Capitolo 14: Il risveglio.
...
L'ossigeno mancava... e dentro di me il
desiderio di prender aria si
faceva man mano sempre più sentire finché, con
vera foga, il fiato riprese ed
io spalancai nervosamente gli occhi.
Udivo i battiti del cuore che rimbombavano
forti... e di punto in
bianco mi ritrovai sdraiato, immerso nell'acqua.
-"Ma che... dove sono..?"- continuavo a
domandarmi alzandomi
in piedi.
Fu un vero stupore: ero lì, in
piedi, sulla riva di un laghetto a
fissare in continuazione il mio riflesso.
-"Roronoa Dega... chissà se
è stato un sogno..."- continuavo
a ripetere cercando una risposta logica.
Mi assicurai che addosso avevo tutto, ed
effettivamente ero vestito...
ma uniche cose che mancavano erano proprio le mie due spade.
-"Oh no... che fine avranno fatto..?"- mi
domandavo
incominciando a preoccuparmi.
Senza impanicarmi troppo mi guardai
attorno... ed esse erano lì, poste
contro il busto di un albero l'una affianco all'altra.
Senza indugiare le raccolsi esaminandole e
quest'ultime erano in
ottimo stato: affilate al punto giusto prive di usure.
-"Che strano..."- commentai riponendole nei
rispettivi
foderi.
Non avendo la cognizione del tempo finii
per piombare nei miei
pensieri... e quindi, sedendomi a riva del laghetto, cominciai a pensare...
...
-"Ragioniamo: non so come, ma in questo
momento mi ritrovo sulla
riva di un lago circondato da robusti alberi. Se mi guardo attorno mi
accorgo
subito dal tipo di foglie e paesaggio che il luogo è il
vasto regno di Sadida,
senz'alcun dubbio... ma perché sono qui? Sarà
stato reale l'incontro con
Roronoa Dega..?".
Sbuffando e strizzando gli occhi dalla
confusione, subito ripresi il
discorso per mettere in luce le idee:
-"...comincio a ricordare lo scontro contro
quell'automa... e lì
ci lasciai completamente le penne salvando Evangeline e Tristepan... e
se per l'appunto
fossi sopravvissuto, che motivo
avrebbero per scaricarmi in un posto del genere..? No... non ha
senso...".
Risposte ignote... proprio non ci arrivavo.
-"... se la guerra contro Nox fosse stata
persa, ovviamente il
regno di Sadida sarebbe invaso... eppure qui mi sembra tutto
tranquillo..."- notai.
Neanche il tempo di formulare tale
osservazione, e subito una voce
inaspettata raggiunse le mie orecchie:
-"Dega... sei proprio tu..?".
Con un sobbalzo rizzai in piedi... e
voltandomi riconobbi seduta
stante quel volto così famigliare e dolce...
...
Per alcuni attimi restammo a fissarci l'un
l'altro. Nessuno osava
aprire bocca... finché...
-"Dega..."- sussurrò lei
cominciando a piangere.
Non risposi. Al contrario spostai lo
sguardo dal suo volto puntando
altrove.
-"Dega... io..."- continuava.
In quei precisi istanti non volevo
ascoltarla.
-"Dega... non esiste più..."-
dissi voltandomi e dandogli le
spalle.
-"Ti prego... parliamone..!"-
esclamò lei.
-"Addio..!"- sbottai.
Senza pensarci partii cominciando a balzare
come un felino albero dopo
albero... volevo riabbracciarla, questo si, ma la mia morale andava
contro il
fatto che lei fosse già innamorata... e quindi mio unico mio
scopo era uscire
da quel posto pur di non vederla mai più per il mio bene...
...
Il dolore cominciò a straziarmi
addirittura facendomi versare qualche
lacrima. La mia testa era completamente invaghita dalla sua immagine...
e non
riuscivo a farne a meno... resistere era impossibile...
-"Perchè...
perchè..."- ripetevo disperato fuggendo da
triste realtà.
A scatti rapidi e veloci unica cosa che
dovevo fare era trovare
un'uscita... ma ben presto quest'impresa fu impossibile... anche
perché preso
alla sprovvista udii di nuovo quella voce:
-"Dega..! Ti prego... fermati..!"-
imprecava.
Impazzito pensavo di avere qualche
allucinazione.
-"No... non posso esser diventato
così pazzo..!"- urlai dal
nervoso.
Tentai di aumentare la
velocità... ma fu tutto inutile... e mentre
avanzavo, subito fui violentemente bloccato: dopo una serie di piroette
e
capitomboli, a mia insaputa mi ritrovai sdraiato sull'erba soffice... e
sopra
c'era lei che tenendomi inchiodato atterra pressava sulle mie spalle.
-"Perché stai scappando..?!"- mi
rimproverò lei disperata.
Non risposi. Distolsi lo sguardo.
-"Dega..! Rispondimi..!"- continuava
piangendo a dirotto.
La situazione per me diventò
tragica: le emozioni forti colpirono il
mio animo... e questo fece sì che cominciai anch'io a
frignare.
-"Evangeline... io non posso stare qui...
mi dispiace..."-
cercai di spiegare.
-"Non dire così ti prego..!
Dega... io ti voglio accanto a me
come amico... non mi abbandonare..!".
-"Ma non capisci..?! Non posso rimanere..!
Resterei ancor più male
se continuo a sapere che tu hai interessi nei confronti di quel
cavaliere..!
Non ne voglio sapere nulla..! Quindi te ne prego... lasciami andare..!".
...
Questa frase e la mia alta intonazione di voce generarono qualche
istante di
silenzio... finché...
-"Dega..."- sussurrò.
-"Cosa...".
-"Quando hai pronunciato quelle parole mi
hai fatta sentire
speciale... sono veramente così importante per te..?"- mi
chiese.
Presi qualche secondo e
poi, abbracciandola,
diedi risposta sussurrandogli nell'orecchio:
-"Sì... il mio problema
è il volerti
troppo bene... e se ti vedessi con
qualcun'altro mi ingelosirei... capisci..?".
-"L'avevo capito e di questo mi
dispiace..."- commentò
singhiozzando.
...
Quei minuti volevo
non
finissero mai. Il suo calore trasmetteva come una sorte di protezione
immensa e
una tranquillità interiore incredibile... sì,
quel cavaliere era fortunato ad
aver trovato una ragazza così... ed io ne ero invidioso...
-"...che fortuna..."- pronunciai.
-"Che cosa..?"- sussurrò lei.
-"...quel Tristepan è proprio
fortunato... "
-"In che senso..? Non capisco...".
-"... una ragazza come te non si trova
facilmente... carina,
simpatica, sorridente dall'animo nobile, buono e gentile... tsk...
chissà se la
fuori c'è qualcuna...".
Attimo di silenzio finché...
-"Dega...".
-"Si... dimmi Evan..."- qualcosa mi
bloccò:
Come un fulmine a ciel sereno sentii le sue
labbra toccare con molta
delicatezza le mie... e lì avvertii come una sensazione di
ultra benessere
interiore: i problemi svanirono nel nulla... tutto il mondo materiale
sparì
anch'esso, e all'interno di quell'atmosfera d'amore e di mistero
eravamo
rimasti soltanto io e lei a baciarci senza sosta privi di qualsiasi
altra
preoccupazione...
...
Il bacio terminò. La realtà
tornò a fare il suo corso, e noi eravamo li a guardarci l'un
l'altro.
-"Perché mi
hai
baciato...?"- chiesi.
-"Questo è il mio segno di
ringraziamento... senza di te a
quest'ora non sarei nemmeno
qui..."- disse.
-"Ho capito..."- risposi, e continuai
-"...quindi
immagino di non aver alcuna speranza...".
-"Se ti
dicessi che ce l'hai ti mentirei... mi dispiace... io ho solo occhi per
Tristepan...".
Sorrisi e annuii
con la testa rassegnandomi a quell'amore sin dal principio impossibile.
-"Non voglio
però che tu vada via... io desidero che tu rimanga con noi
aggregandoti al
gruppo "- confessò.
-"Eh..? Perché
questa richiesta..?".
-"Perché mi
mancheresti molto... e non vederti è doloroso... mi
dispiacerebbe molto perdere
un carissimo amico al quale ci sono ormai affezionata... sto male al
sol
pensiero di non vederti più...".
Non risposi. Al
contrario entrambi ci alzammo mettendoci in piedi...
...
-"Allora..?"-
incitò lei con occhi lucidi.
-"Non lo so
Eva... è una decisione molto difficile...".
-"Ti
prego..."- sussurrò quasi incominciando a lacrimare.
Non riuscendo a
vederla in quello stato, pur di accontentarla cedetti alle suppliche e
risposi
positivamente:
-"E va
bene... avrete un
nuovo membro in
squadra...".
Con gioia l'ocra mi
abbracciò un'altra volta:
-"Dega grazie...
grazie..! Ti voglio un mondo di bene oh prode spadaccino..!".
-"Te ne voglio
anch'io piccola.."- risposi sorridendo.
-"Andiamo...
raggiungiamo gli altri.."- propose Eva.
Così senza fiatare
ci incamminammo l'uno abbracciato all'altra diretti verso il cuore
della
foresta...
...
La delusione
rimase. Mi illusi troppo facilmente, ma alla fine ero felice di aver
trovato
dei compagni di avventura con i quali passare nuove esperienze e nuove
avventure...
Evangeline era sua,
punto e basta..! E
con vero dolore e
sconforto lo accettai definitivamente...
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