feelings
Dedico questa fic ad una mia cara amica, amante di questa coppia! Annetta (o anche Sakuro <3)
E' la prima che scrivo su di loro, quindi siate clementi! Spero possa essere di vostro gradimento!
Ah! L'immagine l'ho fatta molto velocemente con paint! Purtroppo vado
un pò di fretta e non ho potuto disegnarne una seria, ma
prometto di rimediare! (Dovrebbe essere il disegno di Sai xPPP)
Feelings
-L'amico è colui che
ti è sempre vicino, una spalla su cui puoi piangere
quando ne hai bisogno, la tua ancora di salvezza...-
Pensò il
giovane ninja, seduto sotto di grande albero, con la schiena poggiata
al tronco, ricordando quello che aveva letto poco prima su uno dei suoi
amati libri.
Il crepuscolo inondava
quella pianura di un piacevole arancione d'orato.
Grazie a quel gioco di colori, anche lui sarebbe potuto sembrare
'vivo', tingendo il suo malaticcio color latte acido che metteve in
risalto gli occhi neri come l'inchiostro che utilizzava per disegnare,
e i capelli confusionati dal vento, del medesimo colore.
Spesso gli avevano
rinfacciato di essere come un fantasma rimasto intrappolato al mondo
terreno, bianco cadaverico, inespressivo, e freddo.
Eppure, anche i fantasmi
provavano sentimenti.
Sentimenti
così forti da tenerli incatenati al mondo terreno,
impedendogli di raggiungere il Nirvana.
Lui non poteva provarne,
per quanto si stesse forzando di diventare amico con i coetanei del
villaggio, lui non provava niente.
Paura, frustrazione,
felicità, tristezza, amicizia, per non parlare dell'amore.
Ma grazie alla luce
tiepida del sole che tramontava, solo per quell'arco di giornata,
poteva sentirsi umano.
Il caldo colore
lentamente scomparve, lasciando posto al buio freddo della
luna, che gli si addiceva molto di più.
Scese lo sguardo sul
foglio con un disegno cominciato. Il tramonto ricopriva per intero il
rettangolo bianco.
Giallo, arancione,
rosso, sabbia, marrone. Non era abituato ad usare colori
così vivaci, accesi e caldi.
Una macchia nera, si
espandeva lentamente prendendo le sue sembianze.
Stonava parecchio.
Sbuffò.
Improvvisamente
sentì come delle voci alle sue spalle, così
incuriosito si voltò lentamente scorgendo la figura di
Sakura, sua ex compagna di squadra, che parlava con il ritrovato Sasuke
Uchiha.
Ora che la pace regnava
sovrana, e Naruto finalmente era riuscito a 'riportare a casa Sasuke',
il caro vecchio team 7 era stato rinsanato.
E lui rimasto fuori,
facendo qualche lavoretto di tanto in tanto per l'Hokage.
La ragazza, dal
caratterino difficile, sembrava dire qualcosa di importante al moro,
che non le degnava neanche uno sguardo.
Un rosso acceso si
dipinse sulle gote di lei, e gli occhi di un solito verde smeraldo,
sembravano essersi incupiti, tanto da perdere la loro lucentezza.
L'Uchiha, con tutta la
calma del mondo proferì qualcosa, senza cambiare
espressione, voltando le spalle alla rosa che da quello che gli
sembrò, perse forza nelle gambe e s'inginocchiò a
terra piangendo sommessamente.
Uno strano smuoversi nel
suo stomaco lo fece sussultare, come quando si ha fame.
Ma non era quello.
Per qualche strana
ragione, sentì il desiderio di sferrare un pugno al ragazzo
che adesso era sparito dalla sua visuale.
Cercò con lo
sguardo l'amica, che sembrava essersi calmata, ma continuava a tenere
lo sguardo basso, con le mani strette in un pugno poggiate sulle
ginocchia.
Vide delle gocce
schiantarsi contro la pelle nuda delle gambe della ragazza, mentre
notava le spalle tremare.
Una fitta allo stomaco
lo fece tornare sul suo disegno. Strinse il pennello tra le dita, e
prendendo un foglio bianco, disegnò una leggiadra colomba
bianca.
"Ninpou - Choujuu
Giga..." sussurrò in direzione del disegno, che lentamente
sembrò uscire fuori dal foglio.
La colomba
svolazzò leggiadra difronte il padrone attendendo ordini.
Quest'ultimo
frugò nella tasca del marsupio tirando fuori un fazzoletto
grigio. Attese che la creatura l'afferrasse per poi osservarla planare
difronte alla figura rannicchiata della ragazza.
Quando vide quest'ultima
sussultare davanti alla colomba si voltò tornando nascosto
dietro il tronco.
Sperava con tutto se
stesso che la ragazza non si arrabbiasse, e che soprattutto, non lo
picchiasse come suo solito.
Qualche istante dopo
sentì i suoi passi avvicinarsi, e rabbrividì
impercettibilmente.
La rosa
sgusciò da dietro il tronco sorridendo timidamente al
ragazzo.
Si voltò a
guardarla con fare di scuse. "Non volevo impicciarmi degli affari tuoi.
Giuro di non aver sentito nulla." sentenziò pronto a
ricevere un pugno sotto il mento.
Dovette sgranare gli
occhi non vedendo avverate le sue predizioni.
"Anche se fosse, non
c'era molto da sentire" mormorò lei sedendosi accanto a lui.
Andò a
cercare frettolosamente il suo libro. Non appena lo trovò
scorse freneticamente le pagine cercando quella che gli interessava.
La rosa indispettita gli
diede un colpo alle mani facendoglielo cadere. "Smettila di fare
ciò che dice un libro..." mormorò poggiando la
fronte sulla spalla dell'amico cominciando a singhiozzare.
Sentì che gli
si accarponava la pelle sotto quel contatto così
ravvicinato.
Con le mani ancora a
mezz'aria, osservò la testa della rosa, che ora si era
poggiata contro l'incavo tra collo e spalla piangendo silenziosamente.
Sentiva ogni singhiozzo
come una coltellata al fianco.
Cosa gli avrebbe potuto
consigliare di fare, il suo fidato libro?
Sentì una
delle mani della giovane aggrapparsi al suo dolcevita stringendolo tra
le dita.
Quella mano che era
sempre stato abituato a vedere come minacciosa, violenta e prepotente.
Adesso gli sembrava così piccola e docile. Come se un colpo
di vento potesse farla sgretolare come cenere,
Gli si formò
come un nodo alla gola, non riuscendo a pronunciare neanche una
sillaba.
Cos'erano tutte quelle sensazioni così strane?
Instintivamente
allungò il braccio cingendo la schiena della rosa, che
sussultò alzando lo sguardo incredulo.
Con la mano libera prese
quella di lei facendola rabbrividire al contatto con la sua pelle
fredda.
Gli
occhi smeraldo della ragazza si offuscavano sempre di
più riempiendosi di lacrime che senza tante cerimonie
cominciarono a scendere velocemente delineandole dolcemente il viso
arrossato.
La bocca tremante sembrava voler dire qualcosa.
Sentì la
giovane stringergli convulsamente la mano per poi affondare ancora di
più se possibile il viso in quell'incavo che sembrava
trovare confortante.
La sentì
piangere sonoramente pronunciando ogni tanto qualche parola come:
"Sasuke...io... gli ho dichiarato ancora una volta i miei sentimenti.."
altri singhiozzi "di come, mi ero ancorata a Naruto per farmelo
riportare indietro... e lui.. lui... non vuole neanche provare ad
amarmi...!"
La sentiva tremare.
I fiumi di lacrime gli avevano bagnato la maglia.
Non si era mai sentito
così inutile in vita sua.
Inerme davanti ad una tale sofferenza.
Strinse più a
se la ragazza, che gli cinse il collo con le braccia.
Sentiva di muoversi
senza volerlo, le sue braccia afferrarono le gambe e la schiena della
ragazza mettendola a sedere sulle sue gambe.
Quest'ultima non
sembrava opporre resistenza e lasciò cullare su di lui,
abbracciandolo.
"Io.. sono una persona
orribile." commentò mentre i singhiozzi si facevano
più radi.
Sai alzò
lentamente il braccio mettendole una mano sulla testa, carezzando
incerto i setosi fili rosa che le contornavano graziosamente il volto.
"Non è vero.
Tu sei una persona fantastica Sakura." commentò lui
finalmente dando voce ai suoi pensieri.
La ragazza
sembrò spaventata inizialmente, come se convinta che avesse
perso la parola.
"N-non dire cav..." fece
per dire rossa in volto quando un dito del compagno gli si premette
sulle labbra, impedendole di terminare la frase.
"Coraggiosa, forte,
solare, estroversa, testarda, permalosa, eccentrica, ed a volte anche
volgare!" disse tutto d'un fiato il moro.
Vide la rosa assumere un
variopinto rosso per tutto il volto, con un espressione sospesa tra
l'ira funesta e la sorpresa.
Temendo per la sua
incolumità il giovane le prese le mani sperando di non
ritrovarsele presto in faccia.
"Il tuo è uno
splendido colore!" terminò infine chiudendo gli occhi.
Potè sentire
distitntamente le mani della ragazza che scivolavano dalle sue.
Ma stranamente, invece di finirgli in faccia, una di esse
atterrò sulla sua testa, scompigliandogli i corti capelli.
Stava sbagliando un pò troppe volte le sue previsioni.
Non gli era mai capitato.
Sgranò
gli occhi percependo quel gesto.
Che si potesse definire 'affetto'?
Sentì uno
strano calore prendere possesso del suo volto.
Tastò con le mani rendendosi conto di essere diventato molto
caldo.
Una risata cristallina
lo fece tornare in se, per trovarsi davanti agli occhi il sorriso
più bello che avesse mai potuto vedere.
Sincero, allegro e caldo.
La voce di Sakura si
alzò echeggiando sulla collina isolata.
"dovrei ringraziarti Sai.. Anche se in modo tutto tuo, hai cercato di
consolarmi...". ridacchiò la rosa asciugandosi delle lacrime.
Quelle però
non erano lacrime di dolore.
Sembravano diverse.
"Ti prego... se devi
piangere..." cominciò il ragazzo afferrandole il polso
impedendole di ripulirsi dall'ultima lacrima.
"fallo così."
Terminò in un soffio allungando il viso verso quello
dell'amica, poggiando le labbra sulla piccola gocciolina.
Era fresca, ed aveva un
gradevole sapore salato constatò.
Sgranò gli
occhi e si allontanò dalla ragazza arrossendo.
La guardò
spaventato, rossa come la maglia sbracciata che era abituara ad
indossare.
La vide balzare in piedi
evidentemente in imbarazzo.
Cosa cavolo gli era saltato per la testa?!
"i-io vado!"
strillò la ragazza con voce atona.
La osservò
andarsene verso il villaggio, quando improvvisamente la vide fare
dietrofront in sua direzione.
Non seppe se esserne
spaventato o meno.
La giovane
s'inginocchiò davanti a lui arrivandogli davanti al viso.
"D-devo ancora
ringraziarti... Ecco.. Grazie per avermi consolata." fece per rialzarsi
ma il moro la trattenne per il polso facendo scontrare i loro sguardi.
Quello nero come la
notte di lui che rifletteva la figura della ragazza, e quello verde e
cristallino di lei che era finalmente tornato splendendte.
Quel giorno gli stavano
accadendo troppe cose strane, che fosse posseduto da una qualche arte
ninja?
Che fosse malato?
Non sapeva spiegarselo.
Posizionò la
mano libera dietro la nuca della compagna affondando le dita nei corti
capelli rosa, e chiudendo lentamente gli occhi premette le labbra
ghiacciate su quelle morbide e calde della ragazza.
Fu un istante che gli
sembrò non terminare mai.
Poteva sentire il sapore
di fragola, sprigionato dalle labbra di Sakura, probabilmente grazie al
lucidalabbra che era solita usare.
Sentiva l'odore della
sua pelle così vicina a lui, fresca e dolce, sembrava di
gelsomino.
Dischiuse leggermente le
labbra per prendere aria, volendo poi ritornare a quella dolce unione,
ma un sonoro schiaffo della ragazza lo aggredì stampandolo
contro il tronco.
Si strofinò
la guancia dolorante alzando lo sguardo verso Sakura, che si era tirata
in piedi.
Respirava freneticamente, una mano a stringere la maglia all'altezza
del cuore e l'altra a tastare incredula le labbra, il volto
completamente paonazzo ed i limpidi occhi sgranati.
"B-Buona notte!" Disse
scappando verso il villaggio.
Alla fine uno schiaffo sel'era preso...
Ma non gli faceva poi tanto male.
Poggiò la
testa contro l'albero.
Era sfinito.
Era finalmente riuscito
a provare dei sentimenti... non era ancora sicuro di quali fossero, ma
era certo fossero forti.
Osservò il
cielo sorridendo.
Il Rosa, era diventato
il suo colore preferito.
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