guida?
-”Avevamo
paura.” - ammise Adam - “Paura che potesse essere qualcosa di
brutto e tu fossi costretto a chiuderci in un manicomio o cose del
genere. Ti prego papà, non lo facciamo volontariamente, solo.. a
volte capita. Non sappiamo neanche noi perché”.
Il
ragazzo guardò la sorella e si rese conto che anche lei, come lui,
era parecchio nervosa. Infatti giocherellava con un riccio ribelle
che le sfiorava una guancia e i suoi occhi sembravano molto
affascinati dalla fetta di pane imburrata che adesso giaceva nel
piatto solitaria.
-”Lo
so io ragazzi. E credetemi, in questo momento mi accorgo che avrei
dovuto dirvelo prima ma.. ero così spaventato. Ho cercato di farvi
crescere al sicuro, ma mi sarei dovuto rendere conto che non potevo
nascondervi da ciò che siamo.”
-”Ragazzi”
- continuò Michael - “noi siamo dei maghi.”
I
due si fissarono spalancando gli occhi e poi si voltarono a fissare
il padre che estraeva dalla tasca due lettere pesanti e giallastre
che somigliavano molto a pergamena.
Arianna
guardò la sua e, l'inchiostro verde che indicava la loro esatta
posizione, le provocò un piccola riga di espressione fra le
sopracciglia. Come potevano saperlo con così tanta precisione?
Signorina
A. Montgomery
Secondo
piano, seconda porta a destra
27,
Leyspring Street
Leytonstone
L'aprì
ed estrasse con cura la pergamena, quasi spaventata di poterla
rovinare soltanto toccandola.
SCUOLA
DI MAGIA E STREGONERIA DI HOGWARTS
Direttore:
Albus Silente
(Ordine
di Merlino, Prima Classe, Grande Esorcista, Stregone Capo, Supremo
Pezzo Grosso, Confed. Internaz. dei Maghi)
Cara
signorina Montgomery,
siamo
lieti di informarLa che Lei ha diritto a frequentare la Scuola di
Magia e Stregoneria di Hogwarts. Qui accluso troverà l'elenco di
tutti i libri di testo e delle
attrezzature necessarie.
I
corsi avranno inizio il 1° settembre. Restiamo in attesa della Sua
risposta via gufo entro e non oltre il 31 luglio p.v.
Con
ossequi,
Minerva
McGranitt
Vicedirettrice
-Ӄ
tutto vero?” chiese Adam alzando gli occhi dalla pergamena.
-”Fino
all'ultima parola. Adesso è solo vostra la scelta ragazzi. Qualsiasi
cosa desideriate fare, io resterò con voi e vi darò tutto il
sostegno che posso.”
Quella
frase galleggiò nell'aria intorno alle tre persona sedute attorno al
vecchio tavolo di mogano.
Dalla
finestre i raggi del caldo sole del primo di luglio entravano
prepotenti e si posavano su qualsiasi cosa trovassero.
Uno
di questi si posò sulla busta di Arianna e fece brillare
l'inchiostro verde. La ragazza lo fissò per qualche minuto.
Nella
sua mente continuava a chiedersi se fosse tutto vero o se stesse
semplicemente ancora sognando.
Maghi.
Come era possibile? Per anni aveva cercato con Adam una spiegazione a
quegli strani eventi e adesso l'aveva proprio lì davanti.
-”Quindi
io sono un mago?” chiese Arianna al padre.
-”Beh
tesoro, tu tecnicamente saresti una strega” le sorrise e le strinse
la mano. Poco dopo prese anche quella del figlio e, avvicinandoli a
sé come quando erano alti
poco più di un metro, gli parlò.
-”Ricordate,
io starò dalla vostra parte, sempre. Qualsiasi decisione voi
prendiate.”
-”Ho
intenzione di frequentare la scuola” i due ragazzi parlarono nello
stesso istante e quella frase echeggiò nella cucina della casa al
numero 27 di Leyspring.
Pronunciando
quelle parole avevano dato il via a una serie di eventi, ma questo ancora
non lo sapevano.
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