Tabella: Inverno |
01.Maglione di lana |
02.Regalo |
03."Buon Natale, idiota" |
04.Neve |
05.Capelli spettinati |
06.Labbra fredde |
Progressi: 3/6 |
Nuova pagina 1
Titolo:
Sul Binario 25
Autore: SHUN DI ANDROMEDA/KungFuCharlie
Fandom:
Kizuna
Personaggi: Enjoji, Kai, Masa, Ranmaru, un po'
tutti
Pairing: Enjoji/Ranmaru, Masa/Kai, implicito
JB/Tashiro
Genere: Fluff, Sentimentale
Rating:
Verde
Disclaimer: “Personaggi, luoghi, nomi e tutto ciò
che
deriva dalla trama ufficiale da cui ho elaborato la seguente storia,
non mi appartengono ma sono di proprietà di Kazuma Kodaka,
che ne
detiene tutti i diritti. Questa storia non è stata scritta a
scopo
di lucro e, viceversa, gli elementi di mia invenzione, non esistenti
in Kizuna, appartengono solo a me.”
Tabella: Inverno
Prompt:
3) “Buon Natale, idiota”
SUL BINARIO 25
§§§
“Non
avrei mai pensato che tu potessi contattarmi così in
fretta.”
“Mi
sottovaluta, signorino. Quando voglio, so essere rapido e silenzioso,
lo sa bene.”
“E
smettila con questo signorino, ho chiesto a Masa di contattarti per
sapere come stavi... E' da quando...”
“Da
quando le ho fatto da babysitter che non ci sentiamo?”
“Mettila
così. Non ho mai avuto modo di ringraziarti per bene di
tutto e ho
pensato che forse, cercando di raggiungerti telefonicamente, magari
mi sarebbe stato più facile riuscire a trovarti.
Evidentemente Babbo
Natale aiuta anche i membri della yakuza.”
Dall'altra
parte del telefono, Kai Sagano udì una familiare e
gorgogliante
risata.
“Sono
contento di sentirla, dico davvero. E' stata un'avventura pesante la
nostra ed ero preoccupato per lei, dico davvero. Mi auguro che
Araki-san si prenda cura di lei. Sento il rumore del treno, deduco
che sia sullo Shinkansen... Dove sta andando?”
“Su
questo non devi preoccuparti, si prende fin troppo bene cura di me.
Per quanto riguarda la seconda domanda...” Kai
lasciò vagare lo
sguardo oltre il finestrino, sulla Tokyo brulicante di luci che stava
raggiungendo a tutta velocità, lasciandosi andare a un
sospiro prima
di riprendere a parlare: “Diciamo che mi è stato
chiesto da uno
stupido di vederci.”
Tashiro
scoppiò nuovamente a ridere.
“Parla
di Enjoji-shi?”
“Esatto.
Non so cosa gli sia saltato in testa ma vuole che ci vediamo.”
“E
non può essere che magari voglia vedere suo fratello durante
le
feste? Signorino, magari tra lei ed Enjoji-shi non c'è tutta
questa
confidenza però io sono certo che lei sia affezionato a lui
e lui a
lei. Non sottovaluti queste cose. Le auguro Buon Natale e buon
viaggio. A presto.”
Sfuggevole
come un'anguilla come al solito, Tashiro aveva riattaccato, lasciando
Kai ipnotizzato dal ticchettio continuo che segnalava la fine della
chiamata.
E,
forse, imbambolato dal significato intrinseco dell'ultima frase che
il killer gli aveva rivolto.
Con
un sospiro stanco, il giovane Sagano si rannicchiò nella
morbida
poltrona, lasciandosi cullare dal ronzio che faceva il treno.
La
temperatura all'interno era calda ma lui sentiva ugualmente freddo.
In
casi normali, data la febbre alta che aveva, se ne sarebbe fregato di
una richiesta da parte di quello stupido del suo fratellastro e
sarebbe volentieri rimasto ad Osaka nella casa di famiglia ma quella
volta, non sapeva perchè, non aveva potuto rifiutare.
E
forse, Tashiro aveva proprio ragione.
A
parte l'ultima cartolina che aveva spedito al senpai giusto la
primavera precedente, dopo il matrimonio di Kyousuke, non aveva
più
saputo nulla né di lui né del senpai stesso.
Sapeva
soltanto che erano tornati a vivere a casa del vecchio Samejima ma
nient'altro.
E
ricevere quel messaggio giusto il giorno precedente aveva fatto
scattare qualcosa in lui, qualcosa che non sapeva bene come definire,
se rabbia per essere scomparsi così, come neve al sole, o
preoccupazione.
Erano
cambiate tante cose in quell'anno, lui aveva scoperto di avere un
fratello, aveva rischiato di vederselo morire tra le braccia...
Ed
era infine riuscito a chiarire le cose con Masa anche grazie al suo
aiuto discreto e affettuoso da fratello maggiore.
Anche
se non lo avrebbe mai ammesso a voce alta, quell'incontro glielo
doveva.
Con
uno starnuto, si mise in piedi, affannandosi per recuperare la
propria borsa e, barcollando, s'avviò verso l'uscita: presto
sarebbe
arrivato.
§§§
Con
impazienza, Enjoji guardava il tabellone che segnalava l'arrivo e la
partenza dei treni, i binari e gli orari e ripetutamente il suo
sguardo saettava tra esso e l'orologio da polso: “Ma quando
arriva?!” sbuffò tra sé e
sé, pur consapevole che lo Shinkansen
fosse in perfetto orario, e certo non poteva incolpare le ferrovie
nipponiche per la sua attesa.
Era
impaziente, Enjoji, parecchio.
Non
l'avrebbe mai ammesso neppure sotto tortura ma desiderava rivedere il
fratello minore e pungolarlo amabilmente, prenderlo in giro, ma
soprattutto voleva trascorrere le feste con la sua famiglia, sia con
Ranmaru che con nonno Samejima che con Yuki...
Insomma,
al quadro non poteva mancare quello stupido di Kai: il padre non
avrebbe potuto raggiungerli, e già ci aveva provato, ma
almeno lui
aveva acconsentito a venire fino a Tokyo...
“Lo
Shinkansen delle 20 e 45 è in arrivo al binario
25.”
L'annunciatrice
all'altoparlante mise finalmente fine alla sua attesa e Kei si
avviò
a passo rapido verso il binario corrispondente; vi giunse quando
ormai il treno era fermo e vide subito la figura barcollante del
fratello in mezzo alla calca, immobile e infreddolito, che avesse
anche un po' di febbre?
Kei
aveva una buona vista e poteva giurare di vedere un rossore
innaturale sulle guance di Kai.
“Buon
Natale, idiota...” rantolò il ragazzo, tossendo
nella sciarpa.
“Buon
Natale, Sagano.” replicò lui, sorridendo appena:
“Raffreddore?”
chiese poi, allungando la mano per saggiargli la temperatura; il
fatto che Kai non si mosse né si scostasse venne
interpretato come
un brutto segno.
“Direi
più influenza.” decretò Enjoji
ritirando la mano, era piuttosto
caldo.
“Chi
è che mi ha chiamato qui...?” borbottò
Kai, stringendosi nel
cappotto che, all'improvviso, gli parve fin troppo leggero.
La
borsa gli venne strappata di mano e non ebbe neppure il tempo di
replicare che si sentì mancare la terra sotto i piedi,
ritrovandosi
sulle spalle del fratello maggiore: “Ma che stai
facendo...!”
chiese con voce arrochita ma senza troppa forza, non aveva abbastanza
energie.
“Ti
porto a casa, stupido di un fratello.” rise Kei, bilanciando
il
peso della borsa con quello del più giovane: “E se
fai il bravo,
Babbo Natale ti porterà i regali.”
“Non
sono un bambino!” protestò indispettito Kai.
“Ah
no?”
Sagano
non rispose alla provocazione, attratto com'era dalla
comodità e dal
calore delle ampie spalle di Enjoji che li invogliavano a dormire e
d'altra parte, neanche quest'ultimo sembrava tanto propenso a
parlare; fuori c'era la macchina ad aspettarli con Yuki a bordo, ci
avrebbe pensato una volta a casa ad occuparsi di quella febbre.
In
cuore suo, Enjoji esultò: si rese conto in quel momento di
quante
scene similari avrebbero potuto vivere in passato se solo le loro
vite non avessero preso strade così diametralmente diverse,
se solo
non si fossero separati in quel modo tanto brusco al punto da non
ricordare neppure di essersi mai incontrati sui tatami di Kyoto; ma
voleva recuperare, e quale occasione migliore di quella?
“Buon
Natale a te, idiota...” concluse sorridendo mentre usciva
dalla
stazione.
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