Hotel Wonderland

di itachiforever
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Prologo



In tempi molto vicini a noi, non si sa bene dove e quando, una famiglia, un papà, una mamma e una ragazza, ereditò una casa enorme al limitare di un bosco con un che di fiabesco, ai piedi di un monte che ricorda quello di Heidi.                                                                        
Una normale famiglia media che non si lamentava di quello che aveva, ma con il nuovo immobile in possesso mise in vendita quella che era la loro attuale dimora per trasferirsi.                                               
Data la quantità di stanze a loro disposizione, dopo un po’ decisero di aprire un hotel, per far fronte alle spese che richiedeva l’abitazione.                                                                                                          
La ragazza, Vittoria detta Vicky, aveva un’ innata passione per Tim Burton, i suoi film, i suoi personaggi, e naturalmente i suoi attori, Johnny Depp sopra tutti, suo idolo incondizionato.                              
I genitori le fecero scegliere il nome da dare all’hotel, e lei, da brava Burtoniana, scelse “Wonderland”.                                                                         
 Ma dal giorno in cui attaccarono l’insegna accanto alla porta d’ingresso, le cose cambiarono radicalmente.                                               
Vicky cominciò a sentire strani rumori ovunque:                                                
 
  • corvi, il nitrito di un cavallo al galoppo e un grido per spronare quest’ ultimo quando raccoglieva nel bosco la legna per il camino;
  • forbici e lame quando in bagno si lavava la faccia;
  • scricchiolii sinistri dentro gli armadi e sotto il letto quando andava a dormire;
  • spari e spade che cozzavano quando leggeva o guardava la tv.
Nessuno, a parte lei, sembrava sentire quei rumori, e più di una volta pensò di essere impazzita.                                                                         
Quando meno se lo aspettava sentiva in testa le canzoni dei film di Burton, da This is Halloween a My Friends, per poi ritrovarsi a guardare tutti i suoi poster e i suoi disegni.                                                       
Ma il bello doveva ancora venire …
 




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