Come possiamo
lasciarci se insieme non siamo riusciti
mai a starci?
Come possiamo allontanarci se non siamo mai riusciti ad
avvicinarci?
“Non
mi
hai risposto tutto il giorno. È successo qualcosa? Stai
bene?”
Ad
Olivia se le chiedi qual è il tatuaggio
più bello che abbia mai visto, ti risponderà
sicuramente ‘every day of my life’
scritto sul torace chiaro di Chase.
Every
day of my life.
Olivia lo ha amato fin dalla prima volta che lui
glielo ha mostrato.
Se
lo ricorda come se fosse ieri, sdraiati
sulla coperta blu cobalto del letto di Chase, lui si era spogliato
lentamente,
spiegandole il significato di ogni macchia d’inchiostro che
si era fatto
tatuare o che lui stesso aveva inciso sotto la propria pelle.
“Questo
– aveva detto, indicandosi uno dei molteplici tatuaggi sulle
mani – vuol dire
‘coraggio’. Questo invece me lo
sono fatto da ubriaco assieme ad un paio di amici, probabilmente vuol
dire ‘cazzo’
in cinese o qualcosa del genere”
Olivia
scoppiava sempre a ridere con la bocca
aperta che subito copriva con le dita per l’imbarazzo.
Arrossiva un poco, ma
poi lui le stringeva piano entrambi i polsi, baciandole lo zigomo rosa:
“Hai
proprio un bel sorriso”
Olivia
si è innamorata di lui in una
giornata d’inverno, sulla via principale di Camden Town.
Lui
con gli anfibi neri e lei coi libri
dell’università
nella borsa.
I
tatuaggi non le sono mai piaciuti, se
glielo chiedi ti risponde “Dipende”, dipende dal
chi da cosa dal perché e
soprattutto da Chase.
Chase
li fa di mestiere, i tatuaggi. Ha ventidue
anni, un diploma e una licenza per il tatuatore.
Il
suo negozio si chiama “Royals” e lavora
assieme ad un suo amico, Alex.
È
piccolo, pieno di poster di cantanti che
Olivia ha sentito solo nominare e intriso nell’odore di fumo,
inchiostro e cibo
d’asporto.
Lei
durante la pioggia si sedeva sul
divanetto rosso e lo osservava con concentrazione mentre, con la testa
china,
tracciava profili di tatuaggi su corpi sconosciuti.
E quindi Olivia si mordeva
le labbra e stringeva forte i pugni sulle cosce per non allungare le
mani e
tirargli indietro il ciuffo scuro di capelli che lo faceva sempre
sbuffare, o
magari per non prendere la sigaretta al mentolo che gli pendeva dalle
labbra
sottili e aspirarne una boccata.
Every day
of my life.
Olivia
passava lì pomeriggi interi, con la
scusa dello studio e della biblioteca, prendeva la linea blu della
metro e si
immergeva nel caos di Camden, tra le vetrine sempre ricche e i
metallari con i
capelli verdi ed i sorrisi gentili.
Olivia
è ordinata, la sua scrivania nella
stanza che divide con Emma è sempre perfettamente libera, i
suoi vestiti sono
stirati nell’armadio e lei ha sempre una parola buona per
tutti.
Si
prende cura delle sue amiche, una volta
ha perfino provato a cucire una ferita al ginocchio di Dalia.
È
adulta, Olivia è cresciuta prima degli
altri e sa quando e dove si trova il suo limite.
Beve,
mai troppo. Fuma, non così tanto. Ride,
quello sempre, ma poi quando studia toglie il wi-fi dal telefono ed
è tutto a
posto.
Chase
invece è un miscuglio di tatuaggi e
graffi che lo rendono così dannatamente perfetto
nell’ordine della sua vita. Una
vita che non è perfetta ma che le piace abbellire con
qualche vestito nuovo per
andare a ballare e un paio di cover nuove dell’iPhone.
Chase
è ciò che riempie il muro della sua
stanza, quello spazio di mattoni spoglio che Emma vorrebbe coprire con
un poster
di Tyra Banks, è il foglio degli appunti lasciato sulla
scrivania mentre lei è
a lezione, il 27/30 all’ultimo esame, la testa un
po’ fuori dal mondo e dentro
il suo appartamento e sotto le sue lenzuola.
Chase
è il colore un po’ eccentrico della sua
vita, una pioggia bollente tra i capelli che non riescono mai a stare
al
proprio posto ma che Olivia non si taglierebbe mai.
“Quanti
tatuaggi hai?”
“Non
lo
so. A volte vorrei averne la pelle piena, altre volte li rinnego
tutti”
“Perché?
Sono belli”
Dita
tra ciocche di capelli sempre in
disordine, quelle di lei o di lui non è importante. Un bacio
sulla clavicola e
uno sulla scritta sul collo.
“Un
tatuaggio è per sempre, Olivia
– il suo nome così delizioso,
Chase che le accarezza le guance e le bacia le labbra – Come le cicatrici. Come i nei. Come le persone.
Fanno parte di noi”
“Le
persone non sono per sempre”
Verità
sempre troppo scomode, Chase che
sorride piano e lei che s’illude esattamente come lui.
“Ogni
tanto mi piace credere il contrario”
Chase
è arrivato con gli anfibi sporchi di
terriccio e la maglia bucata. Le ha preso il polso piccolo, lei lo ha
guardato
male ma già si era un po’ innamorata dei suoi
occhi.
“Hai
bisogno di aiuto”
le aveva
detto, schietto.
Olivia
cercava il regalo adatto per India,
nella borsa gli appunti di storia dell’arte e le cento
sterline a disposizione.
Attorno
a loro la gente continuava a
correre e a parlare senza sosta e senza freni, in una frazione di
secondo si
era ritrovata dentro uno dei negozi della via, immersa in un calore
sconosciuto
ma confortante.
“Non
ho
bisogno di te”
Olivia
pensa adesso a quella frase e ancora
ride.
Chase
è testardo ma non è invadente. Ha semplicemente
fatto schioccare la lingua e le ha chiesto che cosa stesse cercando.
Olivia ha
risposto: “Non lo so”
perché gli
occhi più belli del mondo li aveva appena trovati.
Ad
India il maglione che lui ha scelto le è
piaciuto fin troppo.
Chase
ha iniziato a spogliarsi lentamente,
senza fretta. Prima le ha fatto vedere lo studio in cui lavorava, poi
il suo
bar preferito, il ristorante in cui è andato via senza
pagare, il suo
appartamento, la sua puntata preferita di American Horror Story, la
foto di sua
madre da giovane messa in qualche scatolone, i suoi tatuaggi e i
significati.
Chase
le ha fatto conoscere i suoi amici
quando Dalia ha iniziato a fare domande, Olivia ripeteva sempre che
andava in
biblioteca, che c’era suo fratello in città, i
suoi compagni di corso
organizzavano delle cene e lei proprio non
poteva dire di no!, ha imparato a dire bugie con la stessa frequenza
con cui lo
baciava sotto le coperte.
E quanto le piace(va) passare le dita sull’inchiostro
sotto la pelle pallida di Chase, fargli il solletico mentre lui che le
bacia(va) una
spalla ossuta.
Ad
Olivia i tatuaggi non piacciono. Ride ogni
volta che Megan scopre la foglia di marijuana su una costola e osserva
la
scritta di India nell’interno gomito, ma non macchierebbe mai
il suo corpo con
dell’inchiostro.
Poi
però è arrivato Chase, e sono arrivati
i baci e le sigarette al mentolo che prima non aveva mai sopportato.
Sono arrivati
i rimproveri di sua madre per la non concentrazione, le bugie alle sue
amiche,
le uscite in posti sperduti e le mani sempre aggrovigliate.
È arrivato Chase
coi suoi occhi chiari come la bassa marea e gli zigomi pronunciati, i
suoi “Sei
il mio tatuaggio preferito” usciti dopo qualche
birra di troppo ed il suo
accento strano, sempre marcato quando è ubriaco.
“Il
prossimo tatuaggio sarà il tuo nome”
“Le
persone non sono eterne”
“Te
l’ho
detto, lasciami illudere ancora un po’. Ma prima dammi un
bacio”
Chase
ha ventidue anni e un ago sempre in
mano, la sigaretta tra le labbra e gli anfibi sporchi.
Non
c’è ancora il 'ti am'o ma il 'rimani
stasera anche se domani saremo ancora più stanchi'.
Olivia
ha le occhiaie di chi non dorme da
giorni e il corpo dentro la vasca da bagno, Emma in camera e Candice
che studia.
In
mano non ha nessuna ciocca di capelli ma
un bastoncino che adesso ha una piccola parola appena spuntata in blu.
Chase
è lo spazio vuoto che nessuno ha
ancora riempito nella sua stanza, ma Olivia le persone non le vuole
tenere al guinzaglio
ma solo per mano. E per mano, senza colla e senza chiodi, Chase in un
posto non
ci sta.
Quindi
è tutto finito. La vasca da bagno è un rifugio e
Camden e le sue braccia un ricordo
lontano.
Le
persone non restano, si ripete mentre
risponde al messaggio, non restano e soprattutto non bruciano.
E
quindi il dolore che sente nello stomaco
è il bambino che sta crescendo e non l’amore che
se ne sta andando.
Ma
che poi, se ne va?
“Ho
troppe cose a cui pensare in questo momento. Una relazione non mi fa
bene. È stato bello, davvero. Mi
dispiace”
chase
mi è venuto in mente in una notte insonne, olivia
è sempre la stessa ma qui ha mille sfaccettature che spero
vengano fuori anche nella long.
con
questa si conclude in definitiva il prequel di 'No church in the wild'.
spero che abbiate compreso l'ambientazione del prologo, la vasca e il
test di maternità.
ringrazio
di cuore tutti coloro che apprezzeranno questi squarci di coppia, e non
preoccupatevi per chase, tornerà :)
un
bacione alla mia Giulia, scusami se ci ho messo così tanto
ma tu richiedi sempre del tempo.
grazie
di cuore,
caterina