Luce Diurno.

di Paolo Ciraolo
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Rapido il pensiero si muove dentro un anima tormentata.
I ricordi si rovesciano, si appiattiscono e scompaiono.
Si affaccia un presente solido ma anche sordo, muto e pallido come l'autunno.
La luce č costante, segnale di buona luciditā, ma la mente č sospesa su trampoli altissimi.
L'equilibrio mi rimprovera e il giorno mi logora, il sole sbiadisce oltre le nuvole.
Percepisco il dirupo del passato, ma anche la collina dolce dei miei sogni.
Non riesco a partecipare all'immenso movimento della terra, coi suoi frastuoni dirompenti.
La pace interiore non riesce a sopravvivere ai colpi duri della vita.
Una scossa ci vorrebbe, come un fulmine a ciel sereno.
Le stelle mi confortano e mi aiutano, nel divenire della parola.
Occhi zingari, scrutano oltre le sfere di cristallo.
La mia vista si perde nell'azzurro dei tuoi occhi, severi e arcigni, ma anche pietosi e umani.
Torno indietro nel colore dell'arcobaleno, segno di pace imperitura.
I miei sensi sorgeranno nuovamente in una nuova alba terrestre?
Credo proprio di si, ma la mia psiche vacilla sotto il peso di responsabilitā pregresse.
Riscopro il piacere della donna e riperdo il suo calore privato dei suoi abbracci e baci.
Cosa rimane della vita se non il conforto di ritrovarci tutti in paradiso?
Lo scopriremo solo vivendo e provando amore gli uni per gli altri.




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