Suonó la sveglia.
Mi alzai velocemente e i lunghi ricci si alzanarono in volo, poi mi ricaddero dolcemente sulle spalle.
Aprii gli occhi, verdi: verdi come l'erba nel prato, ma stanchi. Avevo pianto tutta la notte, e si vedeva , ma nessuno lo avrebbe notato. Presi il cellulare, notai che durante la notte è arrivato un messaggio:
"Ehi Lena. Sono io, Andy. Come stai? Mi dispiace di non averti più chiamata, davvero. Rispondimi il prima possibile, mi manchi."
Lasciai il cellulare sulla scrivania, senza rispondere.
~*~
Non ne potevo più. Un'altra giornata a scuola.
Mi incamminai verso il mio inferno mentre infilavo le cuffie nel mio mp3.
Subito una musica triste si diffuse nella mia mente: Love the way you lie. Quella canzone mi fece pensare molto ad Andy: se ne era andato da Roma e mi aveva dimenticato come tutti gli altri. Feci per prendere il cellulare nello zaino, ma quando aprii la tasca del mio eastpack qualcuno mi spinse e caddi.
Alzai lo sguardo e per un attimo rimasi abbagliata dal sole.
"Ehi ricciolina. Che ci fai seduta per terra? Sei ridicola." Rise. Da quella risata capii subito chi fosse: Marco Miller, un ragazzo del quarto anno che frequentava il mio liceo. Il tipico bullo della scuola. Non riuscivo a capire perché piacesse a tutte le ragazze della scuola. Capelli biondi, occhi azzurri. Come il mare. Amavo il mare. Ma lui no, non lo amavo. E lui non amava me.
Mi alzai il più velocemente possibile e corsi in classe, lontano da lui e dai suoi insulti, dove nessuno mi avrebbe parlato per il resto della giornata. |