Grida.

di Fenio394Sparrow
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Le senti ancora.
Le grida.
Sono grida di dolore, acute, penetranti. Grida di chi sta soffrendo come un cane, ma che non cederà al dolore. Grida di chi è consapevole di questo, ma che ha paura di cedere.
Non capisci se siano ricordi o presente, se siano tue o altrui.
Ma non importa, le grida le senti sempre, ci sono sempre.
Ma hai troppa paura, e il buio è opprimente. Apri gli occhi, terrorizzata, il respiro affannato.
Una volta non avevi paura di niente, Johanna.
Una volta erano loro a temerti, a temere quei tuoi occhi verdi, freddi e sprezzanti. Letali.
Hai gli occhi verde bosco, i tuoi boschi. Ma non ci tornerai mai più, nei tuoi boschi. Perché ti uccideranno di questo passo.
Eppure tenti in tutti i modi di non darlo a vedere,  non si deve vedere. Tu sei Johanna Mason, non hai paura di niente, no.
Altre grida, di nuovo. Sempre più strazianti, sempre più acute.
Poi l’acqua ti lambisce di nuovo il corpo e il terrore è l’unica cosa che provi, mentre ti dibatti.
Inutilmente.
Di nuovo grida. Ancora più forti. Un urlo, così perduto e irrimediabile.
Sono le tue grida, Johanna.

 




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