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Tutta la comunità magica conosceva e
temeva Draco Malfoy.
Tutti conoscevano chi era stato,cosa aveva fatto e cos'era adesso;tutti
conoscevano la sua famiglia,la Nobile Casata dei Black-Malfoy,e se un tempo ne
parlavano sottovoce,quasi con paura,adesso il tono era diverso:era sparita la
paura e il disgusto,che era sempre stato presente nelle loro voci,ma abilmente
nascosto,ora poteva essere mostrato apertamente.
Nessuno aveva piu' paura di Draco Malfoy,ma ancora lo temevano...Per quel
segno che gli marchiava il braccio e che gli avrebbe ricordato a vita il suo
errore.
Ogni volta che il suo sguardo,anche se fugacemente,si posava su di esso Draco
sentiva una rabbia verso sè stesso:rabbia per quello che non era riuscito a
fermare e per quello che non aveva potuto fare.
Quel Marchio Nero,che un tempo aveva mostrato ai suoi compagni con
orgoglio,vantandosi della sua fortuna,ora gli ricordava solo la sua
stupidità.
Non si smette di essere Mangiamorte,gli aveva detto un giorno suo padre...Lui
era la prova vivente che si era sbagliato.
Era nato,era cresciuto ed era stato allevato con il solo scopo di essere
un Mangiamorte al servizio di Lord Voldemort,eppure quando era arrivato il
momento di schierarsi non aveva esistato un secondo a passare dalla parte dei
cosiddetti "buoni".
Finì di allacciarsi i bottoni della camicia bianca,lo sguardo fisso sullo
specchio nella camera da letto del suo appartamento ad Hogwarts:non c'era
rimasto niente di quel ragazzo.
Soltanto il nome.
Aveva ancora gli stessi capelli biondi,ora tagliati corti e controllati con
il gel in modo da farli ricadere ai lati del viso in ordinate ciocche;aveva
ancora lo stesso naso e la stessa bocca,che tante donne avevano baciato e morso
e gli avevano invidiato per la loro perfezione e pienezza...
Aveva ancora gli stessi occhi,o forse no?Forse dopo tutte le brutture a cui
erano stati costretti ad assistere erano cambiati anche loro.
Forse non erano piu' gli stessi occhi argentei che facevano sospirare le
donne e che nascondevano i suoi pensieri dietro una maschera di freddezza.
Magari dopo tutto quello che avevano visto,avevano perso un pò della loro
glacialità e avevano fatto cadere quella maschera.
Si allontanò dallo specchio e infilò la cintura nei passanti dei
pantaloni.
Non aveva nessuna voglia di andare da Luna,ma lo aveva promesso a Neville e
lui non era mai venuto meno alla sua parola...
Soltanto una volta.
La piu' importante,quella che gli aveva salvato l'anima...
Sentì bussare con decisione alla porta e pochi secondi dopo questa si
aprì.
Neville infilò parte del suo corpo nella stanza e lo guardò.
-Hai fatto quella telefonata?-gli domandò saltando i preamboli.
-Sto andando da lei adesso-gli rispose,continuando a tenere lo sguardo fisso
sulla cintura,come se avesse paura di sbagliare qualcosa.
-Che voce aveva?-gli domandò l'altro,dopo un'attimo di esitazione.
-Te ne frega qualcosa?-ribattè,guardandolo.
-Dray!-disse come se quello bastasse a rimproverarlo.
-Neve,credo sia meglio che io finisca di prepararmi se vuoi avere indietro le
tue cose intatte e non ridotte in cenere-disse sedendosi sul letto e infilandosi
una calza.
Lo sentì espirare.
-Ok,va bene,ci vediamo piu' tardi!-gli disse Neville,prima di richiudersi la
porta alle spalle.
Si lasciò andare ad un sospirò e buttò la calza sul letto:sapeva che sarebbe
finita in quel modo.
Erano mesi che aspettava di sentire la deflagrazione di quella bomba,e
finalmente quella mattina era successo.
Era quasi contento per Luna:ormai era diventata lo zimbello di Hogwarts.
Tutti,professori e studenti,sapevano delle scappatelle di Neville e lui
sembrava non avere nessun'intenzione di coprire le sue malefatte,così ogni volta
che la vedevano era un continuo di risatine e occhiate di compassione per quella
povera ragazza che si ostinava a dare altre opportunità ad un'uomo che non
sarebbe cambiato.
Si fermò un'istante a riflettere all'assurdità di quel pensiero:da quando era
diventato empatico con una Corvonero?
Aveva sempre odiato chiunque non fosse un Serpeverde.
Accidenti lui era il Re delle Serpi!Era puro Serpeverde,il capello parlante
non aveva neanche avuto bisogno di posarsi sulla sua testa per smistarlo!
Tutti i suoi amici erano sempre stati dei compagni di Casa...ma quando aveva
avuto bisogno di loro,dove erano?
Dov'era Pansy che diceva di amarlo piu' della sua stessa vita?
Dov'erano Tiger,Goyle,Zabini,Nott?
Non appena era caduto in disgrazia non avevano pensato due volte prima di
abbandonarlo al suo destino e salvarsi la pelle...ma in fondo cosa si
aspettava?Anche lui avrebbe fatto lo stesso se fosse capitato ad uno di
loro.
Allora perchè adesso ci restava così male?
Forse perchè era cambiato...
Quando Potter aveva sconfitto il Signore Oscuro,fin da subito aveva capito
che non sarebbe piu' tornato a far parte dei "cattivi".
Ma cosa sarebbe diventato,allora?
Dopo gli ovvi festeggiamenti,nel mondo magico si erano aperti i processi per
tutti coloro che avevano aiutato Voldemort a tornare al Potere.
Suo padre era stato portato ad Azkaban,il giorno stesso della morte di
Voldemort,e da lì attendeva l'inizio del suo processo.
Sua madre,invece,si era rinchiusa a Malfoy Manor e si era praticamente
isolata dal mondo, mantenendo i contatti soltanto con lui:sembrava tornata
bambina.
Il suo piu' grande timore in quei mesi era stata la possibilità che anche sua
madre venisse incriminata per colpa del patto che aveva stretto con Piton,ma
fortunatamente non avvenne:per tutto quel tempo si occupò di lei neanche fosse
una bambola di pezza.
Aveva imparato a vestirla,a lavarla,a farla mangiare anche quando lei non
voleva,e qualche volta arrivava ad addormentarsi sulla sedia accanto a lei per
essere sicuro che dormisse tranquilla.
Ma c'era anche un'altra paura che lo tormentava:la possibilità di essere
incriminato per quello che era successo durante il quinto anno ad Hogwarts.
Non poteva finire ad Azkaban,non con sua madre in quelle condizioni...
Così una notte,dopo essersi assicurato che lei dormisse,si era
smaterializzato ed era arrivato di fronte a quella che doveva essere una
casa,anche se all'apparenza non ne aveva l'aspetto.
Superò il cortile e bussò alla porta.
Quando la porta si aprì,la luce che proveniva dall'interno lo colpì in pieno
viso,impedendogli per qualche istante di riconoscere la persona di fronte a
sè,poi strizzò gli occhi e ne riconobbe le fattezze.
-Salve Signor Weasley-lo aveva salutato con voce seria.
Sapeva che era già una grande vittoria il fatto che l'uomo avesse deciso di
riceverlo,dopo tutto quello che lui e suo padre avevano fatto e detto contro la
famiglia Weasley.
Aveva spedito quel gufo quasi senza speranza,pronto a rivolgersi alla
McGranitt nel caso fosse stato necessario,ma la sera prima aveva ricevuto un
messaggio di risposta che lo invitava ad andare a casa sua per quel giorno.
-Salve Malfoy-aveva detto l'uomo facendosi da parte per farlo entrare.
Si era ritrovato nella cucina,e aveva dato un'occhiata in giro cercando di
non assumere un'aria troppo sostenuta o schifata per quello che aveva
intorno,per non offendere l'uomo che poteva aiutarlo.
-Seguimi-lo sentì dire.
L'uomo lo guidò nella casa fino al salotto,dove gli indicò una sedia poco
distante dal fuoco e si sedette sul divano di fronte a questa.
Draco si sedette e restò per qualche istante in silenzio,scoprendo di non
sapere da dove cominciare.
Doveva chiedergli scusa?Non gli avrebbe mai creduto.
Andare dritto al punto?Forse era la cosa piu' giusta da fare...
-Ho bisogno di aiuto-aveva detto,ancor prima di poter cercare le parole
adatte per iniziare il discorso.
L'uomo di fronte a lui l'aveva guardato in silenzio,le mani giunte sul grembo
ed era rimasto in silenzio ad osservarlo per un tempo che gli sembrò
infinito:quanto ci voleva per dare una risposta?
Forse aveva bisogno di qualche informazione in piu',pensò
Draco all'improvviso.
Si mosse a disagio sulla poltrona e tornò a guardare l'uomo in volto,cercando
di non incontrare il suo sguardo.
-Non posso finire ad Azkaban...Non so se c'è un processo contro di me per
quello che ho fatto o se è soltanto una mia paura...ma non posso finire ad
Azkaban-aveva ripetuto.
-Il Consiglio sta valutando se processarti o meno-fece l'uomo,parlando per la
prima volta.
Per un'istante sembrò che tutta l'aria della stanza era stata risucchiata
lasciandolo completamente senza fiato:stavano aprendo un processo contro di
lui!
-Non posso andare ad Azkaban...-aveva ripetuto,per l'ennesima
volta,nascondendo la sua paura dietro la durezza.
-L'avevo intuito...Perchè sarebbe un'offesa per la nobile famiglia
Malfoy?-aveva chiesto l'uomo senza nessun'inflessione particolare nella
voce.
Aveva scosso la testa e aveva capito che se voleva l'aiuto di Weasley al
Ministero,doveva semplicemente dirgli la verità.
-Mia madre...Non posso lasciarla sola.
Da quando mio padre è in prigione è caduta in depressione:non mangia,non
beve,a malapena si alza dal letto...Sono io che mi occupo di lei,e se ora voi mi
sbattete ad Azkaban so già che lei si lascerà morire-aveva detto rivelando il
segreto inconfessabile della sua famiglia.
Arthur Weasley l'aveva guardato in silenzio,aspettando che continuasse.
-Non posso perdere mia madre...-aveva aggiunto Draco.
Per la prima volta da quando erano in quella stanza,incontrò gli occhi del
suo interlocutore e si accorse che erano tristi,pieni di una tristezza che
niente e nessuno avrebbe potuto alleviare.
-Malfoy,capisco le tue onorevoli motivazioni,ma non so se al Ministero
basteranno-gli aveva detto.
-Sono disposto a tutto-gli aveva detto sicuro.
L'uomo l'aveva guardato qualche istante e poi aveva espirato forte.
-Io non lo so...-aveva iniziato.
-Anche a dire dove sono nascosti i Mangiamorte che state cercando-aveva
rivelato,con lo sguardo sul viso di Weasley.
L'espressione del suo interlocutore era cambiata:da dubbiosa e sfiduciata era
diventata,nel giro di pochi istanti,sicura e attenta.
-Quali?-aveva chiesto.
-Dai miei compagni di Casa ad alcuni dei piu' importanti-aveva continuato
Draco serio.
Si erano guardati per qualche istante:uno voleva cercare nei suoi occhi
argenti la prova che quelle non fossero menzogne e l'altro voleva dimostrargli
la sua sincerità.
Almeno quella volta non aveva mentito o imbrogliato...Avrebbe fatto qualsiasi
cosa per sua madre.
-Non è una decisione che posso prendere da solo...Devo parlarne con qualcuno
al Ministero e poi ti farò sapere-aveva detto Weasley.
-Ma in cambio voglio la sicurezza che nè io,nè mia madre finiremo mai sotto
processo o peggio ancora ad Azkaban...-aveva detto Draco,ponendo le sue
condizioni.
L'uomo lo aveva guardato e poi,senza dire niente,si era alzato e gli aveva
teso la mano.
Draco aveva fatto lo stesso e gli aveva stretto la mano.
-Ti farò avere notizie fra pochi giorni-aveva concluso Weasley.
Ovviamente erano state notizie positive e,grazie alle sue informazioni,molti
dei Mangiamorte che avevano preso parte all'incursione ad Hogwarts durante il
quinto anno e alla Battaglia furono catturati e processati.
Lui e sua madre si erano salvati.
Suo padre,al contrario,aveva ricevuto una condanna a vita ad Azkaban,senza
possibilità di contatti con i suoi famigliari,cosa che aveva scioccato sua madre
piu' della sentenza stessa.
Non si era mai ripresa,fino al giorno della morte neanche sei mesi dopo.
Le aveva fatto un gran funerale,con una bara bianca di marmo e tanti
fiori,tante rose,che ricoprivano il feretro:nella tomba aveva messo una sua foto
e una di suo padre.
Non voleva che fosse sola...
L'aveva sepolta al Manor,poco lontano dal labirinto dove lui e suo padre si
divertivano a sfidarsi quando lui era ancora un bambino ed ad un'occhio estraneo
apparivano come una spensierata famiglia felice.
Si era chiesto piu' volte,se era veramente servito vendere tutta la cerchia
d'amici dei suoi genitori al Ministero visto che sua madre comunque non era piu'
con lui.
Ma se non l'avesse fatto,lei sarebbe morta ad Azkaban circondata da pazzi
assassini e da Dissennatori,magari proprio per colpa loro.
Aveva sicuramente fatto la scelta piu' giusta...
Poco tempo dopo la conclusione dei processi piu' importanti,aveva conosciuto
sua moglie.
Sua moglie...Alle volte si dimenticava persino di essere sposato.
Astoria Greengrass,la sorella di Daphne,un'altra delle tante compagne di
letto che aveva avuto durante i sette anni ad Hogwarts.
L'aveva conosciuta causalmente un giorno che era in giro per Diagon
Alley:stava uscendo da un negozio e le era letteralmente andato addosso.
Per effetto della spinta,lei era caduta a terra e Draco,spinto dal suo animo
gentile e cavalleresco,le aveva offerto la mano per aiutarla a rialzarsi.
-Le sembra il modo di camminare questo?-gli aveva detto la donna,rimettendosi
in piedi.
Draco aveva posato lo sguardo sul bel viso della donna e si era fermato
un'istante ad osservarla: occhi neri profondi e fiammeggianti,un naso perfetto
con la punta leggermente all'insu' che sovrastava una bocca piccola e piena.
Il tutto in una cornice di capelli neri splendenti,che facevano risaltare
ancora di piu' la pelle candida.
-Vogliamo parlare del suo modo di camminare?Era lei quella che stava
entrando,avrebbe dovuto vedermi-aveva ribattuto Draco,un ghigno malandrino sul
viso.
-Che faccia tosta!-aveva detto lei prima di scansarlo di lato per entrare nel
negozio.
Draco si era voltato a guardarla attraverso i vetri del negozio e aveva
deciso che doveva assolutamente sapere chi fosse.
Non ci aveva messo molto:nel giro di pochi giorni aveva scoperto il suo
nome,la sua età e se fosse libera o meno,non che la cosa fosse importante.
Quando aveva deciso la sua preda,la presenza di un rivale rendeva la caccia
solo piu' divertente.
Aveva aspettato un'altro giorno prima di presentarsi a casa sua,con un mazzo
di gigli bianchi per Daphne.
Se ricordava bene erano i suoi fiori preferiti.
Daphne era l'unica che non gli aveva voltato le spalle dopo il processo:anche
suo padre era morto nella Battaglia e da quel momento qualcosa era scattato in
lei facendole cambiare idea e facendole capire quanto tutto in realtà fosse
stupido e insensato.
Era diventata la sua migliore amica in pochissimo tempo ed era l'unica che
veniva a trovare sua madre e che era venuta al suo funerale.
Quando aveva bussato alla porta,il destino aveva voluto che fosse proprio
Astoria ad aprirgli,che vedendoselo di fronte,era rimasta alcuni istanti
silenziosa sbigottita.
-E lei che ci fa qui?-gli aveva chiesto poi.
-Tu sei Astoria Greengrass-aveva detto Draco,senza rispondere alla sua
domanda.
-Ci conosciamo?-aveva domandato lei,perdendo per un'attimo la sua aria
acida.
Draco aveva sfoggiato uno dei suoi ghigni migliori e aveva fatto un mezzo
inchino.
-Draco Malfoy,per servirti-si era presentato.
Si era accorto subito che le guance della donna erano diventate paonazze,ma
da buon gentiluomo aveva fatto finta di non notarlo.
A quanto pare la sua fama lo precedeva ancora una volta...
-Daphne è in casa?-aveva chiesto poi.
La ragazza si era fatta da parte per farlo entrare e aveva chiuso la porta
dietro di lui.
Daphne lo aveva accolto con il solito affetto e lo aveva abbracciato alla
sola vista dei fiori.
Era rimasto da loro per un'ora parlando soltanto con Daphne e lanciando dei
veloci sguardi ad Astoria incontrando sempre il suo sguardo senza
però rivolgerle mai la parola,concentrando tutta la sua attenzione
sull'amica.
Quando se ne era andato,era stata sempre Astoria che lo aveva accompagnato
alla porta e approfittando di quel momento da soli,Draco le aveva chiesto
un'aiuto per sistemare la tesa della giacca.
Sapeva farlo benissimo da solo,ma voleva sapere che sensazioni gli avrebbe
dato il corpo della donna accanto al suo.
Astoria era stata al gioco:con mani agili gli aveva sistemato la tesa della
giacca,sfiorandogli con la punta delle dita la pelle del collo e facendolo
fremere quando i loro occhi si erano incontrati.
-C'è qualche possibilità che ti riveda...-le aveva chiesto,gli occhi in
quelli di lei.
Lei aveva sorriso maliziosa e aveva alzato le spalle.
-Magari uno di questi giorni potrei tornare in quel negozio e scontrarmi con
un'emergumeno che non sa camminare...Tutto è possibile-gli aveva detto a bassa
voce.
E poi se ne era andata.
Era stata una guerra anche il corteggiamento.
Se avesse capito prima quanto gli sarebbe costato soddisfare quel
desiderio,avrebbe ceduto le armi e si sarebbe concentrato sulla prossima
preda.
Ma era testardo e si era fissato su di lei:lei che si rifiutava persino di
dargli un bacio e quando lo faceva sembrava fargli un'enorme favore.
-Possibile che tu sia così altezzosa anche quando ci sono di mezzo i
sentimenti?-le aveva chiesto lui.
-Sentimenti?Tu hai dei sentimenti per me?Io credevo volessi solo portarmi a
letto-aveva ribattuto lei sarcastica.
-E anche se fosse?E' vero voglio venire a letto con te,ma tu lo fai sembrare
come se stessi pensando a chissà che peccato mortale-aveva commentato lui
duro.
Astoria aveva riso:una risata senza allegria.
-Sai bene che se vuoi avermi nel tuo letto devi sposarmi-gli aveva
ripetuto.
-E tu sai perfettamente che non lo farò!-aveva concluso lui.
Avrebbero ghiacciato le fiamme dell'inferno prima che Draco Malfoy si fosse
lasciato convincere a mettere una fede nuziale al dito.
Fortunatamente la sua vita non girava tutta intorno ad Astoria:aveva il suo
lavoro ad Hogwarts.
Era diventato professore di Pozioni.
Neanche lui poteva crederci quando gli era arrivata la convocazione della
Preside McGranitt che gli chiedeva un colloquio:aveva pensato alle cose piu'
strane ma non a quello.
Quando poi si era visto offrire il posto che un tempo era stato di Piton si
era sentito... apprezzato:avevano capito che era bravo in qualcosa.
-Vi fidate di me?-non aveva potuto trattenersi dal chiedere alla
McGranitt.
-Sei un'ottimo pozionista e credo che sarai anche un'ottimo insegnante-aveva
risposto la preside.
-Ma io non me la so cavare con gli studenti...-aveva ribattuto
lui,attraversato da quel pensiero.
Aveva visto la McGranitt sorridere leggermente.
-Perchè Piton lo sapeva fare?-gli aveva chiesto ancora sorridendo.
Anche a lui scappò un sorriso:tutto si poteva dire di Piton,tranne che fosse
il migliore amico degli studenti.
-Allora accetti la mia offerta?-aveva domandato poi la donna riportandolo
alla realtà.
Aveva annuito.
-Benvenuto ad Hogwarts professor Malfoy-aveva detto la donna alzandosi e
porgendogli la mano.
E da allora era il professor Malfoy.
Ed il marito di Astoria Greengrass...alla fine aveva ceduto al desiderio.
Non all'amore.
Voleva quella donna con ogni piu' piccola fibra del suo corpo e l'aveva
avuta.
La sera prima delle nozze,durante l'addio al celibato,si era portato a letto
una delle spogliarelliste che Neville,il suo testimone gli aveva fatto trovare
in camera...ma non era servito a niente.
Era un bisogno fisico di soddisfare quella passione a lungo trattenuta:era
sicuro che Astoria si sarebbe sciolta come neve al sole al tocco delle sue
carezze e non vedeva l'ora di sentire le sue grida di piacere e le sue
suppliche.
Ma non era successo...
Come se volesse metterlo in guardia,la mattina del suo matrimonio,il suo
cervello ebbe una crisi di coscienza che lo portò quasi a non
presentarsi:bastava il sesso per sposare qualcuno?
Fortunatamente,o sfortunatamente,il suo testimone Neville Paciock l'aveva
fatto tornare in sè e l'aveva messo davanti all'altare ad aspettare la
sposa.
Il suo testimone...chi avrebbe mai pensato che avrebbe chiesto ad un
Grifondoro di fargli da testimone?
Chi avrebbe mai detto che il suo migliore amico sarebbe stato quel
patetico,timido e goffo Paciock?
Nessuno neanche lui...Ma era successo,e adesso si chiedeva come era possibile
che non fosse successo prima.
Neville era diventato il professore di Erbologia ed era stata la prima
persona che aveva incontrato sul Treno per Hogwarts.
L'unico scompartimento libero per gli insegnanti era quello dove era seduto
Paciock e,con qualche riluttanza iniziale,si era seduto lì,di fronte al
finestrino.
Erano rimasti in silenzio per un pò finchè Neville non aveva parlato per
primo.
-Che c'è Malfoy ti hanno invalidato i M.A.G.O.?-gli aveva chiesto,con lo
sguardo sempre sul finestrino.
Draco l'aveva guardato,sorpreso che gli avesse veramente rivolto la parola e
che avesse anche fatto una battuta:non era Paciock quello che aveva paura anche
della sua ombra?
-Almeno a me hanno qualcosa da invalidare...Tu non hai neanche quelli-gli
aveva detto.
Neville aveva sorriso e aveva voltato il capo verso di lui,incontrando il suo
sguardo.
-Devo aspettarmi l'arrivo della tua milizia per aver osato parlarti?-gli
aveva chiesto poi.
Lui aveva scosso la testa.
-Non verrà nessuno...E i tuoi stupidi amici Grifondoro?-aveva ribattuto
Draco.
Neville aveva scosso la testa a sua volta.
-Tutti impegnati in faccende piu' importanti dell'insegnare alle nuove
generazioni-aveva detto con una leggera punta di amarezza nella voce.
Era iniziato tutto da lì,da quel momento:si erano sentiti in
contatto,vicini,con qualcosa da condividere.
La loro amicizia aveva fatto sorridere tutti i vecchi professori che li
avevano visti litigare e lanciarsi addosso incantesimi e maledizioni.
Adesso a vederli ci si domandava come mai non se ne fossero accorti prima del
legame speciale che li univa.
Al contrario di Astoria,che si rifiutava categoricamente di venire ad
Hogwarts,perchè la considerava un posto poco elegante,Luna veniva ogni due
settimane a far visita al fidanzato.
La prima volta che si erano incontrati non avevano avuto molto da dirsi,anzi
si erano presentati ed ogniuno era andato per la sua strada.
Poi però le cose erano migliorate:Luna era una delle poche persone che lo
faceva ridere e con cui aveva un vero rapporto d'amicizia.
Quando per una volta avevano provato ad analizzare la loro amicizia,entrambi
avevano convenuto che questa si basava sulla totale assenza di punti in
comune:non c'era niente che piacesse ad entrambi o su cui fossero d'accordo.
Però insieme si divertivano e Draco era in un certo senso affascinato da
Luna:era diversa da tutte le donne che aveva conosciuto nella vita.
In un certo senso,aveva qualcosa che gli ricordava sua madre.
Era la prima donna con cui era amico senza esserci andato a letto:era diversa
anche da Daphne.
Così quel giorno quando l'aveva vista seduta vicino al Lago Nero,in
lacrime,aveva capito che cosa era successo e che lei aveva bisogno di
un'amico.
Si era seduto sull'erba accanto a lei ed era rimasto in silenzio,aspettando
che i suoi singhiozzi si calmassero un pò.
-Tu lo sapevi,vero?-gli aveva chiesto lei dopo un pò,ancora con il respiro
mozzo.
I suoi occhi erano rossi e gonfi,e lui per una volta ebbe voglia di prendere
a pugni Neville per il modo stupido in cui si stava comportando.
Aveva annuito senza dire altro.
-Perchè non me lo hai detto?-gli aveva urlato contro,riversandogli in quella
frase tutta la rabbia che provava per Neville.
Si era alzata e aveva fatto qualche passo per allontanarsi da lui,ma era
stato inutile,visto che Draco la seguiva pronto per spiegarsi.
-Cosa avrei dovuto dirti?Come avrei dovuto dirtelo?
Avrei dovuto parlare del tempo e nel mezzo della conversazione dirti che era
andato a letto con una studentessa dell'ultimo anno?-le aveva domandato
lui,cercando di farla ragionare.
-Avresti dovuto trovare il modo!
Tu sei mio amico,cazzo!Gli amici dovrebbero aiutarti-aveva ribattuto lei.
-L'ho fatto!Ti ho protetto da tutte le risatine e dalle malelingue che
giravano per la scuola,ma non posso aprire il cervello di quell'idiota del tuo
fidanzato e fargli smettere di tradirti-ribattè Draco adattando il tono della
sua voce a quello di Luna.
Luna si era fermata e lo aveva guardato,spaventata,senza piu' alcuna
difesa.
-E' carina?-gli aveva chiesto,improvvisamente curiosa.
-Cosa?-
-E' carina questa studentessa?E' piu' bella di me?-aveva chiesto ancora
lei.
-No,no che dici...E' solo piu'...-aveva detto cercando di riparare alla
situazione che sembrava sempre piu' disperata.
-Piu' giovane-aveva concluso lei,ancora piu' sfiduciata.
-Parli come se fossi una cariatide:non hai ancora vent'anni!
E' vero è piu' giovane,ma non è per quello che Neville se l'è scopata-ribattè
lui,andandole accanto e mettendole un braccio sulle spalle.
Luna aveva alzato lo sguardo su di lui,insicura e triste.
-Quella ragazza lo ha messo su un piedistallo:ai suoi occhi sembrava
Potter!
Per lui rappresentava la novità,credo che fosse la prima volta nella sua vita
che qualcuno gli desse tanta importanza-le aveva spiegato.
Luna aveva sospirato e si era coperta gli occhi rossi con una mano.
-E adesso cosa devo fare?-gli aveva chiesto.
Come poteva risponderle?Avrebbe peggiorato le cose in entrambi i casi.
-Non posso dirtelo:sei tu che devi capire quello che è piu' giusto per
te-
Luna aveva annuito,strofinandosi poi l'occhio destro con il pugno
chiuso,neanche fosse ancora una bambina,e quel gesto piccolo lo aveva riempito
di dolcezza,spingendolo a scappare il piu' lontano possibile.
Stava succedendo qualcosa di strano...
Alla fine Luna e Neville erano tornati insieme e lui aveva continuato a
tradirla,sempre e piu' sfacciatamente...
Fino a quella mattina,quando Neville era venuto nel suo ufficio poco dopo una
lezione e gli aveva detto che aveva chiuso con Luna.
-Le hai detto anche perchè?-aveva domandato senza neanche alzare lo sguardo
dalla pergamena che aveva sul tavolo.
-Me lo ha chiesto...-
-E tu avresti dovuto mentire e dirle che non l'amavi piu'!-aveva ribattuto
Draco.
Luna doveva essere a pezzi.
-Sai che non sono bravo a mentire e poi lo aveva capito anche lei che c'era
un'altra...-
Draco aveva alzato lo sguardo verso l'amico:certe volte sembrava regredire ad
un'adolescenza indolente e stupida,in cui tutto gli veniva perdonato per la sua
goffaggine e idiozia.
Non aveva capito ancora che ora doveva assumersi le sue
responsabilità,altrimenti altre persone avrebbero sofferto a causa sua:era
ancora convinto che qualcun'altro avrebbe risolto i suoi casini.
-Perchè me lo stai dicendo?-gli aveva chiesto,cominciando a sentire puzza di
bruciato.
-Avrei bisogno di un favore...-aveva iniziato.
Così gli aveva chiesto di andare da Luna a prendere il resto delle sue
cose.
E Draco aveva accettato soltanto per evitare un'omicidio...
Infilò la giacca e uscì dal suo appartamento,pronto a smaterializzarsi a casa
di Luna.
Dalla caduta di Lord Voldemort,le difese di Hogwarts erano state abbassate:la
McGranitt aveva annullato il divieto di smaterializzarsi dentro e fuori dai
confini del castello.
Quindi Draco,dopo aver controllato che nel suo ufficio tutto fosse in
ordine,si smaterializzò a Londra,praticamente sul pianerottolo di Luna,di fronte
alla sua porta.
Controllò che nessuno l'avesse visto,ma era quasi buio e poche persone si
arrischiavano ad uscire con le tenebre.
Suonò il campanello a lungo per sovrastare la musica che si sentiva fin sul
pianerottolo e che veniva dall'appartamento.
Conosceva quella canzone:l'aveva sentita mille volte,ma non si era aspettato
di sentirla adesso.
Era la canzone di Neville e Luna,quella che ascoltavano praticamente sempre e
che lui usava ogni volta che voleva farsi perdonare un tradimento.
Luna,in pantaloni neri elasticizzati e un top rosa gli aprì la porta e gli
rivolse un sorriso triste.
-Non credevo fossi così masochista-le disse entrando in casa e chiudendosi la
porta alle spalle.
-Di che parli?-domandò avviandosi verso il salotto,voltando solo la testa a
guardarlo.
-La canzone.Perchè la stai ascoltando?-le domandò togliendosi la giacca e
appendendola all'attaccapanni.
Draco la raggiunse nel salotto e la trovò seduta sul divano color panna,le
gambe incrociate e un cuscino posato sulle ginocchia.
-Per ricordarmi quanto sono stata stupida-disse lei,lo sguardo nel suo.
Draco si guardò in giro nella stanza e vide due scatole di cartone posate sul
tavolo,poi individuò lo stereo e in pochi passi vi fu davanti e lo spense.
-Ehi stavo ascoltando!-disse Luna seguendolo con lo sguardo.
-E' proprio per quello che ho spento.Hai qualcosa da bere?-le domandò
cambiando argomento.
-Vicino al televisore...Serviti pure-gli disse indicandogli il carrello degli
alcolici.
Restarono in silenzio qualche istante mentre l'uomo si versava il suo
FireWhisky e poi tornava a guardarla.
-Come stai?-le domandò andando a sedersi accanto a lei.
-Mi sento un'idiota:avrei dovuto lasciarlo quando mi ha tradito la prima
volta...Almeno mi sarebbe rimasta un pò d'autostima-gli disse.
-Possibile tu sia sempre così pessimista?Guarda il lato positivo-le disse
bevendo un sorso dal suo bicchiere.
Luna lo guardò curiosa,in attesa di sapere quale fosse il lato positivo.
-Almeno ti è rimasto l'appartamento-scherzò lui.
Luna gli tirò il cuscino,facendo volare un pò del FireWhisky sulla camicia
bianca dell'uomo.
-Sei uno stupido!Quella l'avevo anche prima,anzi è mio visto che sono io che
pago l'affitto-disse sistemandosi meglio sul divano.
Draco guardò di nuovo gli scatoloni sul tavolo e poi guardò Luna.
-E' quella tutta la sua roba?-le domandò serio.
Luna annuì.
-C'è...C'è qualcosa che è andato bruciato accidentalmente?-le domandò con un
ghigno sulle labbra.
Luna sorrise e scosse la testa.
-Non sono così meschina...E poi non mi avrebbe aiutato-gli spiegò.
Draco la guardò in silenzio.
-La cosa che mi fa piu' imbestialire è stata la mia ingenuità...Tutte le
volte che ho deciso di chiudere gli occhi e di non vedere,tutti quegli
indizi...Le volte che gli davo un'altra possibilità ben sapendo che l'avrebbe
fatto di nuovo...Come posso essere stata così imbecille?-domandò alzando la voce
sempre di piu' ad ogni domanda.
Draco finì di bere il suo Whisky e posò il bicchiere vuoto sul tavolino poco
distante.
-Basta!Smettila con le recriminazioni e con i piagnistei:non servono a
niente.
Non sopporto le donne che piagnucolano!
Pensa che te ne sei liberata e che ora puoi cercartene un'altro...Sei una
donna sexy,e credimi io me ne intendo...-
Luna scosse la testa leggermente sconsolata a quelle parole.
-Neville è stato l'unico che si sia mai accorto di me,quindi non credo di
essere poi così sexy...-gli disse.
Poi un pensiero le passò per la testa e la fece sorridere maliziosamente.
-Tu ci proveresti con me?-gli domandò secca.
Draco aggrottò le sopracciglia,sopreso dal tono diretto della domanda.
-Come scusa?-le domandò.
-Sì...Se tu non mi avessi mai visto e mi incontrassi per la prima volta in un
bar,mi inviteresti a bere qualcosa?-gli chiese lei.
Aveva le antenne per capire quando le cose si stavano prendendo la piega
sbagliata,e ora stavano dando l'allarme per segnalare un pericolo:era meglio
andare.
-Ok,credo sia meglio che interrompiamo questa conversazione prima che vada
troppo oltre...-le disse alzandosi dal divano.
-Non hai risposto!-disse lei alzandosi e seguendolo in giro per la
stanza.
-Ammetterai che non è strano-disse lui guardandola.
-Cos'è ti ho spaventato?-gli domandò lei sorridendo divertita.
Draco ghigno in risposta al suo sorriso e scosse la testa.
-E' solo che non mi sarei aspettato quella domanda...Mi hai preso in
contropiede-le disse spostando alcune ciocche di capelli da davanti agli
occhi.
Luna sorrise divertita:Draco fu sollevato di vederla piu' tranquilla,visto lo
stato in cui l'aveva trovata neanche un'ora prima.
-Però non hai ancora risposto alla mia domanda-gli fece notare.
Draco sospirò leggermente esasperato e la guardò negli occhi:era strano
vedere degli occhi così simili ai suoi...Gli occhi di Luna nonostante quello che
avevano sofferto erano sempre fiduciosi e allegri.
-Va bene...Facciamo così:io ci penso e la prossima volta che ci vediamo ti
darò la mia risposta-le disse serio.
Luna arricciò le labbra mostrandogli il suo disappunto e lui ghignò un'altra
volta.
-Adesso devo andare-le disse tornando serio.
Luna annuì.
-Grazie per essere passato-gli disse con un lieve sorriso.
Lui fece un piccolo inchino con metà del corpo facendola sorridere di
nuovo.
Fece per prendere una delle scatole di Neville,ma qualcosa lo portò a
guardare di nuovo Luna e a scovarla in un'attimo di smarrimento e di
tristezza.
Senza pensarci due volte,la prese fra le braccia e la strinse a sè facendole
posare la testa contro la sua spalla destra.
-Sta tranquilla,andrà tutto bene-le disse,sentendosi improvvisamente
protettivo.
Perchè si sentiva così?Era la prima volta che provava quelle
sensazioni...
E perchè le sue antenne continuavano a urlare "PERICOLO" sempre piu'
forte?
Luna staccò la testa dalla sua spalla e incontrò il suo sguardo facendogli un
piccolo sorriso.
Per un'istante Draco si perse nella profondità di quegli occhi argentei
e,ancora una volta agì d'istinto.
Avvicinò il viso a quello della donna e posò le sue labbra su quelle di
Luna.
Salve a tutti!!
Volevo ringraziare tutti coloro che hanno
letto e rencensito il 1 capitolo...Spero vi sia piaciuto.
Voglio inoltre scusarmi per eventuali errori
di battitura e di ortografia.
E ora i ringraziamenti:xxxSailorKikaxxx(Sai che mi hai letto
nel pensiero?Cmq grazie x l'enorme complimento!Adoro anke le Draco/Herm e chissà
che un giorno nn mi venga un idea x scrivere su di loro.Quando dici ke ti ho
fatto cambiare idea,che intendi?),Lallina88(Sn felice che George e Luna t
piacciano,anke se x il momento George nn comparirà...Ovviamente c saranno anche
gli altri!), Alemalfoy(Che
te ne pare di qst capitolo solo sul tuo maritino?E di qst 2 capitolo?)
Potterfanlalla17(Si è
vero:Neville lo sto trattando proprio male in qste ff;penso sia l'unico
personaggio veramente negativo,visto ke anke Draco è diventato
"buono"),Ninny(Grazie x il
complimento!Che te ne pare?)Lilla4ever(Cattivo,cattivo Neville!Dopo aver scritto di George e Luna,nn
riesco a vederla con nessun'altro...)
BEne per il momento è tutto,io vi do
appuntamento al prox capitolo...
"I'll be the light"
Baci,Eva
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