Arriva un momento nella tua vita dove ti senti nel vuoto.
Ti senti cadere giù.
Ti chiedi come farai ad andare avanti senza i suoi occhi che ti rivolgono attenzioni,senza i sorrisi che ti illudevi di strappare da quel viso malinconico sempre cupo.
Ti chiedi perchè se ne è andato via, e poi arriva quella domanda tremenda, " C'è mai stato davvero?"
Nella testa i ricordi scorrono come veleno.
Maledici il giorno in cui quell'essere umano ti rubò gli occhi e la mente tenendoli per troppo tempo fissi su di lui.
Ogni minimo gesto, ogni parola, ogni sguardo o movimento.
E quella sensazione di angoscia che provavi tenendo a lui, per la paura di perderlo, per i suoi modi freddi, che ad un tratto svanisce.
Ti eri sempre chiesta cosa ci fosse dietro a quell'inrequietezza causata da lui, e poi ad un tratto quella cosa ti viene addosso.
Riesci a sentire l'interno del tuo corpo che si raffredda, si contorce, e piano piano...si svuota.
Se ti vedessi allo specchio ti vedresti piena di lacrime sul volto e con un'espressione quasi innaturale di orrore.
Ma se esistesse uno specchio per l'anima, l'orrore sarebbe una parola troppo felice.
La vera descrizione non c'è.
Non esiste.
Solo tu la percepisci, ed è questa la pena più grande...sei sola.
In quel momento le scelte sono due.
Puoi decidere di vivere.
Puoi decidere di morire.
Ma come si può perdere così la ragione?
Fino a che punto si può distorcere la realtà?
Fino a che punto puoi crederci?

L'amore che noi diamo non è quasi mai quello che riceviamo.
Ma perdiamo la lucidità e ci crediamo.
Ma se poi non impazzisci del tutto la ragione la riacquisti.
Ed ecco che firmi la tua condanna a morte.