L’appassire della primavera
Kazuo!
Lo sento. È
successo qualcosa a mio fratello. Lancio uno sguardo preoccupato alla panchina,
di lui non c’è traccia.
Rabbia…Dolore…Disperazione…
Kazuo è nei
guai! Kazuo non arriverà al capo, io lo so!
Disperato mi
avvicino al mister. “Dov’è…Dov’è?” chiedo flebilmente, Tatsuo mi guarda
stranito, “Calmati Masao…tuo fratello è solo in ritardo, la sua ragazza l’avrà
trattenuto…”
Un assordate rumore
metallico…un urlo di donna…
“No!” urlò,
“Gli è successo qualcosa! Io lo so, io…io lo sento…io…” Sanae si avvicina, ha
in mano degli asciugamani, mi guarda preoccupata, “Andrò a cercarlo se vuoi.”
Sangue. Tanto troppo sangue
sui vestiti…
Alzo le mani
tremanti, come se potessi vedere il sangue gocciolare lungo le mie dita, non
tornerà…oggi non tornerà…Ora mi circondano tutti, Kojiro sta in disparte,
Tsubasa mi circonda le spalle con un braccio e Taro cerca di…
Un urlo…un urlo disumano…mio
fratello urla!
“Devo andare!”
esclamò disperato, “Sta urlando…sta urlando il mio nome!” mi allontano dai
compagni di squadra, faccio qualche passo ed ecco, che una figura magra ma
veloce corre verso di me.
“Masao!” urla
con tutto il fiato che ha in gola, la riconosco è Hikari, la fidanzata di mio
fratello. Piange, il suo vestito è rovinato, i capelli spettinati, è ferita
e…piange. “Masao…” deglutisce, “Oddio, mia sorella…mia sorella…” non finisce la
frase crolla per terra e con le mani insanguinate si copre il viso. Non ho
bisogno di sentire altro, Kei…è morta.
Mi lascio
cadere anch’io sull’asfalto, lacrime amare scivolano sul mio viso,
perché…perché?
“Non è vero…”
mormoro; la mia voce è diversa, non ha nessuna sfumatura, non ha nemmeno una
tonalità, sembra quasi provenire da un posto lontano, oscuro…come la voce di un
morto.
“Non è vero…”
ripeto, più a me stesso che a Hikari. Una mano si posa sulla mia spalla
sinistra… una mano di donna…Alzo lo sguardo, è Yayoi Aoba, sembra capirmi, “Non
temere…” mi sussurra, ma in questo momento voglio solo scomparire…annullarmi
dalla faccia della terra. I suoi grandi e dolci occhi marroni catturano i miei,
le mie labbra si schiudono, “Menti…” mormoro.
Un
imprecazione…Turbamento…Paura…
Incontrai
Kei, nel giardino della mia scuola.
Io e mio
fratello frequentavamo l’Istituto Commerciale di Akita, che ci regalava la
possibilità di far parte di una strepitosa squadra di calcio. A dire la verità
io ero riuscito a superare l’esame d’ammissione per pura e semplice fortuna,
arrivando ventisettesimo su cinquanta iscritti; non mi stupii più di tanto
trovando il nome di mio fratello al terzo posto, lui non era come me nello
studio…Eravamo comunque riusciti ad entrare nella stessa scuola anche se in
classi separate. Mio fratello aveva progettato tutto un programma annuale per
unire scuola, studio, calcio e visite ai parenti. Io di solito seguivo le sue
indicazioni; mentre lui mi spiegava le materie che io non riuscivo a capire, io
gli insegnavo come evitare zia Kanako…lui la odiava…
I mesi e
perfino gli anni passavano in fretta e io riuscivo a passare alla classe
successiva con una bassa media, finché non arrivò il terzo anno. Quello appena
concluso, per dirla tutta.
Kei era
arrivata nella mia vita con l’arrivo della primavera. La brezza delicata che
ancora ci costringeva ad indossare maglie dalle maniche lunghe, la trasportò
nel cortile scolastico con l’eleganza di una fioritura. Aspettava appoggiata
con la schiena su un albero fiorito con le braccia conserte, l’arrivo di
qualche ritardatario. Aspettava senza perdere la pazienza.
In quel
momento invidiai il ragazzo che aveva la fortuna di far parte della sua vita,
lo invidiai con tutto me stesso perché mai e poi mai io, Masao Tachibana avrei
potuto avvicinarmi.
Ed
improvvisamente i suoi splendidi occhi ghiacciati si posarono su di me, mi
sentii morire, come se la cosa che avessi ambito di più al mondo mi fosse stata
concessa. Lei mi osservava, ed io ne ero felice. Il suo corpo, i suoi
lineamenti…i suoi capelli…erano la vera essenza della primavera. La stagione
degli amori, della bellezza sublime aveva preso forma in un corpo mozzafiato rivestito
di nero…
Fu Kazuo a
farmi spostare lo sguardo su qualcosa di diverso. Mi aveva chiamato dalla
finestra della sua aula proprio sopra di me, “Fratello!” muoveva frenetico le
braccia come se gli fosse successa la cosa migliore del mondo, “Ho preso il massimo
in Matematica…” sorrisi e con un fugace sguardo verso il ciliegio notai che la
ragazza era scomparsa.
“Qualcosa
non va, Masao?” per un secondo…un solo secondo l’odiai…“Tu hai mai visto, la
primavera?” domandai, Kazuo si osservò in giro, forse non aveva capito la mia
domanda, oppure l’aveva conosciuta, solo che non ne voleva parlarne…
Io l’avevo
vista ed era la cosa più bella che potesse esistere.
Strano.
Perché ora?
Perché in questo momento mi è venuto in mente quest’incontro? Il nostro primo
incontro? Kei?
“Vieni,
Masao…e anche tu…” la voce di Taro mi distoglie dai miei pensieri. Sta accanto
ad Hikari, che continua a singhiozzare e rifiutare qualsiasi aiuto.
Un suono…una sirena…
Jun mi prende
un braccio e cerca di sollevarmi, ma io non reagisco, non posso…Il mio amore se
ne è andato e in questo momento il suo corpo è su un’ambulanza…Il mio amore…
“Non le ho mai detto…” mormoro, ora ad aiutare Jun c’è anche Hikaru. Due
ragazzi forti che tentano di sollevare un morto… “Non le ho mai detto…” una
ragazza s’inginocchia davanti a me, è bella. I corti capelli corvini mi
ricordano quelli di Kei, ha gli occhi umidi ma ugualmente belli, allunga la sua
mano come a chiedermi di prenderla. “…che i suoi occhi sono meravigliosi…”
mormoro questa volta la mia voce è qualcosa di remoto, incomprensibile…ma che
alle mie orecchi sembra un tuono.
Lacrime…Piange…Kazuo piange…
Alzo con calma
la mano e stringo quella di Yoshiko, mi alzo, non voglio sedermi, non voglio
restare lì…voglio mio fratello.
Con lenti e
brancolanti passi mi allontano da tutti e tutto…mi avvicino a Kei…
L’ospedale…L’ospedale…È
un luogo bruttissimo.
L’ho sempre
odiato, fin da bambino. L’ho sempre detestato…ed ora non posso nemmeno pensare
che esista.
Una preghiera…Kazuo prega…
Lo cerco tra i
pazienti, tra i visitatori…lo cerco con glaciale frenesia e lo trovo. È seduto
per terra, le mani colorate dal sangue di Kei, il viso stravolto, anch’esso
insanguinato, piange disperato mentre dita frenetiche tormentano i corti
capelli.
Alza lo
sguardo, sa che sono arrivato, i suoi occhi si fanno ancora più tristi…
“Perdonami, Masao. Ti prego perdonami…” stringe tra le forti braccia le gambe,
sembra un bambino. M’inginocchio davanti a lui. “Non lo farò mai…” i suoi occhi
s’allargano sgomentati, mi fissa ma non credo che mi veda.
Qualcosa di doloroso mi
trafigge il petto…
È questo
quello che provi Kazuo? Volevi forse che ti perdonassi dopo, dopo…?
“Mi dispiace
fratello…ti ho tolto la primavera…” bisbiglia, le mani continuano a
contorcersi, è disperato.
Primavera…
Kei non era
come tutte le ragazze.
Sapeva
vedere nell’animo delle persone, e un giorno…“Tu sei Masao…” mi disse “Lo so,
perché nei tuoi occhi si vede la voglia di vivere, l’adrenalina, il rischio…A
parte il Dna e il tuo viso, hai solo il calcio che ti lega a lui…” sorrise.
“Io…voglio bene a Kazuo…” esclamai, bloccandola sulla soglia di casa sua, “E
chi ha detto il contrario.”
Scuoto la
testa, io…IO DICO IL CONTRARIO!
“Ti
odio…Kazuo…Hai calpestato il mio amore per Kei…Hai distrutto la mia vita…E per
questo ti odio.”
Chiude gli
occhi, trattiene un singhiozzo, si nasconde il viso tra le gambe e le braccia,
“Si…” geme iniziando a dondolare cercando conforto.
Morte…Una sfrenata voglia di morte…
“Cosa pensi
della vita, Kei?” lei stava in silenzio ad osservare le onde del mare…lei amava
l’acqua… “Penso che sia un viaggio…Penso che ci sia un Fato che decide le
nostre fermate…Le tue e le mie fino a due mesi fa non erano le stesse…poi il
Fato mi ha fatto scendere dal mio treno per prendere il tuo…” sorrise. Aveva un
bel sorriso che lasciava sfuggire solo davanti a me, non l’avevo mai vista
ridere davanti ad altri….
“E della
morte che pensi?” Kei si girò verso di me guardandomi con i suoi occhi di
ghiaccio, “Penso…” s’appoggiò alla ringhiera, “Penso…che sia già decisa…ma non
è mai definitiva…” io avevo sgranato gli occhi “Vuoi dire che puoi ingannare la
morte?” chiesi, “No…certo che no…ma si può scegliere il come…” sorrise.
Disperazione…
Lo sento. Mio
fratello mi cerca, è disperato, mi rivuole…Ma questa volta, sono io che decido…
Il fato aveva
scelto lui e tu non hai voluto…perché sapevi che gli volevo bene…ma ora…no…Lui
ti ha portato via…
Clik…
È un rumore
sordo. Lo spezzarsi di qualcosa…
Ti guardo,
Kazuo…sei ancora rinchiuso in te stesso… “Il Fato aveva scelto te…” mormoro,
annuisci, “E tu hai dato lei…” tu singhiozzi più forte, alzi la testa, “Non
volevo…io…io…Perdonami Masao!”
Le tue mani si
aggrappano sui miei pantaloni macchiandoli della sua linfa vitale, “Ti prego…”
sussurri, ma lo sai anche tu…è tardi.
“Hai fatto
appassire la mia primavera…” e con questo ti ho detto tutto. “No…no! Io ho
tentato…io…Ho cercato…Hikari lo sa, Dio lo sa!” urli stringendomi di più a te,
non vuoi lasciarmi…e piangi, piangi più forte di prima…e piango anch’io perché
qualsiasi cosa faccia, più nulla rimarrà lo stesso.
“Kazuo…” tu
non molli la presa e io circondo il tuo capo con le forti braccia. Quasi ci
vedo, io in piedi a stringerti per darti sollievo e tu inginocchiato,
disperato…che vuoi solo restare ancora accanto a me….
“Fratello…perdonami
ti prego…Non merito il tuo odio…” esclami con rabbia e desolazione, “Ho tentato
di salvarla…ho tentato…Fratello…” alzo il tuo volto, ti guardo negli occhi;
vedi…vedi come sono triste, vuoto, inesistente senza di lei? Lo vedi? Per
questo Kazuo io…“…Non ti considero più mio fratello.”
Clik…
Ci siamo
frantumati. Ti ho annientato e mi hai eliminato.
Ora il Fato…ha
scelto di dividerci così…Tu l’hai deciso…tu che ora mi stringi le gambe con
tutta la tua forza al tuo petto…tu che con il capo chino accetti quello che provo…Sei
stato tu, Kazuo, a dividerci…
Tu che mi hai
tolto la primavera…
Fine
Ok…non
è un granché come ff ma mi è venuto di getto e non sapevo come ampliarla. Credo
che dopo due anni di riflessione sia giunto il momento di dichiararsi sconfitta
e impostarla così, secondo me si capisce abbastanza bene il senso di vuoto che
prova il protagonista…Non mi piace per niente lasciarla in sospeso, ma sono più
che sicura che non avrà mai ne capo ne coda!
Questa fanfic è dedicata a
tutte le mie amiche che ho conosciuto grazie alle altre ff che ho scritto. Vi
voglio bene!