Rufy:
Insistenza cronica
Quando a Punk Hazard aveva proposto l’alleanza fra i Pirati
del
Cuore e quelli di Cappello di Paglia, Law era certo di sapere a cosa
andasse incontro. Sapeva che quei pirati erano pazzi, che sfidavano il
buon senso della pirateria e anche che il capitano aveva poche rotelle
funzionanti. Ma non ne aveva mai messo in dubbio il valore.
Da quando era salito a bordo della Thousand Sunny, se non da prima,
però, aveva messo in dubbio la propria capacità
di
giudizio. Aveva creduto di poter controllare Rufy, di tenere le redini
della coalizione e, invece, si era ritrovato con un alleato egocentrico
“già a livello di un Imperatore”.
E molto molto insistente.
-Ho detto di no, ho già una mia ciurma.-
-E quindi? Più siamo e meglio è!-
Non c’era verso di fargli cambiare idea e lui intanto stava
impazzendo a trovarselo sempre fra i piedi. E quel maledetto, tanto per
citare uno dei suoi discutibili metodi persuasivi, l’aveva
anche
agguantato per la collottola rischiando di strozzarlo! Guai a dirgli
“no” per cui. Nel migliore dei casi
t’ignorava, nel
peggiore… beh, Law ringraziava gli dei che con quella
strozzata
non avesse voluto ucciderlo sul serio.
Alla fine, il Chirurgo della Morte decise di fare
l’unica
cosa rimasta in suo potere per poter tornare in pieno possesso delle
proprie facoltà mentali e dei propri piedi.
-Non posso unirmi alla tua ciurma, Mugiwaraya e ho i miei buoni motivi
per declinare l'offerta.- rispose con calma,
prendendolo con le buone mentre quello sbuffava e si abbarbicava alle
sue caviglie con più testardaggine di un moccioso testardo.
Quando riuscì a staccarselo, finalmente, gli propose di
pescare
per distrarlo un po’ dall’attentare ai suoi neuroni.
Buoni motivi.
Quali buoni motivi poteva avere in più di "Ho già
una mia ciurma", "Non voglio ricevere ordini" e "Mi farai diventare
matto."?!
Si sedettero sulla ringhiera, coi piedi fuori bordo e le canne da pesca
alla mano. Il mare era solo un poco agitato, ma non tirava un filo di
vento. Se si guardava con attenzione oltre il pelo dell'acqua si
potevano scorgere banchi numerosissimi di pesci bluastri che
sfrecciavano da una parte all'altra. Forse migravano, forse era la
stagione degli accoppiamenti o forse erano semplicemente a caccia, non
sarebbe stato strano in quelle acque.
Pescarono diversi esemplari e continuarono per diverso tempo a
concentrarsi sulla pesca, con Usop e Chopper al loro fianco.
Rufy ogni tanto assaggiava qualche esca, poiché Sanji
aveva creato dei particolari bocconcini per pesci usando scarti di
cibo che, a quanto pareva, facevano ancora gola.
Chissà se…
“No, no!” Law s’impose di non assaggiarne
neppure
uno!
Farlo avrebbe significato perdere la propria integrità,
tanto valeva allora unirsi a quella banda di scalmanati e cedere il suo
ruolo di capitano!
Ad ogni modo, furono proprio quei resti a suggerirgli l’arma
definitiva per porre fine alla sequela d’importuni di cui era
stato vittima fin da quando era salito a bordo.
-Allora...- attaccò il discorso Rufy, tentando di fare il
vago.
-No.-
-Entra nella mia ciurma!- fare il vago a quanto pare non serviva,
perciò tornò alla carica con le sue richieste
perentorie ed esplicite.
-Ho detto di no. Ho già il mio equipaggio.-
-Ma sulla Sunny c'è spazio per tutti!- ribatté,
mentre Usop, in sottofondo, commentava che le cose non stavano proprio
così.
Ma tanto quello non ascoltava nessuno e al chirurgo stava
già venendo un'emicrania pazzesca. Come cavarsi d'impaccio?
Fu in quel momento che ebbe l'idea, quando lo sguardo gli cadde
nuovamente sulle esche.
-E’ per la carne.- rispose d'un tratto, mentre dentro di
sé si complimentava per il proprio autolesionismo.
-La carne?- scattò l'altro, come se avesse toccato sul serio
un tasto importante.
Tanto valeva continuare con quel bluff.
-Noi due siamo simili, Mugiwaraya.- continuò -Non lo do a
vedere, ma io adoro la carne. Non sopporterei di dividere le mie scorte
personali
con nessuno.- sospirò teatralmente, poi ebbe premura di
aggiungere -Neppure con Bepo.-
Rufy a quel punto non ribatté, anzi, rimase in silenzio a
contemplare l’ipotesi di doversi scontrare con Law durante i
pasti. La sua scorta di carne (già piuttosto esigua secondo
i
suoi gusti) si sarebbe ridotta drasticamente se anche l’altro
l’amava allo stesso modo.
-Capisco.- rispose chiudendo la questione e rimettendosi a pescare
diligentemente come se nulla fosse e iniziò a canticchiare.
Non visto, il Chirurgo della Morte sputò sangue, tanto in
basso si era spinto pur di scamparla.
Dato che c'era, assaggiò anche uno dei bocconcini per i
pesci, tanto, umiliazione in più, umiliazione in meno...