“esco ma’”
“e dove pensi di andare?!?!”
“devo aiutare Kurenai-sama con la
bambina”
“di nuovo?! ti pagasse almeno…”
“per me è un piacere e poi…l’ho promesso…”
scavalcò la soglia per l’ennesima volta in quella giornata.
Era da un po’ in effetti che la varcava sempre più spesso.
Usciva più volte e per motivi diversi.
Non aveva tempo da concedere all’ozio, né al riposo.
In giro, per colpa della sua promessa…
Una promessa che però non avrebbe rimpianto mai…
“ed ora…è il mio
turno… mi prenderò cura del bambino che
nascerà…sarò io a proteggerlo…”
non aveva dimenticato le parole di quel giorno.
E il sorriso della donna mentre si toccava il grembo…
“Shikamaru…Grazie”
quel pomeriggio il cielo era sereno, il sole splendeva alto tra
le nuvole.
Sentiva i raggi solari accarezzargli la pelle, il vento
cullarla.
Era proprio una bella giornata.
Svoltò l’angolo. Era quasi arrivato…
“SHIKAMARU!!!!”
una voce femminile, lo chiamava da un balcone
si voltò e vide Lei che ondeggiava le mani in segno di
saluto.
Egli ricambiò con un movimento della testa e proseguì per
andarle incontro.
“’Giorno Kurenai!”
arrivò davanti all’abitazione dalle pareti arancioni.
“Buongiorno mio Badante!” ridacchiò lei
non fece conto delle sue parole e col sorriso sul volto
rispose:
“posso salire?”
“ma certo!”
la donna rincasò.
Pochi secondi dopo l’entrata principale venne aperta.
“vieni…”
“grazie…”
entrò all’interno dell’abitazione.
il piccolo salottino era scuro, privo di luce.
Le serrande erano chiuse, l’aria aveva un odore strano…
Nell’oscurità le due figure si fissavano in silenzio.
Occhi negli occhi.
“la bambina sta riposando”
il Nara annuì.
La donna indicò il divano rosso, evidente.
Entrambi si sedettero.
“sono contenta che tu sia venuto…”
il ragazzo annuì nuovamente,contento
“vuoi una tazza di the?”
“volentieri”
Kurenai quindi si alzò e si diresse verso la cucina. Poco
dopo lui la seguì.
“mi sembri stanca” aveva detto flebilmente prendendo due
contenitori in ceramica.
“è la prima volta che riesco a farla addormentare, dopo il
mal di pancia che ha avuto…” lei riempì un pentolino d’acqua dal rubinetto
“per questo ci sono qua io” Shikamaru prese l’oggetto ed
accese il fuoco
“che vuoi fare?” chiese interrogativa, voltandosi verso lui
“lasciarti riposare…controllo io la bambina”
la donna sgranò i forti
occhi rossi
“come?!” domandò ancora alzando lievemente la voce
“sono venuto apposta per darti il cambio..”
la Sensei corse a cliccare l’interruttore della luce per
vedere bene quello sguardo scuro.
Click
“Shikamaru, non ho intenzione di scaricarti addosso questo
MIO peso. Non c’è ne bisogno, sul serio!”
“ma guardati, sei stravolta! Non puoi farcela da sola!
Voglio aiutarti, te l’ho promesso…e…”
il giovane abbassò lentamente lo sguardo. Quello di lei si
spense.
“…l’ho promesso anche a Lui…”
DUM DUM DUM DUM
Uno strano rumore interruppe quel momento mettendo entrambi
sulla guardia.
Cosa poteva essere?
DUM DUM DUM DUM DUM DUM
“Oh NOO!” aveva urlato lei.
“cosa?! Che succede?”
“si è…”
una piccola figura apparve sulla soglia, fissando il ragazzo
dalla mora chioma.
“ZIO CIKAMAAAALUUUUUU!!!!”
“…svegliata” sbuffò la brunetta.
La piccina corse incontro al giovane saltandogli
letteralmente addosso.
Allargò gambe e braccia in salto, atterrando a mò di piovra in braccio a questo.
“Yuzumi!!”esclamò colto alla
sprovvista
“la mamma mi aveva detto che stavi dormendo…” la fece
scendere e posare i piedini nudi a terra
“mi ciono shveiata
quando ti ho schentito pallare
co’ Kurenai!”
“mamma!!chiamami mamma, accidenti a te!” scherzò la donna
“hihi^//^ mamma…”
la bimba aveva lisci capelli neri, con due codine
scompigliate ai lati della testa.
Due grandi occhioni rossi
catturavano l’attenzione sul volto.
Assomigliava molto alla Sensei, ma la forma del viso e il
contorno degli occhi erano del padre.
Indossava un pigiamino rosa confetto
con qualche carota qua e la.
“ora dovresti tornare a letto Yuzy…”
fece timidamente rigida la mora
“no mammaaaa!!” frignò la piccina
chiudendo i pugnetti lungo i fianchi e battendo i piedi.
“si si! Ora andiamo a nanna!”
intervenne il ragazzo
“ma novvoglio dommire!”
“perché no?” chiese la madre
“pecchè vojo
‘ttare co’ Zio Cikamalu” rispose con il viso dolce come un angelo
“ma Zio SHIkamaRu rimarrà fino a
sta sera, hai tempo per giocare con lui”
Kurenai fece un cenno al Nara per chiedere conferma delle sue
parole, e lui rispose con un cenno.
“ma io vojo ‘ttare
collui ola…”
“Yuzumi!!non fare i capricci!”
tentò una vaga forma di severità
“dai mammaaaaaa!” cercò di
convincere strizzando gli occhioni da cerbiatta.
Lei aprì bocca per rispondere, ma venne preceduta
“andiamoci insieme a letto, che ne dici?” entrò nella
conversazione il ragazzo.
La piccola lo guardò un attimo di storto, analizzando la
proposta.
Poi sorrise
“Okay ^//^”
“bene!” disse deciso lui
la donna si mise a fissare il giovane, quasi con rassegnazione
certo che per lei era stata davvero una fortuna aver trovato
uno come Shikamaru…
le aveva praticamente salvato l’esistenza.
Non ce l’avrebbe mai fatta senza di lui, di questo era certa.
Era stato il suo piccolo miracolo, la sua salvezza.
Entrava sorridente nella sua casa, giocava con la sua
bambina.
Le regalava attimi di tempo per se stessa che altrimenti non
avrebbe mai più avuto con la nascita di Yuzumi.
Non sapeva il perché quel ragazzo così giovane avesse deciso
di prendersi un impegno del genere.
Nessuno gli aveva chiesto aiuto.
Nessuno aveva voluto riempire la sua vita così.
Eppure lui aveva scelto di aiutarla.
Non aveva idea di come ringraziarlo, di cosa fare per lui.
Era stato il suo miracolo…
E lo era tutt’ora…
“su su, andiamo nel lettone” la
manina calda afferrò saldamente il dito indice del Nara, tirandolo via.
Kurenai sorrise, arrendendosi del tutto..
Non ci sarebbe stato verso di allontanare quei due, ne di
lasciar vivere Shikamaru nella sua giovinezza.
Ormai aveva deciso così, e chi era lei per negargli ciò?!
Si lasciò scappare uno sbuffo dalle labbra, e si sciolse sul
divano sogghignando.
Un po’ si sentiva in colpa…
Dopotutto il Nara era giovane per avere delle responsabilità
del genere, e ciò lo teneva molto impegnato…
La bambina stava crescendo, ed aveva bisogno di un padre…e
Shikamaru…non lo era…
Avrebbe dovuto spiegarglielo un giorno, avrebbe dovuto
dividerli…
Prima o poi, avrebbe dovuto cavarsela da sola, come avrebbe
sempre dovuto fare.
Il ragazzo non l’avrebbe aiutata in eterno…
Sicuramente costruirà un giorno una famiglia tutta sua,
lasciando sola Yuzumi e…lei…
E sarà come perdere nuovamente una delle colonne portanti
della sua vita, e questo le era già successo una volta…
Asuma…
Gia, Asuma…
Le mancava molto…
Non avrebbe mai più permesso a se stessa di soffrire così.
Non ce l’avrebbe fatta ancora, e non voleva questo per sua
figlia.
Shikamaru non era
suo padre…e non sarebbe rimasto con lei per sempre…
“ed ora…è il mio
turno… mi prenderò cura del bambino che
nascerà…sarò io a proteggerlo…”
“Shikamaru…Grazie”
Asuma…Grazie
Doveva essere stato lui, a benedirla…
Già, che gran fortuna..
Kurenai si alzò in piedi e si diresse verso la camera da
letto.
Guardò il grande orologio appeso alla parete: era passata
più di mezz’ora da quando aveva visto i due allontanarsi insieme.
Le tapparelle erano abbassate e tutto era avvolto nel buio
più totale.
In silenzio entrò nella stanza.
C’era un leggero odore di chiuso e latte.
Di coperte sfatte e calde.
Avvertì le due figure coricate sul letto, l’una di fianco
all’altra.
Riusciva a percepire i loro respiri regolari.
Le palpebre semichiuse strizzarsi di tanto in tanto seguendo
un probabile sogno…
“ciao…”udì un sussurro provenire dal materasso di fronte a
lei…
una voce calda e suadente, masticata nel sonno.
“ehi…allora sei sveglio…”
“si, ora mi alzo…”
“fai piano mi raccomando”
“certo…”
sentì dei piccoli spostamenti, fatti con la cautela di un
felino.
Il ragazzo uscì strisciando dal materasso, permettendo alla
luce del corridoio di illuminagli il volto.
La piccola rimase a respirare calma, tra le lenzuola
candide, senza accorgersi di niente.
“bene…”continuò lui, a bassa voce.
La donna fece un cenno con la testa ed andarono in salotto,
chiudendosi la porta alle spalle.
“anche questa è fatta!” Asserì scioccamente il giovane
“già, Grazie mille”
“ti pare…”
i due tornarono nella sala da pranzo, si sedettero al grande
tavolo in legno in mezzo alla stanza, afferrando i tazzoni pieni di un liquido
ormai raffreddato.
“senti Shika…stavo pensando a questa storia…” asserì la mora
incamminandosi verso il doloroso argomento.
“quale storia?”
“la nostra
storia…quella di noi, di te e della bambina…”il ragazzo riordinò un secondo le parole che ancora
fluttuavano nell’aria, prima di cominciare a domandarsi…
“che cosa c’è?”
“non mi piace…”affermarono le sue parole, taglienti e
dolose.
“in che senso, scusa?” bevve un sorso il giovane,
comprendendo a poco a poco la serietà di quel discorso…
“non va bene, Shika, non va bene per niente!”
“cosa non va bene?!”
“quello che stiamo facendo!”
“e..cosa staremo facendo?!”
“facciamo parlare di noi al villaggio. Le sento le voci,
eccome se le sento! E sono lì, intorno a noi, sempre, in ogni nostro passo, in
ogni nostro sussurro”
“che cosa dicono queste voci Kurenai-san?”
“dicono di noi, e della bambina. Narrano di te che sei
divenuto il mio sfogo, e la bambina una povera vittima!”
“spettegolano su di noi?!”
“esatto, Shikamaru…”
“e perché mai?!”
“tu sei a mala pena un ragazzo, io sono una donna compiuta.
Lo capisci questo?!”
“ma non stiamo facendo nulla di male. Voglio solo aiutarti
con Yuzumi…”
“le voci non sempre comprendono queste grandezze d’animo in
un giovane…”
“perciò non possiamo, Kurenai-san?
Perché sei una Sensei?”
“ho paura di si, Shika-kun…”
“non mi interessa!”
“cosa?”
“delle voci, che parlino pure con quanto fiato hanno in
gola, non lascerò Yuzumi da sola!”
“non capisci…non puoi stare con lei per sempre! Prima o poi
tu ed Ino avrete una famiglia vostra, e dei figli…e…ci lascerai”
“sai che non potrei mai farlo…”
“ma lo farai, ed io non voglio soffrire ancora…”
“non soffrirai, non con me. Non me ne andrò, questa è una
promessa!”
“hai già fatto promesse della quali ti pentirai”
“non me ne sono mai pentito, Kurenai, e non comincerò di
certo adesso…”
NOTE DELL’AUTORE:
comincia
così un’altra delle mie trampalate fanfiction…
lasciatemi
commenti e chiedo scusa in anticipo se in futuro sarò un po’ lento
nell’aggiornamento.
Avverto
i lettori che il Shikamaru della storia ha 19 anni.
Buona
prossima lettura.
Commentate
please.
Bacio
Ale-kun